Condizione umana
Con l' espressione condizione umana in filosofia si tende ad indicare la totalità dell'esperienza di essere umano. Come entità mortali, esistono una serie di eventi biologicamente determinati che sono comuni alla maggior parte delle esistenze umane, ed altri che sono inevitabili per tutti. La via continua in cui gli esseri umani reagiscono o si occupano i questi eventi è la condizione umana. Comunque, la natura e lo scopo preciso di ciò che si intende per condizione umana è un problema filosofico in sè.
Il termine viene usato anche in un senso metafisico per descrivere gioia, terrore e altri sentimenti ed emozioni associati con l'essere e l'esistenza. Gli uomini, ad un grado apparentemente superiore a quello di tutte le altre forme di vita, sono coscienti del fluire del tempo, possono ricordare il passato ed immaginare il futuro, e sono intimamente consapevoli della propria mortalità. Solo per gli essere umani è noto il fatto che si pongono domande relative allo scopo della vita al di là della necessità basilare della sopravvivenza, o alla natura dell'esistenza al di là di ciò che è empiricamente apparente: "qual è il senso della vita? Perché sono nato? Perché sono qui? Dove andrò quando morirò? La lotta umana per cercare risposte a queste domande è ciò che definisce la condizione umana in questo senso del termine. Nel secolo scorso la problematica della condizione umana e' stata al centro di interesse da parte di alcuni filosofi occidentali come Martin Heidegger, Jean-Paul Sartre e José Ortega y Gasset.
Studio
La condizione umana è un tema studiato di molti campi disciplinari come la filosofia, la teologia, la sociologia, la psicologia, l'antropologia, la demografia, i cultural studies e la sociobiologia. La scuola filosofica dell'esistenzialismo affronta la continua ricerca per un significato definitivo nella condizione umana.
Nei paesi più sviluppati economicamente, i progressi in medicina, nell'educazione, e nella salute pubblica hanno generato cambiamenti marcati nella condizione umana negli ultimi secoli, con aumenti nella speranza di vita alla nascita e nella demografia. Probabilmente uno dei più grandi cambiamenti è stata la disponibilità dei contraccettivi, che ha cambiato le vite sessuali degli esseri umani (in particolar modo per le donne), e i comportamenti verso la sessualità. Ad ogni modo, questi cambiamenti alterano solamente i dettagli della condizione umana. In alcune delle parti più povere del mondo, la condizione umana è cambiata di poco nel corso dei secoli.
Uso negativo del termine
Questa espressione viene talvolta impiegata in modo pessimistico o sprezzante, sottintendendo che la condizione umana in generale è miserabile o che non può essere migliorata. Visioni negative della "condizione umana" possono anche derivare dal cinismo verso la civiltà umana.
Possibilità di cambiamento
Alcuni movimenti, soprattutto il transumanesimo, mirano a cambiare radicalmente la condizione umana. Alcuni pensatori, come Enrico Fermi ed altri, negano che la natura umana sia cambiata realmente in modo davvero significativo nel tempo e che, nonostante tutti i nostri progressi sociali e scientifici, gli esseri umani rimangono essenzialmente invariati e sono stati solamente trapiantati in ambienti progressivamente più complessi. I teorici transumanisti sono d'accordo, tuttavia, essi sostengono che questo è precisamente il problema. Nel pensiero transumanista, la specie umana si è spinta più avanti che può in termini di evoluzione biologica, e se noi, come forme di vita intelligenti, vogliamo continuare a progredire ad un passo che consideriamo ragionevole, dobbiamo cambiare drasticamente i parametri della vita, attraverso le nuove tecnologie. Coloro avversi al transumanesimo come i neo-luddisti estremi, ed i moderati bioconservativi asseriscono invece che la natura umana, come la conosciamo oggi, è sufficiente per tutti gli scopi, e dunque non necessita di alcun miglioramento.
Molti transumanisti hanno una visione positiva ed accogliente della vita stessa, ma vedono l'esistenza della mente umana e del suo corpo come una sorta di tragedia cosmica, perché ogni essere umano è destinato alla morte dopo una vita relativamente breve e delimitata, anche mentre gli umani hanno la capacità intellettuale di immaginare un mondo migliore che è attualmente al di là della loro esperienza. La condizione umana, per il transumanista, è una circostanza oppressiva che deve essere superata razionalmente attraverso l'applicazione giudiziosa della scienza e della tecnologia.
Bibliografia
- Hannah Arendt, The human condition, The University of Chicago press, 1958 ISBN 0226025985