Leone da Perego

arcivescovo cattolico italiano

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Leone da Perego, o da Milano (?1257), è stato un arcivescovo cattolico italiano. Fu il primo frate francescano nominato arcivescovo di Milano. Con questa nomina, papa Gregorio IX portò a compimento un progetto meditato da anni: l'inserimento di frati minori nelle alte cariche della Chiesa di Roma.

Leone da Perego resse l'arcidiocesi ambrosiana dal 1241 al 1257. Durante il suo arcivescovado visse per lungo tempo a Legnano.

Il 3 febbraio 1253 partì con un largo seguito di prelati e cittadini, alla volta di Roma per perorare presso la Santa Sede la causa di canonizzazione di Pietro da Verona.

Il 21 maggio 1254 lasciò definitivamente Milano per trasferirsi nei suoi domini di Seprio e Martesana, da dove continuò ad amministrare l'arcidiocesi milanese per i tre anni successivi.

Il 5 febbraio 1255 Leone da Perego si recò nuovamrente a Roma per chiedere al nuovo papa l'autorizzazione a provvedere alla situazione difficile della sua sede, alienando molti beni che l'arcivescovado possedeva in diverse diocesi lontane per comprare terre più utili nel contado milanese.

Le sue ambizioni politiche, e la volontà di escludere il popolo dal governo del Comune di Milano, portarono all'insurrezione del Commune populi nel luglio 1257 ed alla successiva cacciata del ceto nobiliare dalla città; le tensioni giunsero al culmine nell'agosto dello stesso anno, quando tra il Seprio e la Burgaria, nell'attuale Altomilanese, si mossero gli eserciti delle due fazioni. La guerra civile venne scongiurata in data 29 agosto, con la firma della Tregua di Parabiago.

Leone da Perego, malato fin dal luglio del 1257, morì il 14 ottobre nel proprio palazzo a Legnano. In un primo momento fu sepolto nella chiesa di Sant'Ambrogio, poi la salma scomparve[1].

Note

Voci correlate

Fonti