Settimana santa di Bitonto
La settimana santa a Bitonto è un rito importantissimo. Non si sente in città che arriva la Pasqua se non si fanno i sepolcri (re sêbbùlche, in dialetto bitontino) ma soprattutto se non si celebra la classica processione del venerdì santo. Ecco sotto riportati le principali manifestazioni della settimana santa.
Venerdì di Passione
In mattinata, dalla cattedrale ha inizio la processione del venerdì di Passione. Sfila l'Addolorata con uno spadino che le trafigge il cuore, a significare il dolore di tutte le madri che perdono un figlio. L'immagine è accompagnata da bambini delle scuole elementari della città che, con le loro voci bianche, intonano La Desolata, un inno all'Addolorata composto nei primi del novecento, da Cepollaro, sui versi scritti dal vescovo Pasquale Berardi.
Mercoledì Santo
Le due bande cittadine più importanti (Tommaso Traetta e Pasquale La Rotella) percorrono le vie del centro storico cittadino. La tradizione vuole che le due bande simboleggino Gesù e Maria. Come Maria, secondo la Bibbia non riesce mai a trovare suo figlio Gesù, così le due bande non dovranno mai incontrarsi.
Il giovedì Santo è destinato alla visita dei sepolcri che, secondo la tradizione bitontina è necessario visitarne almeno sette. Verso le 17,30 vi è l'esecuzione delle marce tradizionali. Un'ora dopo vi è invece l'esecuzione delle marce funebri. Entrambi i concerti sono svolti presso piazza Cattedrale e piazza Cavour, nel centro storico.
Con l'avvio delle marce funebri si aprono le chiese per la visita ai sepolcri. Particolare attenzione deve rivestire la visita ai sepolcri della chiesa del Purgatorio e alle immagini, che partendo da qui saranno portate in processione il giorno seguente. Verso mezzanotte arriva alla chiesa del Purgatorio il Trofeo floreale del Legno Santo, diverso ogni anno.
Il venerdì santo come già anticipato è il giorno più atteso. Verso l'1,00 di notte, dalla chiesa di San Domenico, realizzata nel XV secolo, parte la "processione dei Misteri". Tre statue vengono portate in processione: il Cristo Morto, la Madonna Addolorata il Legno Santo. Le statue percorrono tutto il centro storico a passo lento: i portatori non vogliono che rechino ancora sofferenze al Cristo e ritornano nella chiesa solo all'alba del sabato Santo. Alla processione partecipano tutte le confraternite della città, che aprono la processione sfilando con gli stendardi, accompagnate dal suono di flauti, tamburi e trombe della banda cittadina che offre le marce funebri del maestro Pasquale La Rotella, e preceduti da un suonatore di pifferi che apre la processione. Davanti alla processione vi è la Confraternita Maria SS del Suffragio, la più importante nell'organizzazione rituale.
Segue la "culla" (in dialetto: la nach) del Cristo Morto, realizzata a Napoli nel 1880 da Raffaele Vitolo:[1] in legno intarsiato rosso adornato di putti e fiori dorati che sorreggono la statua del Cristo morto. È quindi il turno della Madonna Addolorata. Con il viso rivolto a terra e gli occhi straziati è vestita di pizzo nero e mantiene un fazzoletto fra le mani. La statua dell'addolorata è la più pesante di tutte, è adornata con rose rosse ai suoi piedi e illuminata da 111 candele (posti in duplice fila intorno alla statua) che, insieme a fiaccole disposte sui due lati delle vie, costituiscono le uniche fonti di luce lungo l'intero percorso della processione: le luci cittadine interessate da tale percorso infatti, vengono appositamente spente.
L'Addolorata è seguita inoltre da una copia della Sacra Sindone realizzata nel 1646 e da due schegge del Sacro Legno della Croce[2] una delle tre parti (le altre due si troverebbero a Roma e a Gerusalemme) in cui era sata divisa la santa croce: secondo la tradizione infatti, Elena, madre dell'imperatore Costantino, era riuscita a prelevare a Gerusalemme. Queste schegge furono donate dall'arcivescovo di Siponto e Manfredonia nel 1711 e sono racchiuse da una grande croce d'argento e cristallo, a sua volta inserita in un trofeo floreale che ogni anno cambia tema; rimane sempre quel dettaglio olfattivo che i bitontini conoscono bene: è il forte odore d'incenso che ne precede l'arrivo. A chiudere la solenne processione è il sindaco che, sempre per rispettare la tradizione, è l'ultimo nella lunga folla di partecipanti.
Note
- ^ Settimana Santa a Bitonto, su processionemisteritp.it. URL consultato il 16-09-2008.
- ^ cfr. Il portale del sud/Bitonto, su ilportaledelsud.org. URL consultato il 31-01-2008.