Viaggio al termine della notte
Viaggio al termine della notte (Voyage au bout de la nuit, 1932) è il primo romanzo di Louis-Ferdinand Céline. Il lavoro semi-autobiografico segue le vicende di Ferdinand Bardamu attraverso il suo coinvolgimento nella Prima guerra mondiale, l'Africa coloniale e l'America del primo Dopoguerra (dove lavora per l'industria automobilistica Ford) attraverso il suo ritorno, nella seconda metà dell'opera, in Francia dove diventa medico e dove inaugura uno studio nel degradato sobborgo di Parigi, la fittizia La Garenne-Rancy. Il romanzo inoltre rappresenta una satira contro la professione medica e la vocazione della ricerca scientifica. I disparati elementi del romanzi sono tra loro connessi dai ricorrenti incontri con Léon Robinson, un personaggio sventurato la cui esperienza è per certi versi parallela a quella di Bardamu.
Viaggio al termine della notte | |
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Titolo originale | Voyage a bout de la nuit |
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Autore | Louis-Ferdinand Céline |
1ª ed. originale | 1932 |
Genere | romanzo |
Sottogenere | avventura |
Protagonisti | Ferdinand Bardamu |
Coprotagonisti | Robinson |
Come il titolo stesso suggerisce, Voyage au bout de la nuit è un cupo, nichilistico romanzo di selvaggia, esultante misantropia, ravvivata comunque da un esuberante cinismo. Céline esprime un pessimismo pressoché inconsolabile con attenzione alla natura umana, alle istituzioni umane, alla società e alla vita in generale. Verso la fine del libro, il narratore Bardamu, che sta lavorando in un manicomio, sottolinea:
«...Non posso trattenermi dal dubitare che esiste una qualunque genuina realizzazione del nostro più profondo carattere, tranne la guerra e la malattia, quelle due infinità dell'incubo.»
La filosofia di Bardamu di un egotismo pressoché universale e di un'ipocrisia latente è espresse con queste massime in quasi ogni pagina del romanzo.
Da un punto di vista letterario, il primo romanzo di Céline è notevole per un nuovo stupefacente stile che sembra riflettere un discorso controverso ma che, d'altra parte, include diversi elementi acquisiti e che avrebbe esercitato una considerevole influenza sulla letteratura francese successiva. Cèline fa ampio uso di ellissi, iperboli e parole gergali. Il romanzo godette di successo popolare e una larga approvazione da parte della critica quando fu pubblicato, nell'ottobre del 1932. Albert Thibaudet, forse il più grande critico entre-deux-guerres, disse che nel gennaio del 1933 che era ancora un comune argomento di conversazione durante le serate.
Kurt Vonnegut citò Viaggio come una delle sue influenze nel Palm Sunday, e le disavventure di Bardamu sembrano aver avuto influenza anche nell'opera Comma 22 di Joseph Heller. Charles Bukowski fa riferimento al Viaggio in alcuni dei suoi romanzi e brevi storie e impiega le tecniche di prosa mutuate da Cèline. Bukowski una volta disse che "Viaggio al termine della notte è uno dei più bei libri scritti negli ultimi duemila anni".
La canzone dei Doors End of the night trae spunto dal lavoro di Céline e Jim Morrison aveva letto il libro, forse su uno dei tetti della città di Venice in California, durante uno dei suoi viaggi sotto l'effetto di droghe.