Maria Sofia di Baviera

ultima regina consorte delle Due Sicilie

Maria Sofia di Wittelsbach (Possenhofen, 5 ottobre 1841Monaco di Baviera, 19 gennaio 1925) è stata regina del Regno delle Due Sicilie dal 22 maggio 1859 al 13 febbraio 1861, moglie di Francesco II di Borbone.

Maria Sofia di Borbone

Note biografiche

Figlia di Massimiliano di Baviera e di Ludovica di Baviera, era quinta di nove figli: tra le sue sorelle la più famosa fu certamente Elisabetta di Baviera, la principessa Sissi, che andò in moglie nel 1854 all'allora ventiquattrenne Francesco Giuseppe d'Asburgo, Imperatore d'Austria. Dal padre apprese l'amore per la natura, per la caccia e per i cavalli; di carattere aperto, entrava in famigliarità con tutti.

Nel 1858, a soli 17 anni, venne promessa in sposa al giovane erede al trono del Regno delle Due Sicilie Francesco di Borbone Duca di Calabria, che conobbe inizialmente solo attraverso l'immagine di una miniatura. Il matrimonio serviva a rafforzare il legame tra le corone degli Asburgo d'Austria e i Borbone di Napoli.

Il fidanzamento ufficiale avvenne il 22 dicembre 1858 e il matrimonio fu celebrato per procura l'8 gennaio 1859. Dopo qualche giorno venne accompagnata a Trieste, dove era attesa dalle fregate borboniche Tancredi e Fulminante, a bordo delle quali arrivò a Bari il 1° febbraio 1859, dove finalmente incontrò Francesco e il re Ferdinando II di Borbone che si era ammalato durante il suo viaggio da Napoli a Bari. Il 7 marzo 1859 partirono tutti via mare per Napoli, la capitale del regno. A bordo era il re Ferdinando II in gravi condizioni.

Morto Ferdinando II, Maria Sofia divenne regina a soli 18 anni al fianco di Francesco II, allora ventitreenne, il 22 maggio 1859, fino alla capitolazione di Gaeta avvenuta il 13 febbraio 1861.

 
Francesco II e Maria Sofia nel 1865

Divenne molto popolare proprio durante l'assedio della piazzaforte di Gaeta, dove la corte si era rifugiata il 6 settembre 1860 per tentare un'ultima resistenza alle truppe piemontesi. Cercò in tutti i modi di incoraggiare i soldati borbonici distribuendo loro medaglie con coccarde colorate da lei stessa confezionate, prese ad indossare un costume calabrese di taglio maschile affinché pure la popolazione civile la sentisse più vicina, come una di loro, partecipò personalmente ai combattimenti incitando alla lotta i soldati e recandosi in visita dei feriti negli ospedali.

Con la caduta di Gaeta, i due coniugi si trasferiscono a Roma e risiedono a Palazzo Farnese, progettando la riconquista del regno perduto, ma Maria Sofia non tralascia relazioni amorose: conosciuto il conte belga Armand de Lawayss, ne resta incinta e va a in un convento di Augsburg, dove il 24 novembre 1862 nascono due gemelle, Viola e Daisy de Lawayss. Quest’ultima morirà di tubercolosi nel 1869 e Viola, dopo una vita avventurosa e tre matrimoni, nel 1918 ad Augsburg.

Riconciliata con Francesco, torna a Roma e nel 1869 ha una figlia, questa volta dal marito, la quale muore soltanto tre mesi dopo.

Con la caduta di Roma e dello Stato Pontificio il 20 settembre 1870, i due coniugi si separano definitivamente: Maria Sofia si stabilisce prima a Parigi poi a Monaco, e Francesco ad Arco, nel Trentino, dove mori nel 1894.

Maria Sofia non smise di sperare di riconquistare il regno perduto, arrivando persino ad avere contatti col mondo anarchico ed insurrezionale: conobbe lo stesso Errico Malatesta e fu soprannominata, del tutto impropriamente, "Regina degli anarchici". Sperava di utilizzarli in attentati contro i regnanti italiani allo scopo di provocare la destabilizzazione del regno dei Savoia. A tale proposito, si è avanzata l'ipotesi che abbia avuto una parte nell'attentato di Gaetano Bresci contro Umberto I ma mancano prove al riguardo.

Anche durante la Prima guerra mondiale, a Monaco, sperò nella sconfitta dell'Italia e sembra che sia stata legata agli ambienti dello spionaggio.

A testimonianze del suo tanto forte odio per i Savoia è doveroso raccontare un aneddoto accaduto nel 1919: l'anziana regina decaduta riceveva in visita, in quanto suoi nipoti, i reali del Belgio con la giovane figlia Maria Josè, futura regina d'Italia. (Ricordiamo che la madre di Maria Josè era figlia di un fratello di Maria Sofia). Allorchè saputo che la giovane pronipote avrebbe dovuto sposare un Savoia affermò :"Sappiate che io disapprovo fortemente. Non posso tollerare che una mia pronipote vada in sposa a un discendente dell'usurpatore (Vittorio Emanuele II aveva rubato il trono a suo marito). Sappi che se lo farai te ne pentirai amaramente e non conoscerai la felicità."

Dal 1984 le sue spoglie, con quelle di Francesco II e della figlia Maria Cristina, sono sepolte nella chiesa di Santa Chiara a Napoli.

Bibliografia

  • M. Elia, La regina ribelle, Palermo 1863
  • R. De Cesare, La fine di un regno, Napoli 1869
  • R. De Cesare, Roma e lo stato del Papa, Roma 1907
  • C. Tschudi, Regina Maria Sofia di Napoli, un’eroina dimenticata, Città di Castello 1914.
  • P. Calà Ulloa, Un re in esilio, Bari 1928
  • A. Tosti, Maria Sofia ultima regina di Napoli, Milano, 1947
  • G. Paladino, Maria Sofia di Wittelsbach, regina delle Due Sicilie, in «Istituto dell’Enciclopedia italiana», vol. XXIII, Roma 1951
  • Francesco II di Borbone, Da Gaeta ad Arco, diario di Francesco II di Borbone. 1°gennaio 1862 - 24 dicembre 1894, a cura di A. Gentile, Napoli, 1988
  • A. Mangone, Maria Sofia. L’eroina di Gaeta, l’ultima regina di Napoli, Napoli 1992
  • A. Petacco, La regina del Sud. Amori e guerre segrete di Maria Sofia di Borbone, Milano, 1992

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