Vedo nudo
Vedo nudo è un film del 1969, diretto dal regista Dino Risi.
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Durata | 114 min |
Regia | {{{regista}}} |
Trama
Il film è strutturato in episodi che vedono tutti protagonista Nino Manfredi.
Nel primo, intitolato La diva, l'attrice Sylva Koscina raccoglie per strada un ferito e lo trasporta in automobile all'ospedale più vicino. Qui viene riconosciuta, e tutti (degenti, infermieri, suore, medici e primario) le si fanno attorno per vederla, chiedendole autografi, scattando fotografie e profondendosi in complimenti. Il primario, professor Cacopardo (Manfredi), le racconta addirittura il romanzo che ha scritto (si rivelerà poi la storia autobiografica del suo amore per una donna infedele). L'attrice si presta al gioco, e quando finalmente riparte dall'ospedale, fra cerimonie di commiato infinite, per il ferito è troppo tardi.
Il secondo episodio è intitolato Udienza a porte chiuse. Davanti a un occhialuto giudice si svolge la causa promossa da un'anziana (Nerina Montagnani) contro un contadino (Manfredi) che ha abusato della sua gallina. Il convenuto, interrogato, spiega pittorescamente come la prolungata astinenza e le avances della gallina abbiano determinato in lui l'impulso erotico. Riconosciuta la "provocazione", il giudice condanna ugualmente il contadino al risarcimento del danno. L'uomo pretende in cambio il volatile. Tornando a casa con la gallina in una cesta, si accorge però che l'animale ha ripreso a provocarlo...
Il terzo episodio si intitola Ornella. Un impiegato delle poste, Ercole (Manfredi), rifiuta la corte delle donne e cela un segreto: è infatti misteriosamente impegnato tutte le domeniche. In realtà, nell'intimità, si veste da donna e intrattiene una corrispondenza con il ragioniere torinese Carlo Alberto Ribaudo (Enrico Maria Salerno), firmandosi Ornella. All'improvviso, l'uomo decide di conoscere Ornella, di cui nel frattempo si è innamorato, e annuncia la sua venuta a Roma. Ercole decide di riceverlo nei propri panni, come fratello di Ornella, adducendo la scusa che la sorella è dovuta correre al capezzale di una zia moribonda. Carlo Alberto trascorre una notte in pensione, ma poi fa una nuova improvvisata recandosi a casa di Ercole. Qui, fra equivoci d'ogni sorta, gradualmente si accorge che qualcosa non quadra; nel frattempo però i due uomini fanno amicizia. Perso l'aereo, Carlo Alberto è costretto a dormire da Ercole. Poco prima di prendere sonno gli sfugge un lapsus...
Il quarto episodio si intitola Guardone. Un uomo molto miope (Manfredi), seminudo e solo nel suo appartamento, viene improvvisamente attratto da un movimento nella casa di fronte: è una donna che si sta spogliando. Corre allora a prendere gli occhiali e torna alla finestra. Mentre spia, nota qualcosa di strano: più si sporge, più la figura gli sfugge, mostrandogli a tratti soltanto i glutei. Perplesso, si gratta un fianco e si accorge che la figura sta facendo la stessa cosa. Compie allora altri movimenti e scopre che la "donna" spiata non è altro che il suo riflesso in un gioco di specchi.
Il quinto episodio si intitola L'ultima vergine. Una giovane donna, lasciata sola in una Spoleto nel panico per la presenza di un serial killer, si barrica in casa per paura del maniaco, sobbalzando al minimo rumore. Trascorre così la notte; ma l'indomani chiede alla portiera dello stabile di portarle una bottiglia di latte e lascia la porta socchiusa. Se lo vede recapitare da un uomo (Manfredi) che corrisponde perfettamente all'identikit dell'assassino. Terrorizzata, si ricorda dell'intervista all'unica donna scampata alla furia del mostro, che è riuscita a sopravvivere semplicemente concedendoglisi. Così, mentre l'operaio maneggia preoccupanti arnesi, si spoglia e lo trascina a letto. Nel momento del relax, accende la radio e scopre che il vero mostro è stato catturato.
Il sesto episodio si intitola Motrice mia!. Pur sposato a una bella tedesca, Maurizio (Manfredi) ha una relazione. Tutte le sere, telefona alla stazione per informarsi del rapido Parigi-Roma. Una sera la moglie prova a trattenerlo, ma finisce in una sfuriata e in una minaccia di separazione. Maurizio esce di casa, mentre la donna si sfoga al telefono con un'amica. Lungo la strada, i pensieri dell'uomo rivelano che in realtà ha un problema psichiatrico: per una strana forma di feticismo, si eccita solo sdraiandosi sulle rotaie e lasciandosi sfilare sopra il convoglio.
Il settimo e ultimo episodio dà il titolo al film (Vedo nudo). Nanni (Manfredi) è un pubblicitario con il pallino del nudo e della pubblicità erotica. Una sera, dopo un incontro galante atteso da tempo ma rivelatosi fallimentare, sbalordito vede alla televisione un'annunciatrice che mostra il seno. L'indomani, cercando sul giornale una traccia dell'episodio, scopre incredulo di essersene accorto soltanto lui. Subito dopo comincia ad avere allucinazioni di donne nude. Un amico psichiatra gli consiglia un periodo di riposo, ma è tutto inutile. Una sera, circondato da (apparenti) nudità femminili, Nanni ha un collasso. Ricoverato in una clinica svizzera, esce completamente guarito. Al ritorno è cambiato, si sente bene e, tornato al lavoro, mostra subito agli stupiti collaboratori un nuovo stile, sobrio e privo di allusioni erotiche. Ma affacciandosi alla finestra vede un uomo nudo.