Partito Sardo d'Azione
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Il Partito Sardo d'Azione (Su Partitu Sardu) è un partito politico natzionale attivo nella Regione Sardegna. Fu fondato dopo la Prima Guerra Mondiale da Emilio Lussu e da altri veterani delle brigate sassaresi.
Lo stesso Lussu, resosi conto, al suo rientro in Sardegna dopo la grande guerra, che 3/4 del partito era dichiaratamente indipendentista, lasciò il partito nel 1948 per fondare il Partito Socialista Sardo d'Azione, che quasi immediatamente confluì nel Partito Socialista Italiano.
Nel dopoguerra ebbe un certo seguito elettorale, fino a giungere a picchi del 10%, e fino alla fine degli anni sessanta, nel Consiglio Regionale della Sardegna, strinse perlopiù alleanza con la Democrazia Cristiana, a lungo dominatrice della politica locale; solamente negli anni settanta, quando i suoi consensi elettorali andarono calando fin quasi all'estinzione, il partito scelse l'alleanza elettorale col PCI.
Negli anni ottanta, sull'onda di un nuovo spirito autonomista che cresceva impetuoso in Sardegna, il Psd'az ottenne clamorosi successi elettorali, attestandosi nelle elezioni regionali del 1984 oltre il 13% dei voti, ma ottenendo successi ancor più clamorosi in città quali Oristano (quasi il 20%) e nei quartieri più popolari di Cagliari (oltre il 30%). L'esponente più prestigioso del partito, l'avvocato di Oliena Mario Melis, già deputato, divenne presidente della giunta regionale della Sardegna, carica che mantenne fino al 1989 in alleanza coi partiti laici (PSDI, PRI e della sinistra PCI e PSI.
Alle elezioni regionali del 1989, il Psd'az ebbe un calo di voti, scendendo al 10% circa, e non riuscì a confermarsi alla guida della Regione, soprattutto a causa della grave sconfitta elettorale del PCI; da allora il partito ha conosciuto un lento ma inesorabile declino quanto ai consensi ottenuti, tornando alle dimensioni di una piccola e marginale forza politica, spesso "autoesclusasi" dai giochi della politica sarda con la scelta di non schierarsi né col centrodestra né col centrosinistra, come avvenuto alle elezioni regionali del 1999 (vinte dal centrodestra, e a quelle del 2004 che hanno visto la netta affermazione di Renato Soru, già presidente di Tiscali e leader del centrosinistra.
Ultimamente, sull'onda di una certa rinascita del sentimento autonomista, se non addirittura separatista, in Sardegna, animato anche dalle posizioni politiche del presidente Soru, il Psd'az appare in lieve ripresa elettorale ed è rientrato nei giochi politici.
Attualmente, il Psd'az è all'opposizione del governo di centrodestra. Alle elezioni provinciali del 2005, che hanno interessato tutto il territorio della Sardegna (nella nuova suddivisione in otto province), con un accordo elettorale (non politico) con il centrosinistra italiano, il Partito Sardo d'Azione ha raccolto complessivamente circa 47 mila voti (il 5,5% delle preferenze), con punte più elevate nelle province di Nuoro e Oristano.