Lamù

manga scritto e disegnato da Rumiko Takahashi

Lamù (うる星やつら?, Urusei Yatsura, letteralmente, Quei rumorosi tizi della stella Uru), è un manga pubblicato in Giappone dal 1978 al 1987, scritto e disegnato da Rumiko Takahashi, dal quale sono stati nel tempo tratti una serie anime televisiva, sei film ed undici OAV.

Lamù
うる星やつら
(Urusei Yatsura)
Copertina dell'edizione italiana del manga.
Genereshōnen
Manga
AutoreRumiko Takahashi
EditoreShogakukan
RivistaShōnen Sunday
1ª edizione19781987
Volumi34 (completa)
Serie TV anime
Lamù, la ragazza dello spazio
AutoreRumiko Takahashi
RegiaMamoru Oshii (129 episodi su 195)
SceneggiaturaKazunori Itō
Char. designAkemi Takada
StudioStudio Pierrot
1ª TV14 ottobre 1981 – 19 marzo 1986
Episodi195 (completa)
Durata ep.25'

Nel 1981 la serie ha vinto lo Shogakukan Manga Award nella categoria per manga shōnen e shōjo.[1]

Significato del titolo

Il titolo originale è un gioco di parole: urusei è una versione colloquiale e meno formale di urusai (熕い), cioè "chiassoso" o "fastidioso", usata generalmente dagli uomini come esclamazione per zittire qualcuno che disturba. Yatsura è anch'essa una forma colloquiale equivalente a "quelli là" o "quei tizi".

Poiché però nella parola urusei viene usato, per la sillaba sei, il kanji 星 (sei), che significa corpo celeste, il suo significato può essere letto come pianeta Uru. In questo modo nasce il gioco di parole del titolo, il cui senso può essere sia Quei tizi chiassosi sia Quei tizi del pianeta Uru o gli abitanti del pianeta Uru. Per questo, una possibile traduzione defintiva in italiano potrebbe quindi essere: Quei chiassosi tizi della stella Uru.

Trama

La storia narra le bizzarre avventure di un gruppo di liceali che vivono a Tomobiki, località immaginaria nel distretto cittadino di Nerima, Tokyo, dove frequentano l'omonimo Liceo. La vicenda in particolare ruota intorno ad Ataru Moroboshi un ragazzo estremamente sfortunato e donnaiolo, e a Lamù, figlia del potente condottiero di un popolo extraterrestre giunto dallo spazio per invadere la terra. Vestita unicamente dal suo bikini tigrato, Lamù si innamora di Ataru dopo aver frainteso una sua frase per una proposta di matrimonio. Le avventure sono organizzate per singoli episodi, ed in alcuni casi un episodio è diviso in più puntate. Gli argomenti sono in genere la sfortuna e le avventure sentimentali di Ataru che si incrociano con gli insoliti alieni amici di Lamù o con i terrestri suoi "simili" dalle personalità più grottesche.

Nel passaggio dal manga all'anime alcune storie sono state parzialmente modificate per adattarle alla animazione, mentre alcune storie tra gli ultimi capitoli e qualche personaggio presenti nel manga, non sono stati trasposti in animazione.

I personaggi

  Lo stesso argomento in dettaglio: Personaggi di Lamù.

Anime

La serie TV

La serie televisiva venne prodotta da Kitty Films, Studio Pierrot e Fuji Television, tra il 1981 e il 1986. Vennero prodotti e trasmessi 195 episodi.[2] Nella serie sono presenti numerosi riferimenti, in chiave ironico-satirica, alla cultura nipponica (tra cui gli stessi anime) e in particolare alle molteplici leggende giapponesi, ma anche alla cultura occidentale e ai suoi costumi, tra cui molte citazioni cinematografiche. Tra gli esempi più significativi in tal senso possono essere citati:

  • l'episodio, "E poi non rimase nessuno", appare come la parodia di Dieci piccoli indiani di Agatha Christie;
  • l'episodio "La sorella di Mendo", che presenta il personaggio di Ryoko, può essere letto anche come una parodia di Romeo e Giulietta;
  • l'episodio, "Precario equilibrio", è organizzato come un episodio di Ai confini della realtà;
  • nell'episodio "L'amnesia di Lamù" e nel primo film, le forze armate di Mendo vestono l'uniforme nera delle SS;
  • nell'episodio "Lotta mascherata" i mercenari di Mendo onorano il loro padrone sfoggiando il saluto nazista "Heil Mendo";
  • nelle feste in maschera spesso sono presenti gli alieni tratti da Alien o Ultraman;
  • in un episodio e nel secondo film appare il personaggio Dart Fener di Guerre stellari;
  • nell'episodio, "Quei gatti sui tetti che scottano", è citato "per immagini" Rocky Joe;
  • Ken il guerriero è citato in un combattimento fra il gatto Kotatsu e un compagno di classe somigliante a Kenshiro;
  • in un episodio compare Nausicaä protagonista del noto film Nausicaä della valle del vento.

Edizione italiana della serie TV

Dall'autunno del 1983 fino al 1985 vennero trasmessi in Italia i primi 86 episodi, col titolo Lamù, la ragazza dello spazio. Dall'inverno del 1988 vennero trasmessi altri 43 episodi, con differente adattamento e doppiaggio,[3] col titolo Superlamù. A partire dal 1999 la serie venne replicata col titolo Mi hai rapito il cuore, Lamù.

La serie venne raccolta incompleta in videocassette, e successivamente riproposta in una nuova edizione in DVD, per la quale, nel 2006, vennero doppiati i restanti episodi con doppiaggio e adattamento ancora differenti.

Da notare che considerando i due cast che hanno doppiato i sei film e quello che ha doppiato gli OAV, in totale Urusei Yatsura è stato doppiato da almeno sei diversi cast di doppiatori, con cambi repentini di ruolo degli stessi persino nell'ambito delle stagioni di loro competenza.

Elenco degli episodi

  Lo stesso argomento in dettaglio: Episodi di Lamù.

Le sigle

L'edizione originale giapponese della serie ha avuto un alternarsi di sigle per un totale di sei sigle iniziali e nove finali.

Sigle iniziali
  1. Lum no love song di Hiroko Matsuya (ep 1-77)
  2. Dancing star di Izumi Kobayashi (ep 78-106)
  3. Pajama jama da! di Kanako Narikiyo (ep 107-127)
  4. Chance on love di Cindy (ep 128-149)
  5. Rock the planet di Steffanie (ep 150-165)
  6. Tonogata gomen asobase di Shōko Minami (ep 166-195)
Sigle finali
  1. Uchū wa taihen da! di Hiroko Matsuya (ep 1-21)
  2. Kokorobosoi na di Helen Sasano (ep 22-43)
  3. Hoshizora Cycling di Virgin VS (ep 44-54)
  4. I, I, you and ai di Izumi Kobayashi (ep 55-77)
  5. Yume wa love me more di Izumi Kobayashi (ep 78-106)
  6. Koi no Möbius di Rittsu (ep 107-127)
  7. Open invitation di Cindy (ep 128-149)
  8. Every day di Steffanie (ep 150-165)
  9. Good luck di Shōko Minami (ep 166-195)

Le sigle italiane

Dalla sua prima trasmissione italiana fino alla fine degli anni novanta, la serie ha avuto una sigla sconosciuta della quale non sono mai stati riportati titolo, autori e interpreti.

Dalle repliche del 1999, tale sigla venne sostituita da Mi hai rapito il cuore, Lamù, di Stefano Bersola. Entrambe le sigle non sono state commercializzate. Per l'edizione in DVD sono state mantenute le sigle originali giapponesi.

OAV

Episodio Titolo italiano Titolo traslitterato Titolo originale Prima trasmissione in Giappone
1. Il tè-party di Settembre di Ryoko Ryōko no kyū-Gatsu no ochakai 了子の9月のお茶会 24 settembre 1985
2. L'album dei ricordi Memorial Album – I'm the Shū-chan メモリアル・アルバム アイム THE 終ちゃん 15 settembre 1986
3. Inaba, il costruttore di sogni Yume no shikakenin, Inaba-kun tōjō! Lum no mirai wa dōnaruccha? 夢の仕掛人・因幡くん登場! ラムの未来はどうなるっちゃ? 1 settembre 1987
4. Sorbetti arrabbiati Ikare sherbet 怒れシャーベット 2 dicembre 1988
5. Il fidanzato di Nagisa Nagisa no fiancée 渚のフィアンセ 28 dicembre 1988
6. Il custode elettrico Denki jikake no oniwaban 電気仕掛けの御庭番 21 agosto 1989
7. Ululo alla luna Tsuki ni hoeru 月に吠える 1 settembre 1989
8. La capra e il formaggio Yagi-san to Cheese ヤギさんとチーズ 21 dicembre 1989
9. Prendi il cuore Heart wo tsukame ハートをつかめ 27 dicembre 1989
10. La terribile malattia degli "occhioni shojo" Otome bashika no kyōfu 乙女ばしかの恐怖 21 giugno 1991
11. Appuntamento con un fantasma Reikon to date 霊魂とデート 21 giugno 1991

I film

Dal 1983 al 1988 sono stati prodotti cinque lungometraggi animati con protagonisti Lamù e gli altri personaggi della serie, l'ultimo dei quali tratta i capitoli finali del manga. Un sesto film è stato rilasciato nel 1991 per celebrare i dieci anni della serie televisiva. I film sono stati proposti in Italia solo per il mercato dell'home video, dapprima in sei videocassette, successivamente in due cofanetti da tre DVD ciascuno, infine in sei differenti DVD.

Manga

Giappone

Il manga venne pubblicato a partire dal 1978 sul settimanale antologico Shonen Sunday (una delle principali pubblicazioni a fumetti giapponesi), diventando istantaneamente un grande successo di critica e di pubblico e per il quale Rumiko Takahashi ricevette il premio per il "Miglior Nuovo Artista" dalla Shogakukan (la casa editrice dello Shonen Sunday). Benché la rivista su cui venisse serializzato fosse (e sia tuttora) riservata ad un pubblico prevalentemente maschile, il fumetto della Takahashi ha aumentato la sua popolarità tra le ragazze. Le edizioni giapponesi finora sono state le seguenti:

  • Shonen Sunday: venne pubblicato su questo settimanale antologico dal 1978 al 1987, insieme a più di altri 20 titoli. Il manga è composto da storie, generalmente autoconclusive, della lunghezza di 15 pagine, in bianco e nero. Occasionalmente le prime pagine di una storia sono a colori, oppure l'intera storia poteva essere realizzato in duotono. La carta impiegata dai settimanali antologici Giapponesi dediti alla serializzazione dei manga era (ed è tuttora) di cattiva qualità (normalmente questo tipo di pubblicazione viene letto e poi gettato, i lettori particolarmente appassionati ad una storia la ricomprano rilegata in volumetti di qualità superiore), pertanto sono rimaste pochissime copie di questa pubblicazione originale.
  • Tankōbon: come per altri manga di successo le storie vennero raccolte e stampate in libretti (che in questo caso raccoglievano 11 puntate per volta). Complessivamente vennero prodotti 34 volumi. La qualità della carta è decente ed ogni volume ha una sovracopertina in plastica a colori.
  • Wideban: gradualmente le ristampe dei Tankōbon vennero sostituite dai Wideban, questi iniziarono ad essere pubblicati agli inizi degli anni 1990 verso il decimo anniversario della prima pubblicazione. Ogni numero contiene 25 storie per complessivi 15 volumi, stampati su carta di qualità migliore.
  • Bunkoban (edizioni tascabili): di dimensioni intermedie tra i Tankōbon ed i Wideban hanno rimpiazzato questi ultimi a partire dalla fine degli anni '90. Contengono prefazioni di personalità del mondo del manga che parlano di quanto siano stati influenzati da Urusei Yatsura.
  • My First Big: un formato simile ai tankōbon ma stampati su carta di qualità inferiore e con copertine più sgargianti per essere venduti nei negozi aperti 24 ore; sono indirizzati al lettore casuale, piuttosto che al collezionista.

Italia

In Italia la prima pubblicazione fu curata dalla Granata Press all'interno del mensile antologico Mangazine. Ogni numero conteneva una singola storia e complessivamente dall'aprile 1991 al marzo 1995 pubblicò i primi 45 capitoli del manga. L'edizione venne quindi trasferita al mensile monografico Manga Classic. Furono stampati 4 numeri di Manga Classic (dal maggio all'agosto 1995) che ristampavano storie già presentate all'interno di Mangazine. L'intento era di stampare tutta la serie in volumi monografici, ma le pubblicazioni vennero interrotte a causa del fallimento della Granata Press.

La Star Comics riprese successivamente il titolo e pubblicò tutta la serie in 48 volumetti monografici dal marzo 1997 fino al febbraio 2001, nella collana Young (a partire dal numero 34).

Stati Uniti

Negli Stati Uniti il manga venne pubblicato dalla Viz (una sussidiaria della Shogakukan) a partire dal 1989 in numeri mensili, nel formato standard dei comics americani, ognuno contenente due storie, con il titolo Lum*Urusei Yatsura. Dopo i primi sette numeri la serie venne sospesa e ripresa diversi anni più tardi nella rivista Animerica.

Grazie alla favorevole accoglienza ricevette di nuovo un proprio mensile intitolato The Return of Lum * Urusei Yatsura, ma a circa 1/3 del ciclo completo di storie venne di nuovo interrotta nel 1998 e non più ripubblicata (anche se la Viz detiene tuttora i diritti per l'edizione in inglese).

Note

  1. ^ Shogakukan.
  2. ^ I primi 23 episodi sono doppi, per cui non è raro trovare, anche in fonti ufficiali, 218 come numero totale di puntate.
  3. ^ In realtà queste prime due tranche di episodi giunte in Italia presentano numerosi cambi di doppiatori anche all'interno dello stesso gruppo d'importazione.

Collegamenti esterni

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