Cornaredo
Template:S comuni Template:Comune Cornaredo (Curnarée in Milanese) è un comune di 19.664 abitanti della provincia di Milano.
Storia
Il nucleo più antico dell'attuale Comune di Cornaredo, le cui origini risalgono almeno al XII secolo, è la frazione di San Pietro all'Olmo, posta più a ovest lungo l'antica via ad Vercellas rispetto all'attuale capoluogo. L'area fin dal Medio Evo era ricca di notevoli risorse agricole, con coltivazioni a cereali, pascoli, vite, oltre ad allevamenti di suini e piantagioni di gelsi per il baco da seta. Verso la fine dell'Ottocento l'economia del paese ebbe una svolta che modificò notevolmente il suo aspetto: il rapido sviluppo di piccole e medie industrie. Il primo fine settimana di settembre è sinonimo di festa del paese dove vengono ricordati i Santi Giacomo e Filippo, protettori della chiesa parrocchiale in piazza Libertà.
Edifici notevoli
Le chiese
Chiesa Parrocchiale dei Santi Giacomo e Filippo
La fondazione della chiesa è risale probabilmente ad epoca medioevale, dal momento che già risulta elencata nel Liber Notitiae Sanctorum Mediolanensis di Goffredo da Bussero come sottoposta alla Pieve di Nerviano, passando però nel 1602 a quella di Rho.
Ulteriori informazioni sulla stuttura ci pervengono da una visita pastorale del Cardinale Giuseppe Pozzobonelli del 1755, il quale ricorda che presso la medesima chiesa avevano sede addirittura tre diverse confraternite, una dedicata al Santissimo Sacramento, una al Santissimo Rosario e l'altra alla Santa Croce. Il numero dei parrocchiani (e quindi degli abitanti del paese) era all'epoca di circa 1400. Sempre nella medesima relazione, si fa menzione dei beni della chiesa che ammontano a 242,15 pertiche.
La chiesa venne completamente ricostruita sul finire del Settecento ed è rimasta immutata nel corso del tempo nelle forme che ancora oggi si possono ammirare: la facciata è distinta da un piccolo colonnato, con un timpano sopraelevato ed elegante, sormontato di statue di santi.
Chiesa di Sant'Apollinare
Costruita in epoca medioevale, la piccola chiesa di Sant'Apollinare di Cornaredo si trova nella piazza principale, di fronte alla Chiesa Parrocchiale dei Santi Giacomo e Filippo. La struttura, semplice ed a capanna, si presenta con mattoni a vista e finestre bifore rifinite in cotto.
Cappella della Beata Vergine Maria Immacolata (fraz. San Pietro all'Olmo)
Questa piccola cappella pubblica si trova eni pressi del complesso di Villa Grandazzi e venne costruita per opera della famiglia stessa come propria cappella privata verso la metà del Settecento. Data la propria posizione gittante sulla strada, però, ben presto la cappella venne aperta anche all'uso pubblico.
La struttura della cappella si presenta piuttosto semplice, con un tetto a capanna, una porta d'ingresso bassa, sovrastata da un riquadro che forse un tempo accoglieva un'immagine devozionale affrescata che oggi è scomparsa con l'usura del tempo.
Chiesa Parrocchiale di San Pietro (fraz. San Pietro all'Olmo)
La chiesa di San Pietro all'Olmo, sebbene possa essere considerata a tutti gli effetti una chiesa di frazione, è per forma e dimensioni motlo più grande della parrocchiale di Cornaredo, città in cui la frazione di San Pietro all'Olmo è inserita.
La notizia più antica dell'esistenza della chiesa, risale al 1169 quando Papa Alessandro III la cita in una sua bolla inviata al Prevosto di Nerviano, secondo la quale stabiliva la precedenza della chiesa nervianese anche sull'area della parrocchiale di Cornaredo e San Pietro all'Olmo. La struttura, però, dai rilievi eseguiti, sembrerebbe risalire ad epoche precedenti (VIII secolo), ed al culto longobardo ricondurrebbe anche la devozione verso San Pietro, particolarmente venerato dagli stessi barbari lombardi.
Le modifiche più eclatanti, la chiesa le subì in pieno medioevo, tra XII e XIII secolo, quando il trasferimento in loco dei monaci agostiniani del vicino Monastero di San Pietro, mutò in base alle loro esigenze la struttura del tempio, con un rifacimento totale della facciata e la costruzione di una sagrestia.
Le sorti della chiesa rimangono poi invariate sino alla fine del Settecento, quando la struttura viene indicata come "chiesa sussidiaria" della parrocchia di Cornaredo e come tale, chiesa di secondo piano nel panorama ecclesiastico locale. Nel 1789 si decide la ricostruzione completa della chiesa, che viene abbattuta e ricostruita completamente con l'aggiunta anche di una nuova casa per il parroco adiacente la struttura. La chiesa, dopo il periodo napoleonico e dopo i ritardi dati dalla mancanza di fondi, viene finalmente consacrata dall'Arcivescovo milanese Carlo Gaetano di Gaisruck il 13 agosto 1843, venendo ufficialmente completata solo nel 1851. Altre modifiche seguiranno sul finire dell'Ottocento, e il completamento della facciata, che si avrà solo nel 1935.
La chiesa ha cessato di essere considerata chiesa parrocchiale a partire dal 1989, ma continua ad essere la principale chiesa sussidiaria di Cornaredo e la prima chiesa di San Pietro all'Olmo.
La struttura del tempio è a croce latina, con una facciata contraddistinta da mattoni a vista, con un particolare elemento decorativo contraddistinto da piccoli archetti romanici in cotto posti sotto la gronda del tetto. Il tempio è dotato anche di un campanile di 12 metri innalzato sul finire del Cinquecento, molto più basso rispetto alla precedente struttura medioevale che probabilmente sfiorava i 15 metri.
All'interno, la chiesa vanta tre cappelle oltre all'altar maggiore, eseguite tra il XIV ed il XVI secolo: la Cappella della Beata Vergine Maria, la Cappella della Beata Vergine del Rosario e la Cappella di San Giovanni Battista.
Chiesa Abbaziale di San Pietro all'Olmo (fraz. San Pietro all'Olmo)
Elenco degli Abati Commendatari dell'Abbazia di San Pietro all'Olmo
- Vincenzo Parpaglia (1542-1544)
- Francesco Speciano (1544-1582)
- Cesare Speciano (1582-1603)
- Scipione Caffarelli-Borghese (1603-1633)
- Benedetto Cittadini (1633-1675)
- Paluzzo Paluzzi Altieri Degli Albertoni (1675-1698)
- Giacomo Morigia (1698-1708)
- Antonio Francesco Sanvitale (1708-1714)
- Carlo Maria Marini (1715-1725)
- Antonio Eugenio Visconti (1725-1788)
La chiesa di San Pietro all'Olmo (denominata "gesa végia" per distinguerla dall'edificio di culto costruito in epoche successive a Cornaredo), ha origini antichissime. Essa risale probabilmente all'epoca longobarda e la struttura abaziale le pervenne probabilmente tra il IX e l'XI secolo.
La chiesa subì però forti danni in un terremoto che colpì l'area nel 1117 e che distrusse quasi completamente la struttura, di cui oggi rimane un solo muro di cinta originario. Le attività di ricostruzione della chiesa ripresero quasi subito e si conclusero nel 1170 con l'edificazione della nuova chiesa, a cui venne legato un nuovo monastero dedicato appunto a San Pietro (che da il nome anche alla frazione di cui è patrono), il quale venne aperto per merito del milanese Uberto Crivelli, arcivescovo di Milano, divenuto in seguito Papa col nome di Urbano III.
Col tempo il monastero acquisì sempre maggiore importanza, in particolare per la posizione strategica ove si trovava, a ridosso della via consolare Vercellina che collegava Milano con Torino. Per certo si sa che nel monastero venne ospitato Papa Innocenzo IV nel 1251, mentre tornava da un suo viaggio pastorale a Lione. Nel 1542 il monastero venne improvvisamente cambiato di destinazione e divenne un'abbazia commedataria che venne affidata a diversi prelati della chiesa milanese.
Alla morte dell'ultimo Abate Commendatario, Antonio Eugenio Visconti, nel 1788 tutti i beni dell'abbazia (come avevano stabilito i decreti di Giuseppe II), vennero incamerati dallo stato che nel 1794 procedette alla vendita della maggior parte dei fabbricati e dei terreni annessi al complesso religioso, i quali vennero per la maggior parte acquistati da un facoltoso borghese di Desio, Antonio Villa. Nel 1843 la "chiesa vecchia" passò al ruolo di Parrocchia del paese, mentre l'antica struttura canonicale presente, venne smembrata ed adibita ad abitazioni private
Gli interni della struttura hanno forme romaniche, mentre la facciata della chiesa, venne completamente rifatta tra la fine del XIX secolo e l'inizio del XX.
San Rocco (fraz. San Pietro all'Olmo)
La piccola chiesa di San Rocco si trova nella frazione di San Pietro all'Olmo di Conaredo. Edificata nel XVII secolo, la cappella di presenta di forme semplici, con tetto a capanna, dotata di un piccolo campanile a cuspide rivestito in rame. Essa venne costruita probabilmente in ricordo della peste (San Rocco è notoriamente il patrono degli appestati).
Chiesa Cristiana Evangelica
La chiesa cristiana evangelica, rappresenta un "unicum" sul territorio ed è una struttura religiosa dedicata alla confessione religiosa dei valdesi. La struttura della piccola chiesa è a capanna, con un'unica navata, ed è stata costruita nel 1997 in accoglimento delle esigenze della comunità religiosa dell'area, che precedentemente aveva il proprio luogo di culto più vicino nella Cripta di San Giovanni in Conca di Milano, detta anche appunto "San Giovanni dei Valdesi".
Ville e Palazzi
Villa Gavazzi Balossi Restelli
Costruita nel 1830 dalla famiglia Gavazzi, la villa era sorta in realtà su un precedente edificio del 1737 che aveva le funzioni di Hostaria (era detta per l'appunto "Hostaria del Cervo"), ovvero di stazione di posta, dal momento che era posto lungo la cosiddetta via postale vercellina, che collegava appunto Milano con Vercelli, passando per i comuni dell'Ovest milanese. La villa venne in seguito acquistata dalla famiglia Balossi, ricca possidente anche in Sedriano. Attualmente la residenza è ancora una villa di campagna di proprietà di un ramo collaterale della famiglia Balossi.
Villa Busca Dubini
Il primo impianto della villa venne realizzato nel Cinquecento su una porzione di terreno allora definita pasqué (pascolo) di utilità comune al paese di Bareggio. Passata di proprietà alla famiglia Busca, nel 1756 venne riedificata ed ampliata nelle forme attuali, che si presentano semplici ed eleganti, contraddistinte da una facciata lineare e da una corte d'ingresso ai lati del cancello della quale è ancora oggi possibile vedere una santella settecentesca di pregevole gusto, che ben completa la piazza antistante, sulla quale si affaccia anche Villa Gavazzi Baolssi. Sul retro, un grandioso parco alberato si estende ancora oggi con essenze secolari, statue ed un gustoso balconcino barocco panoramico che fa capolino dalla facciata retrostante della struttura. Nel 1906 la villa venne venduta alla famiglia Dubini, attuale proprietaria dello stabile.
Villa Grandazzi Zoja
Il primo grande impianto in "casa da nobile" risale con tutta probabilità al Quattrocento, quando lo stabile venne fondato dalla famiglia Balbi. Passata in eredità ai Corti, nel seicento gli venne aggiunto anche un terreno che prese forma di giardino. Divenuta sede di un collegio di gesuiti per alcuni decenni, nel 1737 venne venduta alla famiglia Grandazzi la quale, estintasi in linea maschile, la vendette alla famiglia Zoja, attuale proprietaria dello stabile.
Villa Villa Balossi
Adibito inizialmente come residenta di una comunità di monaci Agostiniani, il primo impianto del XIII secolo fu riedificato nel Quattrocento dalla medesima comunità. Dall'inizio del XVI secolo fu utilizzato saltuariamente da vari Abati commendatari, prelati succeduti ai prepositi Agostiniani dopo la chiusura della canonica locale. Soppressa nel 1788, tutti i beni dell'ex Abbazia commendata vennero messi all'asta e nel 1797 vennero acquistati dalla famiglia Villa di Desio. Nel corso dell'Ottocento, i Villa trasformarono il complesso in una vera e propria residenza di campagna. Attualmente la villa è proprietà di un ramo collaterale della famiglia Balossi.
Palazzo Dugnani
Il primo impianto venne modificato nel Seicento, allorquando Gerolamo Dugnani divenne Conte di Cornaredo (titolo perso dalla sua famiglia all'arrivo di Napoleone in Italia). Estintasi la famiglia Dugnani con l'ultima sua discendente femminile, Rosa Domitilla (detta "Nicolina", 1862-1945), l'edificio divenne una multiproprietà privata. Esso è ancora contraddistinto dall'impianto seicentesco, di semplice fattura, completato da un'alta torretta belvedere.
Palazzo Municipale
Dalle tracce di alcuni affreschi rinvenuti all'interno della struttura, lo stabile dell'edificio municipale è databile al Quattrocento, il quale ad ogni modo viene considerato "casa da nobile" solo a partire dal Seicento. Ultimi proprietari della villa furono i Ponti i quali, nel 1920, formalizzarono la vendita al comune dello stabile e nel 1929 gli amministratori comunali vi stabilirono gli uffici, fino ad allora posti in luoghi inadatti.
Ex Casa Parrocchiale
Edificata nel 1851, per dare un confortevole alloggio al parroco della nuova parrocchia edificata nel 1843, l'ex casa parrocchiale è un pregevole edificio della metà dell'Ottocento, che presenta una facciata semplice, introdotta da un portone sovrastato da un balconcino sporgente, il tutto completato da finestre regolari. La villa è attualmente sede dell'ACLI, di parte degli uffici comunali e della biblioteca.
Magazzini Serbelloni
Utilizzati dalla famiglia Serbelloni come granaio e deposito, nonché sede delle cantine e di un torchio per il vino, la struttura centrale al paese venne edificata in splendide forme, seguendo un progetto proposto dal famoso architetto Leopold Pollack operante in Milano, il quale terminò l'opera nel 1806.
Etimologia
Il nome Cornaredo viene fatto derivare da "Cornarjetum" (Cornioleto) ossia terreno coltivato a cornioli cioè arbusti che crescono specialmente nella radure boscose : da questi arbusti si ottiene un legno molto duro adatto a lavori di tornio.
Economia
La città di cornaredo conta attualmente su una produzione caratterizzata da:
- industria meccanica
- industria tessile
- industria dei cartonati
- industria alimentare
- industria chimica e delle materie plastiche
Strade e comunicazioni
Situato a 10 km Ovest dal centro di Milano, collegato dalla SS 11 e dalla A4 direzione Torino, uscita tangenziale ovest, direzione Novara. (l'ex casello di Rho è stato soppresso in uscita dall'autostrada, sono disponibili solo gli ingressi in entrambe le direzioni)
Amministrazione comunale
Personalità legate a Cornaredo
- Roberto Colacone, calciatore
- Fabrizio Lai, motociclista
- Davide Oldani, chef allievo di Gualtiero Marchesi
- Alessandro Pistone, calciatore
- Roberto Zumerle, product manager e ingegnere
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[1]

Collegamenti esterni
Altri progetti
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- ^ Dati tratti da:
- Popolazione residente dei comuni. Censimenti dal 1861 al 1991 (PDF), su ebiblio.istat.it, ISTAT.
- Popolazione residente per territorio – serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno.