Soka Gakkai

scuola laica buddista giapponese

Soka Gakkai (dal giapponese Sōka Gakkai, 創価学会: società per la creazione di valore) è il nome di un una scuola buddhista giapponese costituitasi nel XX secolo in origine come associazione laica della scuola buddhista giapponese Nichiren Shōshū (日蓮正宗) fondata nel XIII secolo dal discepolo di Nichiren Nikkō (日興, 1246-1333). L'associazione promuove ed insegna il buddismo[1] di Nichiren e la pratica della recitazione del titolo (daimoku) del Sutra del Loto. Tale formula, in giapponese "namu myōhō renge kyō" (南無妙法蓮華経) è la pratica fondamentale anche nella scuole Nichiren-shū e Nichiren Shōshū. La Sōka Gakkai era peraltro legata a quest'ultima scuola buddhista prima di una separazione verificatasi nel 1991.

Storia

La Soka Gakkai nasce in Giappone nel 1930 ad opera di maestro di scuola elementare: Tsunesaburo Makiguchi, che la battezzò con il nome Sōka Kyōiku Gakkai (associazione educativa per la creazione di valore). Con l'inizio della seconda guerra mondiale il governo militarista avvia una politica fortemente repressiva. In nome della pace e della sicurezza nazionale tutte le religioni sono costrette a unificarsi sotto l'egida dello Shintoismo. Nel 1943 Makiguchi e Toda con altri leader dell'organizzazione vengono arrestati e incarcerati con l'accusa di blasfemia. Makiguchi, muore in carcere il 18 novembre 1944 all'età di 73 anni. Il 3 luglio del 1945 Josei Toda viene rilasciato,dopo la seconda guerra mondiale e la proclamazione della libertà di culto, il discepolo di Makiguchi e secondo presidente Josei Toda nel 1946 decide di rinominarla Soka Gakkai (Società per la creazione di valore), convinto che la missione dell'organizzazione non debba fermarsi solo all'educazione ma debba aprire la strada all'applicazione concreta del Buddismo di Nichiren come modello di vita e di azione per la gente comune. Il 3 maggio 1951 Toda diventa il secondo presidente della Soka Gakkai, e si ripromette di convertire 750.000 famiglie. Dedicherà il resto della vita al raggiungimento di questo obiettivo. Nel 1957, in piena guerra fredda, pronuncia una storica dichiarazione contro le armi nucleari. Da allora le iniziative per la pace avrebbero costituito una delle attività principali della Soka Gakkai. Il 2 aprile 1958 Toda muore.

Il 3 maggio 1960 Daisaku Ikeda diventa il terzo presidente della Soka Gakkai.

Nel 1968, Ikeda fonda una serie di istituzioni come la Soka University, l'associazione concertistica “Min-On”, e il Museo Fuji finalizzate a promuovere ideali di pace, cultura ed educazione. Dagli anni '70 vengono promosse iniziative per la pace in tutto il mondo.

Sino agli anni '90 la SGI era un'affiliazione laica della Nichiren Soshu, scuola buddista cui faceva riferimento per la dottrina e l'approfondimento religioso. Nel novembre 1991 il 67° Sommo Patriarca della Nichiren Shoshu ufficializzava la rottura con una notifica di scomunica nei riguardi di Ikeda, che non seguendo la corretta interpretazione degli insegnamenti di Nichiren veniva espulso dalla Nichiren Shoshu. Il pretesto è una riunione in cui Ikeda avrebbe fatto riferimento all'Inno alla Gioia di Beethoven, in cui si nomina Dio, in realtà già da tempo i rapporti con la Soka Gakkai erano tesi, in quanto quest'ultima riufiutava tendenzialmente la linea di condotta della Nichiren Shoshu in campo dottrinale.[senza fonte] Già negli anni '70 Daisaku Ikeda era stato scomunicato, per comportamenti contrari al corretto insegnamento di Nichiren, ed aveva ritrattato giurando profonda obbedienza alla Nichiren Shoshu. La Soka Gakkai, da parte sua, rispondeva alla scomunica con il rifiuto della scomunica. [2]

Cambiato nome e statuto, la Soka Gakkai cambiava il testo delle preghiere silenziose, il significato del Daimoku, la struttura della liturgia e infine l'oggetto di culto, producendo gohonzon in proprio copiandoli da una matrice in legno dedicata ad un prete di un tempio locale.

Oggi la Soka Gakkai Internazionale, fondata nel 1975, è una ONG accreditata presso le Nazioni Unite [3], presente in 198 paesi del mondo e annovera circa 12 milioni di seguaci.

In Italia la Soka Gakkai ha la sede centrale a Firenze; secondo alcune stime nel 1997 essa contava più di 20.000 adepti nella Penisola[4], tra cui alcuni personaggi molto famosi, come Roberto Baggio, che ha aperto una sala di riunione a Thiene[5], e Sabina Guzzanti, la quale dichiarò in un'occasione: "“Io pratico il Buddismo da vent’anni e tutto quello che c’è di bello e di importante nella mia vita è legato al Buddismo. Da vent’anni leggo i discorsi del presidente Ikeda e mi domando se sto mettendo in pratica i suoi insegnamenti. Mi confronto con il suo pensiero, mi commuovo e mi rafforzo grazie al suo esempio e in cuor mio prometto di utilizzare tutto il mio talento, le mie capacità, la mia umanità, il mio tempo per realizzare la pace così come il Buddismo insegna… Il Buddismo nasce… per dire che siamo tutti ugualmente degni di rispetto”[6].

La pratica di Gongyo e Daimoku

Il buddismo di Nichiren Daishonin fonda la pratica religiosa sulla recitazione di versi scelti del Sutra del Loto, trascritto dal Sanscrito al cinese antico e pronunciato in giapponese secondo la lettura On Yomi) e delle sillabe «Nam myoho renge kyo». Nella liturgia della Soka Gakkai queste due pratiche prendono il nome di Gongyo e Daimoku. La recitazione del Gongyo si fa al mattino ed alla sera di fronte al Gohonzon: per chi non lo conoscesse a memoria (in pratica tutti i principianti) ma anche per chi lo recita da anni, è consigliato leggerlo da un apposito libretto. Vengono recitati due dei ventotto capitoli del Sutra del loto, e precisamente la sezione in versi del secondo (Hoben) e del sedicesimo (Juryo); lo scopo è per i credenti quello di dare il ritmo giusto alla giornata e di stabilire dentro di sé una pratica assidua e corretta. Il Daimoku, invece, consiste nella recitazione di «Nam myoho renge kyo», a volte anche per più ore consecutive. Il Daimoku ha come funzione principale quella di consentire a chi lo recita di entrare in diretto contatto con il flusso del ritmo fondamentale della vita, e permettere al praticante un graduale sviluppo esistenziale verso una consapevolezza della vita sempre più profonda. Questo processo venne definito da Ikeda rivoluzione umana perché stimolerebbe la parte migliore dell'uomo a uscire allo scoperto, nutrendola giorno per giorno e permettendo dunque di riconoscere e far scaturire da sé stessi le proprie infinite potenzialità. Con il daimoku, inoltre, sarebbe possibile trasformare (o illuminare) l'oscurità fondamentale insita nella vita di ognuno, concentrandosi sullo sviluppo della propria umanità: un'apertura del proprio cuore al mondo, che infine permettendo il cambiamento di sé stessi e degli altri in vite realizzate e felici, arriverebbe a trasformare il destino dell'umanità. Tale cambiamento è chiamato «Kosen Rufu» e sostanzialmente è lo scopo comune di ogni membro della Soka Gakkai.

Attività

La Soka Gakkai è un'organizzazione non governativa che si occupa in maniera attiva della tutela dei diritti umani perseguendo lo scopo della pace. Collabora con molte organizzazioni fra cui Green Cross International fondata del premio Nobel Gorbaciov che promuove La Carta della Terra.

Il presidente della Soka Gakkai Internazionale Daisaku Ikeda promuove in prima persona questi ideali di pace e di dialogo.

In Italia l’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai è stato riconosciuto come Ente di culto dotato di personalità giuridica con decreto del Presidente della Repubblica il 20 novembre 2000 [7] Il governo italiano ha però bloccato, nel 2007, la procedura per l'Intesa (tra fedi religiose e Stato) con la Soka Gakkai, procedendo invece con tutte le altre otto che l'avevano richiesta (tra cui: Chiesa Apostolica in Italia, Unione Buddista Italiana, Chiesa Greco-Ortodossa,Chiesa Valdese) [8] in seguito alla necessità della SG di operare una modifica di Statuto.[senza fonte]

Le sedi nazionali della Soka Gakkai dipendono, per l'elezione delle massime cariche, dal nulla osta della Presidenza della Soka Gakkai Giapponese, mentre il ritiro dello stesso nulla osta determina la decadenza delle cariche medesime. In Italia questo principio è sancito dall'articolo 14 della Statuto dell'Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai (IBISG).

Dal 1958 si tiene ogni 16 marzo la Festa della divisione giovani della Soka Gakkai, in commemorazione della grande riunione tenuta dalla divisione giovani con la presenza del secondo presidente Josei Toda.

La Soka Gakkai partecipa alla Consulta giovanile per il pluralismo culturale e religioso istituita il 15 dicembre 2006 con decreto del Ministro per le Politiche Giovanili e per le Attività Sportive di concerto con il Ministro del'Interno e presentata il 10 gennaio 2007. La consulta è formata da ragazzi dei diversi credi cristiani, ebrei, musulmani e buddisti.

L'Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai non fa parte dell'Unione Buddhista Italiana (associata all'Unione Buddhista Europea) in cui sono invece rappresentate le altre tradizioni buddiste presenti nel paese.

Come risulta anche dall’Ordine del Giorno del Consiglio direttivo dell’UBI del 24/1/98, nel quale si specifica che "Nessuna richiesta di adesione all’UBI è mai stata avanzata dalla Soka Gakkai e in ogni caso lo Statuto dell’UBI, in quanto riconosce pari validità e dignità a tutte le tradizioni buddhiste, non consente l’adesione di organizzazioni che si dichiarano uniche ed esclusive rappresentati del Dharma autentico contestando la validità delle altre tradizioni". Questa precisazione è stata confermata da un Comunicato della Soka Gakkai Italiana.

Controversie e Critiche

La Soka Gakkai, è stata spesso oggetto di aspre polemiche da parte dei mass media, soprattutto in Giappone. Molti dei critici sostengono che la Soka Gakkai non rispetti il principio (sancito dall'articolo 20 della Costituzione giapponese) di separazione fra religione e politica per via di legami con il partito politico nipponico Komeito. [9]
Si afferma che pur fondata su ideali genuini, la Soka Gakkai, si è, via via, trasformata in un sistema di potere, potendo contare su 12 milioni di adepti (tra i quali gli 8 milioni di elettori del Komeito), amicizie influenti e frequentazioni dei maggiori leader mondiali, anche alcuni tra i più discussi e controversi, come Noriega, Ceausescu, Castro.[9]

La Soka Gakkai è stata in Italia inclusa nel rapporto della Direzione centrale polizia di prevenzione "Sette religiose e nuovi movimenti magici in Italia" redatto nel 1997, dove si afferma, in generale, che tratta di "dottrine e pratiche rituali spesso molto distanti dalle confessioni di origine", e aggiungendo in particolare che nel caso del "buddismo della Soka Gakkai, basato sul Sutra del Loto, la massima autorità buddista sulla Terra, il Dalai Lama, non la riconosce". [10]

In Francia una commissione parlamentare, nel 1995 e nel 1999 (Rapporto Guyard [11] [12]) , e in Belgio un'analoga commissione d'inchiesta della Camera dei Rappresentanti, nel 1997, hanno incluso la Soka Gakkai in una lista di organizzazioni religiose le quali, secondo le commissioni, devono essere ritenute delle «sette» a tutti gli effetti.

Le critiche di "settarismo" sono mosse anche da ex membri che accusano la Soka Gakkai di attività anti-sociali e violazione dei diritti umani [13].
Nello specifico, gli ex membri denunciano: [14] [15]

  • l'assenza di democrazia all'interno dei gruppi Soka, con ogni decisione presa d'alto ed un sistema di poteri interno e responsabilità simile al multilevel-marketing;
  • la distanza dal vero buddhismo e anche dal buddhismo di Nichiren;
  • lo sfruttamento del lavoro personale degli adepti e la spinta ad acquistare oggetti commercializzati dalla Soka Gakkai;
  • meccanismi di condizionamento mentale analoghi a quelli di altre sette.

Soprattutto in Giappone, critiche vengono mosse da chi sostiene che le posizioni della Soka Gakkai favorevoli alla pace, le raccolte di firme contro la pena di morte (queste però mai effettuate nel paese nipponico, dove la Soka Gakkai mai si è opposta alla condanna capitale che in Giappone si attua per impiccagione), la promozione dell'ambientalismo, non siano che iniziative di facciata per favorire il proselitismo all'estero e che si scontrano con la "pratica" degli attivisti, così, ad esempio, il Komeito ha votato a favore dell'invio di 500 soldati giapponesi in Iraq e del progetto dell’esecutivo di riarmare il paese con due disegni di legge atti alla ristrutturazione dell’apparato militare. [9] Secondo il giornale Peace Reporter, gli esponenti politici del Komeito, dai quadri ai semplici impiegati, sono tutti membri della Soka Gakkai, nonostante il partito sia formalmente separato da essa. [9] E' tuttavia da considerare che il Komeito non esiste più nella sua forma originaria. L'attuale partito di riferimento della Soka Gakkai (ma non solo di questa organizzazione)[senza fonte] è il New Komeito Party nato da una fusione, avvenuta nel 1998, con il Clean Government Party e il New Peace Party i cui membri non appartenevano necessariamente alla Soka Gakkai. Secondo il mensile Sokai (giugno 2004) la Soka Gakkai non ha fatto nulla per ostacolare la linea del governo, sostenitore dell'amministrazione Bush [16]. Altro mensile giapponese, il Chuo Koron (febbraio 2005) parla della Soka Gakkai come di uno strumento elettorale [17]

Note

  1. ^ In Italia la Soka Gakkai, a differenza della Soka Gakkai International, ha preferito trascrivere il termine Buddha e Buddhismo con Budda e Buddismo.
  2. ^ Articolo di Raffaella Di Marzio
  3. ^ Vedi qui [[1]].
  4. ^ Sandro Magister su "L'espresso" n. 35 del 4 settembre 1997
  5. ^ Sandro Magister su "L'espresso" n. 35 del 4 settembre 1997
  6. ^ [http://www.sgi-italia.org/riviste/bs/InternaTesto.php?A=1616&R=1&C=122 Buddismo e Società n.122 maggio giugno 2007]
  7. ^ .Libertà religiosa – La stipulazione delle intese
  8. ^ 10 Domande e 10 Risposte
  9. ^ a b c d Articolo di PeaceReporter del 06/07/2007
  10. ^ Interrogazione parlamentare degli onorevoli Giovine e Maselli ai Ministeri dell’Interno, di Grazia e Giustizia e degli Affari Esteri sul rapporto della Direzione centrale polizia di prevenzione "Sette religiose e nuovi movimenti magici in Italia", 15 maggio 1998. Rispetto ai contenuti di questo rapporto della Direzione centrale di polizia di prevenzione va precisato, tuttavia, che è assolutamente improprio parlare del Dalai Lama come "massima autorità buddista sulla Terra", per la semplice ragione che non lo è. Il Dalai Lama è solamente il capo spirituale della scuola buddhista tibetana Gelugpa e svolge compiti di autorità temporale sul Governo tibetano in esilio. Egli non ricopre, né potrebbe farlo, alcun compito di guida di qualsiasi altra scuola buddhista al di fuori della Gelugpa.
  11. ^ (EN) Rapporto Guyard del Dicembre 1995
  12. ^ Doc. N. 1687, redatto a nome della Commissione di Inchiesta sulle Sette (1999). Traduzione a cura di Allarme Scientology
  13. ^ (EN) Associazione vittime Soka Gakkai
  14. ^ Blog di un ex membro
  15. ^ Stravaganze buddhiste: lo strano caso della Soka Gakkai
  16. ^ Princìpi scaduti
  17. ^ Crisi religiosa

Voci correlate

Collegamenti esterni

Siti interni alla S.G.

Siti Critici

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