LinTo 500 GP
La LinTo 500 GP è una motocicletta da competizione progettata da Lino Tonti e costruita in piccola serie dal 1967 al 1970.
LinTo 500 GP | |
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![]() conservata al Barber Vintage Motorsports Museum di Birmingham | |
Costruttore | ![]() |
Tipo | Classe 500 |
Produzione | dal 1968 al 1970 |
Modelli simili | MV Agusta tre cilindri |
Contesto
L'idea di costruire un nuovo motore utilizzando componenti Aermacchi era venuta a Lino Tonti, celebre progettista per Aermacchi, Benelli, Ducati e Moto Guzzi ed a Umberto Premoli, presidente del Moto Club Varese ed ex pilota che, nel 1967, decisero di dare corpo alle loro idee per realizzare una moto da Gran Premio.
Descrizione
La soluzione adottata fu quella di utilizzare due cilindri (con alesaggio 72 mm), testate e valvole della Aermacchi 250 Ala d'oro, dotandole di nuovi basamento e cambio a sei marce e mantenendo lo schema di funzionamento originario con cilindri affiancati orizzontali frontemarcia, la cilindrata complessiva è di 488,58 cc.
Al telaio in tubi d'acciaio con doppia culla superiore, vennero aggiunte le sospensioni della Ceriani ed i freni a tamburo della Fontana. Il primo esemplare della LinTo 500 GP, ancora in fase di sviluppo, riusciva ad erogare 65 CV a 12.000 giri/minuto.
Nonostante la competitività della moto, questa mostrava parecchi difetti di gioventù che ne limitavano fortemente l'affidabilità in gara. Primo fra tutti la fragilità della trasmissione primaria, subito seguito dalle forti vibrazioni che, in alcuni casi, causavano crepe nei carter del motore o la rottura del telaio.
Nelle gare
La moto venne affidata al campione varesino Alberto Pagani che ottenne un secondo posto nel Gran Premio della Germania Est ed un quarto posto nel Gran Premio d'Italia corso a Monza, valido per il motomondiale 1968.
Per il 1969 Premoli decise di costruire una piccola serie di esemplari per i corridori privati, tutte verniciate in rosso, e due moto ufficiali, verniciate in azzurro, da affidare a Pagani e al pilota australiano Jack Findlay.
La stagione sportiva di quell'anno si dimostrò generosa con la LinTo (acronimo di Lino Tonti), tanto che Pagani riuscì a vincere il Gran Premio delle Nazioni a Imola e lo svizzero Gyula Marsovszky conquistò il secondo posto nella classe 500, alle spalle di Giacomo Agostini e della sua MV Agusta. Il neozelandese Keith Turner vinse la classica belga del Mettet e in quell'occasione, la LinTo 500 GP venne cronometrata alla velocità di 290 km/h, mediamente superiore di circa 30 km/h rispetto alle concorrenti Norton e Matchless.
La fine
L'ulteriore sviluppo della LinTo, però, non fu portato a termine per l'abbandono di Lino Tonti che, alla fine del 1969, venne ingaggiato dalla Moto Guzzi per sostituire lo storico direttore tecnico Giulio Cesare Carcano.
A metà del 1970, Premoli decise di chiudere il progetto LinTo, anche vista l'impossibilità di programmare un fattibile sviluppo del motore, in assenza del principale progettista.
Le LinTo 500 GP dei piloti privati, ormai senza pezzi di ricambio, scomparvero ben preso dai campi di gara.