Grado (Italia)

comune italiano
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Grado (Gravo nella parlata locale e in veneto, Grau in friulano) è un comune di 8.663 abitanti della provincia di Gorizia. Importante centro turistico e termale.

Geografia

 
Il Banco d'Orio, una piccola isola sabbiosa che separa la marrana di Grado dal Mare Adriatico. In lontananza si scorge la città di Grado

Grado si estende tra la laguna omonima, la foce dell'Isonzo, e il Mar Adriatico. Il capoluogo si trova sull'isola maggiore, chiamata anche l'Isola d'Oro; è anche detta la Prima Venezia.

La cittadina è divisa in varie zone e rioni, essi sono:

  • Isola della Schiusa
  • Colmata
  • Centro
  • Squero
  • Città Giardino
  • Valle Goppion (ex Valle Cavarera)
  • Grado Pineta
  • Primero

Clima

  Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Grado-Bonifica Vittoria.

Storia

Già porto romano a servizio di Aquileia e "castrum", si sviluppò attorno al 452 quando molti abitanti della vicina metropoli si rifugiarono sull'isola per sfuggire alle orde degli Unni guidati da Attila; nel 568, in seguito all'invasione dei Longobardi in Friuli, il Patriarca Paolino vi trasferì la sede del Patriarcato di Aquileia. Dagli inizi del VII secolo (606 o 607), a seguito dello Scisma dei tre capitoli, si ebbero due sedi patriarcali: Grado, dipendenza formale dell'Impero bizantino, ma di fatto autonoma nell'ambito della nascente Repubblica Veneta e fedele alla Chiesa romana, ed Aquileia, in territorio longobardo, allontanatasi dall'obbedienza papale e pertanto considerata scismatica (ma i patriarchi di quest'ultima, ridottasi a poco più di una borgata, preferivano soggiornare a Cividale, a Cormons o in altri centri friulani). La decadenza di Grado iniziò con la ricostruzione della città di Aquileia (a cavallo fra il IX ed il X secolo), con il rovinoso saccheggio sofferto negli anni '20 dell'XI secolo da parte del patriarca di Aquileia Poppone e soprattutto con l'ascesa di Venezia, che divenne, a partire dal XII secolo, residenza abituale dei patriarchi. Con il Trattato di Campoformio (1797) e la fine della millenaria Repubblica Veneta, Grado entrò a far parte dei domini di casa d'Austria che ne mantenne il possesso, eccettuata la breve parentesi napoleonica, fino al 1918. Al termine della I Guerra Mondiale Grado fu annessa al Regno d'Italia. Nel 1990, nei pressi della città, venne ritrovata la Julia Felix, un' imbarcazione romana.

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[1]

Luoghi d'interesse

Basilica di Sant'Eufemia

La basilica paleocristiana di Sant'Eufemia venne costruita su di una chiesa preesistente, la "Basilichetta di Petrus", di cui si possono osservare alcuni resti all'interno dell'edificio. I lavori di costruzione iniziarono all'inizio del V secolo D.C. per interessamento del vescovo Niceta e vennero portati a termine nel 579 D.C. ad opera del vescovo Elia che dedicò la basilica a Santa Eufemia, martire di Calcedonia. Lo stile semplice, lineare e severo della costruzione viene quasi esaltato dai mattoni chiari a vista che la ricoprono. Sul lato destro della chiesa si eleva il campanile, visibile a distanza, sormontato dall' anzolo, una statua in rame di San Michele Arcangelo che i veneziani donarono alla città nel 1462. A sinistra, staccato dal corpo della chiesa, sorge il Battistero, a pianta ottagonale, al cui interno è collocata la vasca battesimale esagonale. Davanti al Battistero c'è un piccolo giardino in cui sono conservati alcuni sarcofagi romani risalenti al II e III secolo D.C.. L'interno della chiesa è suddiviso in tre navate da due file di colonne, tutte diverse tra di loro. Notevoli sono i mosaici ivi conservati che per il prevalere dei motivi geometrici testimoniano l'influenza bizantina su Grado. Una volta nella Basilica era conservata una stupenda cattedra vescovile in avorio molto probabilmente donata alla città da Alessandria d'Egitto per ordine di Eraclio II, e le cui tavolette eburnee, note come Avori di Grado, andarono disperse nel XV secolo; le poche rimaste sono oggi divise tra alcuni importanti musei, italiani e non.

Cultura

Manifestazioni

 
Il santuario di Barbana, meta del Perdòn

La principale tradizione religiosa della comunità è il Perdòn de Barbana, celebrata la mattina della prima domenica di luglio. Si tratta di una processione votiva durante la quale la statua della Madonna viene trasportata con un suggestivo corteo di barche dal Duomo di Grado all'isola di Barbana, dove sorge un antico santuario mariano, attraversando la laguna.

La manifestazione richiama numerosi pellegrini e turisti. La celebrazione è nata per ringraziare la Madonna per la fine di una epidemia della peste nel 1237. In quell'anno gli abitanti di Grado promisero che avrebbero trasportato la statua della Madonna dal Duomo all'isola di Barbana come pegno per la fine di quella terribile epidemia, come infatti avvenne.

Personalità

Biagio Marin nasce a Grado nel 1891. È uno fra i più celebri poeti italiani contemporanei e il massimo cantore dell'isola. Il poeta si è sempre espresso nel dialetto locale, il graisán, che appartiene alle parlate della lingua veneta, mantenendone tratti arcaici.

Sport

Grado annovera circoli di golf e tennis, associazioni per la pratica di pallacanestro e calcio. Molto conosciuta, è la società canottieri Ausonia,i cui atleti hanno conseguito e conseguono numerosi riconoscimenti anche a livello mondiale,di carattere sportivo. La squadra di calcio del luogo è la Gradese Calcio (un tempo U.S. Gradese, ma in seguito al fallimento cambiò nome), squadra che negli anni passati è arrivata al campionato nazionale di "Eccellenza"; tuttora la Gradese milita nel campionato di "I Categoria" che si porta alle spalle da ormai parecchi anni. Uno sport che a Grado è molto seguito è il calcio A5:sono presenti due squadre,l' Advs e il Grado 2006,quest' ultimo neopromosso in serie B. Per ciò che riguarda la pallacanestro Dopo un paio di stagioni in categorie superiori, la Associazione Dilettantistica Pallacanestro Grado, ha ricominciato nella stagione 2007/2008 dalla categoria promozione la sua ascesa nel basket regionale.

Amministrazione comunale

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Gemellaggi

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Altri progetti

Collegamenti esterni

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