Il Circuito di Montenero, presso Livorno, è stato scenario di diverse competizioni automobilistiche nell'epoca dei Grand Prix (anni venti e trenta), progenitori della Formula 1. In una occasione, nel 1937, sotto l'influenza del gerarca fascista Costanzo Ciano, la Coppa di Montenero è stata valida anche come Gran Premio d'Italia e vi parteciparono i più importanti piloti del periodo. Tazio Nuvolari ottenne ben cinque successi, tanto che una curva del circuito fu intitolata alla sua memoria.

Il percorso del Circuito di Montenero nel 1947 (versione da 5 km, il rettilineo percorreva il lungomare livornese)

Il circuito, ricavato dalla normale viabilità stradale, si sviluppava intorno al colle di Montenero con partenza ed arrivo sul lungomare di Livorno; la lunghezza totale, nella sua massima estensione, era di circa 20 km, distanza comune per i circuiti prima della seconda guerra mondiale.

In questa configurazione il tracciato prendeva il via dalla Rotonda d'Ardenza, attraversava un tratto urbano della città per poi portarsi verso il colle di Montenero, salendo fino al Castellaccio (circa 300 metri sul livello del mare); da qui il percorso proseguiva verso la costa del Romito, a strapiombo sul mare, lambendo il Castello Sonnino, la Torre di Calafuria e il Castello del Boccale (tratto reso celebre dall'epilogo del film Il sorpasso) e per portarsi nuovamente verso la Rotonda mediante il lungo rettifilo di Antignano.

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