Ritratto di Commodo come Ercole
Il ritratto di Commodo in figura d'Ercole è un busto marmoreo conservato ai Musei Capitolini a Roma.

Proviene tradizionalmente dai preddi imperiali sull'Esquilino ed è contemporaneamente sia un ritratto, sia l'effige di un preciso programma politico.
Descrizione
I tratti somatici dell'imperatore sono abbastanza realistici e confrontabili con le monete databili attorno al 185 d.C. Gli occhi sono un po' sporgenti e socchiusi, il volto allungato, il naso affilato, la bocca tumdida, i baffi fitti, la capigliatura e la barba trattati come una massa unica che è profondamente incisa dal trapano, con effetti di chiaroscuro molto vivaci.
Gli attributi erculei sono la pelle leonina, con la bocca sulla testa e le zampe annodate sul petto, la clava nella mano destra poggiata sulla spalla, i pomi delle Esperidi nella mano sinistra. Il sostegno del busto è celato efficaciemente da una placca affincata da doppia cornucopia e con figure di amzzoni ai lati (oggi è rimasta solo quella di sinistra). La pelle di leone sulla testa crea un fondo scuro d'ombra che incornicia e esalta la testa.
Profilo politico e artistico
La divinizzazione di Commodo come nuovo Ercole fu anticipata anche dai coni monetari del 188-189, legata alle promesse salvifiche dei suoi programmi religiosi.
La raffigurazione coglie in maniera perfetta questi aspetti e conclude la fase del classicismo nella scultura romana, ripreso sotto Adriano e svoltosi nel corso del II secolo con accenti ora patetici, ora frigidi, ora pittoricistici. La rappresentazione è costruita con virtuosismo, quasi a gareggiare nel marmo col metallo prezioso.
Voci correlate
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Bibliografia
- Ranuccio Bianchi Bandinelli e Mario Torelli, L'arte dell'antichità classica, Etruria-Roma, Utet, Torino 1976.