Ford Cosworth DFV

Motore da gara automobilistico

Il Ford Cosworth DFV, è stato il più longevo motore di Formula 1 della storia.

Questo propulsore infatti, venne impiegato nella massima serie dal 1966, e terminò la sua gloriosa carriera nel 1983. Tuttavia oltre che in Formula 1, è stato impiegato in altre categorie.

Dal '66 all'83, si è imposto per 155 volte nei Gran Premi, risultando anche il più vincente motore di Formula 1 di sempre.

Molto era dovuto alla sua semplicità ed affidabilità, ma anche a potenze comunque elevate, nonostante non arrivasse al livello dei motori Ferrari (principale avversaria), i quali disponevano di più cavalli, ma erano pure più sofisticati, pesanti e consumavano più carburante. Nonostante la sua scomparsa, qualcosa del DFV rimase nelle gare del circus, poichè i motori Ford Cosworth che lo seguirono, erano comunque basati sulla stessa architettura, e predenvano radici dal suo progetto.

Questo motore, venne concepito da Mike Costin e Keith Duckworth. I due tecnici, nonchè fondatori della Cosworth, azienda produttrice di motori da corsa, vennero chiamti in causa dai vertici Ford e Lotus, per lo sviluppo di un motore studiato appositamente per correre in Formula 1.

Il loro compito era molto imporatante, perchè sino a quel periodo, i costruttori di auto inglesi, godevano di una certa supremazia nel campo dello sviluppo telaistico e aerodinamico, mentre le case italiane, e particolarmente la Ferrari, erano molto abili nelle realizzazioni meccaniche, soprattutto nei motori.

In un'epoca in cui le conformazioni aerodinamiche non erano esasperate come oggi, poter disporre su di un motore potente, era basilare per poter lottare contro gli avversari, così lo scopo principale era quello di riuscire almeno ad eguagliare la concorrenza.

In realtà come detto, il DFV, non ha mai raggiunto la brutalità dei propulsori di Maranello, ma offriva un dei compromessi, che consentirono alle squadre che lo adoperarono, di sfidare ad armi pari il team del Drake, e a volte, anche di batterlo.

La Ford finaziò il progetto con 100000 sterline. Per realizzare il DFV, non si partì dal foglio bianco, bensì da un'altro motore da corsa, il FVA, anch'esso Ford, nonchè impiegato in Formula 2. La scelta non fu casuale, poichè era un motore progettato da Duckworth, che dunque l'inglese conosceva bene, e nessuno meglio di lui, l'avrebbe potuto evolvere. Da dire, cha anche il FVA, non era stato costruito partendo da zero, ma derivava dal motore della Lotus Cortina.

Il primo passo degli ingegneri, fu quello di unire idealmente, due monoblocchi di FVA, il quale essendo un quattro cilindri in linea, diede origine ad otto cilindri a V, il cui angolo di bancata era di 90°, perciò abbastanza ampio, il che avrebbe garantito un baricentro particolarmente basso, alle auto che l'avrebbero utilizzato.

Non va però dimenticato, che la cilindrata dei motori di Formula 1 doveva essere di 3000 cc, mentre il FVA era da 1600 cc, perciò il primo prototipo aveva una cilidrata complessiva di 3200 cc. A quel punto i tecnici, iniziarono a lavorare su corsa e soprattutto alesaggio dei pistoni, per riproporre le proporzioni del quattro cilindri, dunque rimpicciolire il V8, mantenendo inalterate le doti di affidabilità del vecchio motore.

Tuttavia l'elemento su cui più lavorarono, fu la testata. Questa infatti, è molto importante per la determinazione di un parametro caratteristico, ossia il rapporto di compressione. Il rapporto di compressione determina il rendimento globale del motore, e quanto più è elevato, maggiore è il rendimento cel propulsore. Essendo l'FVA, molto competitivo sotto questo aspettò, si cercò di realizzare la testata del DFV, il più simile possibile, infatti come detto in precedenza, il DFV, era molto potente, ma godeva anche di consumi inferiori alla concorrenza.