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«Quella di Tursi, il mio paese in provincia di Matera,
era una delle tante parlate destinate a scomparire.
Ho dovuto cercare il modo di fissare sulla carta i suoni della mia gente.
»


Tursi (Tùrs in dialetto tursitano) è un comune di 5.222 abitanti della provincia di Matera. Vi ha sede la Comunità Montana Basso Sinni.

Geografia

  Lo stesso argomento in dettaglio: Geografia della Basilicata.

Piccolo centro collinare a 243 m s.l.m., dista poco meno di 20 km dalla costiera jonica. Situato tra due dei grandi fiumi della Lucania, l'Agri e il Sinni che sono costeggiati rispettivamente dalla Strada Statale 598 Val d'Agri e dalla Strada Statale 653 Sinnica. Il borgo antico nato originariamente attorno al castello nel V sec dc. si è sviluppato nella vallata sottostante donando a Tursi una singolare forma allungata divisa per gran parte dal torrente Pesco Grosso. Il terreno particolarmente argilloso ha aiutato la creazione di calanchi, donando al paesaggio circostante un notevole impatto paesaggistico.

Le distanze dalle principali città lucane sono:


Clima

La stazione meteorologica più vicina è quella di Montalbano Jonico. Secondo i dati medi del trentennio 1961-1990, la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta a +7,4°C, mentre quella del mese più caldo, agosto, è di +25,5°C [1].

MONTALBANO JONICO Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic InvPriEst Aut
T. max. media (°C) 11,112,314,718,123,127,531,631,727,422,117,313,212,218,630,322,320,8
T. min. media (°C) 3,64,05,78,212,315,619,019,216,212,68,75,24,38,717,912,510,9

Storia

Le Origini del nome
Ci sono diverse fonti che cercano di spiegare la derivazione della parola Tursi, le più accreditate dicono che Tursi deriva dal nome di persona (forse un uomo d'armi, proprietario della zona) Tursius, diventato poi Turcico, quindi Turci e Tursi; altre recitano che il nome del paese Tursi derivi da Turcico (nome del suo probabile fondatore) trasformato in Tursikon e poi in Tursi, oppure ancora da "turris", con chiaro riferimento alla torre del castello.

Stemma

Il sito Comuni italiani[3] descrive così lo stemma:

Blasonatura Stemma

«Di colore celeste chiaro, racchiuso in nastri dorati, sormontati da una corona turrita, porta il disegno di una torre con ai lati due alberi di ulivo sormontati da due rami di alloro con al disopra un sole.»

Blasonatura Gonfalone

«Drappo di colore azzurro, caricato dello stemma con l'iscrizione centrata in oro in alto: Comune di Tursi, al centro vi è lo stemma poggiante tra due rami di alloro legati tra di loro con un fiocco centrale tricolore, ancora più in basso insistono decorazioni in oro, la sommità, in metallo appuntita, raffigura lo stesso disegno dello stemma, i cordoni laterali sono dorati.»

Caratteristiche dello Stemma

Simboli: Torre, Sole, Alloro, Ulivo.

La torre, rappresentata cilindrica e a tre piani, ricorda quella dell'antico castello e delle origini attorno ad esso. Il sole simboleggia la luce e la vita, i due rami di alloro la gloria e la prevalenza su Anglona, gli alberi di ulivo rappresentano la ricchezza della terra.

Centro Storico

  Lo stesso argomento in dettaglio: Rabatana.

Diocesi di Tursi

  Lo stesso argomento in dettaglio: Diocesi di Tursi-Lagonegro.

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[4]

Popolazione

Il comune conta, al 31 Dicembre 2007[5], 5.222 abitanti cosi ripartiti: 2.613 maschi e 2.609 femmine. Le famiglie sono 1.991, le convivenze registrate 3 e la media di componenti per famiglia è 2,6 (superiore alla media nazionale che è di 2,5, e invece in perfetta media con l'analogo valore della regione).

Il comune, negli ultimi decenni ha conosciuto, purtroppo, come molti comuni del mezzogiorno, una lieve e costante decrescita della popolazione dovuto principalmente alla diminuzione del tasso di natalità e al fatto che molti giovani decidono di perfezionare gli studi universitari in città del centro-nord, soprattutto Milano, Bologna e Roma[6]. Una volta laureati difficilmente trovano un mercato del lavoro capace di assorbire figure professionali specializzate, all'interno del paese.

Tursi ha conosciuto un'ampia emigrazione durante il Novecento, prima verso le Americhe, successivamente verso l'Europa settentrionale (soprattutto in Germania) e l'Italia nord-occidentale (soprattutto Genova, dove si conta un rilevante numero, pari a circa il 50% degli attuali abitanti di Tursi), oggi invece è diventato una destinazione per immigrati extracomunitari, cominciata con l'esodo albanese che ha davvero inondato il sud italia nel periodo 1991-1997[7]; sebbene i valori siano ancora molto lontani dalla media italiana.

Gli stranieri regolari sono 128 (62 maschi e 66 femmine) pari al 2,32% della popolazione tursitana. Le comunità rappresentate sono[8]:

Dialetto

  Lo stesso argomento in dettaglio: Albino Pierro e Dialetto metapontino.

Tursi va anche ricordato per aver dato i natali ad Albino Pierro (1916-1995), noto poeta dialettale più volte candidato al Premio Nobel per la letteratura. Il dialetto tursitano fa parte del cosiddetto dialetto metapontino anche se a Tursi c'è una diversità fonetica dovuta alla trasformazione della vocale a in e all'interno delle parole e della terminazione per s di molte altre parole come ad esempio:

  • vèv ala chès (vado a casa),
  • quànn tòrns? (quando torni?),
  • lass'm stè (lasciami stare).

Le poesie di Pierro sono state tradotte in molte lingue, non solo europee, anche per questo è stato pubblicato un dizionario[9]

Detti tursitani

Il significato va ben oltre la normale traduzione:

«Si vo iabbè u vicine,

cùcchete tarde a sère e ìavezete prèste a matinè.»

«Se vuoi gabbare il vicino,

vai a letto tardi la sera e svegliati presto la mattina.»

«S’ u ciucce nu vò vive, a vogghie a fischè.»
«Se l’asino non vuole bere, ai voglia a fischiare!»
«U pirucchie ‘nda farine s’ crèrete muunère»
«Il pidocchio nella farina si crede importante»
«Iummèra mute nun cì passé, cà te poie nechè.»
«Fiumara calma non passarci, che puoi annegare.»
«I guèie da pignète le sapete ‘a cucchiera.»
«I guai della pignata[10] li conosce solo il mestolo[11]
«Pigghiete u bbone quanne llèie

ca u mèhe nun manche mmèie.»

«Prendi il buono quando c’è l’hai

che il male non manca mai.»

«Addù ci sù tante jalle nun ffè mèie jurne.»
«Dove ci sono tanti galli non fa mai giorno[12]
«Attàcch u'ciùcch add'vòt u'patrùn.»
«Attacca l'asino dove vuole il padrone[13]
«U'voje chiàm't curnùt u'ciùcc.»
«Il bue chiama cornuto l'asino[14]

Collegamenti

Collegamenti stradali

I collegamenti stradali principali sono rappresentati da (vedi):

Collegamenti ferroviari

I collegamenti ferroviari sono assicurati dalla stazione di Policoro-Tursi, quindi verso tutte le località servite dalla Ferrovia Jonica.

La stazione di Policoro-Tursi sorge a circa 25km dal centro abitato di Tursi e a soli 6,5km dal confine territoriale di Tursi. La stazione ferroviaria è situata nei pressi di Policoro Lido, sulla costa jonica. La stessa alla sua costruzione era semplicemente chiamata stazione di Tursi, ma con la nascita di Policoro (comune nel 1959) e il suo boom demografico degli ultimi decenni, ha cambiato più volte nome prima in stazione di Tursi-Policoro ed infine instazione di Policoro-Tursi.

Aeroporti

Gli aeroporti più vicini sono:

Economia

La città ha un'economia prevalentemente agricola, diffusissime sono le coltivazioni di agrumi e alberi da frutto. Rinomate sono le arance di Tursi i partaiall o portogallo, importate attorno all'anno mille dai Saraceni, sono particolari poichè possiedono una buccia molto spessa. Nel 2006 è stato conferito il riconoscimento comunitario D.O.P. (Denominazione d'Origine Protetta) all'Arancia Staccia di Tursi e Montalbano Jonico e al Percoco Bianco di Tursi. Il turismo è ancora poco sviluppato, anche se in leggero miglioramento grazie ai lavori di riqualificazione effettuati negli ultimi anni nel borgo storico Rabatana.

Luoghi d'Interesse

Chiese

  • Santuario di Santa Maria di Anglona (in località Anglona)
  • Chiesa Cattedrale dell'Annunziata
  • Chiesa di Santa Maria Maggiore
  • Chiesa di San Filippo Neri (1661)
  • Chiesa di Maria SS. Regina del Mondo (in località Caprarico Centro)
  • Chiesa della Madonna del Rosario (in località Panevino)

Cultura Locale

Personalità legate a Tursi

Frazioni

  • Panevino
  • Caprarico
  • Anglona

Gemellaggi

Tursi è gemallata con:

Galleria Immagini

Bibliografia

  • A. Nigro, Memoria tipografica ed istorica sulla città di Tursi e sull'antica Pandosia di Eraclea oggi Anglona, Tipografia Miranda, Napoli, 1851
  • G. Antonini, La Lucania, Napoli, 1797
  • R. Bruno, Storia di Tursi, Porfidio Editore Moliterno, 1989
  • F. Ughelli, Italia Sacra sive da episcopis Italiae et insularum adiacentium, Venezia, 1720
  • Martucci, Ragionamento intorno al pieno dominio real Mensa vescovile di Anglona e Tursi sul feudo di Anglona, contro l'Università di Tursi e alcuni suoi particolari cittadini, Napoli, 1790
  • R. Bruno, Anglona: una città, un vescovado, un santuario, Liantonio editrice, Matera, 1984
  • Giovan Battista Mancarella, Lessico dialettale di Tursi, Edizioni del Grifo, 1994, 9788872610794.
  • F. Russo, La metropolia di S. Severina, in Archivio storico per la Calabria e la Lucania anno XVI, f. II, pp. 1-20. Rip. in Scritti storici calabresi Napoli, 1957
  • G. Racioppi, Scripsit Polyeuctus, Constantinopolitanus Patriarca Hydruntino Episcopo privilegium, quo sua auctoritate habeat licentiam episcopos consecrandi in Acirentia, Turcico, Gravina, Matera, Tricarico, qui ad consecrationem Domini Apostolici pertinere videntur.

Note

  1. ^ Tabella climatica
  2. ^ Classificazioni climatiche dei comuni lucani
  3. ^ Comuni Italiani
  4. ^ Dati tratti da:
  5. ^ Dati ISTAT, 2007.
  6. ^ Dove esistono nutrite comunità di studenti tursitani.
  7. ^ L'esodo Albanese 1991-1997
  8. ^ Statistiche ISTAT - 31 dicembre 2007. La presenza straniera a Tursi
  9. ^ Giovan Battista Mancarella, Lessico dialettale di Tursi, Edizioni del Grifo, 1994, 9788872610794
  10. ^ tradizionale pigata di terracotta
  11. ^ classico mestolo in legno
  12. ^ riferito soprattuto ad un gruppo di pesone generalmente dominanti (che vogliono avere ragione a tutti i costi) che hanno idee discordanti ma lo stesso fine. L'obbiettivo probabilmente non si farà mai.
  13. ^ in ambito lavorativo, fai quello che ti dice il "capo" e basta, anche se in un'altro modo può essere fatto meglio o più velocemente al "capo" non sta bene.
  14. ^ tra i due è il bue ad avere le corna, ma dice all'asino di essere cornuto quando in realta il cornuto è lui. E' una semplice metafora riferita alle normali liti quotidiane

Voci correlate

Collegamenti esterni


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