Mino Reitano

cantautore, compositore e attore italiano (1944-2009)

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Beniamino Reitano, conosciuto come Mino (Fiumara, 7 dicembre 1944Agrate Brianza, 27 gennaio 2009), è stato un cantautore e compositore italiano.

Autore delle musiche di quasi tutte le canzoni da lui incise (spesso in collaborazione con il fratello Franco), ha scritto anche brani per altri artisti, di cui il più noto è Una ragione di più per Ornella Vanoni, considerata un evergreen della musica leggera italiana[1][2].

Biografia

Le origini

 
Mino Reitano, in giacca bianca a sinistra, insieme ai suoi fratelli nel 1960

Mino Reitano, fin dalla nascita, è orfano della madre la quale muore a soli 27 anni nel darlo alla luce. Di famiglia povera, nato a Fiumara, piccolo paesino nei pressi di Reggio Calabria, città dalla quale non si è mai staccato, studia per 8 anni al conservatorio di Reggio suonando il pianoforte, il violino e la tromba.

A dieci anni è ospite della trasmissione telvisiva La giostra dei motivi, presentata da Silvio Gigli[3].

Muove i primi passi della sua carriera musicale dandosi al rock and roll insieme ai suoi fratelli (il nome del complesso varia tra Fratelli Reitano, Franco Reitano & His Brothers, Beniamino e i Fratellli Reitano), e con loro partecipa al Festival di Cassano Jonico ed alla Rassegna della musica calabrese; nel 1961 incide il suo primo 45 giri, con le canzoni Tu sei la luce e Non sei un angelo, che gli procura il primo trafiletto su una rivista nazionale, TV Sorrisi e Canzoni (n° 32 del 6 agosto 1961, pag 36).

Alla fine dello stesso anno si trasferisce in Germania, dove il gruppo è scritturato per una serie di esibizioni, tra cui un club in cui suonano insieme ai Beatles ai loro esordi (Reitano raccontò in seguito in molte occasioni l'episodio, ed il fatto di aver legato in particolare con John Lennon); rimane lontano dall'Italia per un anno e mezzo.

 
Il primo trafiletto su Mino Reitano, pubblicato su Sorrisi e Canzoni n° 32 del 6 agosto 1961 a pagina 36

Tornato in Italia pubblica nel 1963 il suo secondo 45 giri, Robertina twist, ed il terzo, Twist time, che passano inosservati.

Il successo

Nel 1965 partecipa al Festival di Castrocaro, cantando in inglese It's over, un pezzo di Roy Orbison, senza vincere ma piazzandosi in finale[4].

Ottenuto un contratto con la Dischi Ricordi, pubblica nel 1966 La fine di tutto, versione in italiano di It's over, e l'anno successivo debutta al Festival di Sanremo con una canzone scritta da Mogol e Lucio Battisti, Non prego per me, in coppia con The Hollies, il gruppo di Graham Nash.

In estate partecipa con Quando cerco una donna al Cantagiro 1967.

Passa poi alla Ariston Records di Alfredo Rossi e nel 1968 è in hit parade con Avevo un cuore (che ti amava tanto) (pubblicata alla fine dell'anno precedente e con cui torna al Cantagiro) e Una chitarra cento illusioni. È grazie al successo di questi brani che poté acquistare un appezzamento di terreno ad Agrate Brianza dove costruì Reitanopoli, una sorta di ranch in cui portò a vivere l'intero parentado.

Nello stesso anno scrive una delle sue canzoni più significative, Il diario di Anna Frank, portata al successo dai Camaleonti (e da loro inserita nel loro terzo 33 giri, pubblicato quell'anno, Io per lei); scrive inoltre Quel ragazzo che non sorride mai, portata al successo da Alessandra Casaccia.

Nel 1969 ritorna al Festival di Sanremo con Meglio una sera piangere da solo in coppia con Claudio Villa; nello stesso anno scrive la musica di Una ragione di più, portata al successo da Ornella Vanoni, su testo di Franco Califano e della stessa Vanoni, e pubblica l'LP Mino canta Reitano, che contiene tra le canzoni una cover di Prendi fra le mani la testa, successo di Riki Maiocchi scritto da Mogol e Lucio Battisti. Sempre nel 1969 acquista un grande podere ad Agrate Brianza, e lì ci porta a vivere tutta la sua famiglia e i parenti più stretti dalla Calabria, condividendo con loro il benessere economico raggiunto attraverso il successo.

Nell'estate dello stesso anno partecipa al Cantagiro 1969 con Daradan; l'anno successivo scrive Canne al vento, portata al successo da Giovanna.

Altro successo del periodo è Gente di Fiumara, canzone dedicata al suo paese natale.

Nel 1971 vince Un disco per l'estate con Era il tempo delle more, uno dei suoi dischi più venduti; torna alla manifestazione nel 1973 con Tre parole al vento.

Sono gli anni in cui inanellerà una serie di ottimi piazzamenti e riconoscimenti (Cantagiro, Festivalbar, dischi d'oro, tournée in tutto il mondo). Partecipa inoltre per otto anni a Canzonissima, guadagnandosi sempre la finale e classificandosi tra i primi posti.

Nel 1974 incide Dolce angelo, cover di Sugar baby love, successo dei The Rubettes.

Non mancano le partecipazioni in numerosi show televisivi e la composizione di sigle musicali, tra cui la più nota è Sogno, dal programma Scommettiamo?, condotto da Mike Bongiorno su prima rete Rai nel 1976.

Nello stesso anno scrive un romanzo intitolato Oh Salvatore!, storia di un emigrante con alcuni spunti autobiografici, pubblicato dalle Edizioni Virgilio di Milano, opera che riscuote un discreto successo di critica e pubblico.

Nel 1978 si dedica alle canzoni per bambini, ed incide Keko il tricheco per l'etichetta Eleven, di proprietà dei maestri Augusto Martelli ed Aldo Pagani, la sua nuova casa discografica.

Nel 1988 si ripresenta a Sanremo cantando Italia, scritta per lui da Umberto Balsamo, dove si classificherà sesto.

Al Festival della canzone italiana andrà poi nel 1990 (15° con Vorrei), nel 1992 (Ma ti sei chiesto mai, ma non accederà in finale) e nel 2002 (con La mia canzone). Nel 2001 partecipa al Concerto di Primavera tenutosi al Taj Mahal, storico casinò di Atlantic City, insieme a Mario Merola, Anna Calemme e Little Tony.[5]

Come attore la sua partecipazione più significativa è un cameo nel film Sono pazzo di Iris Blond (1996) di Carlo Verdone, nel quale interpreta se stesso con discreta autoironia.

La malattia e la morte

Nel 2007 gli viene diagnosticato un cancro all'intestino: egli affronta serenamente la malattia anche grazie al conforto della fede cattolica.[6] Per tale motivo subirà anche due interventi chirurgici, l'ultimo nel novembre 2008.

Muore ad Agrate Brianza il 27 gennaio 2009 dopo un grave e lungo periodo di malattia[7][8].

Il suo ultimo concerto dal vivo è stato nel novembre 2006 a Pescara,città che non ha mai smesso di amare, ed è stato ripreso in parte dalle telecamere di Raitre; nel 2007 ha regalato poi un'ultima commovente esibizione dal vivo nel programma televisivo Piazza Grande su Raidue.

Discografia parziale

33 giri

CD

  • 1999 - Musica tua - i Grandi Successi
  • 1999 - Mino Reitano Story
  • 2000 - Flashback - i Grandi successi originali

45 giri

Singoli

  • 1981 - Io ti amerò
  • 1981 - Bronzi di Riace
  • 1982 - Ti amo davvero
  • 1983 - Innamorarsi è stato facile
  • 1984 - È lunedì
  • 1990 - Vorrei
  • 1992 - Ma ti sei chiesto mai
  • 2002 - La mia canzone
  • 2003 - Io ti aspetterò per sempre

Filmografia

Libri

Bibliografia

  • Autori Vari (a cura di Gino Castaldo), Il dizionario della canzone italiana, editore Armando Curcio (1990); alla voce Reitano, Mino, di Nicola Sisto, pagg. 1443-1444
  • Gianni Borgna, Storia della canzone italiana, editore Mondadori (1992)

Note

  1. ^ Autori Vari (a cura di Gino Castaldo), Il dizionario della canzone italiana - Le canzoni, editore Armando Curcio (1990), pag. 471
  2. ^ Su questa canzone così si è espressa Iva Zanicchi, in un'intervista realizzata da Alessandra Comazzi pubblicata su La Stampa di mercoledì 28 gennaio 2009 a pag. 37: "Ha composto alcune canzoni stupende...una soprattutto per la Vanoni è secondo me una delle migliori della musica leggera italiana: Una ragione di più
  3. ^ Sorrisi e Canzoni n° 32 del 6 agosto 1961,pag 36
  4. ^ Castrocaro, seconda giovinezza di Gloria Pozzi, pubblicato sul Corriere della sera del 7 ottobre 1992, pag. 29
  5. ^ locandina dell'evento
  6. ^ Intervista per Petrus, testata cattolica.
  7. ^ Ansa
  8. ^ Virgilio