Pietrasecca

frazione del comune italiano di Carsoli

{{{1}}}{{{2}}} Pietrasecca è una frazione del comune di Carsoli (AQ), collocata tra questo comune e quello di Sante Marie. L'abitato del centro storico presenta case costruite per difesa a picco su uno sperone roccioso (Vena Cionca) sopra la "Valle Marino". Un notevole sviluppo abitativo si ebbe dopo il 1860 e portò le costruzioni fino all'attuale Piazza delle Canapine ed a ricoprire parte di Monte Dritto. Il paese si è poi espanso verso Est dove sono attualmente i quattro palazzi delle case popolari. Nuove costruzioni sono sorte il località Ara delle Pietre (ar'elleprete) ed hanno portato gli insediamenti abitativi lontano dal centro storico che è rimasto quasi del tutto disabitato: Si ripopola nel periodo estivo con gli abitanti emigrati soprattutto nella Capitale.

Storia

Nel luogo si trovava forse un centro fortificato degli Equi, mentre la presenza romana è testimoniata da frammenti ceramici e da un'iscrizione funeraria.

Secondo la tradizione locale la fondazione dell'attuale abitato si deve al "Re Pipino" che qui avrebbe fondato un castello dove sarebbe morto nell'810 per essere sepolto a "Fosso Feca". Venne espugnata, insieme a Saracinesco, dai Saraceni in ritirata sulla via Valeria e successivamente riconquistata dalle truppe papali. Si apprezzano ancora i resti delle opere fortilizie erette nei secoli sia con tecniche occidentali che orientali. L'abitato della cittadella interna è cinto da una poderosa muraglia di cui, dopo i vari terremoti occorsi nei secoli, si conservano alcune tracce notevoli. La possanza della rocca originaria è osservabile soprattutto dal lato nord-ovest, in prossimità dell'odierno cimitero. Da questa angolazione si può infatti osservare la maggior parte delle opere fortilizie superstiti. La località fu fortificata fin da epoca remota, già prima della dominanza equa, per la sua posizione strategica. Posizione che conservò in epoca romana sulla direttrice della consolare Valeria e rafforzò in epoca medioevale per essere al confine tra i longobardi ducati di Spoleto e di Benevento. Gli attuali resti del castello hanno caratteristiche costruttive simili a quelle di altre strutture difensive del territorio, costruite tra la fine del X e gli inizi dell'XI secolo, ma recano in sé anche opere murarie arabe oltre che occidentali medioevali.

Il toponimo di Petra Sicca è citato per la prima volta in un documento del 1074. Nel XV secolo passò dal dominio degli Orsini, conti di Tagliacozzo, alla baronia di Collalto e quindi, alla fine dello stesso secolo, ai Savelli. Nel 1655 è documentata una forma di autonomia ("Università di Pietrasecca"). Uno spaccato dell'economia e della vita sociale dell'epoca è documentata dal "Catasto del 1749" di recente ritrovato. L'8 dicembre del 1860, a due Km. c.a da Pietrasecca si verificò la cattura del Generale legittimista spagnolo José Borjès venuto in Italia per riconquistare il Regno a Francesco II. Deluso dal comportamento delle bande brigantesche meridionali finanziate dalla stesso Re, stava andando a Roma per dissuaderlo dal continuare a spendere inutilmente il suo denaro. Ad 8 Km. dal confine pontificio fu catturato e fucilato lo stesso giorno a Tagliacozzo, senza processo, dai Bersaglieri del Regno al comando del Maggiore Enrico Franchini. Nel terremoto di Avezzano del 1915 crollò la chiesa di Santo Stefano, ricostruita in seguito, con un progetto moderno, più in basso, all'ingresso del paese. Agli inizi del XX secolo il paese superava i 1.000 abitanti,mentre oggi superano di poco i 200. Lo spopolamento è stato determinato da scarse possibilità di occupazione nel posto e dalla conseguente emigrazione soprattutto a Roma. Nel 1984 è stata scoperta una meravigliosa grotta Grotta grande del Cervo che, unitamente alla già conosciuta Grotta dell'Ovito, ha riacceso le speranze di una prossima rivitalizzazione del centro con la valorizzazione turistica delle stesse grotte inserite dalla Regione nella "Riserva naturale speciale delle Grotte di Pietrasecca"

Monumenti

Nella chiesa di Santa Maria delle Grazie (antica Santa Maria, citata a partire dal 1188) si conserva nell'abside un affresco con "Incoronazione della Vergine", recentemente riscoperto e restaurato, datato tra la fine del XV secolo e gli inizi del XVI. Dal 1994 l'Ass. Lumen che pubblica trimestralmente l'omonima rivista, sta riscoprendo il valore e la documentazione dei monumenti dimenticati di Pietrasecca e di tutto il territorio circostante.

Grotte di Pietrasecca

Nei pressi dell'abitato si trova la "Riserva naturale delle Grotte di Pietrasecca", dal 1992 riserva naturale regionale, gestita dal comune di Carsoli, con superficie di 110 ettari, situati nei "monti Carsolani".

Nella riserva si trovano due grotte dovute a fenomeni carsici:

  • Inghiottitoio dell'Ovito con il percorso sotterraneo del torrente che forma laghetti, rapide, cascate e un ampio lago sotterraneo e risorge sotto la Vena Cioca.
  • Grotta del Cervo (scoperta nel 1984). Vi sono state rinvenute ossa di animali (tra cui le corna calcificate di un cervo da cui la grotta ha preso il nome) e 18 monete del IV e V secolo d.C. e del XV secolo. Le monete romane, depositate in piccole vaschette calcaree naturali, potevano essere offerte votive ad una divinità, in un'epoca in cui la grotta doveva essere più facilmente accessibile e quando, probabilmente le stesse monete non avevano più valore legale. In seguito, forse per alluvioni o in occasione di un terremoto nel 1456 l'apertura dovette invece ostruirsi ed è rivenuta alla luce nel 1984 a seguito di uno studio e ricerca sul posto da parte del Gruppo Speleologico Romano.

Le pareti rocciose della Vena Cionca, su cui è adagiato il paese, sono divenute una importante palestre di arrampicata frequentata da numerosi appassionati di questo sport.

Curiosità

L'abitato di Pietrasecca è menzionato e brevemente descritto nel romanzo "Vino e pane" di Ignazio Silone.

Dal paese prende il nome un viadotto dell'autostrada A24, tra le uscite di Tagliacozzo e Carsoli. Il viadotto è stato spesso oggetto di cronaca per vari suicidi. Fu teatro nel dicembre 1995 di un fatto di cronaca che fece un certo scalpore: il suicidio di una madre e dei suoi tre figli adulti, che si gettarono dal ponte. Ora è stato proteto con un'alta rete e questi episodi da qualche tempo non si sono più ripetuti.

Bibliografia

  • Ezio Burri (a cura di), L'area carsica di Pietrasecca (Carsoli,. Abruzzo). Studio multidisciplinare, Chieti, 1994 (Memorie dell'Istituto italiano di speleologia, 5, serie II)
  • Angelo Bernardini (Trascrizione, commento e traduzione delle parti in latino a cura di) "IL CATASTO DI PIETRASECCA DEL 1749" pagg. 138 Ed. Lumen, Pietrasecca 2007
  • Paola Nardecchia "Pittori di frontiera.L'affresco quattrocinquecentesco tra Lazio e Abruzzo" Casamari 2001 pagg. XVII + 166
  • Ezio Burri "La Riserva naturale delle Grotte di Pietrasecca e il territorio di Carsoli" CARSA edizioni 2002 pagg. 112

Collegamenti esterni

http://www.parks.it/riserva.grotte.pietrasecca/par.html Riserva Regionale Grotte di Pietrasecca

  Portale Abruzzo: accedi alle voci di Wikipedia che parlano dell'Abruzzo