Giuseppe Capograssi

giurista e filosofo italiano (1889-1956)
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Giuseppe Capograssi (Sulmona, 15 marzo 1889Roma, 23 aprile 1956) è stato un giurista-filosofo italiano che si è occupato principalmente di filosofia del diritto.

BiografiaGrassetto Giuseppe Capograssi nacque a Sulmona da un'antica famiglia nobile che vi si era trasferita da un comune della provincia di Salerno nel 1319, a seguito del vescovo Andrea. Si laureò in Giurisprudenza a Roma nel novembre del 1911 discutendo la tesi di laurea "Lo Stato e la Storia", in cui già affiorano le problematiche connesse alle interrelazioni fra individuo, società e Stato, problematiche che impegneranno tutta la sua attività di studioso. Dopo aver esercitato l'avvocatura, iniziò la carriera accademica all'Università di Sassari, poi insegnò all'Università di Macerata, dove venne nominato anche rettore e quindi si trasferì nel 1938 a Padova, poi nel 1940 a Roma, di qui a Napoli, presso l'Università degli Studi di Napoli "Federico II", per un decennio, trascorso il quale si trasferì ex novo a Roma. Poco prima della morte venne nominato giudice della Corte Costituzionale. Precedentemente era stato insignito del titolo di Cavaliere della Gran Croce della Repubblica Italiana. Fu tra i fondatori dell'Ugci (Unione giuristi cattolici italiani), di cui fu anche il primo presidente.

Il PensieroGrassetto La sua filosofia viene denominata "dottrina dell'esperienza giuridica" ed è rivolta alla centralizzazione della volontà del soggetto agente, che si imprime nell'azione stessa vera fonte di espressione giuridica e di vita. La filosofia dovrebbe quindi occuparsi della vita e dell'azione, avendo a centro della sua speculazione la "persona". Il suo pensiero si ricollega al personalismo cattolico, il cui approfondimento si ebbe proprio nel Novecento, sulle orme di sant'Agostino, Pascal, Rosmini, anche ad opera di pensatori francesi quali Maritain e Mounier.Perciò, l'aver posto al centro della sua indagine il problema di comprendere i rapporti essenziali che intercorrono fra il diritto, inteso come esigenza giuridica, e la vita consente alla sua filosofia del diritto di superare il campo della tecnica giuridica per pervenire ad una visione organica e totale del reale, cioè a Dio.

Opere

° fede e scienza, 1912..00..

  • Saggio sullo Stato, 1918
  • Riflessioni sull'autorità e la sua crisi, 1921
  • Analisi dell'esperienza comune, 1930
  • Studi sull'esperienza giuridica, 1932
  • Introduzione alla vita etica, 1935
  • Il problema della scienza del diritto, 1937

I "Pensieri a Giulia" sono scritti del Capograssi, vergati su foglietti consegnati alla sua futura moglie Giulia Ravaglia dal dicembre del 1918 al 18 febbraio 1924, data del loro matrimonio, in seguito raccolti e pubblicati, nei quali si colgono i momenti salienti della sua maturazione intellettuale e spirituale che culminerà nella sua conversione.