Aermacchi MB-339
Il Macchi-Castoldi M.C.72 è un idrovolante da corsa nato nel 1930 come ultima speranza italiana nella conquista del prestigioso trofeo internazionale da tutti conosciuto con il nome di "Coppa Schneider". La preparazione della rivincita italiana cominciava nel 1930. Altissima la posta in gioco: cercare di battere gli inglesi, rimettendo così in gara la Coppa Schneider, e riportare a casa il primato mondiale di velocità, da sempre legato alla manifestazione. Questo era il compito del R.A.V. (Reparto Alta Velocità) di Desenzano del Garda, che iniziò subito la selezione dei piloti che avrebbero pilotato il futuro bolide. Intanto a Roma si davano disposizioni per la macchina e il motore; la maggiore esperienza in campo di idrocorsa era sicuramente appannaggio della Fiat per il motore e della Macchi per la cellula e furono queste le due ditte sulle quali si concentrarono gli sforzi che avrebbero portato al motore A.S.6 e all’idrocorsa M.C.72.
Il nuovo aereo fu realizzato e le prove di collaudo iniziali fecero ben sperare chi su quest’aereo aveva puntato tutto. Purtroppo però, ben presto si presentarono dei gravi problemi di detonazioni e ritorni di fiamma nel propulsore, e il collaudo risultò molto più lungo e laborioso del previsto. Quando poi le prove di collaudo costarono la vita di due piloti, il Capitano Giovanni Monti e il Tenente Stanislao Bellini, si capì che l’M.C.72 non sarebbe mai stato pronto per il Settembre del ‘31.
Persa ogni speranza di rimettere in gioco la Schneider, il R.A.V. ricevette l'ordine perentorio di stabilire il nuovo record di velocità il giorno stesso in cui gli inglesi si sarebbero aggiudicati il trofeo, ma naturalmente era un’impresa impossibile; se l’M.C.72 fosse stato in grado di stabilire il record per quella data, allora avrebbe potuto anche partecipare alla competizione in Inghilterra, cosa che non avvenne.
Il primo record comunque arrivò: il 10 Aprile 1933 alle ore 11:00 il Maresciallo Francesco Agello decollava a bordo dell’M.C.72 siglato MM.177 ed effettuava cinque giri del circuito designato sul Lago di Garda alla velocità media di 682,078 Km/h; dopo l’ultimo passaggio Agello, resosi conto del successo, si lanciò verso l’idroscalo colmo di spettatori concludendo con una secca virata a coltello a mo’ di saluto.
Il successivo ed ultimo traguardo fu fissato al superamento del muro dei 700 Km/h, ed anche questo obiettivo fu raggiunto; il 23 Ottobre 1934 Agello, a bordo dell’M.C.72 siglato MM. 181, con una velocità media di 709,202 Km/h, battè il suo stesso record; quest’ultimo primato rimane da allora imbattuto per quanto concerne la categoria idrovolanti propulsi da motore alternativo. Lo stesso M.C.72 MM. 181, l’ultimo rimasto dei cinque esemplari prodotti, è gelosamente custodito nel museo Storico dell’Aeronautica Militare Italiana di Vigna di Valle.