Mandi (linguistica)

Saluto in lingua friulana
Versione del 30 ago 2008 alle 17:33 di Robert Moscjon (discussione | contributi) (Aggiunte alla voce)

La parola mandi è la formula di saluto in lingua friulana. È utilizzata come formula di benvenuto/bentrovato, ma soprattutto come formula di commiato.

Etimologia

Sono state avanzate diverse ipotesi sulla sua etimologia. La più antica, che rimane tuttora la migliore, sostiene che deriva da un antico m'arcomandi (mi raccomando) oppure anche mi racomandi a Diu (mi raccomando a Dio).
La prima citazione della nostra parola compare in una poesia cinquecentesca di Giovanni Battista Donato, nato a Portogruaro nel 1536, che così scrive: M'arecomandi a voo per cent mil dijs ( mi raccomando a Voi per cento mila giorni); in seguito questo saluto lo ritroviamo nei versi del conte Ermes di Colloredo (1622-1692): Marcomandi, Pascute: Bundì la me vitute (mi raccomando Paschina, buongiorno la mia vitina). La parola mi racomandi con il valore di addio è presente in una poesia scritta a Paularo nel 1772: Mi racomandi vita cjara, A riviodisi (mi raccomando vita cara: arrivederci).

Oltre a quelle sopra descritte, che sono le etimologie di tipo scientifico, ve ne sono altre che ricadono nella categoria delle paraetimologie popolari e che non hanno fondamento scientifico. Non sono invece altrettanto soddisfacenti le altre etimologie proposte nel corso degli ultimi due secoli. Tra queste si ricordano:

  • derivazione dal latino "mane diu" (letteralmente "rimani a lungo", ovvero "lunga vita").
  • derivazione dal latino "manus dei" (letteralmente "mano di dio", ovvero "che dio ti protegga").
  • derivazione dal latino "mane in deo" (letteralmente "rimani in dio").


Curiosità

Il termine "mandi" è stato utilizzato dal comico e cabarettista Marco Milano per dare il nome al suo personaggio "Mandi Mandi", originale giornalista friulano.
Il 30 aprile 1992 durante la funzione religiosa tenutasi nella basilica di Aquileia, Papa Giovanni Paolo II elogiò il popolo friulano che usa il saluto "mandi" in quanto questo saluto si può anche intendere come "che la mano di Dio ti accompagni/protegga nel tuo cammino".

Bibliografia

  • Jacopo Pirona. Vocabolario friulano. Venezia, Antonelli, 1871.
  • Giovanni Frau. Mandi e altre formule di saluto nelle regioni italiane. Udine, estratto dalla rivista della Società Filologica Friulana, Ce Fastu?, numero 1, 1993, pagine 7-17.
  • Il Nuovo Pirona. Udine, Società Filologica Friulana, 2001.