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Template:Comune Vittuone (Vitüòn nel dialetto locale) è un comune di 8.361 abitanti (al 31/12/2004) della provincia di Milano.

Storia

L'etimologia

Sotto il profilo toponomastico si ritiene che il nome Vittuone derivi per assonanza dal latino "vitam tibi dono", riferendosi alle improbabili terme di cui si crede l'antica esistenza. Maggiormente veritiera è la tesi che vede le origini del toponimo Vicus Todonius, ossia villaggio di Todone, un importante personaggio locale del periodo longobardo ricordato in un documento del 793 d.C. ("Codex Diplomaticus Longobardiae").

L'epoca romana

Vittuone era un villaggio già esistente in epoca romana e forse di probabili origini gallico - celtiche. Le prime scoperte testimonianti un primordiale insediamento romano risalgono al 1868 quando il Nobile Giovanni Venini ritrovò nel parco della sua villa di campagna sita in centro al paese alcune ceneri ed ossa provenienti da urna cinerarie, accompagnate da cimeli in bronzo. Nel 1902, presso la cascina Resta vennero ritrovate monete che portavano effigi del I e del II sec. d.C. e un vaso antropomorfo (1907). Per tale motivo questi ritrovamenti possono far supporre che Vittuone fu un castrum di rinforzo alle legioni del Ticino o più facilmente un pagus (villaggio minore) della vicina Corbetta.

Il medioevo

Nel primo periodo medioevale l'inesistenza di una ricca documentazione ufficiale non consente di tracciare un quadro storico sintetico ben preciso. Il borgo già nel medioevo aveva una certa importanza, in quanto Goffredo da Bussero, già alla fine del XIII secolo, cita la chiesa di San Martino a Vittuono, e dall'archivio della Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano si sa che questa possedette dei beni nel comune, nel periodo compreso tra il 1347 e il 1486. Dati certi si hanno nel 1311 quando un vittuonese fu rettore a Milano e partecipò con Marco Visconti, altri rettori e trecento uomini a cavallo all'attacco della casa dell'arcivescovo Cassono della Torre per intimargli l'esilio. Da una cronaca del Besta intitolata "Fior dei Fiori" apprendiamo che tra i capitani delle porte della città di Milano vi erano alcuni uomini d'arme scelti tra la nobiltà campagnola: per la porta Ticinese fu Giovanni da Vittuone.

 
San Carlo Borromeo

La dominazione spagnola

Nel '500 il nucleo di Vittuone era particolarmente compatto ed articolato essenzialmente attorno a pochi corti, gravitanti a loro volta attorno alle ville principali. Al posto dell'attuale chiesa si trovava l'oratorio intitolato ai santi Nazario e Celso con retrostante giardino, mentre la chiesa sorgeva fuori dal paese, lungo la strada che portava a Novara (completamente demolita nel '500). Presso di questa si trovava un cimitero visitato da san Carlo Borromeo in occasione della sua visita al paese dell'8 aprile del 1570.

Dalla dominazione austriaca a quella napoleonica

Durante tutto il Settecento, Vittuone si arricchi di edifici e strutture prevalentemente adibiti ad uso agricolo: da segnalare la visita dell'allora Duchessa di Milano, Maria Teresa d'Asburgo nel 1737. All'epoca napoleonica risale invece l'impianto dell'attuale cimitero, costruito sulla base dell'Editto di Saint-Cloud. Alla restaurazione austriaca si deve invece la costruzione di nuove strade di collegamento con il vercellese e la realizzazione della nuova tratta ferroviaria che segnerà profondamente la futura economia del paese.

L'Ottocento

Durante l'Ottocento il paese non progredì in grandezza rispetto al passato, ad eccezione di due importanti realizzazioni: la costruzione della cascina S.Carlo appartenuta ai Resta e la costruzione nel 1848 dell'attuale chiesa parrocchiale su progetto dell'architetto Giacomo Moraglia al posto del vecchio oratorio. La precedente chiesa parrocchiale, infatti, si trovava in prossimità del cimitero, presso la Cascina Parrocchiale (o Garascia oggi demolita) cioè in una zona piuttosto periferica del paese e per questo motivo venne portata più in centro. Verso la fine del XIX secolo viene costruito l'attuale asilo comunale intitolato al nobile Giovanni Venini, suo fondatore.

Il Novecento

Il Novecento segna la rinascita economica di Vittuone con l'apertura delle prime grandi industrie, nate dalla presenza dei numerosi lavoratori grazie alla vicinanza della tratta ferroviaria Milano-Torino. Al 1937 risale la costruzione della scuola elementare del paese, ancora oggi attiva. Agli anni del dopoguerra risalgono invece una serie di pessimi interventi di urbanistica, che hanno cancellato alcuni dei punti più caratteristici dell'urbanizzazione rustica del paese, fortunatamente in parte recuperati e valorizzati negli ultimi anni.

Le chiese

Chiesa Parrocchiale dell'Annunciazione di Maria Vergine

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La Parrocchiale dell'Annunciazione di Maria Vergine

La chiesa parrocchiale, intitolata all'Annunciazione di Maria Vergine, fu costruita nel 1848, su progetto dell'architetto Giacomo Moraglia, in sostituzione della vecchia chiesa di Santa Maria che sorgeva fuori dal paese accanto alla cascina parrocchiale (presso l'attuale fermata dell'autobus detta "il Palo"). I lavori del campanile iniziarono nel 1848 e nel 1860 arrivarono le campane, sostituite nel 1949 con sei nuove tonalità in Si bemolle; nel 1891 vennero effettuate la tinteggiatura, gli abbellimenti e le decorazioni. Nella chiesa sono presenti affreschi di fine Ottocento dei pittori Morgagni, Gambini e Faini, stendardi delle confraternite ed un ricco reliquiario comprendente un frammento della Santa Croce di Gerusalemme pervenuto alla parrocchia nel 1696 quando venne donata dal Cardinale Francesco Maidalchini di Roma (nipote di Donna Olimpia Maidalchini) a un certo Pietro Paolo Morlacco, milanese, esperto nell'arte del legno, il quale la donò alla Parrocchia di Vittuone nei primi di maggio di quell'anno, raccomandandola alla protezione del Conte Resta. Nell'area dove venne edificata la chiesa, esistevano un oratorio e una cappella del 1490 intitolati ai Santi Nazaro e Celso: una proprietà del Conte Giuseppe Resta, il quale la cedette alla parrocchia a condizione che nella nuova chiesa ci fosse una cappella dedicata ai due santi.

All'interno un prezioso organo in stile neorinascimentale sovrasta l'entrata principale e le due acquasantiere marmoree provengono dall'Oratorio di San Francesco d'Assisi, sorgente un tempo presso il complesso della villa dei conti Resta. La fondazione della parrocchia come ente a se stante risale al XV secolo, mentre dai registri risulta che nel 1567 era già dotata di un tesoro complessivo di 450 lire, 19 soldi e 6 denari, oltre che di alcuni poderi nei pressi della chiesa stessa.

 
San Carlo Borromeo che comunica un'appestato, Domodossola

S. Madonna del Salvatore

Eretta per commemorare un'epidemia di colera abbattutasi sul paese, venne riedificata alla fine del XVII secolo. La struttura, attualmente, si presenta molto semplice, con facciatae e tetto a capanna rifinita con lesenature che evidenziano i tratti portanti e decorano al tempo stesso il frontale della cappelletta. Il portale è in legno, completato da una pesante grata di ferro di protezione, ai lati della quale si trovano due piccole finestrelle che, secondo la tradizione post-conciliare voluta da San Carlo Borromeo, dovevano consentire anche ai fedeli non comunicati di assistere ai divini offici. Sui fianchi della chiesa, si trovano due piccole finestrelle, poste in corrispondenza dell'altare, che consentono di dare luce all'interno della chiesa. Una delle parti più importanti per bellezza e qualità, è indubbiamente l'abside della cappella, che è visibile dall'esterno in una struttura semicirolare decorata con lesene ad arco che ne evidenziano le linee aggraziate. All'interno si trovano alcune tracce di affreschi risalenti sempre al XVII secolo che però oggi sono in gran parte perduti o danneggiati dal tempo.

S. Maria del Lazzaretto

Eretta nel XVII secolo ed utilizzata durante la peste del 1630 come ricovero fuori paese dei malati contagiosi, presenta sulla facciata un affresco raffigurante S. Carlo che comunica un appestato prima che questi salga in cielo al cospetto di Dio, già ridipinto nel 1891 ad opera di Rodolfo Gambini.

Edifici notevoli

Ville e Palazzi

Villa Resta

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Villa Resta vista dai giardini

Costruita nel XVIII secolo su progetto di Francesco Maria Richini, la villa fu per anni la residenza dei conti Resta, che qui ospitarono Maria Teresa d'Asburgo durante una sua visita del 1737. La famiglia Resta, di massimo rilievo a Vittuone, giunse in paese con il Cavaliere Aurelio Resta nel 1643 quando questi acquistò molti dei beni terrieri presenti sul territorio comunale. Carlo Resta, divenuto proprietario della villa alla morte del padre nel 1747 aveva sposato Giulia Visconti ed alla sua morte aveva lasciato in eredità i propri possedimenti al figlio Giuseppe il quale, alla prorpia morte, lasciò in eredità i propri possedimenti ai suoi due figli, Carlo e Ferdinando. Al primo spettarono le proprietà vittuonesi ed alla sua morte, i suoi possedimenti passarono alla figlia Giulia, la quale procedette attraverso il proprio figlio Giuseppe Moroni, procuratore generale, alla vendita degli stabili in favore dell'industriale Carlo Soriani,c he acquistò l'ala padronale per la somma di 20.000 lire. Alla famiglia Resta Moroni rimasero i rustici e l'oratorio di San Francesco d'Assisi, posto presso l'attuale Piazza Resta, nei pressi della villa omonima, ed è proprio per questo smembramento delle proprietà che venne costruito il cancello in ferro battuto che anche oggi costituisce l'ingresso della villa: originariamente infatti tale entrata comprendeva anche la piazzetta antistante il fabbricato. La villa si distingue ancora per il maestoso portico a colonne binate e per lo scalone di rappresentanza che conduce ai piani superiori. La facciata è caratterizzata da un corpo centrale che si snoda in due ali laterali molto lunghe che formano la vicina piazza Resta. Grandioso è anche il parco sul retro, di ridotte dimensioni, ma di gusto barocco, alterato nel periodo del romanticismo in alcune sue forme e caratterizzato ancora oggi da una splendida fontana di notevole portata, dirimpetto alla quale si trovano i complessi che ospitavano una filanda, recentemente ristrutturati. L'edificio comprendeva anche una serie di complessi rurali e l'abitazione del massaro (oggi di proprietà privata), presso via Cavour ove era presente un piccolo giardino in stile. La villa è attuale sede della direzione di una prestigiosa azienda e viene aperta al pubblico in occasione di mostre e feste di paese.

Villa Venini

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Villa Venini vista dal cortile interno

Risalente al tardo '600 ha una presumibile origine conventuale (pare essere stata sede dell'ordine dei Benedettini). A conferma di ciò la splendida ringhiera in ferro battuto dello scalone di rappresentanza con elementi dell'araldica ecclesiastica: una spada, un cappello pretalizio ed una mazza priorale. L'aspetto attuale, seppur degradato, è frutto dei rifacimenti ottocenteschi, periodo in cui fu costruita la filanda in prolungamento dell'ala est dell'edificio.

Il Conte Lorenzo Salazar vendette la villa al signor Antonio Venini con istrumento del 20 agosto 1827, assieme ad altri suoi terreni di proprietà a Vittuone per un totale di 1891 pertiche e 2 tavole, al prezzo di lire 309.000. La casata dei Salazar, originaria della Spagna, si era trasferita a Milano a partire dalla seconda metà del XVI secolo. Il primo membro di questa prosapie milanese fu Don Diego Salazar che con la famiglia si trasferì nella capitale lombarda al seguito delle armate spagnole di Filippo II, e qui venne nominato Gran Cancelliere dello Stato di Milano e nel 1618 venne anche infeudato di Romanengo, atto col quale venne riconosciuto alla sua famiglia il titolo di Conte. Da un registro dei possedimenti della casata risalente al 1825, divenuta nei secoli molto potente nel milanese, si riportano anche beni in Vittuone, i quali pervennero a Lorenzo Salazar dopo la morte del padre, come risultato delle suddivisioni del patrimonio famigliare tra i suoi fratelli e le sue sorelle.

Il Conte Giovanni, padre di Lorenzo, era infatti morto il 31 agosto 1803 ed aveva a sua volta ereditato i propri possedimenti dal padre Lorenzo, il quale risultava essere l'unico intestatario dei beni vittuonesi all'epoca delle registrazioni del Catasto Teresiano. Nuimerosi sono ancora oggi gli spazi che si possono ritrovare nella villa, che tra abitazioni e rustici, conta 124 ambienti; tra di essi vale la pena di menzionare la presenza di una grande corte rustica laterale al complesso, chiusa da un grande portone prospiciente la piazza antistante la villa, un arsenale ed una scuderia capace di dodici posti per cavalli. Tra gli ambienti più caratteristici si distingue indubbiamente una ghiacciaia rivestita di cotto, una lavanderia, dei granai e una classica serra per gli agrumi stagionali. Come azienda agricola, il complesso possedeva anche due grandi torchi da vino, l'uno posto nella cantina e l'altro in un locale al piano terreno, ed una filanda, il tutto ad uso esclusivo dei proprietari che in questo modo avviarono una fiorente attività. Entrando nel cortile d'onore si passa all'edificio padronale dove si possono ammirare splendide sale come una adibita al gioco del biliardo.

Un grande atrio fungeva da tramite tra la corte ed il giardino e la lastricatura era realizzata in cotto, con una volta sostenuta da colonne di granito con capitelli. Qui si trova ancora oggi uno scalone affrescato che conduce al piano nobile, il quale terminava con una scaletta in legno che consentiva di raggiungere una torretta belvedere che aveva un tempo la funzione di piccionaia. Dall'atrio si accede quindi al giardino grande, cinto da muri, il quale ha sempre mantenuto la medesima dimensione ma senza presentare questo impianto romantico che risale all'Ottocento, terminante in un cancello di ferro battuto. La villa dispone anche di un piccolo oratorio realizzato, nei particolari della pavimentazione, della volta e dell'altare, interamente in cotto e legno. Il complesso, attualmente di proprietà della famiglia Opassi, è stato soggetto a recenti restauri e conserva lo splendido parco ancora caratterizzato da numerose varietà arboree secolari e una discreta presenza faunistica come picchi, cardellini e pavoni.

Villa Annoni Cicogna Rossi

Costruita nel XVIII secolo, la villa occupa l'ala occidentale di una corte che si affaccia sulla strada conducente ad Arluno. La villa, di modeste dimensioni, è ispirata nelle forme a Villa Resta. Interessante è il portico trabeato con soffitti a cassettoni decorati con motivi ornamentali che si affaccia sulla corte nobile, caratterizzata quest'ultima da un grazioso pozzo e da un'ammirevole balaustra in ferro battuto. La villa è attualmente sede dell'oratorio parrocchiale.

Lo stemma

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Lo stemma di questo comune si ricollega agli stemmi di alcune importanti famiglie lombarde che, a Vittuone, possedevano anticamente i loro palazzi; in particolare trattasi delle famiglie degli Annoni, dei Resta e dei Destrieri. Dallo stemma della famiglia Annoni è stata ricavata la figura del castello, raffigurato nella parte superiore dello stemma. Dall'emblema della famiglia Resta sono stati ricavati sia la figura della ruota di otto raggi, riprodotta nella seconda parte dello stemma comunale, sia i due colori argento e rosso. Infine, dallo stemma della famiglia Destrieri, è stata ricavata la figura del cavallo inalberato. Dal punto di vista araldico lo stemma della famiglia Destrieri può considerarsi 'parlante' in quanto il nome della figura principale (il cavallo o meglio il destriero) identifica perfettamente il nome del suo titolare.

Curiosità

La Bogia d'Ora

Il paese di Vittuone è divenuto famoso anche per il soprannome di "Bogia d'Ora". La "Bogia d'Ora" (lett. "Palla d'Oro") è una caratteristica peculiare del Campanile della Chiesa dell'Annunciazione, sovrastato da una grande sfera di rame ricoperta di lamine di oro massiccio, completata al vertice da una croce di bronzo dorato. Il progetto, che ricordava molto quello della cupola del Duomo di Firenze fu molto apprezzata all'epoca della costruzione del campanile e divenne un segno di orgoglio per gli abitanti del paese.


Cittadini illustri

  • Gabriele Lisca, pittore
  • Giovanni Venini, cavaliere del lavoro, archeologo e letterato
  • Piero Bartezzaghi (Vittuone, 18 novembre 1933 – Milano, 9 ottobre 1989), uno dei più grandi enigmisti di ogni tempo, autore di memorabili lavori di enigmistica classica e famoso per i suoi cruciverba.

Cenni geografici

Il territorio del comune è compreso tra i 135 e i 151 metri sul livello del mare. L'escursione altimetrica complessiva è pari a 16 metri. E' inserito nel Parco Agricolo Sud Milano (superficie a parco ha 284,46)

Lavoro ed occupazione

Sul territorio del comune di Vittuone sono presenti 125 attività industriali con 1.006 addetti pari al 41,43% della forza lavoro occupata, 126 attività di servizio con 518 addetti pari al 5,19% della forza lavoro occupata, altre 168 attività di servizio con 720 addetti pari al 21,33% della forza lavoro occupata e 16 attività amministrative con 625 addetti pari al 6,92% della forza lavoro occupata. Complessivamente risultano occupate 2.428 persone, pari al 32,26% del numero complessivo di abitanti del comune.

Istruzione

Nel paese sono presenti diversi edifici d'istruzione pubblica, tra cui:

  • Scuola Materna "Don Milani"
  • Scuola Materna "A. Moro"
  • Scuola Materna "G. Venini" (Ente morale Privato legato alla Parrocchia)
  • Scuola Elementare "IV Novembre"
  • Scuola Elementare "A.Gramsci"
  • Scuola Media "E.Fermi"
  • ITIS (Istituto Tecnico Industriale Statale) "E.Alessandrini"
  • Liceo Scentifico Tecnologico, nella stessa sede del precedente

E' anche presente un asilo nido comunale a gestione privata

Eventi e cultura

  • Prima o seconda domenica di maggio (se cade dopo il terzo giorno del mese): Festa della Santa Croce - fiera ed istituzioni cavalleresche dell'"Ordine della Santa Croce" ai benemeriti della parrocchia
  • Terza domenica di ottobre: Festa della Beata Vergine del Rosario - festa religiosa
  • Da inizio giugno a fine agosto: Vittuone estate - manifestazione estiva di cultura e spettacolo che comprende concerti di musica, film all'aperto, balli e spettacoli.
  • Il mercato si svolge il Giovedì dalle ore 8 alle ore 13 presso P.za Don Giovanni Sironi

Ad accompagnare celebrazioni pubbliche e processioni religiose, si affianca spesso il corpo bandistico "Giuseppe Verdi", costituito nel 1897.

Teatro

La Compagnia Teatrale Vittuonese nasce nel 1973 per volontà di un gruppo giovanile solo per il proprio piacere di recitare e decide di offrire questo suo hobby al pubblico, non venendo mai meno, in tutto questo tempo alla prerogativa di attività dilettantistica senza alcun scopo di lucro. Tutto il lavoro, dalla recitazione alla regia, dagli allestimenti scenici ai costumi, sono realizzati mediante l’impegno volontario e gratuito dei componenti della Compagnia, che sono arrivati ad essere oltre 180 nel corso di questo cammino artistico. Con l'ingresso di Antonio Corno il repertorio della Compagnia ha subito un profondo cambiamento: grazie infatti al suo innegabile talento ha tradotto in dialetto vittuonese (molto simile al milanese) alcune tra le più belle opere di Carlo Goldoni come “Il sciur Todero brontolon” (Al sciur Broeus barbuton), “Arlecchino servitore di due padroni”, (Stori di temp indrè), “Il Campiello” (Noeuv febrar santa Pulonia) e “Le baruffe chiozzotte” (Cinq donne un cò d’ai). Inoltre troviamo molti lavori in italiano tra i quali possiamo ricordare diverse “pochade” dei più famosi autori francesi ed opere passate ormai alla storia come “Arsenico e vecchi merletti” e l’ultimo lavoro “Le pillole d’Ercole”. Nei 35 anni di attività la Compagnia ha allestito 19 spettacoli con 140 repliche.

Sport

Nella città sono presenti le sedi di associazioni sportive tra cui:

  • Atletica '99
  • C.S. Sportivo Vittuone (fondato nel 1946), con centro sportivo provvisto di 4 campi da calcio
  • P.O.V. (Polisportiva Oratoriana Vittuone), società calcistica con sede presso l'Oratorio comunale
  • A.S.BasketTiAmo Vittuone

Inoltre, sono presenti anche due campi da calcetto in erba sintetica con attiguo campo da tennis, coperto ed anch'esso in erba sintetica, campo da basket coperto nella sede della scuola (campo di allenamento della squadra di basket) ed infine, all'oratorio, emergono i nuovissimi campi da calcetto in sintetico, con anche campi da calcio da 11 e da 7, campo da basket e campo da pallavolo in cemento.

Amministrazione comunale

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GIUNTA COMUNALE

  • Enzo Tenti

Sindaco

  • Annamaria Restelli

Vicesindaco; Assessore ai Servizi Sociali, Sanità, E.R.P., Manutenzione verde*

  • Mario Bartezzaghi

Assessore ai Lavori Pubblici, all'Urbanistica, Edilizia privata, Servizi Primari,Ecologia, Parchi

  • Roberto Milani

Assessore ai Servizi Generali, Commercio

  • Antonio Miglio

Assessore all'Educazione e Formazione, Cultura

  • Claudio Zenaboni

Assessore allo Sport e Tempo Libero, Protezione Civile, Informatica, Politiche Giovanili, Enti No Profit

  • Emanuele Sangalli

Assessore al Bilancio ed ai Tributi

Elenco dei Sindaci di Vittuone

Sindaci durante il Regno d'Italia  

1863 – 1871 Sindaco: Conte Giuseppe RESTA

1871 – 1882 Sindaco: Cav. Giovanni VENINI

1883 – 1914 Sindaco: Cav. Annibale SCOTTI

1915 – 1920 Sindaco: Rag. Carlo ROMA

1920 – 1924 aprile Sindaco: Erminio MILANI

1924 Commissario straordinario: Comm. Avv. Giovanni CAIRO

1925 – 1931 parte Commissario Prefettizio e successivamente Podestà: Comm. Gen. Dante COTTONE

1931 Commissario Prefettizio: Dott. Modestino GIALANELLA

1932 – 1937 ottobre Podestà: Comm. Gen. Dante COTTONE

1937 – 1938 parte Commissario Prefettizio: Umberto MAJERNA

1938 – 1943 ottobre Podestà: Agronomo Giovanni SCOTTI

1943 – 1944 settembre Commissario Prefettizio: Gioacchino PEROTTA

1944 – 1945 marzo Podestà: Dott. Manfredo SPENNACCHIO

1945 Sindaco: Ferruccio POZZI (Morimondo 15-03-1892)

Sindaci durante la Repubblica Italiana  

1945 luglio – 1951 Sindaco: Angelo FUMAGALLI (Vittuone 15-02-1892)

1951 – 1955 Sindaco: Pasquale GHIDOLI (Vittuone 28-08-1904)

1955 – 1970 Sindaco: Roberto BIANCHI (Vittuone 28-09-1914)

1970 – 1975 Sindaco: Teresio MILANI (Vittuone 22-04-1921)

1975 – 1988 Sindaco: Giuseppe BAGLIO (Vittuone 03-10-1928)

20-12-1988 / 07-04-1989 Commissario Prefettizio: Dr. Alberto ARDIA

08-04-1989 / 18-07-1989 Commissario Straordinario: Dr. Alberto ARDIA

1989 - 1998 Sindaco: Giuseppe BAGLIO (Vittuone 03-10-1928)

1998 – 2007 Sindaco: Carlo PORTALUPPI (Vittuone 09-09-1934)

2007 Sindaco: Enzo Maria TENTI (Tradate 05-04-1966)

Evoluzione demografica

Il comune di Vittuone nel censimento del 1991, ha registrato una popolazione pari a 7.267 abitanti. Nel censimento del 2001 gli abitanti sono aumentati a 7.526, mostrando quindi nel decennio una variazione percentuale di abitanti pari al 3,56%. Gli abitanti sono distribuiti in 2.695 nuclei familiari con una media per nucleo familiare di 2,79 componenti. Abitanti censiti[1]


Bibliografia

  • Massimo Salamone e Denise Villa, All'ombra del gelso, Comune di Vittuone, Vittuone, 2000

Collegamenti esterni

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  1. ^ Dati tratti da: