Gozzo (barca)
Il gozzo è una barca da pesca che ha le sue origini nella tradizione marinara italiana.

Il gozzo era originariamente costruito completamente in legno, ma negli ultimi tempi si è assistito alla diffuione di costruzioni in vetroresina, che rispetto al legno offre una maggior leggerezza, facilità di lavorazione ed un costo inferiore.
Struttura
La struttura portante del gozzo è base: una solida chiglia che corre da poppa a prora alla quale sono attaccate una serie di costole che compongono l'ossatura dell'imbarcazione. Il risultato è analogo ad una gabbia toracica, alla quale viene appoggiato il fasciame costituito da una serie di listelli di legno disposti da prora a poppa.
Le forme del gozzo sono particolari e caratteristiche, a partire dai masconi, molto tozzi così come la volta di prua e la volta di poppa; la chiglia funge sia da spina dorsale dell'imbarcazione, che da deriva, spuntando al di sotto dello scafo e terminando a poppa all'altezza del timone e sorreggendone le femminelle ed a prora con un'escrescenza tipica chiamata pernaccia.
Il piano di calpestio è costituito solamente da un pagliolo in legno che ha la funzione di creare un piano dove poter camminare. Non esiste un vero e proprio ponte continuo e stagno, anche perché si tratta di una barca di relativamente piccole dimensioni (si va dai 3-4 metri ad una decina, per la capienza da 4 persone in su).
Tale ponte è costituito da alcune traverse che fungono da sedile per i passeggeri e da coperture all'estrema poppa ed all'estrema prora, sotto le quali vengono ricavati due gavoni, delimitati dalle uniche due paratie presenti a bordo; si ha così la presenza del gavone di prora e del gavone di poppa. Il primo è solitamente usato per riporre oggetti o attrezzature nautiche, mentre il secondo può contenere parte del motore.
Propulsione
La struttura fin qui descritta appartiene ad un classico gozzo a remi: si possono trovare due o tre paia di scalmi sul passamano sui quali poter fissare i remi. Gli scalmi sono sempre a caviglia, ossia costituiti solamente da un perno verticale leggermente svasato verso l'alto, ed i remi sono dotati di un contrappeso classico per diminuire le fatiche durante la vogata; l'accoppiamento tra remi e scalmi di un gozzo è ottenuto attraverso un nodo particolare, detto nodo stroppo.
Con l'evoluzione di motori a benzina o Diesel, il remo è passato ormai in disuso, tranne che per situazioni particolari, come alcuni metodi di pesca o per l'avvicinamento a litorali ove si trovino bagnanti.
Il motore di un gozzo è classicamente di tipo entrobordo, cioè completamente all'interno dello scafo, ed in particolare nel gavone di poppa o in altri appositi locali verso il centro nave per evitare un appoppamento dell'imbarcazione che risulti gravoso per la tenuta al mare o per l'efficienza stessa dello scafo. Il motore entrobordo è collegato ad un'elica, che si trova all'estrema poppa dello scafo, attraverso un asse ed un pressatrecce; il timone è in legno, incernierato a poppa, manovrabile con barra.
Per ragioni di spazio e praticità sono nati modelli di gozzo che montano motore fuoribordo, cioè esterno alla barca e connesso a questa da una piastra in legno impiantata a poppa al posto del timone. I motori fuoribordo fungono da sistema di propulsione e anche di governo, essendo liberi di ruotare attorno ad un asse verticale.
Un ultimo tipo di propulsione per i gozzi è la propulsione a vela, adottata da sempre meno esemplari: i gozzi a vela montavano un unico albero a centro nave sul quale veniva issata una vela aurica mediante un picco.
Tenuta del mare
Ottima la tenuta del mare visto lo scafo generalmente piatto e la progettazione atta a portare pesi abbastanza gravosi come reti ed altra attrezzatura da pesca professionale[senza fonte]
Il gozzo da pesca
Questa imbarcazione è usata per la pesca alla traina, per la quale risulta adatta la caratteristica bassa velocità del gozzo, la velocità media per tale tipo di pesca è infatti di 5/6 nodi.