Bivona
che le fanno corona. A dieci, venti, venticinque miglia, poco più poco meno,
da essa distanti si trovano Agrigento, Termini, Trapani, Mazara, Giuliana, Prizzi, S. Stefano,
con Palermo ch'è ad una giornata di viaggio. E poiché è terra sana e molto abbondante di frumento,
carni e legna, e quanto ai costumi molto migliore di Palermo e Messina,
si crede che dai paesi circonvicini molti genitori vi manderanno a studio i figlioli piuttosto
che nelle due predette città. E' inoltre ricca di fontane e giardini, sano n'è il clima
e gode fama di essere la migliore fra le montagne di questo regno...»
Bivona (IPA: /biˈvona/[1],Vivona o Bbivona in siciliano) è un comune italiano di 4.020 abitanti[2] della provincia di Agrigento in Sicilia.
Bivona dista 66 Km dal capoluogo di provincia, e 88 km da Palermo. Bivona è un piccolo centro montano, circondato dai monti Sicani, famoso per la coltivazione della pesca, che costituisce la coltura più diffusa in tutto il territorio circostante, e il cui periodo di maturazione e raccolta va dalla seconda metà di luglio alla seconda metà di settembre. Bivona si trova al centro di un'ampia area caratterizzata dalla presenza di numerosi comuni, e vanta una storia secolare che l'ha resa uno dei maggiori centri feudali della Sicilia durante i secoli XV e XVI, che le fece raggiungere il titolo di Ducato nel 1554 (Bivona fu la prima città siciliana ad essere stata elevata a Ducato) e che tuttora la rende la principale cittadina tra i centri limitrofi dell'alto agrigentino e quelli della provincia di Palermo. La presenza di numerose scuole e Istituti Superiori la rende meta di studi di tantissimi giovani dei paesi circostanti. Bivona è inoltre la città in cui è attestato il culto più antico di Santa Rosalia, la santa più venerata dalla gente siciliana.
Geografia fisica
Bivona è situato alle pendici della catena dei Monti Sicani, nell'entroterra agrigentino, al confine con la provincia di Palermo. Si è soliti indicare l'altitudine del paese a 503 m s.l.m.: in realtà a questa quota si trova la residenza dell'antica casa comunale (attuale piazza Giovanni Cinà); il centro abitato infatti si sviluppa tra i 420 m s.l.m. dei quartieri meridionali ai circa 600 m s.l.m. dell'ex Tracomatosario. Il paese è attraversato da un fiume, oggi sotterraneo, l'Alba, che confluisce nel Magazzolo: quest'ultimo, a sua volta, scorre a sud del Paese. A qualche chilometro dal centro abitato si trova la Diga Castello, le cui acque sono irrigue per i famosi pescheti di Bivona e per gli aranceti di Ribera.
Territorio
Il territorio di Bivona ricade nel tratto montano inferiore del complesso orografico dei Monti Sicani e nel tratto mediovallivo del bacino idrografico del fiume Magazzolo. Ha un'estensione di circa 89 km² e si presenta abbastanza eterogeneo sotto il punto di vista geomorfologico: si passa da una zona pedemontana o collinare (circa i 3/4 quarti dell'intero territorio) ad una zona tipicamente montana, con un'altitudine media di circa 1000-1100 m. Il punto più basso del territorio bivonese si trova nella parte meridionale, nella zona confinante con i territori di Ribera e Cianciana (64 m); il punto più alto corrisponde alla cima del Monte delle Rose (1436 m), al confine con la provincia di Palermo (territorio di Palazzo Adriano). Altri importanti rilievi sono il Monte Pernice (1393 m), il Pizzo San Filippo (1352 m), il Pizzo Mondello (1245 m), il Pizzo Scavarrante (1072 m) e il Pizzo di Naso (965 m). Il fiume Magazzolo rappresenta l'asta principale del bacino idrografico: sono frequenti anche i valloni tributari di destra del Magazzolo e numerosi sono i corsi d'acqua dallo sviluppo tortuoso con forte azione erosiva di tipo regressivo, con importante apporto idrico nella stagione delle piogge (ma asciutti durante l'estate). I corsi d'acqua prendono origine dai rilievi presenti nella zona. I principali affluenti del Magazzolo sono il Vallone Lordo, il Vallone Calabrò, il Vallone Acque Bianche, il Vallone Salito e il Vallone Gebbia. Il bacino del fiume Magazzolo è limitato dai già citati Pizzo Mondello e Pizzo Scavarrante e da altri due rilievi, la Serra Mezzo Canale (586 m) e Cozzo Timpe Rosse (596 m). Questa fitta rete idrografica ha favorito la realizzazione della Diga Castello che, con i suoi 20.500.000 mc, risulta uno degli invasi più importanti della zona ed uno dei più grandi dell'intera Sicilia, nonostante anch'esso sia vittima della recente crisi idrica che ha colpito la provincia di Agrigento. Numerose sono anche le sorgenti, la cui portata varia da pochi litri/secondo a oltre 40 litri/secondo nei periodi di magra; le acque delle varie sorgenti sgorgano da diverse zone, e convogliano in tre canali naturali principali: il primo, in cui confluiscono le acque delle sorgenti Santa Rosalia e Capo d'Acqua, è il fiume Alba (oggi fiume sotterraneo che attraversa il paese); il secondo convoglia le acque delle sorgenti Santissimo e Acque Bianche e il terzo convoglia le acque delle due sorgenti Grotticelle e delle sorgenti Canfuto e San Filippo: tutti e tre i canali confluiscono nel Magazzolo. Da notare la presenza di alcuni piccoli laghi artificiali, specialmente ad uso aziendale. Tutto il territorio bivonese, uno dei più estesi del circondario, è costellato di boschi e ampie zone verdi: anch'esso, insieme ai territori di altri tre comuni, ricade all'interno della "Riserva naturale orientata Monti di Palazzo Adriano e Valle del Sosio".
- Classificazione sismica: zona 2 (sismicità medio-alta), Ordinanza PCM n. 3274 del 20/03/2003[3]
Comuni nelle vicinanze
Calcolando la distanza dei comuni in linea d'aria in base al centro urbano, Bivona dista[4]:
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Clima
L'influenza del clima si fa risentire sia sulla morfologia del territorio che sulla vita vegetale ed animale della zona. Il clima del territorio bivonese presenta una relativa variabilità, legata in particolar modo alle differenze altitudinali e morfologiche. Le caratteristiche offerte dalla stazione meteorologica di Bivona consentono di attribuire il regime del suo territorio ad una clima "temperato caldo" con prolungamento della stagione estiva e con inverni miti. Il clima di Bivona viene considerato come "clima di collina": tuttavia il clima generale dei Sicani si pone tra i climi "temperato-caldi" o "mesotermici" (all'interno dei climi "Xerotherici Mediterranei").
Per quanto riguarda le temperature[5]:
- nell'ambito delle temperature massime, il valore minimo si riscontra in Gennaio (11,2 °C) e quello massimo nel mese di Luglio (33,1 °C);
- nell'ambito delle temperature medie, il valore minimo si riscontra nel mese di Gennaio (8,4 °C) e quello massimo nel mese di Luglio (26,9 °C);
- nell'ambito delle temperature minime, il valore minimo si riscontra nel mese di Gennaio (5,3 °C) e quello massimo nei mesi di Luglio e Agosto (20,6 °C). Pochi i giorni di gelo.
Per quanto riguarda le precipitazioni, il numero di giorni piovosi medi mensili è più alto nei mesi di Dicembre e Gennaio, e via via minore fino a tendere a zero nel mese di Luglio. Le precipitazioni nevose si riscontrano soprattutto nel mese di Gennaio (ma raramente avvengono anche nel mese di Dicembre).
BIVONA[6] | Mesi | Stagioni | Anno | ||||||||||||||
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Gen | Feb | Mar | Apr | Mag | Giu | Lug | Ago | Set | Ott | Nov | Dic | Inv | Pri | Est | Aut | ||
T. max. media (°C) | 11,6 | 13,1 | 15,3 | 18,7 | 24,6 | 30,0 | 33,0 | 32,8 | 28,3 | 22,0 | 16,7 | 13,1 | 12,6 | 19,5 | 31,9 | 22,3 | 21,6 |
T. min. media (°C) | 4,8 | 5,1 | 6,4 | 8,5 | 12,3 | 17,2 | 20,0 | 20,4 | 17,0 | 12,8 | 9,4 | 6,5 | 5,5 | 9,1 | 19,2 | 13,1 | 11,7 |
- Classificazione climatica: zona C, 1268 GG[7]
Storia
Dalle origini alla fine del XIII secolo
Alcuni reperti archeologici hanno confermato la presenza umana nel territorio di Bivona a partire già dall'età del rame. Si pensa che la città sia stata fondata dal tiranno Gelone di Siracusa (allora avrebbe dovuto chiamarsi Hipponium); alcuni studiosi la identificano con Ippana (città greca rinvenuta nei pressi di Prizzi), ma è un'ipotesi aspramente criticata da molti. Il primo documento ufficiale su Bivona risale al 1160, al tempo di re Ruggero II e dei suoi successori Guglielmo l e Guglielmo II. Da semplice casale abitato da popolazione musulmana, in pochi anni divenne uno dei maggiori centri del Val di Mazara.
Il nome Bivona è sicuramente un nome di derivazione non araba; esso si trova per la prima volta in un documento del 1171, ma la forma più frequente fino ai primi anni del Cinquecento era Bibona. La forma Bisbona venne usata molto probabilmente per la prima volta da Federico III, in una lettera del 28/09/1363 spedita a Giovanni Chiaramonte. In una lettera del 1553 viene scritto "...Bisbona quoque vulgo Bivona dicitur...": ciò farebbe pensare ad una colta rielaborazione del nome; così nel 1557 viene affermato "...E' questa terra detta Bivona, quasi Bi-bona, cioè bis-bona, per la perfezione dell'aria, essendo posta sopra altissime rupi e per l'abbondanza delle salutifere acque e fruttiferi arbori, de quali sommamente abbonda, luogo veramente più che buono e amenissimo...". Esiste anche la forma Vivona, oggi usata nel dialetto locale. Il toponimo Bivona potrebbe derivare da Hipponium (probabile antico nome della città nei secoli avanti Cristo) o da Ippana (città greca nei pressi dell'attuale Prizzi), con la seguente trasformazione nel corso dei secoli: Hipponium>Ippona>Ippana>Vibo(na)>Bibona>Bisbona>Bivona. Quindi il nome si dovrebbe ricondurre al greco ἴππος.
Dal XIV al XVIII secolo
Divenuta Signoria alla fine del XII secolo, fu messa al sacco dalle truppe regie comandate da Francesco Ventimiglia (1359), che poi lasciò il castello di Bivona in custodia a Corrado Doria, futuro Signore del paese. Bivona si sviluppò maggiormente sotto la Signoria dei Chiaramonte (1363-1392) ma soprattutto sotto quella dei de Luna. Alcuni esponenti di questa famiglia furono protagonisti dei due famosi Casi di Sciacca. Il XVI secolo fu il secolo d'oro della storia di Bivona: nel 1554 Carlo V elevò il paese a città ducale e Pietro de Luna fu il primo nobile siciliano ad acquistare il maggiore titolo feudale dell'epoca, cioè il titolo di Duca. I due secoli successivi furono caratterizzati prima dal Ducato della famiglia dei Moncada (i principi di Paternò), poi da quello di nobili famiglie spagnole che non entrarono mai negli affari locali e favorirono il declino della città di Bivona.
Dal XIX secolo ai giorni nostri
Nel 1812 in Sicilia venne abolita la feudalità e ciò, paradossalmente, favorì la rinascita, soprattutto economica, di Bivona: infatti la cittadina agrigentina fu designata a Capoluogo di uno dei ventitre distretti in cui fu divisa l'intera isola. Il Distretto comprendeva Bivona e altri dodici comuni limitrofi. Nel Novecento Bivona si affermò soprattutto come importante centro amministrativo e culturale dell'entroterra agrigentino: infatti Bivona è sede di tanti uffici (sanitari e amministrativi), di numerose scuole (soprattutto istituti superiori) e rappresenta un punto di riferimento per i comuni nelle vicinanze delle province di Agrigento e di Palermo.
Simboli
Ecco la descrizione dello Stemma del Comune di Bivona: "Scudo recante al suo interno due rami intrecciati di quercia e di ulivo e da uno stemma, sormontato da una corona, raffigurante nella parte superiore una mezza luna calante e nella parte inferiore un granchio."[8]
La mezza luna rappresenta la famiglia nobile De Luna d'Aragona, la famiglia del primo Ducato sotto la quale Bivona conobbe il periodo di maggiore splendore, mentre il granchio si riferisce alla città di Agrigento, Capoluogo di Provincia: l'animale ne era il simbolo, ed era rappresentato anche sulle monete della città di Akragas.
Onorificenze
Nel corso dei secoli Bivona ricevette varie onorificenze, soprattutto all'epoca del Regno di Sicilia e, successivamente, del Regno delle due Sicilie. Bivona ricevette la più importante onorificenza nel 1554, quando Carlo V, con privilegio del 22 maggio, esecutoriato a Palermo il 16 giugno, elevò la baronia di Bivona alla dignità di Ducato. Così Bivona acquisì il diritto ad assumere il titolo di Città.[9]
In seguito all'abolizione della feudalità in Sicilia, nel 1812, Bivona perse tutti i suoi titoli e diritti feudali. Attualmente il Comune di Bivona non detiene nessuna onorificenza; ciononostante, di rilevante importanza sono tre onorificenze conferite ad altrettanti cittadini del Distretto di Bivona morti durante l'incidente minerario che ebbe luogo nelle miniere Cozzo Disi e Serralonga di Casteltermini, il 4 luglio 1916.[10][11][12]
— Bivona Girgenti, 4 luglio 1916
— Bivona Girgenti, 4 luglio 1916
— Bivona Girgenti, 4 luglio 1916
Ricorrenze
Monumenti e luoghi d'interesse
la graziosa e ridente cittadina di Bivona, che rassomiglia a prima vista a un
delizioso luogo di villeggiatura della frontiera svizzera...»
Architetture religiose
- Convento dei Padri Minori Francescani
- Monastero delle Benedettine (e Chiesa di San Paolo)
- Convento dei Carmelitani
- Convento e Chiesa di Santa Maria di Loreto (Domenicani)
- Convento dei Padri Francescani Osservanti e Chiesa di Santa Maria di Gesù
- Chiesa di Sant'Agata
- Chiesa di Sant'Andrea
- Chiesa Madre chiaramontana
- Chiesa di Sant'Agata II
- Chiesa di San Pietro
- Chiesa di Santa Maria Maddalena
- Chiesa di Santa Lucia
- Chiesa di Santa Caterina
- Chiesa di San Giacomo
- Chiesa di San Giovanni
- Cappella dell'Ospedale (Santa Maria delle Catene)
- Chiesa di San Bartolomeo
- Chiesa di Sant'Antonio Abate
- Chiesa di Santa Rosalia
- Chiesa di Santa Maria dell'Olio
- Chiesa di San Leonardo
- Chiesa di San Vito
- Chiesa di San Dionisio
- Monastero delle Clarisse (ex Collegio dei Gesuiti)
- Chiese di San Filippo e San Giacomo (Convento dei Cappuccini)
- Chiesa dell'Immacolata Concezione
- Collegio dei Gesuiti (Chiesa Madre)
- Chiesa di San Rocco
- Chiesa di Sant'Isidoro
Chiese di Bivona
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Santuario della "Madonna dell'Olio"
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Convento dei Cappuccini - Oasi francescana "San Bernardo da Corleone"
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Interno della Nuova Chiesa Madre
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Il chiostro del convento annesso a "Santa Maria di Gesù"
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Chiesa San Domenico
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Chiesa del Carmine
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Chiesa Santa Chiara
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Chiesa Madre
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Ruderi di "Santa Maria di Gesù"
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Chiesa Sant'Isidoro
Architetture civili
Palazzi
Salve, o Bivona! Bello è il tuo soggiorno
Bello il tuo ciel sì limpido ed azzurro,
Belli i campi verdeggiano a te intorno,
Bello è delle aure il placido sussurro,
Bella si sposa all'armonia dei fiori
Quella di tanti aligeri cantori.
Bello è il tuo mite ed incantevol clima,
Bello è il tramonto in te, bella l'aurora
....E sei più bella ancora
Per la gentil bontà dei figli tuoi,
Di cui ben lieta e altera esser tu puoi.
Mons. Nicola Tafuri (da "Un addio a Bivona"), maggio 1901
- Palazzo Ducale (sede amministrativa)
- Palazzo del Marchese Greco
- Palazzo De Michele
- Palazzo dei Baroni Guggino
Torri
- Torre dell'Orologio
Fontane
- Via Montemaggiore
- Piazza Madrice
- Piazza Marconi
- Via Santa Rosalia
- Via Lorenzo Panepinto
- Via Amato
- Via Mulè
- Via Sirretta
- Via Lorenzo Panepinto II
- Via Molino Nuovo
- Via Marchese Greco
- Via Perricone
- Via Piazza
- Piazza Santa Chiara
- Via San Bartolomeo
- Piazza Madonna delle Grazie
- Via Fontana Pazza (così chiamata perché la sorgente esistente ha un andamento irregolare e rivela ai bivonesi, con un certo anticipo, le annate magre di acqua. Di solito, se l'acqua fuoriesce nel periodo di Santa Lucia, sarà abbondante per tutto il periodo estivo)
- Via Conceria
- Via Gullo
- Via Ferri
- Contrada Cappuccini
Architetture militari
- Resti del bastione e rovine del Castello
- Castello saraceno
- Ruderi del Castello "Petra d'Amico"
Altro
Piazze
- Piazza Candiliera
- Piazza Castello
- Piazza Ducale
- Piazza Giovanni Cinà
- Piazza Guggino
- Piazza Guglielmo Marconi
- Piazza Madonna delle Grazie
- Piazza Madrice
- Piazza Parisi
- Piazza San Domenico
- Piazza San Francesco
- Piazza San Giovanni
- Piazza San Paolo
- Piazza Sant'Antonio
- Piazza Valenti
- Piazza XXVIII Ottobre
Strade
Ecco la lista delle principali strade di Bivona:
- Via Roma
- Via Porta Palermo
- Via Lorenzo Panepinto
- Via Lunga
Il reticolato stradale principale, rappresentato dalla via Porta Palermo, dalla Piazza Guglielmo Marconi e dalla via Roma, corrisponde alla Strada Statale 118 Corleonese Agrigentina, che attraversa Bivona e il suo territorio per diversi chilometri.
Xanèe
- Xanèa Piazza Guggino
- Xanèa Ex Via Arco Trizzino (Piazza San Paolo)
- Xanèa Via Arco Marciante
- Xanèa Via Arco Marchese Greco
Statue ed altri monumenti
- Monumento dei caduti
- Monumento a Cesare Sermenghi
- Monumento al movimento operaio e contadino
Siti archeologici
Nel territorio di Bivona non esistono veri e propri siti archeologici; tuttavia a Bivona e in tutto il territorio sono stati ritrovati tantissimi reperti archeologici, che confermano la presenza di insediamenti umani nel luogo a partire già dall'età del rame. Tra questi, ricordiamo alcuni cocci di ceramica Serraferlicchio (età neolitica) e ceramica madreperlacea nera di tipo campano (ultimi secoli avanti Cristo-primi secoli dopo Cristo), monete puniche (III sec. a.C.) e alcune necropoli di epoca musulmana e di tipo saraceno.
Aree naturali
Società
Evoluzione demografica
Evoluzione storica della popolazione |
Abitanti censiti[13]

Cultura
Istruzione
Scuole
- Scuola Elementare "Carlo Collodi"
- Istituto Comprensivo "Giovanni Meli"
- Liceo Ginnasio Statale "Luigi Pirandello", con annessi i seguenti indirizzi: Classico, Scientifico, Linguistico e Bio-Socio-Sanitario
- Istituto Tecnico Commerciale "Lorenzo Panepinto", per geometri e ragionieri.
Personalità legate a Bivona
- Santa Rosalia (1130-1156)
- Manfredi III Chiaramonte (?-1391)
- Guglielmo Peralta (?-1392)
- Sigismondo de Luna, figlio di Gian Vincenzo de Luna, Signore di Bivona. Fu protagonista del cosiddetto "Secondo Caso di Sciacca"
- Pietro de Luna, fu il primo Duca di Bivona.
- Jacopo Salviati (1461-1533)
- Leone X (1475-1521)
- Clemente VII (1478-1534)
- Carlo V (1500-1558)
- Bernardo da Corleone (1605-1667)
- Cesare Sermenghi (1918-1997)
- Carmelo Cammarata (1924-1999)
Eventi
La sagra della pesca
L'evento principale della stagione estiva è la Sagra della pesca, che viene organizzata dall'amministrazione comunale nella seconda metà di agosto, e costituisce la principale attrattiva del piccolo paese montano. La pesca bianca di Bivona, infatti, rappresenta, oltre che una rara prelibatezza, la principale coltura diffusa in tutto il territorio bivonese. Il 24 agosto del 2008 si è festeggiata la 23° edizione, e come ogni anno la presenza di un artista di fama nazionale. Nel 2008 è stata la volta di Michele Zarrillo, mentre gli anni passati hanno visto la partecipazione di Silvia Salemi, Anna Oxa, Ivana Spagna, Edoardo Bennato, Francesco Baccini, Mario Venuti, etc. La manifestazione si articola in tre giorni, dal venerdì alla domenica. Peculiarità fondamentale di tutta la manifestazione è rappresentata anche dagli stand per la mostra dell'artigianato locale e per i commercianti di prodotti agroalimentari tipici. Durante la giornata finale della Sagra, dalle prime ore del mattino fino al tardo pomeriggio, è possibile assaggiare gratuitamente in tutte le vie del paese le specialità locali, esclusivamente a base di pesche, tra cui le pesche con il vino rosso e bianco, le crostate di marmellata di pesche, e il gelato alla pesca.
Tradizioni Religiose
Bivona è sempre stato un paese molto legato alle proprie tradizioni, specialmente quelle religiose, come testimoniato dal gran numero di chiese presenti nel territorio. Durante l'anno, gli eventi religiosi che coinvolgono la popolazione locale sono i seguenti:
- Santa Rosalia, 4 settembre
- San Francesco d'Assisi, 4 ottobre
- San Giuseppe, 18 marzo
- Madonna "di l'Oglio", Pasquetta
- Madonna "di la Sprescia", 30 maggio
- Corpus Domini, penultima domenica di giugno
Geografia Antropica
Frazioni
Bacino di Barico, Santa Filomena.
Amministrazione
Curiosità
Il 17° Duca
Via "Duque de Bivona"
Se nella toponomastica bivonese non si riscontra molta riconoscenza verso i personaggi illustri che hanno fatto la storia del paese, altrettanto non si può dire per alcuni paesi spagnoli: infatti nella nazione iberica alcune città hanno intitolato vie e piazze ai vari duchi di Bivona, tutti facenti parte di nobili famiglie di Spagna.
La villa del Primo Duca
A Palermo, alla fine del XVI secolo, nella campagna a Nord della città si estendevano i giardini della villa di Pietro de Luna, primo Duca di Bivona. All'epoca questa proprietà si trovava a circa mezzo miglio dall’antica cinta muraria della città, ma la residenza del Duca era compresa tra il "Piano Sant'Oliva" (ovvero le attuali piazze S. Oliva, Castelnuovo e Politeama), il "Piano delle Croci", il Borgo di Santa Lucia e la Contrada delle Terre Rosse: quelle che oggi sono le zone più frequentate dai Palermitani e che costituiscono il centro della città, allora erano i giardini del Duca della già affermata città di Bivona.
Galleria fotografica
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Bivona, monti della parte meridionale
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Bivona, monti della parte settentrionale
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Diga Castello
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Vista della Diga Castello
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Tramonto sulla diga Castello
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Piazza Guglielmo Marconi
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Portale AraboNormanno("oggi")
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Portale AraboNormanno("oggi")
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Scorcio del palazzo Marchese-Greco
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Panoramica di Bivona
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Panoramica di Bivona ai primi del '900
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Panoramica di Bivona ai primi del '900
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Via Roma ai primi del '900
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Arcata del Ponte "Pisciato" ai primi del '900
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Convento dei Cappuccini ai primi del '900
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Ecco com'era Piazza Guglielmo Marconi
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Scorcio della vecchia Villa in Piazza G.Marconi ai primi del '900
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Scorcio di via Lorenzo Panepinto ai primi del '900
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Portale AraboNormanno("ieri")
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Scorcio paesaggio montano: Lu Strittu
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Scorcio paesaggio montano: Lu Santissimu
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Scorcio paesaggio montano: Santa Vennera
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Scorcio paesaggio montano: Pizzu San Mattè
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Scorcio paesaggio montano: Pizzu di Nasu
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Scorcio paesaggio montano: Occhi Bianchi
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Diga Castello in Piena
Note
- ^ Dizionario di ortografia e pronunzia
- ^ Dato Istat al 30/06/2008.
- ^ Classificazione sismica dei comuni italiani.
- ^ Distanze in linea d'aria calcolate con il software Google Earth.
- ^ Dati tratti da un lavoro di ricerca svolto sui Monti Sicani da ARUTA et al. (1985). Tali elaborazioni si riferiscono ad un periodo di cinquanta anni a partire dal 1921.
- ^ I dati della tabella si riferiscono invece al periodo trentennale 1961-1990 (erg7118.casaccia.enea.it/profili/tabelle/671%20%5BBivona%5D%20capoluogo.Txt Tabella climatica).
- ^ Dati Confedilizia.
- ^ Tratto dallo statuto comunale.
- ^ Marrone Antonino, Bivona città feudale vol. I, Salvatore Sciascia Editore, Caltanissetta-Roma 1987, pag. 152.
- ^ Onorificenze.
- ^ Onorificenze.
- ^ Onorificenze.
- ^ Dati tratti da:
- Popolazione residente dei comuni. Censimenti dal 1861 al 1991 (PDF), su ebiblio.istat.it, ISTAT.
- Popolazione residente per territorio – serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno.
- ^ Il 17° Duca di Bivona.
Bibliografia
- Marrone Antonino, Bivona città feudale voll. I-II, Salvatore Sciascia Editore, Caltanissetta-Roma 1987
- Marrone Antonino, Il Distretto, il Circondario ed il Collegio Elettorale di Bivona (1812-1880), Comune di Bivona, 1996
- Marrone Antonino, Storia delle Comunità Religiose e degli edifici sacri di Bivona, Comune di Bivona, 1997
- Marrone Antonino, Ebrei e Giudaismo a Bivona (1428-1547), Circolo Leonardo da Vinci - Bivona, Bivona 2000
- Marrone Antonino, Bivona dal 1812 al 1881, Comune di Bivona, 2001
- Scuola Media Statale "Giovanni Meli" Bivona, Immagini e testimonianze del nostro passato, Comune di Bivona, A.S. 1985/1986
- Scuola Media Statale "Giovanni Meli" Bivona, Segni e simboli della toponomastica di Bivona, Comune di Bivona, A.S. 1986/1987
- Scuola Media Statale "Giovanni Meli" Bivona, Espressioni religiose nella tradizione orale bivonese, Comune di Bivona, A.S. 1991/1992
- Sedita Giovan Battista, Cenno storico-politico-etnografico di Bivona, 1909
- Sermenghi Cesare, Il passato e le sue risposte, Comune di Bivona - Biblioteca Comunale, Bivona 1989
Voci correlate
Altri Progetti
- Wikiquote contiene citazioni di o su Bivona
- Wikibooks contiene testi o manuali su Bivona
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Bivona
- Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Bivona
Collegamenti esterni