Ulisse (film 1954)

film del 1954 diretto da Mario Camerini

Ulisse è un film diretto dal regista Mario Camerini.

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Durata115'
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Trama

Template:Trama Sfuggito miracolosamente ad una tempesta che gli affonda la zattera, Ulisse, un eroe greco, marito di Penelope e Re di Itaca, sbarca sulla spiaggia dell'Isola dei Feaci, ed è accolto da Nausicaa, figlia del re Alcinoo. Portato alla reggia ed accolto amichevolmente dalla corte, l'eroe ha perso la memoria e non ricorda il suo nome e la sua provenienza, ma si dimostra dotato di nobile oratoria e grande forza nei giochi sacri; per la sua potenza, Nausicaa lo ribattezza Stene (in greco:"forte") e lo sceglie quale sposo.

Ma Ulisse, a causa della musica del cantore locale, delle armi e del vicino mare, comincia a ricordare tutte le sue passate avventure. Partito da Troia, lui e i suoi compagni si inimicano il Dio Nettuno, buttando in mare, insieme al tesoro, anche la sua statua per non affondare durante una tempesta. Placatesi le onde, i greci giungono in un'isola apparentemente tranquilla, ma in realtà sede del mostruoso Polifemo, ciclope con un solo occhio sulla fronte, e perdipiù figlio di Nettuno.

Rinchiusi nella grotta del ciclope (che subito uccide un uomo), Ulisse ha uno stratagemma: lui ed i suoi compagni prima fabbricano del vino col quale fanno ubriacare Polifemo, e poi lo accecano infilzandogli un palo rovente nell'occhio, per potersela infine dare a gambe e riprendere il mare, nonostante il ciclope tiri contro la nave degli enormi macigni. Nel frattempo, ad Itaca, data l'ormai prolungata assenza di Ulisse (anche il padre Laerte non ha più speranza), il trono viene conteso da vari principi (chiamati Proci) i quali, stabilitisi nella reggia, la insozzano e trattano miseramente la povera Penelope ed il figlio Telemaco che, ancor giovinetto, soffre di rabbia vedendo la madre costretta a risposarsi e degli usurpatori in casa propria. Frutto del suo rancore è soprattutto il giovane Antinoo, più ambizioso e spavaldo di tutti i Proci, che per poco non riesce a sedurre Penelope, che però gli resiste ostinata.

Nel frattempo, durante il viaggio, Ulisse e i suoi compagni devono evitare i pericolosissimi scogli delle Sirene, che ammaliano i naviganti col loro canto per poi divorarli, mettendosi della cera nelle orecchie per non caderne vittima (solo Ulisse, fattosi legare all'albero della nave, le ascolterà); infine, sbarcano nell'isola della Maga Circe, una Dea che dapprima trasforma i compagni in porci, e poi seduce lo stesso Ulisse presentandosi a lui sotto le sembianze di Penelope. Per sei mesi l'eroe rimane nell'ozio, fin quando i suoi uomini, stanchi della sosta, decidono di ripartire senza di lui, ma rimangono uccisi in una tempesta scatenata da Nettuno.

Dopo quest'episodio, Ulisse decide di ripartire costruendosi una zattera; ma Circe, per costringerlo a restare, gli promette l'immortalità, e gli fa incontrare le ombre dei compagni e degli eroi greci caduti a Troia (Aiace, Achille ed Agamennone). Sulla scena irrompe anche la vecchia madre di Ulisse, Anticlea, morta da poco, che rivela al figlio la fedeltà di Penelope e di Telemaco e lo spinge a tornare a casa al più presto. Ulisse obbedisce, ed incappa in un'altra burrasca che lo farà naufragare. A questo punto, tornando alla realtà e con la memoria completamente riacquistata, Ulisse rivela la sua identità ad Alcinoo, che gli dà una nave con cui l'eroe torna ad Itaca.

Giunto nella sua casa travestito da mendicante su consiglio degli dei, Ulisse ha un incontro con Penelope, alla quale dichiara di essere un amico del marito, e scopre che ella l'ama ancora, nonostante stia per risposarsi, e le propone di imporre ai Proci di tendere, l'indomani, il suo arco: chi ci sarebbe riuscito, l'avrebbe sposata. Sulla soglia della reggia, poi, l'eroe è riconosciuto prima dal cane Argo, e poi da Telemaco, dal quale si farà aiutare. La mattina dopo, in occasione dei Giochi del Dio Apollo, tutti i Proci sono riuniti nel salone della reggia. Dopo che Ulisse è stato vilmente insultato e scacciato, Penelope dà inizio alla prova, dichiarando che avrebbe sposato chi sarebbe riuscito a tendere l'arco di Ulisse.

Nonostante qualche reticenza, tutti i Proci tentano (Antinoo quasi ci riesce), ma inutilmente. Ulisse, fattosi avanti tra le risate generali, chiede di poter tentare, e ci riesce, svelandosi a tutti. Col fulmine di Giove tuonante nel cielo, e con l'aiuto di Telemaco, Ulisse uccide tutti i Proci (Antinoo per primo) e le loro ancelle; dà infine ordine di purificare la stanza col fuoco e, lavatosi del sangue, si reca da Penelope che lo abbraccia, in lacrime di gioia. Template:Finetrama

Notizie sul film

Negli anni di massimo splendore di Cinecittà e del Peplum, venne prodotto dal binomio Ponti-De Laurentiis questo kolossal, che è considerato il film italiano più costoso del dopoguerra, la storia è naturalmente quella dell'Odissea omerica, sceneggiata dal regista insieme ad un folto gruppo di collaboratori: Franco Brusati, Ennio De Concini, Ben Hecht, Ivo Perilli, Irvin Shaw, Hugh Gray.

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