Sant'Egidio alla Vibrata

comune italiano

Template:Comune Sant'Egidio alla Vibrata è un comune di 9.415 abitanti della provincia di Teramo.

Storia

Secondo alcuni scritti attribuiti a Plinio, Sant'Egidio alla Vibrata fu un piccolo borgo romano con l'originale denominazione di "ILIO", nome che è il corrispondente italiano della parola latina Ilium; si pensa che tale nome facesse riferimento alla antica città di Troia, dalla quale, secondo gli scritti della tradizione storica ed epica i Romani pretendessero di aver avuto discendenza (vedi Eneide).

Nel periodo di reggenza di Cesare Augusto, la zona nella quale attualmente si trova la cittadina faceva parte della quinta Regione d'Italia, il Piceno. La regione, come tutti i territori romani, fu sconvolta dai tumulti e dalle razzie durante il periodo dei barbari, fino alla rovinosa caduta dell'impero romano d'occidente; l'ordine costituito venne ristabilito solo con l'avvento della reggenza di Bisanzio. I Bizantini contribuirono allo sviluppo del territorio.

Successivamente, durante la dominazione longobarda, il territorio fu oggetto di contesa, fra due ducati allora molto importanti: quello di Spoleto e quello di Benevento; si ritiene che tale disputa si fosse accesa a causa di errori commessi nel posizionamento del confine tra i fiumi Tronto e Salinello, disputa che si risolse a favore del Ducato di Spoleto, con l'annessione dei territori santegidiesi.

La reggenza Longobarda contribuì allo sviluppo e alla modernizzazione dei territori; i Longobardi fortificarono le strutture e si si insediarono a Faraone, oltre che nei territori limitrofi; sono state rinvenute alcune tombe di loro origine nelle attuali zone della collina dell'"Ascensione" .

Qualsiasi fosse stata la ragione che spinse i Longobardi a stanziarsi nelle zone di Faraone, la creazione di questo piccolo aggregato urbano, sito in posizione altamente strategica, rese necessaria la costruzione di strutture militari fortificate, che si ponessero a difesa dei territori del ducato di Spoleto che, per molti anni, contese il borgo al ducato di Benevento, per ottenere un più agevole controllo strategico della strada della Metella e della strada consolare della Salaria. L'occupazione dei Longobardi terminò nel 793 d.C. successivamente all'invasione dei Franchi guidati da Pipino il Breve.

Successivamente, Carlo Magno, durante il periodo della sua reggenza, nel definire i confini del Regno della Chiesa, che comprendeva il Ducato di Spoleto, estromise i territori di Sant'Egidio.

Faraone e le strutture adiacenti ricaddero sotto il controllo della Badia di Monte Santo, che ne garantì la tranquilla giurisdizione ecclesiastica. I Frati Benedettini si impegnarono molto per migliorare le condizioni dei territori da loro gestiti: bonificarono l'intero territorio, ristrutturarono il borgo adiacente costruendo anche il castello e nuove chiese.

La chiesa priorale di Sant'Egidio così come le chiese conventuali di Sant'Angelo e San Savino furono aggregate alla diocesi di Ascoli a causa di un falso documento, attribuito ad un editto di Carlo Magno, nel quale il Vescovo di Ascoli rivendicava il possesso di tali chiese;

Intorno all'anno 1300, durante le dispute fra Ascolani e Teramani, i quali rivendicavano il possesso della Valle del Vibrata, furono distrutte parte della Chiesa e del convento; negli anni successivi i territori e le relative strutture subirono ulteriori danni a causa di diversi terremoti che colpirono la zona.

Papa Sisto V, nell'atto di istituzione della diocesi di Montalto, aggregò ad essa l'abbazia di Monte Santo unitamente alle chiese di Faraone e Sant'Egidio; la diocesi di Montalto comprende tutt ora le chiese e l'abbazia.

Sant'Egidio ebbe il privilegio e la fortuna di essere considerata, assieme a Civitella del Tronto, città reale e fu, per tale motivo, esentata dai tributi feudali fino al 1642.

La reggenza sui territori passò di mano più di una volta: nel 1642 fu infeudata da Pompeo Procaccino da Civitella del Tronto; il 23 settembre 1679 fu venduta, per una somma di 780 ducati, ad Orazio Buongiovanni da Roma; il 3 gennaio 1695, passò a Lucrezia De Mendoza y Alarcon, Marchesa di Monacilioni; nel XVIII secolo passò, in parte, al barone Guidobaldi di Nereto.

Importante momento della storia di Sant'Egidio fu l'entrata in vigore del codice napoleonico, che, nel 1809, su editto di Gioacchino Murat, soppresse definitivamente il feudalesimo ed istituì le piccole Università e Faraone e Sant'Egidio, le quali furono inglobate nel circondario di Civitella del Tronto.

Sotto il dominio dei Borboni, a Sant'Egidio, si ebbe una crescita notevole del contrabbando e del brigantaggio, anche e soprattutto a causa della presenza nel territorio della dogana; per questo motivo vi era una notevole presenza di truppe borboniche all'interno dei territori; tali forze militari si posero a difesa dei confini durante i moti del 1821 e 1831 e poi delle guerre di Indipendenza.

In coincidenza con l'Unità d'Italia, al Comune di Sant'Egidio fu accorpato quello di Faraone, e Sant'Egidio assunse definitivamente il nome di Sant'Egidio alla Vibrata con un decreto reale del 23 giugno 1863.

Le denominazioni del Paese nel corso dei secoli

ILIUM, antico borgo sito sulle alture a Nord del fiume Vibrata.

RIPA QUADRELLARA, antico sito che coincide con l'attuale frazione Passo del Mulino.

FARAONE o FARAGONE, attuale borgo di Faraone antico.

SAN CILIO.

SAN GILIO o GIGLIO.

SANT'EGIDIO o SANTO EGIDIO e/o SANTEGIDIO. SANT'EGIDIO ALLA VIBRATA.

Attualmente

Oggi la cittadina è un fiorente centro commerciale e industriale situato all’estremo nord della Val Vibrata. Comune tra i più fiorenti d’Abruzzo, noto soprattutto per i confetti e l’industria tessile, si distingue per la sua dinamicità e modernità, particolarmente ospitale è un ottima meta per chi desidera rilassarsi. Durante l’anno Sant’Egidio ospita numerose manifestazioni culturali, di spettacolo e culinarie, tra cui eccelle il Carnevale Santegidiese, una delle manifestazioni in maschera più rilevanti della regione, che si tiene ogni anno la domenica ed il martedì grasso, oltre a varie manifestazioni enogastronomiche, come la celebre Sagra degli Gnocchi, che si tiene ogni anno nella seconda metà di Agosto. Tra le manifestazioni di rilevanza regionale spicca inoltre la ricostruzione storica della natività del Presepe Vivente, che si svolge ogni anno durante il periodo natalizio. Non meno importante è la rassegna musicale Sant'Egidio Rock che ha ospitato negli anni artisti della scena musicale alternativa italiana quali Malfunk, Verdena, Meganoidi, Punkreas e Radici nel Cemento.

Siti storici

Il borgo medievale di Faraone

Il borgo fortificato, risalente all'alto medioevo, è attualmente in stato di abbandono a causa dell'ultimo terremoto che lo ha gravemente lesionato. Di notevole richiamo archeologico sono le mura perimetrali. Da segnalare la porta di accesso all'antico borgo.

La chiesa di Sant'Egidio Abate

La costruzione risale al dodicesimo secolo (prima metà del 1100), in stile romanico a tre navate con abside rotonda; nata come priorato monastico dell'abbazia benedettina di Monte Santo, è stata costruita molto probabilmente integrandola con una primitiva struttura ecclesiastica dell'ottavo secolo d.C.(pluteo ornato bizantino). Le monofore con archivolto in pietra in un solo blocco e strombatura interna costituiscono precisi riferimenti dell'architettura abruzzese del tempo. La chiesa è stata decurtata in lunghezza nel suo prospetto principale così come è stata effettuata un completo rimodellamento degli ambienti interni a causa degli eventi bellici del 1304; il rifacimento è stato eseguito con uno stile simile al gotico, che in quell'epoca andava affermandosi anche in Abruzzo; tale rifacimento comportò aperture di alte monofore sulla parete destra. Ulteriori ristrutturazioni risalgono al XV secolo così come la facciata, che è stata rifatta nel 1524 con mostra del portale rinascimentale recante il sole radiante bernardiniano; l'innalzamento del campanile fu promosso nel 1555 dal Vescovo di Ascoli.

Impegno Civico

Il comune di Sant'Egidio alla Vibrata si è particolarmente distinto, negli ultimi anni, per le numerose iniziative in ambito sociale, in particolare in direzione della tutela dell'Ambiente.

L'amministrazione comunale attuale, portando avanti un progetto iniziato durante le due legislature precedenti, ha messo in atto una politica di raccolta differenziata dei rifiuti innovativa e molto efficace, che prevede il ritiro dei rifiuti "casa per casa"; tale politica ha permesso, grazie anche alla disponibilità dei cittadini santegidiesi, di raggiungere percentuali di differenziazione dei rifiuti molto alte, nettamente al di sopra delle medie regionali e nazionali(che si attestano intorno al 20-30%).

In particolare Sant'Egidio mantiene medie di raccolta assiduamente superiori al 74% e ha raggiunto punte addirittura superiori all'80%, un risultato eccezionale per una piccola cittadina, che ha permesso al comune di raggiungere il primo posto nella classifica regionale dell'Abruzzo, ed addirittura il secondo nella classifica assoluta nazionale, alla manifestazione "Comuni Ricicloni" dell'anno 2006, promossa da Legambiente.

Altro importante risultato raggiunto è stata la bonifica e riqualificazione del letto del torrente Vibrata, che attraversa la cittadina.

Posizioni in classifica Comuni Ricicloni

Classifica Comuni d'Abruzzo

Anno 2006 - Primo Classificato

Anno 2007 - Primo Classificato

Classifica Comuni Italiani

Anno 2006 - Secondo Classificato

Anno 2007 - Quarto Classificato

Amministrazione comunale

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Evoluzione demografica

Abitanti censiti[1]

Cittadini illustri

Voci correlate

Collegamenti esterni

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