Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico
La creazione dell'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, da cui l'acronimo OCSE (o Organisation for Economic Co-operation and Development - OECD e Organisation de coopération et de développement économiques - OCDE in sede internazionale), nasce dall'esigenza di dar vita a forme di cooperazione e coordinamento in campo economico tra le nazioni europee nel periodo immediatamente successivo alla seconda guerra mondiale. Tra gli obiettivi vi è soprattutto quello di usufruire al meglio degli aiuti statunitensi dell'European Recovery Program, meglio conosciuto come Piano Marshall. Nell'aprile del 1948 si giunge così alla firma di una prima convenzione per la cooperazione economica, entrata in vigore il 28 luglio 1948 e ratificata da 16 stati europei:


- Austria
- Belgio
- Danimarca
- Francia
- Gran Bretagna
- Grecia
- Irlanda
- Islanda
- Italia
- Lussemburgo
- Norvegia
- Paesi Bassi
- Portogallo
- Svezia
- Svizzera
- Turchia
mentre la Repubblica Federale Tedesca ne divenne membro solo dopo la fine del periodo di occupazione dei paesi alleati, e la Spagna vi aderì nel 1959. La sede dell'organizzazione, inizialmente denominata Organizzazione Europea per la cooperazione economica (OECE) fu fissata a Parigi. La cooperazione economica tra gli aderenti fu essenzialmente sviluppata attraverso una liberalizzazione dei rispettivi scambi, attuata puntando alla liberalizzazione degli scambi industriali e dei movimenti di capitali. Nel 1950 in particolare i paesi membri dell'OECE diedero vita all'Unione Europea dei pagamenti (UEP) che introduceva un sistema di pagamenti multilaterali, permettendo una compensazione dei crediti in una moneta europea di uno stato membro verso l'altro. Questo sistema si trasformò nel 1959 in un regime di piena convertibilità delle monete, con mutamento dell'UEP nell'accordo monetario europeo.
Dall'1 giugno 2006 il segretario generale dell'OCSE è il messicano Angel Gurria.
Dall'OECE all'OCSE
All'inizio del 1960 appariva evidente che un vero processo di integrazione europea poteva avvenire solo successivamente ad una revisione dell'OECE nella direzione di vera e propria unione economica tra stati aderenti. La cosa risultava impossibile a seguito della creazione, nel 1957, da parte di Italia, Paesi Bassi, Belgio, Lussemburgo, Francia e Germania Ovest delle Comunità europee (CEE, EURATOM che facevano seguito alla nascita della CECA del 1951), e da altri sette paesi europei nel 1960 dell'Associazione europea di libero scambio (EFTA).
Il 14 dicembre 1960 si giunse, a Parigi, alla firma di una nuova convenzione da cui nacque l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economici (OCSE), entrata in funzione il 30 settembre 1961 e sostitutiva dell'OECE. Entrarono a farne parte i paesi che avevano aderito all'OECE, oltre a Canada e USA mentre, in un secondo momento, aderiranno anche Giappone, Finlandia, Australia, Nuova Zelanda, Messico, Corea del Sud, ed infine, dopo la dissoluzione del blocco comunista e delle organizzazioni internazionali quali il COMECON, anche Repubblica Ceca, Polonia, Ungheria, Slovacchia.
Obiettivi ed organizzazione
L'OCSE ha così superato il ruolo di organizzazione europea ed ha allargato la sua azione verso obiettivi di integrazione e cooperazione economica e finanziaria tra i maggiori paesi del così detto Occidente. La struttura istituzionale dell'OCSE comprende:
- un consiglio composto da un rappresentante per ogni paese;
- un comitato esecutivo composto dai rappresentanti di delegazioni permanenti di 14 membri eletti annualmente;
- i comitati ed i gruppi di lavoro specializzati;
- le delegazioni permanenti dei paesi membri sotto forma di missioni diplomatiche dirette quindi dagli ambasciatori;
- il segretariato internazionale, a disposizione dei comitati e degli altri organi