Harold Lloyd

attore statunitense

Harold Clayton Lloyd (Burchard, 20 aprile 1893Beverly Hills, 8 marzo 1971) è stato un attore, regista e produttore cinematografico statunitense, stella di prima grandezza nel firmamento Hollywoodiano all’epoca del cinema muto.

Harold Clayton Lloyd

All’apice della sua carriera, intorno alla metà degli anni venti, nei panni caratteristici di Harold, occhialuto giovanotto, ambizioso e arrivista, sempre teso alla conquista del successo: sia esso un affare o una donna, esuberante ed ottimista (in perfetta sintonia con lo spirito dell’America dei ruggenti anni venti), pieno di risorse e dalle funamboliche prestazioni nel superare gli ostacoli come nel togliersi dai guai, seppe a lungo rivaleggiare, alla pari, con le altre stelle della silent era: Charlie Chaplin, Buster Keaton, Harry Langdon, contendendosi i favori del pubblico e il titolo di attore più pagato del momento (nel 1921 arrivò a guadagnare circa 2.000 $ alla settimana).

Oltre duecento i film interpretati, tra muti e sonori, nell’arco di tempo che va dal 1913 al 1947, considerato il re degli scavezzacollo per le ardite interpretazioni che lo vedevano spesso in equilibrio precario in cima a qualche cornicione: il fotogramma che lo ritrae appeso alla lancetta dell’orologio di un grattacielo, sospeso sopra la strada trafficata in Preferisco l'ascensore, (Safety Last), (1923) è celeberrima icona del cinema muto. Per contro l’accusa di un personaggio dallo scarso profilo psicologico, disinteressato alle condizioni emozionali.

Biografia

L’esordio con Hal Roach

Cresciuto a San Diego da J.Darcie ‘Foxy’ Lloyd ed Elisabeth Fraser, insieme al fratello Gaylord, il dodicenne Harold calcò il primo palcoscenico nella rappresentazione scolastica della School of Dramatic Arts da lui frequentata. Il 1913 fu l’anno del debutto cinematografico con la Edison Company, una piccola parte marginale in The Old Monk’s Tale; trasferitosi a Hollywood, strinse amicizia con un giovane attore(al periodo) Hal Roach e quando questi nel 1915 si fece produttore in proprio, ne divenne il primo attore. Seguirono alcuni cortometraggi anonimi finché non svilupparono il personaggio di Lonesome Luke, smaccata imitazione del vagabondo di Chaplin, col quale riscossero un buon successo dando seguito ad una serie di episodi, il primo dei quali fu Just Nuts (1915).

Oggi, del centinaio e più pellicole girate nel personaggio di Lonesome Luke non ne rimangono che una ventina.

Nel 1916 Lloyd incontrò una delle sue migliori partner: Bebe Daniels, con la quale intrattenne anche una relazione sentimentale. Quando Lloyd abbandonò il personaggio di Luke, le locandine pubblicitarie li indicavano come The Boy e The Girl; la loro collaborazione durò sino al 1920.

Dopo due anni, Harold, abbandonò il pur gradito Lonesome Luke per sviluppare una nuova figura e nel 1917 dette vita al personaggio del giovanotto occhialuto dalla faccia pulita del ragazzo della porta accanto, senza eccessivi travestimenti, unica caratteristica un paio di occhiali dalla rotonda montatura, dal carattere esuberante ed ottimista nel puro spirito Americano, producendosi in recitazioni permeate dalla ricerca spasmodica del successo fino a mettere a repentaglio la propria incolumità fisica.

Nell'aprile 1919 il contratto settimanale salì a 1.800 $, da questo periodo Lloyd iniziò davvero ad essere notato dal grande pubblico.

Il 14 agosto 1919, mentre girava uno spot pubblicitario, un'esplosione accidentale gli causò la perdita del pollice e dell'indice della mano destra (la menomazione sarà coperta nel proseguo della carriera con l'uso di uno speciale guanto di protesi.

 
Lupo di mare (1921)

Dal 1921 allungò i tempi dei film da due a tre rulli: Lupo di mare, (A Sailor-Made Man), ma il film della svolta fu il successivo Il talismano della nonna, (Grandma’s Boy), (1922): per quanto fu realizzato in corsa dopo una proiezione di assaggio piuttosto deludente in seguito alla quale Roach cavò nuove gags che introdusse nella nuova versione questa volta felicemente accolta.

I primi lungometraggi furono diretti da Fred C. Newmwyer.

Del 1920 l'incontro con una nuova attrice Mildred Davis che diventerà sua moglie due anni più tardi.

Seguirono altri successi, tra i quali: Perché preoccuparsi? (1922), Tutte e nessuna (1924), e Il re degli scapoli (1924). Del 1923 il suo film probabilmente più conosciuto: Preferisco l'ascensore, celeberrima la scena in cui rimane appeso alle lancette dell'orologio.

Produttore di se stesso

 
Lo faccio io! (1921)

Nel 1923, Harold sposò Mildred alla quale rimarrà fedele per tutta la vita, fino alla morte di lei (1969) e dalla quale ebbe due figli, Harold jr. (1931-1971) e Gloria (1923), una terza figlia, Marjorie Elisabeth (1924-1986) sarà adottata dalla coppia nel 1929. Con la moglie Harold aveva inoltre recitato in alcuni film come Lo faccio io! del 1921.

Sul finire di quello stesso anno maturò la decisione di porre fine alla collaborazione con Hal Roach per produrre da sé i propri film. Fondò la Harold Lloyd Film Corporation, distribuendo i suoi film prima con Pathé e successivamente con Paramount Pictures: Viva lo sport, (The Freshman), (1925) fu il più popolare del periodo e lo consacrò al vertice del gradimento del pubblico e della critica. Trovò un’occupazione, nella sua fondazione, anche al padre: rispondere alla numerosissime lettere dei fans.

Altri successi di quel periodo furono: Il re dei barboni (1926), Il fratellino (1927) e A rotta di collo (1928).

Nel 1928 dette alle stampe la sua autobiografia: An American Comedy.

L’avvento del sonoro lo colse nel 1929 durante la lavorazione di Evviva il pericolo!, (Welcome Danger), pensato come film muto fu rilasciato in versione sonora. Il trapasso alla nuova tecnologia non fu indolore, anzi ne segnò la carriera.

Il tramonto

Nel 1930 girò Piano coi piedi una commedia sullo stile di Preferisco l'ascensore, ma forse per la depressione in atto nella nazione, non rinnovò il successo, del 1932 il suo sonoro più riuscito Follie del cinema, ma il pubblico non lo gradì particolarmente, stessa sorte per gli altri più apprezzabili Zampe di gatto (1934), e La via lattea, (1936), diretto da Leo McCarey.

L’affacciarsi di una nuova generazione di comici e l’evoluzione del gusto del pubblico lo consigliarono al ritiro, per quanto non ufficialmente, dalla scena attiva dopo Il prode faraone, (1938).

Il riposo

Si dedicò ai suoi numerosi interessi ed attività, coltivati per lo più nella faraonica e leggendaria residenza di GreenAcres a Beverly Hills (con 44 camere, 26 bagni, 11 fontane, 12 giardini e 9 campi da golf) a proposito della quale Lloyd espresse il desiderio che essa rimanesse legata alla sua vicenda anche dopo la sua scomparsa, ma gli enormi costi di gestione hanno fino ad oggi tenuto lontani qualsiasi fondazione, per quanto sia stata inclusa nel Registro Americano delle dimore storiche.

A GreenAcres, Harold ospitò i primi esperimenti della Tecnicolor sul colore filmografico, approfondì ed approntò la tecnica della fotografia 3D diventando un apprezzato esponente del genere, privilegiando il nudo femminile delle cui modelle Hollywood abbondava. Il suo soggetto privilegiato fu Marilyn Monroe. In anni recenti la nipote Suzanne Lloyd Hayes ha pubblicato un libro raccolta delle foto 3D del famoso parente.

Fu tra i fondatori dell’Academy of Motion Picture Arts and Sciences. Fu sensibile alle sofferenze del prossimo: si prodigò in opere caritatevoli e finanziò la ricerca e la cura delle sofferenze nei bambini. Contribuì alla formazione di giovani attori di talento: Jack Lemmon, Debbie Reynolds, Robert Wagner.

Nel 1947 Preston Sturges, per un tributo alla carriera, lo convinse al ritorno sulla scena con The Sin of Harold Diddlebock, ma il risultato non risvegliò interesse. Tre anni più tardi Howard Hughes redistribuì il film in versione riadattata col titolo Meglio un mercoledì da leone, (Mad Wednesday), (1950) ma la stella di Harold Lloyd oramai si era spenta. Il pubblico l’aveva dimenticato in conseguenza anche all’infelice scelta di Harold, unico detentore dei diritti dell’intera sua produzione, di non riproporre le sue opere con la frequenza con cui, invece, lo erano opere di altri comici.

L'Oscar e gli ultimi anni

Nel 1952 Lloyd fu premiato con un prestigioso Oscar alla carriera, per essere stato: un maestro della commedia e un buon cittadino.

Un risveglio di interesse nei suoi confronti lo dovette alla produzione, tra il 1961 e il 1966, di tre antologie contenenti il meglio dei suoi film degli anni ’20, ben accolto dal pubblico e che ebbero il pregio di ridestare l’interesse degli storici della cinematografia sulla sua carriera e sulla sua figura.

Gli ultimi anni della sua vita non furono felici, nel 1965 il figlio Harold Jr., all'epoca 34enne alcolizzato e omosessuale, fu colpito da un ictus che per sei anni e fino alla morte (1971) lo ridusse ad uno stato puramente vegetativo; del 1969 la perdita della moglie Mildred, dopo penosi anni di alcolismo.

Si spense a 78 anni nel 1971 per un cancro alla prostata. Riposa nel Forest Lawn Memorial Park Cemeterydi Glendale, California.

Nel 1990, Kewin Brownlow ed David Gill, storici del cinema, produssero per la televisione britannica, un eccellente ed esaustivo documentario di due ore su Harold Lloyd e la sua produzione: Harold Lloyd:Il terzo genio, onorandolo dello stesso trattamento toccato in precedenza ai suoi colleghi Charlie Chaplin e Buster Keaton, con molte interviste e tanti contributi speciali.

Filmografia parziale

Oggi dei 206 film che Harold Lloyd girò, ne sono rimasti solo 104: molti dei primissimi film andarono distrutti in un incendio del 1943; recenti i ritrovamenti di alcune pellicole datate tra il 1914 e il 1917, a lungo ritenute scomparse.

NOTA: Questa lista è solo dei film oggi sopravvissuti (anche se non è completa)


Antologie

Bibliografia

  • Mack Sennett, King of Comedy, San Francisco 1954
  • Frank Capra, The Name above the Title, New York 1971
  • Harold Lloyd, An American Comedy, 1971
  • Adam Reilly, Harold Lloyd, the King of Daredevil Comedy, 1977
  • Suzanne Lloyd, Harold Lloyd's Nudes in 3D, 1992
  • Jeffrey Vance-Suzanne Lloyd, Harold Lloyd, Master Comedian, 2002
  • Alessandro Faccioli, Harold Lloyd, 2005

Voci correlate

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