Max Stirner è lo pseudonimo di Johann Kaspar Schmidt (Bayreuth, Germania, 25 ottobre 1806 - Berlino, Germania, 26 giugno 1856), filosofo tedesco sostenitore radicale di posizioni anti-statiste che danno importanza all'ateismo e all'egoismo. Il suo nom de plume deriva da un soprannome che gli era stato dato dai compagni di scuola a motivo della sua alta fronte (Stirn).

Viene considerato come uno degli antesignani di movimenti quali nichilismo, esistenzialismo, anarchismo e soprattutto anarchismo individualista. Egli nega esplicitamente di sostenere una posizione filosofica assoluta, aggiungendo che dovendosi assegnare a un qualche -ismo sceglie che sia l'egoismo. Stirner chiaramente aderisce sia all'egoismo psicologico sia all'egoismo etico, le antitesi di tutte le ideologie più tradizionali e di tutti gli atteggiamenti sociali come lui li concepiva.

L'opera principale di Stirner è Der Einzige und sein Eigentum, L'ego e la suo proprietà (o L'Unico e la sua proprietà), pubblicata per la prima volta a Lipsia nel 1844 e comparsa in numerose successive edizioni e traduzioni.

Stirner proclama che le religioni e le ideologie si fondano primariamente sopra delle superstizioni e di conseguenza denuncia come superstizioni il nazionalismo, lo statismo, il liberalismo, il socialismo, il comunismo e l'umanesimo.

La filosofia di Stirner ha suscitato accesi dibattiti che hanno coinvolto personaggi come Karl Marx, Søren Kierkegaard, Benjamin Tucker, Carl Schmitt, Benito Mussolini, Dora Marsden, Robert Anton Wilson, ed i Situazionisti. Friedrich Nietzsche invece non riconobbe esplicitamente i suoi debiti nei confronti di Stirner ed, anzi, confido ad alcuni suoi allievi il timore di essere accusato di plagio nei confronti di Stirner.

Stirner rimane ancor oggi al centro di un dibattito diffuso e animoso: una ampia letteratura secondaria compare in tedesco, italiano, francese e spagnolo, mentre in inglese vi sono solo interventi che sottolineano le interpretazioni anarchica ed esistenzialista del suo pensiero.

Bibliografia

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