Medicina del XVII secolo
All'inizio del secolo XVII la professione medica non godeva ancora di un alcun prestigio tra la popolazione. Francisco de Quevedo si scaglia contro la loro incompetenza ed avarizia in numerosi versi:
Mañana ventosas secas
y es otro Kirieleyson.
Dar dineros al concejo,
presentes al que sanó
por milagro o por ventura,
barbar bien, comer mejor.
Contradecir opiniones.
Culpar siempre al que murió
de que era desordenado
y ordenar su talegón.
Que con esto y buena mula,
matar cada año un lechón
y veinte amigos enfermos;
no hay Sócrates como yo.[1]
Francisco de Quevedo.»
Mentre si stanno catalogando malattie come il diabete, e contemporaneamente al proporsi del vaiolo come la nuova piaga dell'europa, gli avanzamenti tecnici e scientifici sono tali da inaugurare una epoca in cui la medicina diverrà più più efficace e risolutiva.
In quest'epoca esisteranno varie correnti di pensiero che si intersecheranno:
- L'onnipresente galenismo
- La scienza con Galileo e Newton
- La iatromeccanica (ovvero medicina meccanica) per cui si vanno studiando e capendo i meccanismi della circolazione corporea di Willian Harvey, del sistema osteo-artro muscolare, le micromacchine descritte con i primi microscopi, attraverso soprattutto l'opera di Malpighi.
- La iatrochimica affine alla iatromeccanica.
William Harvey, medico inglese è il grande fisiologo di questo secolo, lo scopritore ufficiale della circolazione sanguigna, prolissamente descritta nel Exercitatio anatomica de motu cordis et sanguinis in animalibus (1628). Nell’ultimo anno della sua vita , scrisse anche alcuni trattati di embriologia di interesse. La teoria più accreditata sul sague, prima della pubblicazione della opera di Harvey è che questa si fabbrica nel fegato costantemente a partire dagli alimenti. Le sue osservazioni dimostrarono invece che non era possibile: la quantità di sangue che passa dalla vena cava al cuore e da questo alle arterie è estremamente superiore agli alimenti ingeriti: Il ventricolo sinistro,la cui capacità minima è di una oncia e mezza di sangue, invia alla aorta ad ogni contrazione non meno della ottava parte del sangue che contiene. Per cui ogni mezz’ora arrivano al cuore 3000 dracme di sangue (12 kg) quantità infinitamente superiore a quello che può formarsi nel fegato: quindi è necessario che debba passare attraverso il cuore.

Harvey adotta una visione più vitalista a fronte del meccanicismo rinascimentale: gli esseri viventi sono animati da una serie di forze determinate,che sono all’origine della propria attivita fisiologica. Essa è suscettibile di studio sotto un’ottica scientifica, sono tutte però sottomesse ad una forza superiore, origine della vita, anche se non necessariamente di natura divina.
Durante questo secolo la sperimentazione avanzava ad un ritmo che la clinica era incapace di assorbire. Cominciarono ad essere fondate accademie di esperti per la trasmissione della informazione ottenuta da continue scoperte: la Academia dei Lincei a Roma, la Royal Society a Londra, o la Accadémie delle Scienze a Parigi.
Come conseguenza delle proposte terapeutiche multiple ed innovatrici, nasce la iatrochimica, una disciplina con entità propria, il cui principale esponente è Franciscus Sylvius, erede della prospettiva chimica della medicina, anticipata da Helmont.
Tra i medici famosi appartenenti a questa scuola iatrochimica furono Santorio Sanctorius o Thomas Willis.
Santorio fu l'autore di uno studio che lo collocò all'inizio di una lunga lista di endocrinologi, e fu il primo a definire i processi metabolici: il primo esperimento controllato sul metabolismo umano fu pubblicato nel 1614 nel suo libro Ars de statica medecina.[2] Santorio descrisse che si pesò prima e dopo il sonno, alimentarsi, lavorare, avere relazioni sessuali, bere e defecare e urinare. Trovò che la maggior parte di ciò che assumeva era persa il quella che chiamava "transpiratio insensibilis" che avviene attraverso la pelle ed i polmoni. Allo stesso modo di Harvey, Santorio attribuì questo processo ad una "forza vitale" che animava il tessuto vivente[3]
Il vitalismo si sviluppava come impostazione filosofica ed incontrava adepti tra i medici ed i naturalisti, raggiungendo il suo massimo apogeo in pieno secolo XVIII, per mano di Xavier Bichat (1771 - 1802), di John Hunter (1728 - 1799), di François Magendie (1783-1855) o di Hans Driesch (1867-1941).
Thomas Willis nella sua opera Cerebri anatomi (1664) descrisse varie strutture anatomiche cerebrali, tra queste il poligono vascolare di Willis, così chiamato in suo onore; fu inoltre migliorata la tecnica del microscopio, con avanzamenti a livello del dettaglio delle descrizioni anatomiche, e successiva proliferazione delle strutture eponime battezzate con il nome dello scopritore o per la storia personale precedente: Johann Georg Wirsung (che diede il nome al condotto escretore del pancreas), Thomas Wharton per il condotto escretore della ghiandola salivare sottomandibolare o di di Wharton, Niccolò Stenone per il condotto di Stenone od escretore della ghiandola parotide , Caspar Bartholin, De Graaf, eccetera.

Altro medico importante di questo periodo fu Thomas Sydenham, apostrofato come l’Ippocrate inglese. Un clinico molto più interessato alla semeiotica (la classificazione e descrizione dei sintomi come strumento diagnostico) che nella sperimentazione, e che comunque lasciò il suo nome associato a malattie come la Corea di Sydenham. Egli, proveniente dalla medicina dei campi di battaglia, ruppe con il galenismo. Con questo approccio empirico, curerà i vaiolosi scoprendoli e facendogli bere acqua ghacciata.[4] Nei suoi trattati si impiega il concetto di “entità” morbosa, un concetto molto attuale, inteso come un processo originato dalle medesime cause, un quadro clinico ed evolutivo simile, e con un trattamento specifico. Questo concetto di malattia, sarà completato grazie alle descrisioni anatomiche microscopiche (nel XVIII secolo) di Giovanni Battista Morgagni.
Sempre nel XVII secolo troviamo un maestro di un maestro (Anton Maria Valsalva) di G.B. Morgagni, ovvero Marcello Malpighi (1624-1694). Avvalendosi del microscopio descriverà gli alveoli polmonari, i glomeruli renali, i globuli rossi. Si trattava di una sorta di "microiatromeccanica" [5]
Ancora troviamo Francesco Redi, naturalista, che utilizzerà l'osservazione scientificache lo portarono a sostenere l'"omne vivum ex ovo " contro la "generatio aequivoca" (in cui sostiene che dalla materia in putrefazione non nasce spontaneamente gli insetti, bensì dalle uova da loro depositati). Ancghe lui utilizzerà grandenmente l'ossrvazione diretta ad occhio nudo, con la lente e con il microscopio. [6]
Per quanto concerne al iatrochimica, corrente di rottura con il galenismo, e di matrice materialista, il primo esponente si potrebbe considerare Paracelso , sui seguirono Tommaso Cornelio a Napoli, Robert Boyle di Oxford,
Note
- ^ Confusión deliberada entre Sócrates e Hipócrates.
- ^ Eknoyan G, Santorio Sanctorius (1561-1636) - founding father of metabolic balance studies, in Am J Nephrol, vol. 19, n. 2, 1999, pp. 226-33.
- ^ Williams, H. S. (1904) A History of Science: in Five Volumes. Volume IV: Modern Development of the Chemical and Biological Sciences Harper and Brothers (New York) Retrieved on 2007-03-26
- ^ ^ Giorgio Cosmacini, L'arte lunga, Ed. Laterza
- ^ Giorgio Cosmacini, L'arte lunga, Ed. Laterza
- ^ http://www.francescoredi.it/