Muʿammar Gheddafi
Muammar Abu Minyar al-Qaddafi (arabo: معمر القذافي Mu`ammar al-Qadhdhāfī), meglio noto in Italia con la grafia Muammar Gheddafi (Misurata, 1942) è un uomo politico libico, presidente (o per meglio dire dittatore) della Libia dal 1 settembre 1969.
Biografia
Nato da una famiglia islamica, all'età di sei anni perse due suoi cugini a causa di una mina lanciata dagli italiani: questo episodio provocò l'ira anti-italiana di Gheddafi che soltanto recentemente si è attenuata. Tra il 1956 e il 1961 frequentò la scuola islamica di Sirte, in cui conobbe le idee panarabe di Gamal Abdel Nasser, cui aderì con entusiasmo. Nel 1968 si iscrisse all'Accademia Militare di Bengasi. Concluse il corso con molto successo, e dopo un breve periodo di specializzazione in Gran Bretagna, venne nominato capitano dell'esercito alla giovanissima età di 27 anni.
Insoddisfatto del governo guidato dal re Idris I perché giudicato da Gheddafi troppo servile dei confronti di U.S.A. e Francia, il 26 agosto guidò una rivolta contro il sovrano, che portò il 1 settembre 1969 alla proclamazione della Repubblica capitanata da un Consiglio Rivoluzionario composto da 12 militari di tendenze progressiste. Gheddafi, che nel frattempo era stato nominato colonnello, si mise a capo del Consiglio instaurando una regime di tipo dittoriale in Libia.
Fece approvare dal Consiglio una nuova Costituzione da lui definita araba, libera e democratica. In nome del suo nazionalismo arabo, egli nazionalizzò la maggior parte delle proprietà petrolifere straniere, espulse la comunità italiana residente nel paese e chiuse le basi militari statunitensi e britanniche. La politica della prima parte del governo Gheddafi può essere definita come una "terza via" tra comunismo e capitalismo nella quale egli cercò di coniugare i principi del panarabismo a quelli della socialdemocrazia. Espose, in maniera più organica, i suoi principi politici e filosofici nel Libro verde, pubblicato nel 1976. Il titolo prendeva spunto dal colore della bandiera libica, che infatti è completamente verde.
Tra le riforme effettuate da Gheddafi in questo periodo, ricordiamo l'innalzamente del salario minimo, la possibilità data agli operai di partecipare alla gestione della loro azienda, la soppressione dell'alcool, la chiusura dei locali notturni, la restaurazione della Sharia, la legge sacra che deriva direttamente dal Corano. Inoltre, per cercare di ridurre al minimo le spese, egli rifiutò inizialmente il lusso, dormendo sempre in una base militare di Tripoli.
In politica estera, egli finanziò l'OLP di Yasser Arafat nella sua lotta contro Israele. Inoltre, egli propose spesso un'unione politica tra i tanti stati islamici dell'Africa, ma la risposta negativa della Tunisia fece tramontare questa ipotesi.
Nel 1977, grazie al relativo miglioramento dell'economia, Gheddafi poté dotare la sua nazione di nuove strade, ospedali, acquedotti ed industrie. Sull'onda della popolarità, nel 1979 rinunciò a ogni carica politica, pur rimanendo l'indiscusso leader del paese: veniva infatti soprannominato la "guida della rivoluzione".
Gheddafi ebbe una svolta politica negli anni Ottanta: la sua indole anti-israeliana e anti-americana lo portarono a sostenere gruppi affini al terrorismo islamico, quali per esempio l'IRA irlandese e il palestinese Settembre Nero. Organizzò anche degli attentati in Sicilia, Scozia e Francia. Divenuto il nemico numero uno degli Stati Uniti d'America, egli venne progressivamente emarginato dalla NATO. Inoltre, nel 1986, Gheddafi fu attaccato militarmente dal presidente americano Ronald Reagan: il massiccio bombardamento ferì mortalmente la figlia di Gheddafi, ma lasciò indenne il colonnello.
Il 21 dicembre 1988 esplodeva un aereo sopra la cittadina scozzese di Lockerbie: l'ONU diede alla Libia la responsabilità di questo disastro aereo e chiese al governo di Tripoli l'arresto di due cittadini accusati di essere direttamente coinvolti nell'attentato. Al netto ed insindacabile rifiuto di Gheddafi, le Nazioni Unite approvarono la Risoluzione 748, che sanciva un pesante embargo economico contro la Libia, la cui economia era già in fase calante.
Recentemente Gheddafi ha cambiato registro: condannò l'invasione dell'Iraq ai danni del Kuwait e sostenne le trattavie di pace tra Etiopia ed Eritrea. Quando anche Nelson Mandela fece appelli alla "Comunità Internazionale", si decise di ritirare l'embargo alla Libia (primavera del 1999).
Nei primi anni del primo deciennio del 2000, gli ultimi sviluppi della politica libica di Gheddafi hanno portato ad un riavvicinamento agli U.S.A. ed alle democrazie europee, con un parallelo allontanamento dal terrorismo islamico. Nonostante questi passi, tuttora 2006 il presidente U.S.A. George W. Bush continua ad inserire la Libia nella lista degli Stati Canaglia (insieme a Iran, Siria, Corea del Nord), anche se i rapporti libico-statunitensi sembrano proseguire in un clima di relativa calma.
In ogni caso, la Libia non si può definire una democrazia compiuta, perché non sono ancora concesse tutte le libertà politiche (per esempio il multipartitismo) e perché vige ancora il culto della personalità di Gheddafi, che però si è molto attenuato nel corso degli anni.
Il figlio secondogenito del colonnello, ovvero Saif al-Islam Gheddafi, è stato designato come erede alla presidenza nel 1995. Il terzo figlio maschio, Al-Saadi Gheddafi sembra invece avere altri interessi, quali il calcio (ha giocato anche in serie A con il Perugia, esordendo in un incontro contro la Juventus, ed attualmente milita sempre in serie A con l'Udinese) e la mondanità.
Il nome
Ci sono 37 modi diversi, e tutti giusti, di pronunciare il nome "Muammar Gheddafi". Tra questi si ricordano:
- Qaddafi, Muammar (probilmente il più corretto)
- Al-Gathafi, Muammar
- al-Qadhafi, Muammar
- Al Qathafi, Mu'ammar
- Al Qathafi, Muammar
- El Gaddafi, Moamar
- El Kadhafi, Moammar
- El Kazzafi, Moamer
- El Qathafi, Mu'Ammar
- Gadafi, Muammar
- Gaddafi, Moamar
- Gadhafi, Mo'ammar
- Gathafi, Muammar
- Ghadafi, Muammar
- Ghaddafi, Muammar
- Ghaddafy, Muammar
- Gheddafi, Muammar
- Gheddafi, Muhammar
- Kadaffi, Momar
- Kad'afi, Mu`amar al-
- Kaddafi, Muamar
- Kaddafi, Muammar
- Kadhafi, Moammar
- Kadhafi, Mouammar
- Kazzafi, Moammar
- Khadafy, Moammar
- Khaddafi, Muammar
- Moamar al-Gaddafi
- Moamar el Gaddafi
- Moamar El Kadhafi
- Moamar Gaddafi
- Moamer El Kazzafi
- Mo'ammar el-Gadhafi
- Moammar El Kadhafi
- Mo'ammar Gadhafi
- Moammar Kadhafi
- Moammar Khadafy
- Moammar Qudhafi
- Mu`amar al-Kad'afi
- Mu'amar al-Kadafi
- Muamar Al-Kaddafi
- Muamar Kaddafi
- Muamer Gadafi
- Muammar Al-Gathafi
- Muammar al-Khaddafi
- Mu'ammar al-Qadafi
- Mu'ammar al-Qaddafi
- Muammar al-Qadhafi
- Mu'ammar al-Qadhdhafi
- Mu`ammar al-Qadhdhāfī
- Mu'ammar Al Qathafi
- Muammar Al Qathafi
- Muammar Gadafi
- Muammar Gaddafi
- Muammar Ghadafi
- Muammar Ghaddafi
- Muammar Ghaddafy
- Muammar Gheddafi
- Muammar Kaddafi
- Muammar Khaddafi
- Mu'ammar Qadafi
- Muammar Qaddafi
- Muammar Qadhafi
- Mu'ammar Qadhdhafi
- Muammar Quathafi
- Mulazim Awwal Mu'ammar Muhammad Abu Minyar al-Qadhafi
- Qadafi, Mu'ammar
- Qadhafi, Muammar
- Qadhdhāfī, Mu`ammar
- Qathafi, Mu'Ammar el
- Quathafi, Muammar
- Qudhafi, Moammar
Collegamenti esterni
- Sito ufficiale
- Libia
- http://www.qadhafi.org/
- "Meeting Muammar" di Vivienne Walt, 16 dicembre 2004