Peso corporeo (fisiologia umana)
In contrasto ai pareri vigenti e considerando le varietà genetiche, il metabolismo individuale, l’ambiente economico-sociale, la cultura e diversi altri fattori, il peso corporeo umano, ha un notevole ambito "di normalità". Il "Normale" in questo contesto medico è definito con criteri di evidenza, cioè la mortalità non varia notevolmente.
Biologicamente, il peso corporeo (la massa) è determinato dalla massa di tessuti, di organi e di liquidi nel sistema. Un primo indicativo è dato dalla statura: il peso si sviluppa in modo esponenziale rispetto alla statura (approssimativamente alla terza potenza).
Il secondo indicativo è dato dalla quantità di liquidi ritenuti. Questo dipende essenzialmente da ormoni (ADH, aldosterone) e dal funzionamento del sistema linfatico.
Il terzo indicativo è dato dalle scorte energetiche (grasso bianco) che un organismo ha accumulato. Questo dipende dalla quantità di cellule lipidiche che possiede al momento e, a breve termine, quanto queste sono riempite. Si possono svuotare e quindi si riscontra una diminuzione di peso ma di breve durata (2 – 3 anni al massimo) perchè le cellule si riempiranno di nuovo. Sarebbe meglio evitare un'ulteriore proliferazione.
La proliferazione di cellule lipidiche viene stimolata da determinati eventi (p. e. carestie, diete dimagranti) tramite catene ormonali e nervose atte a stimolare biologicamente gli impulsi primordiali di autoconservazione, oppure in presenza di in patologie che stimolano direttamente la proliferazione di lipociti.
Determinanti del peso corporeo
Fattori determinanti che influenzano il peso corporeo umano:
- genetica: peso dei genitori
- anatomia e fisiologia individuale
- metabolismo individuale
- gestazione, peso alla nascita
- infezioni (p.es. l'adenovirus 36 e altri 6 micro organismi sono noti per creare adiposità)
- malattie e disfunzioni ormonali
- età
- ambiente psicosociale
- stile di vita
La maggiore incidenza sul peso (a parte fattori genetici e sociali infantili) è data dagli ormoni:
- in donne, un alto livello di estrogeni aumenta il peso,
- in uomini, un basso livello di testosteroni aumenta il peso
- alto livello di cortisoli aumenta il peso
- basso livello di ormone tiroidale aumenta il peso
- alto livello di adrenalina aumenta il peso
- basso livello di melatonina e serotonina aumentano il peso
- alto livello dell'ormone della crescita aumenta il peso
- iperglicemia e iperinsulinemia aumentano il peso
I seguenti fatti, tutti imputabili a cambiamenti ormonali, sono stati dimostrati da un ampio studio epidemiologico germanico (Wabitsch et al.):
- il matrimonio e i figli "rovinano la figura"
- la mancanza di sonno fa crescere i fianchi
- guardare la televisione più di un'ora al giorno fa aumentare il peso
- la luce al neon e gli schermi PC non a cristalli liquidi idem
- ansia, disperazione, logorio emozionale e altre forme di stress cronico fanno aumentare i chili; meno, la mancanza di sforzi fisici e l'alimentazione "malsana" smisurata (nutrizione ipercalorica).
Normopeso, sovrappeso, obesità, sottopeso
Sul peso corporeo esistono innumerevoli pareri ma di scientificamente provato esiste poco. Nella nostra cultura vige l'ideale estetico dell’essere snello. Questo è spesso giustificato con la formula sport = snello = sano. I termini "normo- sovra- sottopeso" sono quindi abitualmente usati secondo ideali culturali e non secondo un evidente criterio di mortalità.
Dal punto di vista medico, in relazione al peso e al livello di esperienza, ci sono pochi dati consolidati (e ancora meno per quanto riguarda studi scientifici in merito): il peso viene valutato secondo i seguenti dati biometrici:
- La circonferenza di vita più grande della circonferenza dei fianchi fa supporre un problema di sovrappeso (grasso addominale) o sottopeso (liquido addominale), indipendentemente dal IMC (BMI), è assolutamente da chiarire perché a rischio.
- sbalzi di peso corporeo, in adulti in eccesso (riempimento e/o proliferazione lipociti ?) o in difetto (svuotamento e/o deperimento di lipociti ?) di ca. 5% in un anno richiedono un approfondimento sulle cause, spesso patologiche, indipendentemente dal IMC (BMI).
- La statura incide evidentemente in primo rango sul peso, ma non in modo discriminativo: l'ambito di "normalità" (mortalità indifferente) è abbastanza vasta. Biometricamente si rispettava la statura fino alla fine degli anni 1980 con la formula di Broca: Peso normale per donne = STATURAcm-100 (-10% ... + 20%). Esempio: 167cm-100 = 67 (- 6.7 ... + 13.4) = 60 ... 80 kg. Oggigiorno si usa l'indice di massa corporea IMC (BMI) a questo scopo: IMCkg/m2 = PESOkg / STATURAm * STATURAm, che rispetta meglio le stature distanti dalla media.
- indici di massa corporea IMC (BMI) troppo bassi fanno aumentare i rischi riguardo malattie degenerative e tumorali.
- indici di massa corporea troppo alti fanno aumentare il rischio riguardo malattie cardiovascolari.
I "dietisti" non saranno mai convinti di qualsiasi dato biometrico statura/peso (attualmente e dopo 20 anni sono in corso delle discussioni sull'IMC), perché in realtà il "normale" ha una grande varietà, mentre loro cercano un'ideale restrittivo.
I limiti di aumentati rischi (secondo statistiche di assicurazioni vita) sono riportati nell'immagine sopra.
Entro questi limiti (circonferenza, sbalzi e IMC senza sospetti), dal punto di vista medico si parla di normopeso (perché la mortalità è minima), che come si vede ha notevoli escursioni di valori:
Esempio di normopesi
- Donna di 50 anni, statura 1.67: Normopeso = 1.67*1.67*22= 61 kg fino a 1.67* 1.67*29= 81 kg se anche circonferenze e sbalzi di peso si trovano nella normalità.
- Uomo di 50 anni, statura 1.76: Normopeso = 1.76*1.76*22= 68 kg fino a 1.76* 1.76*27= 84 kg se anche circonferenze e sbalzi di peso si trovano nella normalità.
Questi dati biometrici indicano, che la regolazione della somministrazione di alimenti tramite l'appetito ha sempre funzionato e funziona probabilmente a regola. Per bambini, adolescenti e reconvalescenti (crescità) sono diversi.
Sottopeso
A livello sanitario essere "sottopeso" (IMC < 17.5) è critico, perché c'è un forte sospetto di:
- anoressia o ortoressia, malattie mentali (provenienti di iperproduzione endorfinica) che finiscono spesso in modo letale per cachessia. Oppure ci sono problemi di:
- deperimento organico patologico o di
- tossicodipendenza: cocaina, morfina, anfetamina, alcol, … sfasano la percezione dell'appetito come regolatore del peso corporeo.
Dopo aver chiarito le cause, occorrono interventi medici / psichiatrici.
Obesità
L'obesità non è definito uniformemente. È comunque più importante il fattore circonferenziale (> 1.1) e gli sbalzi di peso (>+10% all'anno) dell'IMC. Secondo le tabelle di mortalità per adulti i seguenti valori IMC sono ritenuti come limite all'obesità:
- in donne: IMC > 36
- in uomini: IMC > 32
aumenta la mortalità. L'obesità è meno letale del sottopeso, ma va tenuta sotto controllo. Dopo aver chiarito le cause, si tenta di modificare le condizioni psicosociali e di mantenere il peso attuale, cosa che, con gli anni, abbassa il rischio cardiovascolare.
Diete restrittive e cure dimagranti
Il tentativo di cambiare a lungo termine l'indice di massa corporea non ha senso: biologicamente il raggiunto è raggiunto (quantità di cellule lipidiche). La quantità di cellule adipose non diminuisce, cambia solo il loro riempimento. Diete dimagranti sono sanitariamente controindicate, perché causano un ulteriore aumento di peso (riscontrabile dopo 2 - 3 anni). Questo perché in stati di fame prolungato, proliferano le cellule lipidiche, per essere preparato meglio alla prossima "carestia".
Un'altro effetto (più spontaneo) di diete salutistiche e ortoressiche è, che non alimentandosi secondo l'appetito (la pulsione basilare di autoconservazione che mantiene il peso), ma secondo concetti "razionali", immancabilmente cominciano a mancare l'una o l'altra delle ca. 50 sostanza essenziali. Anche questo stimola l'appetito in continuazione, con il risultato, che alla fine uno si nutre abitualmente ipercaloricamente e aumenta evidentemente di peso; più di 5% all'anno. E dopo diventa obeso. Nota: Le cure dimagranti rendono obesi chi ha pulsioni di autoconservazione intatti !
Altri invece, con la volontà ferrea o con poca spinta di autoconservazione, ignorano primo l'appetito e poi anche la fame. Dopo un certo tempo, questo mette in moto un'altro meccanismo regolativo: vengono sintetizzati dei neurotrasmettitori che sopprimona la fame: delle endorfine (oppioidi endogeni), che rendono tossicodipendente dopo un certo tempo (come stupefacenti esogeni). Il risultato è l'anoressia. Nota: Le cure dimagranti rendono anoressici chi ha pulsioni di autoconservazione deboli !
Per il grande, potente e moderno mercato di diete e cure dimagranti invece, "normopeso", "sovrappeso" e "sottopeso" vengono definiti aleatoriamente e senza criterio di evidenza.
Per giustificare queste speculazioni, vengono fatte (tra altro) strane misure di grasso (bilance impedenzometriche), che determinano indicativamente il grasso bruno sotto il palmo dei piedi, ma non il critico grasso bianco addominale. Altri metodi adottano avventurosi calcoli estrapolativi per determinare aliquote per lipidi, muscoli e acqua.
Al momento sono di moda i criteri di massa grassa e di massa magra. Alla fine viene definito un peso forma "ideale", completamente mistico e privo di ogni fondamento razionale.
In base a queste argomentazioni vengono poi proposte delle diete e cure dimagranti, restrittive e meno, che hanno tutte l'effetto di aumentare il peso (vedi Lancet) per proliferazione di lipociti, e in casi estremi sono lesionistici (sbalzi di peso > 5% per anno) per malnutrizione.
Voci correlate
Sitografia
Bibliografia
- Pschyrembel: Klinisches Wörterbuch, Gruyter, Walter de GmbH, September 2004
- M. Wabitsch, J. Hebebrand, W. Kiess, K. Zwiauer (Hsgb.): Child and Adolescent Obesity: Causes and Consequences, Prevention and Management. Springer 2004