Obelisco della Minerva

antico obelisco situato a Roma

L'Obelisco della Minerva, noto anche come il Pulcin della Minerva (dove pulcin sta per porcino) è un obelisco di Roma, collocato nella piazza di Santa Maria sopra Minerva da Gian Lorenzo Bernini che lo allestì sulle spalle di un elefante di marmo, con un'iconografia mutuata dall'Hypnerotomachia Poliphili. L'iscrizione sul basamento recita: "Sapientis Aegypti/ insculptas obelisco figuras/ ab elephanto/ belluarum fortissima/ gestari quisquis hic vides/ documentum intellige/ robustae mentis esse/ solidam sapientiam sustinere." Molto più beffardo è il distico che circolò per Roma: " (tratto da Alfredo Cattabiani) Ma il Bernini architettò una beffa, forse con il consenso di Alessandro VII : disegnò l'elefantino, eseguito nel 1667 da un suo allievo, Ercole Ferrara, in modo che voltasse le terga al convento degli ottusi frati, mentre la proboscide ne sottolineava la posizione irriverente e la coda, spostata sulla sinistra, ne accentuava l'intenzione offensiva. La beffa non passò inosservata se Quinto Settano - pseudonimo di monsignor Sergardi - scrisse il celebre epigramma : "Vertit terga Elephas, versaque proboscide clamat : Kiriaci fratres hic ego vos habeo"; ovvero : "L'elefante volge le terga e grida con la proboscide rivolta all'indietro : Fratelli del Kirie, io vi ho qui". "

L'obelisco della Minerva con l'elefante berniniano

La sistemazione berniniana dell'obelisco fu replicata nel XVIII secolo da Giovanni Battista Vaccarini a Catania

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