Capo Giuseppe

condottiero nativo americano

Capo Giuseppe Hinmaton-Yalaktit ("Tuono che rotola giù dalla montagna") nella lingua dei Nasi Forati (Oregon, 1840Washington, settembre 1904) è stato un condottiero nativo americano, della tribù dei Nasi Forati (Nez Percés), all'epoca delle Guerre Indiane.

Capo Giuseppe

Fu figlio del capo Giuseppe il Vecchio († 1871) e fratello di Okololot. La sua vicenda inizia nel 1877. I Walawala, tribù dei Nez Percés, era considerata una minaccia per gli abitati dei coloni, per cui l'esercito ebbe l'ordine di attaccarli per ridurli alla ragione. Il capo Giuseppe, convinto che la resistenza non aveva senso, condusse la sua gente, attraverso una marcia di 2000 chilometri, dai Monti Blu, nell'Oregon, fino alle montagne Bear Paw, nel Montana settentrionale, sotto la minaccia dei soldati che inseguivano. In due settimane, Capo Giuseppe sconfisse le truppe dei generali Howard, Gibbon e Sturgis pur disponendo di soli 300 guerrieri. Purtroppo la tribù non conosceva le linee di confine e, credendo di aver sconfinato in Canada, quando ancora si era negli Stati Uniti, pose l'accampamento. Il generale Miles ne approfittò ed attaccò, venendo però respinto. Alla fine optò per l'uso dell'artiglieria, riuscendo ad avere ragione di Capo Giuseppe ed i suoi guerrieri.

"Sono stanco di combattere, i nostri capi sono tutti caduti, Looking Glass è morto, Toolhulhulsote è morto. Tutti gli anziani sono morti. Ora i giovani diranno si o no. Quello che guidava i giovani è morto. È freddo e non abbiamo coperte. I bambini muoiono di freddo. Alcuni della mia gente sono fuggiti sulle montagne e sono senza coperte e senza cibo. Nessuno sa dove questi siano, forse stanno morendo di freddo. Vorrei aver tempo per cercare i miei bambini e vedere quanti ne posso ancora trovare. Forse li troverò fra i morti. Ascoltatemi, capi! Sono stanco, il mio cuore è malato e triste. A cominciare da dove ora è il sole, io non voglio più combattere".* Questo fu il suo ultimo discorso, prima di consegnare nelle mani dei bianchi il destino della sua tribù e il suo. Ottenne che i suoi potessero tornare nelle riserve onde erano usciti. Tuttavia Giuseppe e i suoi più fedeli amici furono arrestati e portati nell'Oklahoma. Nel 1904 Capo Giuseppe morì nella Riserva Colville, sita nello stato di Washington.

Bibliografia

  • Enzo Striano, Gli Eroi dell'uomo, Antologia Epica per la scuola media, ed. Loffredo