Soccavo è un quartiere di Napoli facente parte della zona dei Campi Flegrei, vasta zona vulcanica che si estende dalla città fino alla vicina provincia. Confina a nord con l'Arenella, a nord-est e ad est con il Vomero, a sud con Fuorigrotta e ad ovest con Pianura. Insieme al quartiere di Pianura, Soccavo è parte della Municipalità 9 del Comune di Napoli.

Storia

Testimonianze archeologiche confermano che la zona di Soccavo era abitata da nuclei greci fin dal V-IV secolo a.C.

Ad essi si sovrappongono poco più tardi nuclei sannitici, nel corso delle tre guerre combattute contro Roma per il controllo della Campania. Soccavo resta nell'influenza della greca Neapolis fino alla conquista romana (326 a.C.).

Dopo quest'evento Soccavo entra nell'orbita d'influenza di Puteoli, l'attuale Pozzuoli, il che spiega anche perché Soccavo ancora oggi è parte della diocesi di Pozzuoli e non di quella di Napoli.

La sua ubicazione è infatti stretegica come via di collegamento tra le due città e con quella di Cuma, la cui distruzione più avanti porterà a un incremento della popolazione di Soccavo derivante dall'emigrazione di famiglie senza casa.

 
Veduta di Soccavo dalla Collina dei Camaldoli

Nel I secolo d.C. la zona di Soccavo viene posta sotto il controllo romano per l'estrazione del piperno. È in questo periodo che nasce il toponimo, derivante da "Sub cava" (sotto la cava) che si riferisce alle fiorienti cave di piperno e tufo; si sviluppano vari opifici e alcune testimonianze archeologiche riferiscono della presenza di numerosi edifici abitativi romani che sarebbero rimasti sepolti sotto profondi strati di terra in seguito alle ripetute inondazioni: non va dimenticato infatti che Soccavo si stende alle pendici della Collina dei Camaldoli, sul fianco più franoso del rilievo.

A questo periodo risale il ceppo militare romano innalzato nella zona delle cave e oggi ospitato al Museo Archeologico Nazionale di Napoli.

Secondo gli storici una guarnigione franca fu presente a Soccavo tra il 786 e il 787, durante la presenza di Carlo Magno nel sud Italia. Da questa presenza deriverebbe il toponimo della Torre dei Franchi che in realtà risale alla dominazione normanna, intorno al XII secolo, così come l'altra torre, quella di San Domenico, entrambe tutt'oggi esistenti.

Soccavo diviene un casale, una zona cioè nell'orbita di Napoli estranea alla sua diretta amministrazione ma legata ad essa dal pagamento di tributi. Durante la dominazione aragonese la cava di Soccavo fornisce i materiali per l'edificazione della cinta muraria di Napoli e la zona si sviluppa intorno ai due assi storici: quello di via Bottazzi-via IV Novembre-via Risorgimento e quello di Verdolino alle pendici della collina.

In queste aree si edificano le prime dimore a corte, molte delle quali ancora oggi esistenti nella loro pianta originaria.

La popolazione aumenta dopo la distruzione di Tripergola nel corso dell'eruzione che diede origine al Monte Nuovo (1538). A questo periodo risale l'edificazione - o forse la ristrutturazione - dell'antica chiesa dei Santi Pietro e Paolo.

La peste del 1656 ridusse gli abitanti da più di un migliaio a soli 300. Nel 1753 il re Carlo di Borbone fece realizzare, con i proventi delle tasse di Soccavo, un pozzo nella zona all'incrocio tra via Scherillo e via Montevergine, fissando anche una targa in ricordo. Nel XIX secolo Soccavo si espande e ottiene il rango di Comune.

L'edificio dell'amministrazione, ancora oggi esistente anche se abbandonato, è situato di fianco alla chiesa dei SS. Pietro e Paolo, dove nel 1832 fu costruito il largo ancora presente e più tardi un secondo pozzo.

Giuseppe Bonaparte fece di Soccavo un Comune della provincia di Napoli, mentre nel 1926 il regime fascista aggrega Soccavo alla città di Napoli trasformandolo in un quartiere.

La costruzione delle Circumflegrea permetterà un diretto collegamento al centro cittadino, ampliando il quartiere, e negli anni cinquanta l'edificazione del Rione Traiano e della Loggetta, tra mille polemiche dovute alle speculazioni edilizie, porta a un'espansione del quartiere.

Dati amministrativi

La circoscrizione di Soccavo è oggi parte insieme a quella di Pianura della nona municipalità di Napoli, attualmente amministrata dal centro-sinistra.

Gli uffici amministrativi e i servizi al pubblico sono ubicati in Piazza Giovanni XXIII. Il quartiere si estende per 5,11 chilometri quadrati.

La popolazione, in base al censimento del 2001, è di 48.000 abitanti di cui 23.000 di sesso maschile e 25.000 di sesso femminile. Il 23% è al di sotto dei 19 anni, il 15% va dai 20 ai 30 anni, il 29% ha un'età compresa tra i 31 e i 50 anni, il 12,5% tra i 50 e i 60, un 21% della popolazione è al di sopra dei 60 anni.

Il tasso di disoccupazione è del 35%. Il 2% dei lavoratori è impiegato nel settore primario (agricoltura), il 23% nel settore secondario (industria), il 75% nel settore terziario (servizi).

Strutture,servizi,trasporti

Nel quartiere di Soccavo sono presenti 1 università, 5 scuole materne, 6 scuole elementari, 6 scuole medie, 4 istituti superiori.

Nell'area al confine col quartiere di Fuorigrotta è sito il campus universitario di Monte Sant'Angelo, parte integrante dell'Università degli Studi di Napoli Federico II. È presente una sede dell'ASL Napoli 1 ed una sede dei Carabinieri.

Entro la fine del 2008 è prevista la piena operatività del Centro Polifunzionale di Soccavo che oggi ospita palestre e campi sportivi e che a pieno regime ospiterà una stazione della polizia, gallerie commerciali, una biblioteca (attualmente ubicata nel comune a Piazza Giovanni XIII), un cinema multisala, un ristorante.

Proprio al limite del confine con Fuorigrotta, in via Cintia, è presente il Centro Commerciale "San Paolo", grande non quanto, però, il "Centro Commerciale Epomeo", che in realtà è l'unione di tutti gli esercizi commerciali di via dell'Epomeo, delle maggiori zone commerciali dell'intera città di Napoli (seconda solo a via Chiaia e a via Toledo per numero di negozi, vendita ed affluenza persone) nonché direttrice chiave della moderna Soccavo.

Direttamente collegata al centro storico della città tramite linea 5 (le stazioni Piave, Soccavo e Traiano precedono senza altre fermate, quella di Montesanto); in futuro sarà collegata alla linea 7 della metropolitana di Napoli. Numerose linee di autobus la mettono in collegamento con i quartieri Vomero, Mergellina, Arenella, Chiaia, Fuorigrotta e Pianura, i quartieri cioè che circondano l'avvallamento che è Soccavo.

Fucina di talenti nel calcio

Il quartiere è soprattutto dal punto di vista sportivo, una fucina di numerosi talenti e campioni.

Nel calcio, sicuramente è da citare prima di tutti, il difensore Fabio Cannavaro, capitano della Nazionale campione del mondo 2006, e vincitore del Pallone d'oro nello stesso anno. Il calciatore, ora al Real Madrid, erroneamente da molti addetti ai lavori è dato come "nato e cresciuto nel quartiere Fuorigrotta", errore certificato da numerosi documenti anche pubblici, fra cui le foto di un documento d'identità con timbro "circoscrizione di Soccavo", ben visibili nel libro Fabio Cannavaro, biografia ufficiale del calciatore, datata 2005, edita da Damiani Editore.

Altri calciatori ora protagonisti, ed attualmente anche nel giro della Nazionale, sono invece: il fantasista Pasquale Foggia (ora alla Lazio) e il difensore Paolo Cannavaro (calciatore del Napoli, fratello minore del già citato Fabio). Da non dimenticare in serie A anche: Ferdinando Coppola (portiere dell'Atalanta) ed Antonio Floro Flores (attaccante dell'Udinese).

Un altro calciatore che è nella storia di Soccavo, è senza dubbio Francesco Baiano, il primo ad aver indossato la maglia azzurra della Nazionale maggiore, esordendo agli ordini del CT Arrigo Sacchi nel 1991, ed il primo, e finora unico, ad aver giocato all'estero: in Premier League con la maglia del Derby County dal 1998 al 2000. Autore di tantissimi gol in serie A con le maglie di Foggia e Fiorentina negli anni novanta, è stato fino al 2008, anno del suo ritiro, un idolo ed una bandiera della Sangiovannese, portandola in serie C1 e sfiorando addirittura la serie B.

Siti d'interesse

Template:Quartieri di Napoli

  Portale Napoli: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Napoli