Nazionale maschile di rugby a 15 dell'Italia
La Nazionale di rugby XV italiana è la squadra nazionale maschile dell’Italia di Rugby Union (anche detto rugby XV o rugby a 15) ed è sotto la giurisdizione della Federazione Italiana Rugby.
Uniformi di gara | |
Sport | ![]() |
Federazione | F.I.R. |
Soprannome | «Azzurri» |
C.T. | ![]() |
Record presenze | A. Troncon (101) |
Record mete | Marcello Cuttitta (25) |
Record punti | D. Dominguez (987) |
Piazzamento | 10ª (11 agosto 2025) |
Sponsor tecnico | Macron |
Esordio internazionale | |
![]() ![]() Barcellona, 20 maggio 1929 | |
Migliore vittoria | |
![]() ![]() 18 maggio 1994 | |
Peggiore sconfitta | |
![]() ![]() 19 giugno 1999 | |
Coppa del Mondo | |
Partecipazioni | 6 (esordio: 1987) |
Miglior risultato | 1º turno nel 1991, 2003, 2007 |
Sei Nazioni | |
Partecipazioni | 9 (esordio: 2000) |
Miglior risultato | 4a (2007) |
Stadio nazionale | |
![]() Piazzale dello Stadio Flaminio 00199 Roma Italia (30,000 posti) |
La squadra, conosciuta anche come gli Azzurri, gioca nel circuito internazionale dal 1928, anno di fondazione. Oggi gli Azzurri vengono considerati una delle migliori nazionali di rugby in Europa e partecipano ogni anno al Sei Nazioni contro Inghilterra, Francia, Irlanda, Scozia e Galles.
L'Italia è diventata una squadra di primo livello dal 2000, data in cui entrò nel Cinque Nazioni, trasformandolo nell'odierno Sei Nazioni. L'Italia ha anche partecipato a ogni Coppa del Mondo di rugby fin dal primo torneo del 1987. I migliori risultati sono arrivati nel 2003 e nel 2007 quando l'Italia ha ottenuto due vittorie nei gironi e si è fatta sfuggire la qualificazione ai quarti di finale per le sconfitte rispettivamente con Galles e Scozia, quest'ultima per soli 2 punti.
L'Italia ha ottenuto il suo miglior risultato nel Sei Nazioni nel 2007, quando per la prima volta ha ottenuto due vittorie sconfiggendo la Scozia a Murrayfield e il Galles in casa. Il commissario tecnico è il sudafricano Nick Mallett, che ha sostituito il francese Pierre Berbizier, il quale aveva annunciato da tempo le sue dimissioni dall'incarico una volta disputata la Coppa del Mondo 2007.
Storia
Esordi
Vari tipi di calcio che includesse sia l'uso delle mani che dei piedi vennero giocati in Italia sia al tempo dei romani che durante il medioevo. Comunque si dice che il Rugby a 15 moderno venne introdotto in Italia da studenti francesi all'Università di Milano nel 1911, anche se pare confermato che le comunita britanniche portarono questo sport a Genova tra il 1890 e il 1895. In effetti il gioco è sempre stato molto più popolare al Nord Italia che nel resto della penisola.
La prima partita documentata di Rugby a 15 giocata in Italia fu una partita dimostrativa giocata nel 1910 a Torino tra il Racing Club de Paris e il Servette di Ginevra. La società che organizzò quella partita ebbe vita breve e si sciolse poco dopo la partita, ma il gioco prese piede poi a Milano. La prima partita giocata da una squadra italiana ebbe luogo un anno dopo e fu giocata dall'US Milanese contro Voiron in Francia. Il 25 luglio dello stesso anno venne fondato il "Comitato di Propaganda" che nel 1928 sarebbe diventato la Federazione Italiana Rugby (FIR). In quell'anno venne giocata anche la partita tra Ambrosiana Milano e R.C.T. Bucharest che terminò 15 a 3.
Il primo Campionato italiano di rugby, vinto dall'Ambrosiana Milano, ebbe luogo nel 1929 con 6 delle 16 squadre esistenti nel territorio italiano. Nel Maggio dello stesso anno l'Italia giocò la sua prima partita internazionale perdendo 9-0 contro la Spagna a Barcellona. Il Rugby a 15 si diffuse in tutta Italia, specialmente nelle città di Milano, Roma, Torino, Bologna, Padova, Napoli, Genova, Brescia, Treviso, Rovigo e Parma.
Anni '30
Dopo l'esordio del 1929 gli azzurri, superata una crisi organizzativa della neonata federazione, continuarono ad affrontare squadre di secondo livello eruropeo come Spagna e Cecoslovacchia.
Nel 1934 nasce la FIRA nel 1934, che comprendeva le squadre nazionali dell'Italia, della Francia, della Spagna, della Cecoslovacchia, della Romania e della Germania E del 1935 il primo confronto con la Francia (6-44)
Nel 1936 gli azzurri parteciparono al Torneo prelimpico di Berlino giungendo terzi (sconfitta con Germania e vittoria con la Romania). Tecnico della nazionale era il francese Julien Saby.
L'anno successivo gli azzurri sconfissero la Germania e conquistarono il secondo posto al Torneo dell' Expo di Parigi, considerato il primo campionato per nazioni e cedettero 5-43 nella finale con i Francesi (all'epoca espulsi dal Cinque nazioni).
Anni '40
La Seconda Guerra Mondiale interruppe le attività rugbistiche in Italia, ma dopo la guerra, grazie al desiderio di normalità, il Rugby italiano si tornò a giocare ed entrò in una nuova dimensione con l'aiuto delle truppe Alleate in Italia. Anche se in realtà l'Italia avrebbe seguito il modello francese fino agli anni '70. Con la ripresa dei campionati il Veneto (Rovigo, Padova e Treviso) assunsero una posizione prominente nella scena del rugby italiano guadagnandosi il nome di "Repubblica del rugby italiano". Anche L'Aquila e Parma divennero centri principali del rugby italiano a 15. Praticamente ferma l'attività internazionale durante la guerra, bisogna attendere il 1948 per rivedere la nazionale all'opera contro la Francia "B" , Sono anni durissimi: il solco con i maestri francesi si è allargato e le sconfitte sono pesantissime. Gli azzurri tengono il passo delle nazioni minori minori (Germania, Spagna e Cecoslovacchia). Il rugby in Italia stenta a rinascere, sia per l'ostracismo internazionale, sia perché non deponeva a sua favore la considerazione riservata a questo sport dal regime fascista.
Anni '50: progressi ed illusioni
Negli anni '50 il rugby si sviluppa nuovamente in Italia e la Nazionale sembra pronta ad un salto qualitativo. Nel 1952 e 1954 conquista il secondo posto alle spalle dei Francesi nella Coppa Europa. E' invece del 1953 uno storico successo esterno in Romania (impresa ripetuta una sola volta nel 1992).
Nel 1955 gli azzurri raggiungono il loro apice di risultati. Vincono un importante torneo a Tolosa, battendo la nazionale militare francese e sono invitati a giocare nel tempio rugbistico di Twickenam ad affrontare la selezione delle London Counties, squadra formata anche da nazionali scozzesi irlandesi e gallesi. Gli azzurri escono sconfitti per 11-22 ma a testa alta.
Negli anni successivi i buoni risultati non si ripetono, anche a causa del poco spazio lasciato agli azzurri dall'attività di campionato
anni '60: il buio
Negli anni '60 l'attività degli azzurri è scandita dal match contro i francesi, tradizionalmente la domenica o il lunedì di Pasqua. Le sconfitte sono sovente pesanti (0-26 nel 1960 e 0-19 nel 1961, 0-21 nel 1965)
Nel 1963 gli azzurri sfiorano un exploit : in vantaggio a Grenoble sui transalpini per 12-6 a 10 minuti dalla fine, sono superati da due mete nel finale di partita e perdono 12-14.
Il punto più basso, gli azzurri lo raggiungono a Tolone nel 1967, quando sono sconfitti dal Francia con un punteggio allora clamoroso (13-60) e poi dalla Romania (5-24). Questi risultati costano all'Italia la retrocessione nella seconda divisione della Coppa Europa e un lungo periodo di oblio.
anni '70: alti e bassi
Nel 1971, l'Italia raggiunge un'altra volta un punto bassissimo, quando è sconfitta dal Marocco a Napoli. La Francia non si degna più di inviare contro di noi la prima squadra e gli azzurri si ritrovano a giocare con squadre di terzo piano come Spagna e Jugoslavia.
Nel 1973, alla ricerca di esperienze internazionali di livello, andò per la prima volta in tournee in una delle grandi nazioni del rugby, ovvero in Sudafrica: un tour avaro di risultati ma importante per un cambio di mentalità. Si capisce che occorre confrontarsi con squadre di valore, anche se si va incontro a sconfitte pesanti.
Nel 1975 alla guida della nazionale viene chiamato il gallese Roy Bish già allenatore del Cardiff R.F.C., mentre altri grandi allenatori stranieri tornano in Italia a cominciare proprio da Julien Saby, ma anche Rick Greenwood, Nelie Smith. La nazionale fa un grande salto qualitativo, torna al successo con la Romania Nel 1976 e sfiora l'impresa lo stesso anno con l'Australia. È però un periodo di gloria effimera, la sconfitta contro il Marocco nel 1977 pone fine all'era di Roy Bish. Sempre nel 1977 sostituito Roy Bish con Isidoro Quaglio si subisce una grande sconfitta per 0-69 a Bucarest con la Romania.
La nazionale viene affidata al gallese Gwyn Evans che in un anno non ottiene risultati clamorosi.
Nel 1978 la squadra è così affidata alla gloria francese Pierre Villepreux che porta un deciso cambio di mentalità. Il francese lavora molto anche con le squadre di club, per far crescere il movimento alla base. Sono di questo periodo vari buoni risultati. Clamoroso il successo con l'Argentina nel primo match del nuovo allenatore.
E' invece del 1979 la sconfitta di misura contro gli All Blacks neozelandesi.
Anni 80: la crescita e la crisi
Nel 1980 gli azzurri tornarono a viaggiare per un grande tour oltremare. Si recano in Nuova Zelanda e nel Sud Pacifico. L'anno dopo si recano invece in Australia. Si chiude così l'"Era Villeupreux" e la nazionale viene affidata a Pulli e Paladini.
Mentre i club si rafforzano e il movimento fa grandi progressi grazie a grandi giocatori stranieri (come John Kirwan, Naas Botha, David Campese, Michael Lynagh) la nazionale cresce contendendo a Francia, Romania e all'emergente Unione Sovietica il ruolo di prima forza dell'Europa continentale.
Momenti storici di questo periodo sono il pareggio contro la Francia A1 a Rovigo (6-6) nel 1983 , le vittorie sulla Romania del 1982 e 1984.
Nel 1985 gli azzurri sono chiamati nuovamente dopo 30 anni a giocare a Twickenam questa volta contro l'Inghilterra "B, ma vengono sconfitti pesantemente (9-21)
A Pulli e Paladini subentrano Bollesan e Franceschini che hanno il compito di preparare gli azzurri per i Mondiali del 1987.
Sono di questi anni i successi sul Queensland e il primo test ufficiale con L'Australia nel 1986, preceduto dal pareggio (15-15) con una selezione Inglese all'Olimpico di Roma, gremito di 50.000 persone (tuttoggi record di presenze per un match di rugby in Italia). Stella di quella squadra era il mediano di apertura Stefano Bettarello, fortissimo calciatore, primo giocatore a superare i 400 punti in carriera nei Test match.
Gli Azzurri presero parte alla prima Coppa del Mondo e giocarono la partita di apertura contro la Nuova Zelanda il 22 maggio 1987. La partita fu ovviamente a senso unico, registrando una vittoria degli All Blacks per 70-6 contro una giovane squadra italiana. John Kirwan, che sarebbe più tardi diventato C.T. della nazionale italiana, segnò in quel torneo una delle mete storiche per la Nuova Zelanda, percorrendo 70 metri e dribblando 11 azzurri. L'Italia, nel frattempo, riuscì a battere Figi ma la differenza punti non bastò per superare il primo turno (passarono le isole).
Dopo il campionato del mondo l'Italia va in crisi, nel 1988-89 la nazionale è affidata a Loreto Cucchiarelli che però non ottiene grandi risultati. Tale stagione va ricordata per il primo test ufficiale contro una selezione britannica. Gli azzurri sono sconfitti 15-31 a Dublino dall'Irlanda.
La ricostruzione di Fourcade (1989-1993)
Alla fine del 1989 il francese Bertrand Fourcade è chiamato alla guida degli azzurri. Saranno 4 anni di grande crescita, che preparerà il terreno per il boom dell'era successiva.
Ormai Romania e Russia sono alle nostre spalle e la Francia si trova sempre più in difficoltà a tenere testa agli azzurri schierando squadre minori. Entrano nel giro della nazionale giocatori che saranno importantissimi per il futuro come Massimo Giovannelli, Diego Dominguez e Paolo Vaccari, oltre ai fratelli Massimo e Marcello Cuttitta.
Nella Coppa del Mondo del 1991, l'Italia venne inserita in un gruppo molto difficile in compagnia dell'Inghilterra e degli All Blacks. Ovviamente perse entrambe le partite anche se vinse quella contro gli Stati Uniti. Di nuovo non fu sufficiente a superare il primo turno, anche se il buon match contro gli All Blacks riscattò il disastroso esordio con gli inglesi.
Nel 1992 e 1993 Fourcade completa la sua opera centrando successi esterni di portata storica a Mosca e Bucarest, ma manca per pochissimo la vittoria nella Coppa FIRA, sempre terminata dietro la Francia.
Dopo i Giochi del Mediterraneo del 1993, terminati ancora dietro i francesi, Fourcade lascia per motivi familiari.
L'Era Coste: e l'ammissione al "Sei nazioni"
Dal 1980 l'Italia ha sempre inseguito il sogno di partecipare al Cinque Nazioni. Grazie ai buoni risultati contro le nazioni che giocano nel Campionato Europeo (come Romania, Spagna, e soprattutto alle vittorie del 1997-98, contro la Francia, la Scozia, il Galles e l'Irlanda, l'Italia divenne una seria candidata ad entrare nel Cinque Nazioni.
La squadra di Coste centra subito due vittorie storiche: A Treviso, batte la Francia A1: prima vittoria contro una selezione Francese anche se ancora in versione minore, quindi centra un successo contro la Scozia "A". Fallita malamente, nel 1994, la vittoria nella Coppa FIRA con una sconfitta per 26-12 a Bucarest, inizia il percorso verso la Coppa del Mondo di rugby del 1995 con un tour in Australia, dove nel primo dei due test, gli azzurri mancano per pochissimo una storica vittoria (20-23) contro l'Australia. Ormai l'Italia è una squadra guardata con maggiore rispetto.
In Sudafrica, nel 1995 l'Italia sfiorò l'impresa perdendo con l'Inghilterra 20 a 27. Non riuscì comunque a raggiungere il secondo turno dato che, nonostante la vittoria contro l'Argentina, l'Italia fu sconfitta anche dalle Samoa e terminò di nuovo il suo girone al terzo posto.
Nel 1996 l'Italia affronta per la prima volta il Galles in un match ufficiale e si parla di ammissione al Cinque Nazioni: a seguito di un accordo tra la British Sky Broadcasting e la Federazione inglese, che avrebbe portato le partite dell'Inghilterra in casa ad essere trasmesse solo su questa piattaforma, a pagamento, l'Inghilterra stessa fu minacciata di esclusione dal Cinque Nazioni e sostituita proprio dall'Italia. Questa minaccia non fu mai messa in pratica, dato che fu trovato un accordo. A fine anno comunque anche Scozia e Inghilterra concedono agli azzurri l'onore di un test ufficiale (entrambi persi).
Nel 1997 e 1998 arrivano i risultati che portano per poco tempo l'Italia nell'elite. L'Italia vinse per due volte consecutive contro l'Irlanda nel 1997. Il 4 gennaio vinse 37-29 a Lansdowne Road e il 20 dicembre vinse di nuovo per 37 a 22 a Bologna. Il 22 marzo 1997 l'Italia poté registrare la sua prima e, ad oggi, unica vittoria contro la nazionale francese per 40 a 32 a Grenoble, in finale di Coppa FIRA. Nel 1998 fu la volta della Scozia che fu sconfitta 25 a 21 a Treviso. Nello stesso anno, dopo una sconfitta immeritata con il Galles a Llanelli, è la volta dell'Inghilterra a tremare: durante le qualificazioni per la Coppa del Mondo, l'Italia perse dignitosamente 23 a 15 contro l'Inghilterra (entrambe già qualificate), ma è da ricordare la meta di Alessandro Troncon non convalidata dall'arbitro (ancora non c'era il Television Match Officier).
Il clima in quella nazionale sembrò però deteriorarsi e dopo alcune pesanti sconfitte, compreso un (0-101) con il Sudafrica, George Coste fu esonerato e sostituito da Massimo Mascioletti alla vigilia della Coppa del Mondo. Nella Coppa del Mondo del 1999 l'Italia fu inserita di nuovo nel girone del Nuovo Zelanda e fu sconfitta per l'ennesima volta. Il torneo si rivelò inoltre fallimentare dato che l'Italia fu sconfitta anche dall'Inghilterra e da Tonga e chiuse il girone all'ultimo posto.
Sei Nazioni
Nel 1998 l'Italia ottenne la chiamata a partecipare al Cinque Nazioni dal 2000, trasformandolo in Sei Nazioni. In quel periodo, però, molti dei migliori giocatori erano arrivati a fine carriera e la qualità della squadra si abbassò notevolmente. Nonostante ciò nella prima partita del torneo l'Italia, affrontò i campioni in carica della Scozia e vinse 34 a 20. Da quel momento gli Azzurri hanno faticato a mantenere il ritmo delle altre nazionali e la loro partecipazione al torneo fu messa in dubbio, anche se la risposta alle critiche arrivò con un gioco più disciplinato. I tornei del 2001 e 2002 furono probabilmente i peggiori per l'Italia che non vinse nemmeno una partita. A causa di ciò, e anche di una presunta opposizione da parte dei giocatori, l'allenatore Brad Johnstone venne cacciato dopo il Sei Nazioni del 2002.
Venne assunto come C.T. John Kirwan. Il cambio diede i suoi frutti: nel Sei Nazioni del 2003 l'Italia ottenne la sua seconda vittoria per 30 a 22 contro il Galles evitando per la prima volta il cucchiaio di legno, riservata all'ultima in classifica. Nella Coppa del Mondo di rugby (2003) (ennesimo esordio contro gli All Blacks nel girone più equilibrato) l'Italia sconfisse Tonga e il Canada ma la sconfitta per 27 a 15 contro il Galles escluse l'Italia dal mondiale di nuovo al primo turno, l'unica squadra del Sei Nazioni, tuttavia gli azzurri recriminarono l'estenuante calendario che prevedeva 4 partite in 2 settimane, tanto da minacciare addirittura di non partecipare.
Template:Nazionale italiana mondiali di rugby 2003
Nel Sei Nazioni 2004 l'Italia ottenne la sua terza vittoria contro la Scozia. Con diversi dei propri giocatori di punta che partecipano nelle competizioni europee per club, la qualità di gioco media continua a migliorare, anche se ovviamente l'attesa per una vittoria italiana del Sei Nazioni sarà comprensibilmente ancora lunga. Ad ogni modo molti italiani ora viaggiano per vedere partite di Rugby e se i primi anni i tifosi nello Stadio Flaminio erano in stragrande maggioranza stranieri, oggi l'Italia può contare con un buon numero di presenti nelle partite casalinghe. Altri motivi di ottimismo sono la giovane età dei giocatori di punta dell'Italia di oggi e il loro continuo miglioramento. Inoltre il budget della Federazione Italiana Rugby continua ad aumentare.
L'Italia, come altre nazioni, ha fatto un ottimo uso della regola dell'IRB secondo la quale i giocatori con antenati italiani o che abbiano vissuto in Italia per almeno 3 anni possono giocare per la Nazionale, ma dal 2004 la federazione aveva annunciato che solo tre giocatori sarebbero stati equiparati per poter sviluppare in maniera migliore il vivaio locale.
Dopo la vittoria con la Scozia sorsero però alcuni problemi, evidenziati dalle sconfitte di Bucarest contro la Romania, considerata una squadra modesta, da opache prestazioni con la Nuova Zelanda e il Canada ad ottobre. Nel Sei Nazioni 2005 l'Italia di nuovo concluse il torneo in fondo alla classifica con 5 sconfitte. Kirwan venne così esonerato e sostituito con Pierre Berbizier. Dopo il Sei Nazioni l'Italia andò in tournee in Argentina e ottenne un risultato sorprendente battendo i Pumas per 30 a 29, unica vittoria del 2005 di una nazionale dell'emisfero Nord contro una dell'emisfero Sud. Ad ogni modo l'Argentina si prese la rivincita più tardi sconfiggendo l'Italia per 39 a 22 a Genova.
Nel Sei Nazioni 2006 l'Italia, nettamente migliorata, giocò molto bene con ogni squadra. Sia con la Francia che con l'Inghilterra l'Italia stava vincendo alla fine del primo tempo. Ciò nonostante nelle prime tre partite l'Italia fu sconfitta, ma si riscattò con un pareggio per 18 a 18 a Cardiff contro il Galles, primo punto esterno, e fu solo per sfortuna che non ottennero lo stesso risultato con la Scozia a Roma dove persero 10 a 13 con un calcio di punizione in piena zona recupero.
Lo splendido 2007
Nella terza giornata del Sei Nazioni 2007, disputata il 24 febbraio 2007, la nazionale italiana conquista per la prima volta una vittoria esterna nel torneo, battendo ad Edimburgo la nazionale scozzese col punteggio di 17 a 37; dopo soli sei minuti di gioco l'Italia è già in vantaggio per 0-21 poi, resistendo alla veemente reazione degli scozzesi, riesce a chiudere il match con sicurezza e Troncon è nuovamente "Man Of The Match".
Questa vittoria consente all'Italia di entrare a far parte delle prime dieci squadre più forti al mondo secondo la classifica della IRB, posizione migliorata (8ª) dopo la successiva vittoria casalinga contro il Galles per 23-20 con meta di Mauro Bergamasco a 3 minuti dalla fine e con Sergio Parisse eletto "Man Of The Match".
Nell'ultima giornata del Sei Nazioni 2007, la vittoria del Galles sull'Inghilterra per 27 - 18, fa salire di un posto quest'ultimo, che supera l'Italia (sconfitta per 24 - 51 dall'Irlanda), che scende al 9º della classifica ufficiale della International Rugby Board (IRB), ma resta nella Top 10.
Per i progressi fatti, l'IRB ritiene l'Italia formazione di primo livello.
Nella prima partita dell'Italia ai mondiali di Francia 2007, disputatasi al Velodrome di Marsiglia sabato 8 settembre 2007, gli azzurri sono stati sconfitti dai fortissimi neozelandesi per 76-14, dopo un primo tempo disastroso (7-43); è il quinto mondiale che prevede l'incontro tra le 2 nazioni. Nel secondo incontro della prima fase, disputato il 12 settembre 2007, ha sconfitto con fatica la Romania 24-18. Nella terza partita ha poi sconfitto il Portogallo 31-5, al termine di una gara molto combattuta. Infine nella quarta, decisiva partita contro la Scozia l'Italia, nonostante una buona partita e un'evidente superiorità nelle mischie e nel possesso, paga la scarsa qualità del gioco al piede, atavico difetto azzurro, e viene sconfitta 16-18 a Saint-Étienne, per un calcio piazzato sbagliato di misura nel finale David Bortolussi, non riuscendo a raggiungere l'obiettivo dei quarti di finale. La partita con la Scozia è anche l'ultima partita come C.T. di Pierre Berbizier e come giocatore della nazionale azzurra di Alessandro Troncon[1]. Nonostante ciò, l'Italia è qualificata di diritto per il Mondiale 2011.
Template:Nazionale italiana mondiali di rugby 2007
Già dai primi giorni di settembre, assodato che Berbizier avrebbe lasciato la nazionale dopo il Mondiale, circolavano voci che davano come suo sostituto il sudafricano Nick Mallett, che è stato presentato il 3 ottobre 2007.
Allenatore Nick Mallett
Il 2 febbraio 2008 Nick Mallett esordisce come allenatore della Nazionale contro l'Irlanda nella prima partita del Sei Nazioni 2008. L'esordio è ottimale nonostante la sconfitta per 16-11. Anche contro l'Inghilterra (10 febbraio) la squadra ha una buona prestazione, anche se la partita è facilmente vinta grazie all'infallibile Jonny Wilkinson, ma capitola a Cardiff contro il Galles (47-8) dopo un non pessimo primo tempo[2]. In questa partita Mallett scopre il talento Andrea Marcato.
Anche contro la Francia gli azzurri giocano bene, ma rimediano solo l'ennesima sconfitta per 25-13[3], anche a causa dell'assenza di Mauro Bergamasco, colpevole di aver dato un dito nell'occhio a un giocatore del Galles durante la scorsa partita.
Perso il Trofeo Garibaldi, contro la Scozia Mallett tenta di non prendere il famigerato Cucchiaio di Legno, che va alla squadra ultima classificata. Grazie alle buone prestazioni di giocatori quali il neo-capitano Parisse, Castrogiovanni, Simon Picone, Andrea Marcato, Ghiraldini, Robertson, Gonzalo Canale, Carlos Nieto e altri l'Italia vince per 23-20 dopo un lungo pareggio rotto da Marcato[4]. La Nazionale ottiene tuttavia l'ultimo posto pur avendo gli stessi punti della Scozia, poiché questa aveva una differenza punti segnati/punti subiti maggiore.
Il primo tour della gestione Mallett
Per l'Italia del nuovo CT Nick Mallett è stato un buor tour internazionale quest anno. Nel primo match il 21 giugno, gli azzurri hanno sfidato a Città del Capo il Sud Africa, perdendo dignitosamente per 26-0[5]. Il 28 giugno è il turno dell'Argentina a Cordoba. Qui dopo un primo tempo sofferto a causa dei calci di Hernandez che ha chiuso i primi 40 minuti 12-6, si è passati a un secondo tempo dove la gioia per la vittoria arriva solo all'80' grazie alla meta di Leonardo Ghiraldini che porta il punteggio sul 12-11, con la trasformazione di Andrea Marcato che regala agli azzurri la vittoria per un solo punto[6].
Scheda
(Aggiornata al 12.03.07)
Anno di fondazione | 1928 |
Stadio | Flaminio (Roma) |
Ranking Mondiale | 10º |
Inno Nazionale | "Canto degli Italiani" ( noto anche come "Inno di Mameli" o "Fratelli d'Italia") |
Maglia | azzurra |
Maglia di riserva | bianca |
Sei Nazioni vinti | 0 |
Grande Slam | 0 |
Cucchiaio di legno | 5 (2000, 2001, 2002, 2005, 2006) |
Whitewash | 3 (2001, 2002, 2005) |
Coppa del mondo di Rugby | nel 1987, 1991, 1995, 1999, 2003 e 2007 eliminata al primo turno; |
Vittoria più larga | 104-8 contro Repubblica Ceca il 18 maggio 1994 |
Sconfitta più pesante | 0-101 contro Sudafrica il 16 giugno 1999 |
Maggior numero di mete segnate | 16 contro Repubblica Ceca il 18 maggio 1994 |
Maggior numero di mete subite | 15 contro Sudafrica il 16 giugno 1999 |
Tabella delle partite
Aggiornata al 2.07.08
Avversario | Giocate | Vinte | Pari | Perse |
Argentina | 16 | 6 | 1 | 9 |
Australia | 11 | 0 | 0 | 11 |
Belgio | 2 | 2 | 0 | 0 |
Bulgaria | 1 | 1 | 0 | 0 |
Canada | 6 | 4 | 0 | 2 |
Catalogna | 2 | 1 | 1 | 0 |
Cecoslovacchia | 12 | 10 | 1 | 1 |
Croazia | 1 | 1 | 0 | 0 |
Figi | 7 | 3 | 0 | 4 |
Francia | 29 | 1 | 0 | 28 |
Francia XV | 1 | 0 | 0 | 1 |
Francia A | 10 | 0 | 0 | 10 |
Francia A1 | 19 | 1 | 1 | 17 |
Francia Espoirs | 1 | 0 | 0 | 1 |
Galles | 15 | 2 | 1 | 12 |
Georgia | 1 | 1 | 0 | 0 |
Germania | 20 | 15 | 1 | 4 |
Giappone | 3 | 3 | 0 | 0 |
Inghilterra | 15 | 0 | 0 | 15 |
Inghilterra XV | 1 | 0 | 0 | 1 |
Inghilterra A | 1 | 0 | 0 | 1 |
Inghilterra U23 | 3 | 1 | 1 | 1 |
Irlanda | 15 | 3 | 0 | 12 |
Isole Cook | 1 | 0 | 0 | 1 |
Yugoslavia | 3 | 3 | 0 | 0 |
Leopards | 2 | 2 | 0 | 0 |
Madagascar | 2 | 2 | 0 | 0 |
Marocco | 8 | 6 | 0 | 2 |
Namibia | 3 | 1 | 0 | 2 |
Nuova Zelanda | 10 | 0 | 0 | 10 |
Nuova Zelanda jr | 1 | 0 | 0 | 1 |
Olanda | 4 | 4 | 0 | 0 |
Polonia | 7 | 6 | 0 | 1 |
Portogallo | 11 | 9 | 1 | 1 |
Romania | 41 | 22 | 3 | 16 |
Russia | 3 | 3 | 0 | 0 |
Scozia | 14 | 5 | 0 | 9 |
Scozia A | 3 | 1 | 0 | 2 |
Spagna | 27 | 23 | 1 | 3 |
Stati Uniti | 2 | 2 | 0 | 0 |
Sud Africa | 7 | 0 | 0 | 7 |
Tonga | 3 | 2 | 0 | 1 |
Tunisia | 3 | 3 | 0 | 0 |
URSS | 14 | 4 | 1 | 9 |
Uruguay | 3 | 3 | 0 | 0 |
Western Samoa | 3 | 0 | 0 | 3 |
Zimbabwe (ex Rhodesia) | 4 | 3 | 0 | 1 |
Totale | 341 | 148 | 14 | 179 |
I tour
La nazionale italiana, è andata in tour abbastanza sovente, soprattutto dal 1980 in poi.
- 1956: in Gran Bretagna
- 1958: in Gran Bretagna
- 1970: In Madagascar
- 1973: In Sud Africa
- 1975: in Gran Bretagna
- 1976: in Gran Bretagna
- 1980: In USA, Polinesia e Nuova Zelanda
- 1983: In Canada
- 1986: In Australia
- 1988-89: In Irlanda
- 1989: In Argentina
- 1991: In Namibia
- 1994: In Australia
- 1999: In Sud Africa
- 2000: A Figi e Samoa
- 2001: in Sud Africa, Namibia, Argentina ed Uruguay
- 2002: In Nuova Zelanda
- 2003: In Nuova Zelanda
- 2004: In Romania e Giappone
- 2005: In Argentina e Australia
- 2006: in Giappone e Figi
- 2007: In Argentina e Uruguay
- 2008: In Sud Africa e Argentina
Note
Voci correlate
Collegamenti esterni
- Federazione Rugby Italia – Sito Ufficiale
- rugbydata.com Statistiche nazionale italiana