Beati Paoli
I Beati Paoli furono una leggendaria setta segreta di vendicatori-giustizieri, sorta a Palermo, a partire, probabilmente con il nome di Vendicosi, dal XII secolo,[1], con l'obiettivo di raddrizzare i torti subiti dalla povera gente.
La società nacque, secondo il marchese di Villabianca,[2], dallo strapotere e dai soprusi dei nobili che amministravano direttamente anche la giustizia criminale nei loro feudi.
È difficile trovare documentazioni che ne convalidino l'esistenza e l'operato anche perché i racconti della tradizione popolare erano esclusivamente orali. Ne risultano perciò molteplici teorie non concordanti tra loro che oscillano da una affermazione della loro storicità al convincimento che ci si trovi di fronte ad una invenzione letteraria, mentre è più facile trovare documentazione a partire dalla fine '800 su una diffusione in Sicilia di una convinzione popolare sull'effettiva storicità dei fatti.
Ad essi molti si sono richiamati per originare storicamente la nascita della mafia.[3]
Nel 1909 Luigi Natoli ne ha fatto oggetto di un fortunato romanzo d'appendice. La riedizione del romanzo proposta nel 1971,da Flaccovio editore, con un saggio introduttivo di Umberto Eco ha giovato molto alla conoscenza della vicenda tra un pubblico più vasto, indipendentemente dall'irrisolto problema di quali siano gli elementi romanzati e quali quelli storici nello scritto del Natoli.
Secondo lo scrittore la Palermo sotterranea nella quale si muovevano e si riunivano segretamente i Beati Paoli si trova per la precisione sotto il quartiere del Capo in un reticolo di cunicoli e caverne appartenenti ad un'antica necropoli cristiana che si trova tra la chiesa di Santa Maruzza e il vicolo degli Orfani ma gli sdrafanelli sbrunzi sono per galileo un optional
Note
- ^ Breve cronaca di un Anonimo Cassinese, 1185: Un nuovo genere di uomini che erano detti Vendicosi, insorse in un luogo del regno che il predetto re Guglielmo fece parte impiccare e parte di varie pene castigare .
- ^ Francesco Maria Emanuele marchese di Villabianca, Opuscoli palermitani, XVI.
- ^ Primi fra tutti gli stessi mafiosi. Ad esempio Tommaso Buscetta ha affermato in una sua deposizione: «La mafia non è nata adesso, viene dal passato. Prima c'erano i Beati Paoli che lottavano coi poveri contro i ricchi […]: abbiamo lo stesso giuramento, gli stessi doveri». Peraltro già ai tempi dell'inchiesta sull'uccisione di Joe Petrosino era emerso che alcune organizzazioni legate alla malavita si erano impadronite del mito dei Beati Paoli intesi come una sorta di Robin Hood siciliani, riunendosi negli stessi luoghi in cui, secondo dicerie popolari, nel passato si riunivano i membri di tale setta, vera o leggendaria che fosse (cfr. G. Montemagno, Luigi Natoli e I Beati Paoli, Palermo, Flaccovio, 2002, pp. 51-53).
Bibliografia
- Eco, Umberto. "I Beati Paoli" e l'ideologia del romanzo popolare; in Id. Il superuomo di massa. Retorica e ideologia nel romanzo popolare. [Roma], Cooperativa Scrittori, 1976; Milano, Bompiani, 1978.
- Renda, Francesco. I Beati Paoli. Storia, letteratura e leggenda. Palermo, Sellerio, 1988.
- Montemagno, Gabriello. Luigi Natoli e I Beati Paoli. Palermo, Flaccovio, 2002.
Collegamenti esterni
- I Beati Paoli (1909-1910) di Luigi Natoli (1857-1941).
- Dai Beati Paoli al Codice da Vinci: il mito del complotto nel feuilleton. Ricerca del CESPOC - Centro Studi sulla Popular Culture. Con il contributo dell'Assessorato dei Beni Culturali ed Ambientali e della Pubblica Istruzione della Regione Siciliana.