Antonio Vojak, che a causa delle leggi antislave imposte dal regime fascista, è costretto a cambiare il cognome in Vogliani, si può definire il vero prototipo della mezzala, instancabile nel continuo lavoro di raccordo tra attacco e difesa. Un'altra caratteristica della mezzala istriana è quella di giocare spesso con un baschetto calcato sulla testa.
Antonio Vojak con la maglia del Napoli e l'inseparabile basco
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Inizia la carriera calcistica tra le file della squadra della sua città natale, il Grion Pola. Nella stagione 1924/25 veste la maglia della Lazio, ma il legame con la squadra biancoceleste dura solo quell'anno. Il suo talento è però notato dalla Juventus, che lo ingaggia dalla stagione successiva. Vojak rimane in bianconero per 4 stagioni disputando 105 partite (102 in campionato, 1 in Coppa Italia e 2 in Coppa Europa) segnando 47 reti (46 in campionato e 1 in Coppa Italia) e vincendo lo scudetto del 1925/26.
Nel primo campionato di Serie A lascia Torino per aprire un nuovo ciclo della carriera arrivando a Napoli chiamato dal celebre misterWilliam Garbutt. Con i partenopei rimane fino al 1935 e coi suoi quasi 200 gol porta il Napoli nelle zone alte della classifica diventando anche uno dei primi grandi idoli del pubblico partenopeo.
Nella stagione 1935/36 sceglie di passare nelle file del neopromosso Genoa (che è subito risalito in A dopo la prima retrocessione della sua storia) ma la sua carriera è in fase calante, coi rossoblù rimane solo quell'anno giocando 17 partite e segnando 4 reti. La stagione successiva passa in un'altra neopromossa, la Lucchese, ma gioca solo una partita di campionato.
Nel 1939 chiude con il calcio giocato, dopo due stagioni in Serie C, nelle file dell'Empoli dove assume anche il ruolo di allenatore.
Terminata la carriera da calciatore, Vojak intraprende quella di allenatore (ad Empoli fa contemporaneamente le due cose). È ricordato per aver seduto sulla panchina del Napoli dal 1940 al 1943. Le altre "panchine" della sua vita sono con l'Internaples, Juve Stabia, Barcellona Pozzo di Gotto, Avellino, Carrarese, EPA Larnaca (Cipro), Luino, Solbiatese e Gallaratese.
^abIl totale di serie A, come in tutte le statistiche, si riferisce ai campionati a girone unico a partire dal 1929/30 . Non vengono quindi presi in considerazione il campionato cosiddetto "di guerra" del 1944 e il primo campionato post-guerra 1945/46 svolti entrambi a gironi.