Discussione:Repubblica Sociale Italiana
Repubblichini. Termine spregiativo che nessuno di parte fascista si è mai lontanamente sognato di accettare.
Il termine corretto è soldati repubblicani.
Stato fantoccio: non tutti gli storici sono d'accordo, solo la storiografia anglosassone, per ovvi motivi politici, ne parla in questi termini.
La RSI rappresentò, o almeno lo fù nello spirito dei suoi protagonisti, un tentativo di ricreare una sovranità italiana in un momento critico per il paese, e molti vi presero parte non tanto per fedeltà al fascismo in sè, quanto per riscattare l'onore di unpaese che cambiava bandiera nel bel mezzo di un conflitto, così come per evitare all'Italia di fare la fine dell'Ucraina occupata.
Illuminanti al proposito sono le memorie del Federale di Milano Vincenzo Costa.
Vale la pena di ricordare che la Decima Mas fù una milizia autonoma che vietava ai suoi membri l'iscrizione al partito fascista: non è un cntrosenso se si pensa che Borghese si mosse in maniera autonoma rispetto la fascismo, tanto da essere adirittura per brevissimo tempo arrestato con l'accusa di tradimento dalle autorità della R.S.I.
Moltissimi ex della decima dopo la guerra confluirono in partiti politici di segno opposto alla destra ed al fascismo, e mai rinnegarono l'esperienza nela Decima, che vissero come esperienza militare.
Valga per tutti il caso del famoso giornalista Mauro De Mauro, che entrò nella sinistra e comunque rimase in buoni rapporti con Borghese.
Tornando ai rapporti con i tedeschi, non sempre furono buoni.
Sempre restando alle memorie del costa, si cita il caso in cui a Milano soldati repubblicani dileggiarono pubblicamente soldati tedeschi chiamandoli crucchi, con strascichi diplomatici significativi.
Più seriamente, si veda l'episodio del tentativo di inglobamento forzoso dei soldati dell'aeronautica repubblicana nella Luftwaffe.
I tedeschi, su iniziativa di un maggiore, tentarono di arruolarli con la forza delle armi.
I repubblicani risposero minacciando di incendiare gli apparecchi, tanto si sentivano soggetti all'autorità nazista.
Visti i tempi, non era poco.
le autorità repubblicane riuscirono in breve tempo a bloccare il progetto.
Và ricordato che la forte diffidenza tedesca verso le FF.AA. italiane in generale era dovuta al recentisimo tradimento, ed in termini sotrici anche al rovesciamento di allanze effettuato dall'Italia prima della prima guerra mondiale.
Motivi del ripristino della versione precedente
L'esigenza di sintesi, se può avere rilievo per il giornalismo, non così direttamente risulta sempre benefica per una enciclopedia. Qui, se le parole sono (come dovrebbero) studiate per rendere un significato e non altri, una sfumatura del significato una anziché generica nota, le forme che a taluno possono parere ridondanti, ad altri possono parere invece necessarie od opportune per articolare e precisare i concetti. E per fornire ad altri lo spunto di articolare e precisare ulteriormente.
Le modifiche apportate hanno - senza che ne traspaia il motivo - ridotto in modo talvolta improprio molte frasi prima presenti:
- La RSI è solo popolarmente nota come Rep. di Salò, in nessun documento risulta come tale. Non è mai stato un secondo modo di denominazione.
- La questione se la RSI fu o meno uno "stato" è al centro di qualche bel dibattito, con prevalenza degli storici e dei costituzionalisti per il "più no che sì". La locuzione "ente statuale autonomo" è dunque più propria di "stato" e più prossima ai temi dibattuti sull'argomento (e, già che ci siamo, perché mai non dovremmo precisare che ne fu a capo solo Mussolini dall'inizio alla fine???). Chiamarlo stato potrebbe perciò essere sbagliato.
- "Come stato fu riconosciuto" rende appunto ragione di quel dibattito, in questo stesso senso. Che sia stato o meno (scusate il bisticcio) uno stato, un riconoscimento diplomatico gli venne solo da parti interessate (ed a maggior ragione si dubita che lo fosse, ed a miglior ragione la formula deve essere precisa).
- "La prospettiva di una schiacciante sconfitta militare" rende un concetto vero; parziale, però, perché (non io ma) gli storici quasi concordemente notano che le situazioni socioeconomiche giocarono un loro ruolo, e sebbene forse non sia questo l'articolo per parlarne, perché non darne almeno sfumato cenno? Cosa ci rimettiamo a dirlo?
- "anch'egli maresciallo d'Italia" perché anche il Duce lo era, altrimenti potrebbe sembrare che Mussolini non lo fosse. Non è tanto per i devoti, quanto per la precisione espositiva. Fra amici, per non far sospettare che non sapessimo che anche Ben lo era.
- "pace eventualmente connessa alla caduta del capo del fascismo" spiega perché il Paese era attraversato da un'ondata di euforia prima di sapere che la guerra sarebbe continuata (perché non se ne dovrebbe parlare in questi termini?). L'ondata emotiva nazionale questa fu.
- Perché nascondere che all'armistizio si arrivò dopo "lunghi mercanteggiamenti"? Quale reputazione o quali "ragioni d'immagine" avremmo da proteggere?
- I "motivi di personale affezione" di Hitler verso Mussolini non sono citati per gossip, ma solo perché, sempre secondo buona parte della critica storica, contribuiscono a spiegare talune decisioni del fuhrer, come quella di rimettere in sella un decotto duce destituito dai suoi stessi gerarchi, anziché cercare un soggetto (e ce n'erano) più produttivamente efficace e più presentabile nel mondo: non è certo il solo motivo, ma di nuovo non vedo perché doveva rimuoversi dall'articolo.
- Il partito fascista "nel frattempo pareva essersi rapidissimamente dissolto" - punto. Non si era dissolto - punto. La cancellazione dei dettagli ha reso la frase erronea.
- "avevano sede la Beretta e altre fabbriche minori" è il modo corretto per la lingua italiana. Verbo al plurale per soggetto non singolo.
- Diamo per onestà ragione, però, anche di quanto all'articolo è stato aggiunto: l' "occupazione di una parte del paese ad opera delle truppe tedesche inviate da Hitler" non può essere accostata in questa forma, né per tempi, né per causalità, alla fuga di Salerno. Nonostante la liberazione del duce sia stata accelerata e realizzata solo 4 giorni dopo l'annuncio ufficiale (e non immaginerete che a Berlino aspettassero di leggerlo sul giornale...), l'organizzazione di una "sotto-spedizione" in Italia non poteva essere altrettanto celere, ed infatti non lo fu. La fuga dei sovrani non favorì, se non molto alla lontana, l'occupazione, perchè ebbe il solo effetto immediato di lasciare Roma alla mercé delle truppe tedesche che già si trovavano nei dintorni.
- Dulcis in fundo, che senso ha, a cosa si deve, a che serve cambiare i corretti tempi dei verbi verso inadatti tempi non affatto compatibili con quanto narrato? Per dirne una, a Salò nessuna presidenza di nessun consiglio, nessun ente trova più alcuna sede in questo preciso momento; quella che vi "trovò" sede, se le sedi si trovano, lo fece ben sei decenni fa, un bel po' di tempo in verità per parlarne al presente indicativo...
Stanti la mole ed il tipo delle modifiche, è doveroso dare ampia spiegazione qui, ma quanto all'articolo ripristino la versione precedente (le modifiche restano in cronologia), più corretta per dati e lingua (e solo ridotta, non migliorata, né ampliata, dall'edit descritto). Ciò sapendo che le modifiche successive miglioreranno l'articolo, ma sperando che intenderanno tener conto sia della precisione storica, sia della forma dei verbi, sia ancora della sperata ininfluenza della propria personale posizione sulla materia. --Sn.txt 00:44, Lug 20, 2005 (CEST)
La bandiera della Repubblica Sociale Italiana era bianca, rossa e verde. Esattamente come quella attualmente adottata dalla nuova repubblica Italiana instauratasi dopo la sconfitta della RSI. La bandiera invece con l'aquila e fascio è la bandiera da combattimento delle Forze Armate della RSI. Viene scambiata per la bandiera della RSI in quanto è stata negli anni fatta conoscere nei raduni dei numerosi reduci combattenti della RSI (il cui numero risulta sicuramente superiore al numero di italiani che combatterono dalòla parte anglo-americana) Per i quali era la bandiera comunemente vista alla testa delle truppe in cui militavano. Celebre la fotografia di Mussolini (una delle poche a colori) in cui viene consegnata tale bandiera ai circa 17.000 alpini (e bersaglieri dei gruppi esploranti) della Divisione Alpina Monterosa. Tuttavia la bandiera della Repubblica Sociale Italiana era quella bianco rosso e verde. Come si può chiaramente evincere dal Decreto legislativo del 28 gennaio 1944 – XXII – n. 141, regolarmente pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica. Vedi:
Decreto legislativo del DUCE 28 gennaio 1944 – XXII – n. 141 Foggia della bandiera nazionale e della bandiera di combattimento delle Forze Armate. IL DUCE DELLA REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA CAPO DEL GOVERNO Ritenuto opportuno stabilire la foggia della bandiera della Repubblica Sociale Italiana; Sentito il Consiglio dei Ministri; D e c r e t a Art. 1 La bandiera della Repubblica Sociale Italiana è formata da un drappo di forma rettangolare interzato in palo di verde, di bianco e di rosso con il verde all’asta sormontata dal Fascio Repubblicano. Il drappo deve essere alto due terzi della sua lunghezza ed i tre colori vanno distribuiti nell’ordine anzidetto ed in parti uguali. Art. 2 La bandiera di combattimento delle Forze Armate è caricata di un’aquila in nero ad ali spiegate poggiata su un Fascio Repubblicano posto in senso orizzontale, il tutto come dalla tavola annessa al presente decreto. Il drappo deve essere alto un metro e lungo metri 1,50. Il presente decreto sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale ed inserito, munito del sigillo dello Stato, nella raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti. Dal Quartier Generale, 28 gennaio 1944-XXII MUSSOLINI V.° Il Guardasigilli : Pisenti (Gazzetta Ufficiale n. 107 del 6 maggio 1944-XXII)
Finanza e moneta
- La frase: "Per poco non furono requisiti i macchinari del Poligrafico dello Stato, con i quali il Reich avrebbe potuto agevolmente stampare tutte le lire che avesse voluto: immettendendole in circolazione, avrebbe immediatamente fatto collassare ciò che restava dell’economia italiana sotto una gigantesca impennata inflazionistica" non ha nulla a che vedere con la RSI, si tratta di un'eventuale intenzione del Reich non dimostrata e pretestuosa. Soprattutto non credo che l'espressione "Per poco" si addica ad un'enciclopedia. Si potrebbe semplicemente lasciare il riferimento alla pessima situazione dell'economia della Repubblica Sociale (come nel resto d'Italia). Per quanto riguarda l'inflazione c'è già un articolo su Wikipedia. --Homer935 23:59, 11 dic 2005 (CET)
Spostamento sezione I "Repubblichini"
A causa della non pertinenza storica o enciclopedica della sezione, l'essenza del suo contenuto viene inclusa nell'argomento Stato repubblichino, che ne spiega l'origine. Il nuovo argomento viene citato tra le voci correlate.