Kalusha Bwalya
Kalusha Bwalya (Mufulira, 16 agosto 1963) è un ex calciatore e allenatore di calcio zambiano.
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Nazionalità | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Altezza | 180 cm | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Squadra | ritirato | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Carriera | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Squadre di club | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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È stato uno dei più forti attaccanti africani degli anni novanta e detiene il il record di presenze e di gol segnati nella nazionale del suo paese. È ritenuto il calciatore zambiano più forte di sempre. Fu nominato Giocatore africano dell'anno nel 1988 dalla rivista France Football, e nel 1996 fu incluso nella lista dei 30 candidati al FIFA World Player arrivando quattordicesimo.
Carriera
Giocatore
Bwalya fece il suo debutto in nazionale nel 1983 contro l'Uganda. Nel 1988 fu membro della squadra che partecipò alle Olimpiadi di Seul, diventando famoso grazie alla tripletta siglata nella storica vittoria per 4-0 sull'Italia.
Benché fosse il capitano della nazionale zambiana durante le qualificazioni ai Mondiali 1994, Kalusha -impegnato in quei frangenti con il PSV Eindhoven- non si trovava sul tragico volo del 28 aprile 1993, giorno in cui l'intera squadra e il suo staff perirono quando l'aereo su cui viaggiavano precipitò nell'Oceano Atlantico al largo del Gabon. Era previsto che lo zambiano avrebbe raggiunto i compagni con mezzi propri. Scampò al disastro -per via di un infortunio- anche il connazionale Charles Musonda allora militante nell'Anderlecht.
Bwalya si assunse il compito di riportare in alto la nazionale l'anno seguente, capitanando la squadra fino alla finale della Coppa d'Africa 1994 in Tunisia, dove però dovettero soccombere alle SuperAquile della Nigeria; questo fu il punto più alto della carriera di Bwalya e, fino ad ora, dell'intero calcio zambiano. Lo Zambia terminò al terzo posto la successiva edizione della Coppa d'Africa, nel 1996, con Kalusha che vinse la Scarpa d'oro come capocannoniere del torneo.
Durante la sua carriera ha vestito in 100 occasioni la maglia della nazionale segnando 50 gol e partecipando da giocatore a sei edizioni della Coppa d'Africa. Ha lasciato la nazionale nel 2004 per diventarne allenatore.
Giocatore-allenatore
Prese il ruolo di giocatore-allenatore per le gare di qualificazione ai Mondiali 2006 (Zona africana). Il 5 settembre 2004, lo Zambia giocò contro la Liberia: il risultato era fermo sullo 0-0 pochi minuti prima del fischio finale. Kalusha, 41enne, fece il proprio ingresso in campo (100^ presenza in nazionale), segnando tra l'altro il proprio 50° gol, un calcio di punizione con il suo marchio di fabbrica che diede allo Zambia la vittoria per 1-0 e la vetta del Gruppo 1.[1] Purtroppo lo Zambia chiuse al terzo posto nel girone e fallì la qualificazione a Germania 2006.
Nonostante la mancata qualificazione, Bwalya guidò lo Zambia alla Coppa d'Africa 2006. Dopo l'eliminazione al primo turno, Bwalya rassegnò le dimissioni.
Ambasciatore FIFA
È tuttavia rimasto attivamente legato al calcio internazionale, contribuendo alla riuscita del Mondiale 2006 come membro del Gruppo di Studio Tecnico della FIFA. Inoltre è uno degli ambasciatori dei Mondiali 2010 che si disputeranno in Sudafrica, non lontano dallo Zambia.
Carriera amministrativa
Attualmente Bwalya lavora come membro del comitato di supporto alla FIFA e alla CAF e come vicepresidente della Federcalcio zambiana.
Nella prima metà del 2006, Bwalya rassgnò le sue dimissioni da allenatore dello Zambia ma rimase vicepresidente della ZFA. Fu il risulta di una serie di pressioni da parte dei membri della Federazione Zambiana e dei media. Il 24 luglio 2006, Patrick Phiri è divenuto il CT ad interim Zambia, ma notizie dei media suggeriscono che la Federcalcio Zambiana sta cercando di mettere sotto contratto un allenatore espatriato per dargli un ruolo fisso.
Note e fonti