Associazione Calcistica Perugia Calcio

club calcistico italiano di Perugia

Il Perugia Calcio, già Associazione Calcio Perugia, è la maggiore società calcistica di Perugia, attualmente militante nella Lega Pro Prima Divisione.

Perugia Calcio
Calcio
File:Ac perugia.png
Grifoni
Segni distintivi
Uniformi di gara
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Casa
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Trasferta
Colori sociali bianco-rossi
SimboliGrifo
InnoAlè Perugia
Dati societari
CittàPerugia
NazioneItalia (bandiera) Italia
ConfederazioneUEFA
Federazione FIGC
CampionatoLega Pro Prima Divisione
Fondazione1905
Rifondazione2005
PresidenteLeonardo Covarelli
AllenatoreMaurizio Sarri
StadioRenato Curi
(28.000 posti)
Sito webwww.perugiacalciospa.it
Palmarès
Coppa Intertoto
Trofei internazionali1 Coppa Intertoto UEFA
Si invita a seguire il modello di voce

Prima società a rimanere imbattuta in Serie A per un'intera stagione (1978-79), il Perugia a cavallo tra la fine degli anni novanta ed i primi del 2000 è divenuto celebre per la sua attività di scoperta di talenti sconosciuti ai più provenienti dalle serie inferiori e da ogni parte del mondo.

I colori sociali prevedono maglia rossa, calzoncini bianchi e calzettoni rossi, mentre in trasferta possono essere usati maglia bianca, calzoncini rossi e calzettoni bianchi.

Storia

Le origini

La più antica associazione sportiva cittadina, l'US Fortebraccio costituitasi nel 1890, dedica una propria sezione al "gioco della palla al calcio" nel 1901. L' AC Perugia nasce il 9 giugno 1905 dalla collaborazione tra la società ginnica Libertas e l'US "Braccio Fortebraccio". I primi anni di vita del sodalizio sono caratterizzati da una forte rivalità tra le due opposte fazioni per il primato dello sport cittadino.

I primi anni di attività

Nel 1907 a Perugia viene organizzato un torneo a 3 con la partecipazione di Lazio e Siena. Sempre nel capoluogo umbro nel 1910 si disputano i primi campionati sportivi universitari, e nel calcio a vincere è la formazione del Torino, mentre il Perugia si classifica quarto. Nel 1911 e nel 1912 partecipa ai tornei interregionali organizzati dall'Umbria sportiva entrambi vinti dal Roman Footbal Club, nei quali il Perugia si mette in mostra battendo per 2-0 l'Anconitana e per 6-0 lo Spoleto. Il 1912 è l'anno in cui si costituisce il Comitato promotore per la costruzione di uno Stadio perugino. Difatti la società non ha un vero e proprio campo sportivo, le gare e gli allenamenti si svolgono sul piazzone di Piazza d'Armi, l'odierna Piazza Partigiani, che viene pionieristicamente segnata col gesso. Dopo il primo conflitto mondiale nel 1919 i reduci decidono di riunirsi in un'unica società calcistica che prende il nome di Società Sportiva Perugia. Nel 1922 il campo di gioco di Piazza D'Armi viene dotato di una tribuna in legno per gli spettatori. In questi anni il Perugia ha un'attività prevalentemente regionale, incontrandosi con Terni, Siena, Ancona, Tiferno, Foligno, Tolentino, Maceratese.
I giocatori più significativi degli anni venti sono Brugalossi e Cesare Della Torre.

Dagli anni trenta ai sessanta

Nel 1930 la società riprende l'originaria denominazione di Associazione Calcio Perugia. Nel 1931, sotto la guida dell'allenatore Andrea Kutick il Perugia vince il torneo di Prima Divisione. Nella stagione 1931/32 il Perugia arriva ad un passo dalla Serie B, ma perde per 3-2 a Genova in casa della Sampierdanese.

Nella stagione 1933/34 il Perugia raggiunge per la prima volta nella sua storia la Serie B, vincendo il Girone B con 5 punti di vantaggio sul Modena e 7 sul Bari (quell'anno i gironi vennero organizzati con un criterio geografico longitudinale). In quegli anni si misero particolarmente in luce il terzino perugino Gino Nebbia (in seguito passato al Modena), il veloce centrocampista Peppino Vitalesta (poi squalificato a vita per un pugno dato all'arbitro al termine di Perugia-Pro Patria) e la punta Tiberti (nel 1934 passato alla Juventus). La squadra della promozione viene difatti smantellata ed al termine della stagione 1933/34 il Perugia è retrocesso. È un nuovo periodo nero per il Perugia, che si ritrova per diversi anni nelle divisioni inferiori. Il 1937 è una data importante per il calcio perugino, poiché è l'anno di costruzione del vecchio stadio Santa Giuliana, oggi adibito a campo d'atletica. Nel 1939 la squadra, nella quale debutta il mediano Guido Mazzetti, viene affidata all'allenatore ungherese Peich e si ritrova dopo poche giornate in testa alla classifica, salvo poi cessare l'attività per gli eventi bellici della II guerra mondiale. Al termine della guerra il Perugia viene ricostituito da Giorgio Bottelli, e la squadra, nelle cui fila giocano anche militari inglesi degli eserciti alleati che hanno occupato la regione, gioca in ambito regionale col Magione, il Gubbio ed il Foligno. Nel 1945/46 il Perugia allenato da Mario Malatesta e trascinato da Alberto Galassi (uno dei più prolifici attaccanti italiani, che segnò in quella stagione addirittura 35 reti, guadagnandosi infatti l'ingaggio in Serie A da parte del Bologna) vince il campionato ed arriva la seconda promozione in B della storia. La squadra vi rimane per sole due stagioni salvo poi risprofondare negli anni successivi addirittura in IV serie.

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I Presidenti dell'AC Perugia

Nel 1950 Lino Spagnoli fonda il "Grifo", un vivaio giovanile dal quale la prima squadra attingerà sovente negli anni a venire. Dal 1953 al 1966 il Perugia cresce sotto la presidenza dapprima di Gaetano Salvi, poi di Orlando Baldoni ed in questo periodo la squadra si stabilizza in maniera definitiva in C, e sfiora nella stagione 1954/55 la promozione in B, venendo preceduto nel proprio girone soltanto dal Prato. In quegli anni la squadra, che è allenata da Guido Mazzetti (che poi va a Livorno ma ritorna nel 1960), Korostolev ed Egizio Rubino, ha tra le propria fila il giovane portiere folignate Lamberto Boranga, il giovane centravanti Ilario Castagner e l'attaccante perugino Dante Fortini.

La svolta

Il 1966 è un anno cruciale per la storia del Perugia, è l'anno in cui subentra alla Presidenza Lino Spagnoli, importante imprenditore perugino. La stagione 1966/67 è quella della promozione in B all'ultima giornata,anche se il club ebbe la meglio di un'agguerrita Maceratese e grazie ,soprattutto, alla vittoria tra le mura amiche nello scontro diretto i "Grifoni" poterono vincere il proprio girone con un punto di vantaggio sui marchigiani.
La promozione arriva il 20 maggio del 1967 e l'autore della rete decisiva contro la Sambenedettese è un attaccante perugino, Eros Lolli. I festeggiamenti furono grandi ed un'intera regione si lasciò coinvolgere dall'impresa di un città che voleva entrare nel panorama del calcio nazionale per lasciarvi la sua impronta. La squadra era allenata da Guido Mazzetti, ed i protagonisti della stagione furono la mezzala Carlo Azzali e le punte Gigi Gabetto (figlio di Guglielmo Gabetto del Grande Torino) ed Angelo Montenovo. Dal 1967 al 1974, il Perugia disputa campionati di Serie B di buon livello, rischiando la retrocessione solo nelle stagioni 1967-68, quando ottiene la salvezza dopo una serie interminabile di spareggi e 1973-74, quando la raggiunge all'ultima domenica, vincendo 2-0 sul campo di Parma.

La prima promozione in Serie A

«Questo significa per me l’arrivo del Perugia in serie A. Per la città è una novità inebriante. Per me è un ritorno alla giovinezza. Benvenuto Perugia. Grazie per questo vento ubriacante che scatena senza freni i miei ricordi più belli.»

Ma è nel campionato seguente, 1974-75, l'ottavo consecutivo in Serie B, che avviene la vera e propria svolta. La società si rinnova, con l'avvento alla presidenza dell'imprenditore pugliese Franco D'Attoma, e con un nuovo staff tecnico e dirigenziale. L'allenatore è Ilario Castagner, il direttore sportivo è Silvano Ramaccioni, il preparatore atletico è Giorgio Molini. Nuovi anche molti giocatori, come Renato Curi (che morirà in campo il 30 ottobre 1977), Franco Vannini e Paolo Sollier, alcuni dei quali alla loro prima esperienza nel torneo cadetto. L'obiettivo è quello di disputare una stagione tranquilla, tale da garantire una salvezza meno sofferta di quella ottenuta l'anno precedente.

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La curva in festa del vecchio stadio Santa Giuliana

Tuttavia, fin dalle prime partite, si capisce che le ambizioni della squadra possano andare ben oltre quell'obiettivo. Con un gioco moderno e convincente, sostenuto da un rendimento atletico ottimale, il Perugia si mantiene nelle posizioni di testa fin dalle prime domeniche di campionato, riuscendo a tenere il passo del Verona, retrocessa a tavolino dalla Serie A e data come favorita per la vittoria finale. L'8 dicembre, dopo undici giornate, i biancorossi sono secondi, ad un solo punto dagli scaligeri, in virtù di sette vittorie, tre pareggi ed una sconfitta. Poi, alla dodicesima giornata, il 15 dicembre, dopo il successo casalingo per 3-1 sul Taranto, e la sconfitta del Verona per 1-0 a Foggia, scavalcano i gialloblù e guadagnano la vetta della classifica, che manterranno sino a giugno. La partita con il Novara, l'ultima giocata al Santa Giuliana, il 22 giugno, vinta 2-1, suggella la conclusione di una stagione indimenticabile. Il Perugia è promosso in Serie A, con tre punti di vantaggio sul Como e quattro sul Verona. Formazione tipo: Marconcini; Nappi, Raffaeli; Savoia, Frosio, Picella; Scarpa, Curi, Sollier, Vannini, Pellizzaro. Gli altri giocatori impiegati sono il portiere Malizia; i difensori Baiardo, Petraz e Giubilei; i centrocampisti Amenta, Tinaglia e Sabatini e gli attaccanti Marchei e Vitulano.

L'imbattibilità

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D'Attoma era il presidente del Perugia dei miracoli

Nelle prime tre stagioni in Serie A il Perugia riesce a centrare non solo l'obiettivo della salvezza, ma a realizzare una costante crescita di livello, che consentirà alla squadra di raggiungere posizioni di classifica medio alte, e di compiere imprese che per una compagine di provincia erano considerate all'epoca proibitive, come battere la Juventus e il Torino.

Nella stagione 1978-79, il Perugia diventa la prima squadra a completare il campionato di Serie A senza perdere una partita e restando in lotta fino alle ultime giornate per la conquista dello scudetto. Con un alto numero di pareggi (19 su 30 partite), il Perugia si piazza secondo dietro al Milan. È questo il miglior piazzamento della squadra in Serie A. Solo nella stagione 1991-92 il Milan riuscirà ad eguagliare tale primato, chiudendo la stagione a sua volta imbattuto. Il Perugia "dei miracoli" della stagione 1978/79, alla cui presidenza c'era Franco D'Attoma, aveva una rosa così composta:

Portieri: Marcello Grassi; Nello Malizia

Difensori: Michele Nappi; Antonio Ceccarini (il Tigre); Pierluigi Frosio (capitano); Mauro Della Martira; Luciano Zecchini

Centrocampisti: Paolo Dal Fiume; Cesare Butti; Franco Vannini (la torre e soprattutto la mente di quel Perugia); Salvatore Bagni; Giorgio Redeghieri; Mario Goretti

Attaccanti: Gianfranco Casarsa; Walter Speggiorin; Marco Cacciatori

Allenatore: Ilario Castagner

La squalifica e il declino

Nel successivo campionato 1979-80 il Perugia si assicura a sorpresa l'astro nascente del calcio italiano Paolo Rossi, che aveva rifiutato il trasferimento a Napoli, preferendo la più tranquilla collocazione perugina. Paolo Rossi fece egregiamente la sua parte, ma la squadra non riuscì comunque a ripetere il miracolo della precedente stagione, forse anche per l'assenza di un valido centrocampista come Franco Vannini, costretto al ritiro per il grave infortunio subito nel 1979.

Comunque, proprio nel momento in cui la società sembra aver stabilmente raggiunto una collocazione di vertice nel calcio italiano, arriva inaspettatamente la svolta negativa. Il 1º marzo 1980 scoppia lo scandalo del calcio italiano del 1980, che travolgerà lo stesso Paolo Rossi e, indirettamente le sorti del Perugia, che termina il campionato solo 10°.

Oltre a Paolo Rossi vengono squalificati anche Mauro Della Martira e Luciano Zecchini, e alla squadra nel successivo campionato viene inflitta una penalizzazione di 5 punti. Il colpo per il Perugia è pesante, anche psicologicamente. Così, a sole 2 stagioni dall'imbattibilità e da uno scudetto sfiorato, al termine della stagione 1980-81 si assiste a una malinconica retrocessione in serie B; quindi, negli anni successivi, seguirà anche lo sfaldarsi di quel geniale e compatto gruppo dirigenziale che aveva portato il Perugia ai massimi livelli. Il declino proseguirà fino alla umiliante retrocessione in C2 deliberata dalla C.A.F. nel 1986.

L'arrivo di Gaucci

Nel 1991 Luciano Gaucci, imprenditore romano già vicepresidente della Roma, rileva il Perugia, che milita in Serie C ed è sull'orlo del fallimento. Il nuovo proprietario vuole portare il Perugia ad alti livelli e con una imponente campagna acquisti, che porta in Umbria anche Giuseppe Dossena, in alcuni anni ci riesce. Nel 1991-92 la squadra è 3° e sfiora la promozione in Serie B, ottenuta l'anno successivo al termine di uno spareggio contro l'Acireale vinto dalla formazione umbra 2-1; ma per Gaucci scoppia lo scandalo di un cavallo "regalato" ad un arbitro compiacente (che in realtà era stato venduto per 10 milioni anziché 20), e la CAF rispedisce il Perugia in Serie C, promuove l'Acireale e squalifica il presidente per tre anni. L'anno successivo, stagione 1993-94, non c'è storia: il Perugia vince nettamente il campionato e viene promosso in Serie B: vi resta solo 2 anni, perché nella stagione 1995-96, la squadra, allenata da Giovanni Galeone, compie il grande salto in Serie A classificandosi al 3° posto.

Il ritorno in serie A

La permanenza in Serie A dura solo un anno: al termine di una stagione difficile, segnata anche dall'esonero di Galeone e dall'approdo a Perugia di Nevio Scala, la squadra viene retrocessa all'ultima giornata, pur a seguito di un inizio di campionato esaltante.

Di nuovo in Serie B, il Perugia è subito intenzionato a tornare nel calcio che conta; ci riesce, ma per farlo il patron cambia quattro volte allenatore: Attilio Perotti viene prima sostituito da Albertino Bigon, poi Gaucci lo richiama per alcune giornate a riprendere il suo posto, ma poi lo scarica definitivamente riportando in panchina Ilario Castagner. E l'allenatore dei miracoli riesce in una nuova impresa: con un finale da record aggancia il Torino al quarto posto e nello spareggio promozione di Reggio Emilia trionfa sui granata ai calci di rigore.

In serie A il Perugia stavolta resta 6 anni; nella stagione 1998-'99 la squadra, guidata da Castagner poi sostituito da Vujadin Boskov, raggiunge la salvezza classificandosi al 14° posto e qualificandosi per la Coppa Intertoto: si mettono in luce, amatissimi dai tifosi, il croato Milan Rapaic e il giapponese Hidetoshi Nakata. Nella stagione 1999-'00 la squadra è affidata a Carlo Mazzone, che la porta al 10° posto, e soprattutto compie, all'ultima giornata, l'impresa di battere la Juventus, togliendole così la gioia dello scudetto, che va alla Lazio..

L'era di Serse Cosmi

Nel luglio 2000, il patron Gaucci, abituato a stupire, ingaggia Serse Cosmi, allenatore perugino di nascita ma semi-sconosciuto dal grande pubblico. La piazza è contro il suo presidente, che sembra far di tutto per non andare d'accordo con i tifosi; riempie la squadra di giovani e di giocatori presi a prezzi bassissimi in campionati di ogni angolo del mondo o dalle serie inferiori, ma che in Serie A troveranno grande fortuna: Mirko Pieri, Fabio Grosso, Fabio Liverani, Davide Baiocco, Marco Di Loreto. Dall'estero arrivano, ad esempio, Ze Maria e Zisis Vryzas.

Il risultato è sorprendente: la squadra gioca un calcio divertente e proficuo, affermandosi come la sorpresa della Serie A. Serse Cosmi ottiene il massimo dalla sua squadra, lanciando i giovani ai massimi livelli della Serie A: tra questi Materazzi, Liverani, Grosso, Baiocco, Miccoli, che presto approderanno in Nazionale e nei club più importanti del campionato di Serie A. Il Perugia si classifica 10° nella stagione 2000-01, 8° nella stagione 2001-'02, mentre l'anno successivo, guidato da Fabrizio Miccoli, addirittura sfiora la finale di Coppa Italia dopo aver eliminato la Juventus, ma venendo eliminata dal Milan, e si qualifica per la Coppa Intertoto classificandosi 9°, al termine di un'annata ricca di soddisfazioni (tra cui uno spettacolare successo sull'Inter per 4-1).

La quarta stagione sotto la guida di Cosmi si apre con la vittoria della Coppa Intertoto sui tedeschi del Wolfsburg, che qualifica la squadra in Coppa Uefa. Il Perugia arriva fino al terzo turno, nel quale, dopo aver eliminato Dundee United e Aris Salonicco, viene eliminato dal più titolato Psv Eindhoven. Non altrettanto fortunato però il cammino in campionato: il Perugia non vince una partita per tutto il girone di andata e, quasi spacciato a quattro giornate dal termine, riesce alla fine a raggiungere l'insperato spareggio salvezza contro la Fiorentina; ma ad avere la meglio è la squadra viola (0-1; 1-1), che torna così in Serie A dopo il fallimento. Il Perugia scende in serie B, si conclude l'era Cosmi, e ben presto si concluderà anche l'era Gaucci.

Fallimento

 
Logo del 2005.

Nell'anno del centenario la squadra è affidata a Stefano Colantuono e punta al ritorno in Serie A, ma al termine della stagione, nonostante l'ottimo quarto posto e la qualificazione alla finale play-off per la promozione in Serie A (persa contro il Torino), il Perugia viene escluso dal successivo campionato di Serie B dalla giustizia sportiva per problemi economici. Così, grazie al Lodo Petrucci, riesce almeno a iscriversi al successivo campionato di Serie C1 sotto una nuova amministrazione societaria, capeggiata da Vincenzo Silvestrini e denominata Perugia Calcio Srl, che in seguito è stata trasformata in una s.p.a. Nella stagione 2005/06 la squadra è affidata a Vincenzo Patania, sostituito poi da Paolo Stringara nel girone di ritorno, e pur restando sempre nelle posizioni di vertice, chiude in sesta posizione ad appena un punto dai play-off promozione.

Nel giugno 2006 la squadra è affidata a Corrado Benedetti, esonerato alla sesta giornata del campionato 2006/07. Per tutta la restante stagione la squadra è stata guidata dal tecnico Marco Cari, il quale non è riuscito nell'obiettivo prefissato di raggiungere i play off. Il 4 maggio il presidente Vincenzo Silvestrini rassegna le dimissioni in seguito alla contestata decisione di far disputare il derby Ternana-Perugia senza tifosi, ed al mancato raggiungimento dell'obiettivo sportivo. L'unica soddisfazione nella stagione rimane la conquista, da parte della Berretti del Perugia, del Campionato Nazionale Dante Berretti, dopo aver battuto il Padova in finale.

Il 18 giugno 2007 viene eletto presidente Pierangelo Silvestrini, fratello maggiore di Vincenzo, e nello stesso giorno viene ingaggiato come allenatore Antonello Cuccureddu. La squadra ha una buona partenza infilando una serie positiva di nove partite, ma alla 12a giornata incappa in una sconfitta sul campo dell'Ancona che segna l'inizio di una incredibile involuzione tecnica e fisica, inframezzata solo dalle due vittorie esterne di San Giovanni Valdarno e Potenza e dal pareggio di Crotone, caratterizzata da ben quattro sconfitte interne consecutive che ha causato l'uscita dalla zona play-off e l'esonero di Antonello Cuccureddu, sostituito per un breve periodo da Salvatore Matrecano (con lui in panchina si matura la quinta sconfitta interna consecutiva), e poi richiamato dopo le dimissioni del presidente Pierangelo Silvestrini, cui succede Enzo Di Marzo. La squadra si riprende, e consegue buoni risultati (nonostante un'ulteriore sconfitta interna) che la portano a disputare i play off promozione, da cui la squadra esce sconfitta contro l'Ancona, che passa in virtù del miglior piazzamento conseguito in campionato.

La presidenza Covarelli

Al termine della stagione 2007/08 la proprietà Silvestrini decide di lasciare, non prima di aver riacquisito lo storico marchio riportando così in vita l'Associazione calcio Perugia 1905[senza fonte]. Il 10 luglio 2008 la società viene acquistata dall'imprenditore perugino Leonardo Covarelli, reduce da 3 stagioni alla guida del Pisa Calcio. Il tecnico prescelto dalla nuova società è Paolo Indiani, già allenatore nel 2005 per poco tempo prima del fallimento della società, ma dopo sole due gare di Coppa Italia e prima dell'avvio del campionato di Prima Divisione si arriva ad una rescissione consensuale del contratto tra società e tecnico. Al suo posto viene chiamato Giovanni Pagliari, ex giocatore del Perugia negli anni '80 ed ex allenatore di Monza e Foligno. Dopo una vittoria alla prima di campionato, il Perugia subisce 3 sconfitte consecutive, che portano, il 22 settembre 2008 all'esonero di Pagliari, e all'arrivo sulla panchina biancorossa di Maurizio Sarri, a cui è stato assegnato il compito di far tornare il Grifo nella parte alta della classifica.

Cronistoria

Cronistoria del Perugia Calcio
  • 1905 Fondazione dell'Associazione Calcio Perugia.
  • 1905/10 - Attività sportiva in ambito regionale.
  • 1910 - 4° ai Campionati Sportivi Universitari Italiani.
  • 1910-11 - Partecipa al torneo interregionale di Terni.
  • 1912/19 - Attività sportiva in ambito regionale.
  • 1919 - Cambia denominazione in Società Sportiva Perugia.
  • 1919/23 - Attività limitata allo stretto ambito regionale.
  • 1923-24 - 2° nella Seconda Divisione Marchigiana.
  • 1924-25 - 2° nella Seconda Divisione Marchigiana.
  • 1925-26 - 3° nella Seconda Divisione Umbra.
  • 1926-27 - Rinuncia a calendario già compilato al campionato del Direttorio Divisioni Inferiori Sud.
  • 1927-28 - 5° nel girone A del Direttorio Divisioni Inferiori Sud. Rinuncia alla categoria e si iscrive al neo costituito Direttorio Regionale Umbro.
  • 1928-29 - 2° nel girone unico del Direttorio Regionale Umbro. Cambia denominazione in Associazione Calcio Perugia.
  • 1929-30 - 1° nel girone unico del Direttorio Regionale Umbro. Promosso di categoria, è successivamente ammesso direttamente al campionato interregionale per motivi di rappresentanza geografica. Cambia denominazione in Società Sportiva Perugia.
  • 1930-31 - 6° nel girone eliminatorio F della Prima Divisione Interregionale, la C dell'epoca.
  • 1931-32 - 2° nel girone finale C della Prima Divisione Interregionale.
  • 1932-33 - 1° nel girone finale A della Prima Divisione Interregionale. Promosso in Serie B.
  • 1933-34 - 6° nel girone finale di Serie B.
  • 1934-35 - 15° nel girone B di Serie B. Retrocesso, rinuncia alla Serie C.
  • 1935-36 - 10° nel campionato laziale di 1ª Divisione. Retrocessa, passa al Direttorio Umbro.
  • 1936-37 - Nel campionato umbro di 2ª Divisione.
  • 1937-38 - Nel campionato umbro di 1ª Divisione. Riammesso in Serie C.
  • 1938-39 - 7° nel girone eliminatorio F di Serie C. Rinuncia nuovamente alla categoria.
  • 1939-40 - Inattivo per motivi finanziari. La G.U.F. (Gruppo Universitario Fascista) di Perugia disputa il campionato umbro di 1ª Divisione con colori ed alcuni giocatori del Perugia. Ricostituito a fine stagione, è in seguito ammesso in Serie C con l'aiuto delle gerarchie locali ed il consenso FIGC.
  • 1940-41 - 8° nel girone eliminatorio G di Serie C.
  • 1941-42 - 6° nel girone eliminatorio E di Serie C.
  • 1942-43 - 4° nel girone eliminatorio I di Serie C.
  • 1943/1945 - Attività sospesa per cause belliche.
  • 1945-46 - 1° nel girone B della Lega Sud di Serie C. Promosso in Serie B.
  • 1946-47 - 11° nel girone C di Serie B.
  • 1947-48 - 16° nel girone C di Serie B. Retrocesso in Serie C.
  • 1948-49 - 18° nel girone C di Serie C.
  • 1949-50 - 16° nel girone B di Serie C.
  • 1950-51 - 17° nel girone C di Serie C. Retrocesso in Promozione Interregionale.
  • 1951-52 - 4° nel girone L della Lega Centro di Promozione Interregionale.
  • 1952-53 - 5° nel girone E di IV Serie.
  • 1953-54 - 2° nel girone E di IV Serie.
  • 1954-55 - 8° nel girone F di IV Serie.
  • 1955-56 - 13° nel girone F di IV Serie.
  • 1956-57 - 14° nel girone F di IV Serie.
  • 1957-58 - 7° nel girone F della II Categoria di IV Serie.
  • 1958-59 - 8° nel girone F di IV Serie. Ammesso in Serie C a tavolino per delibera FIGC.
  • 1959-60 - 10° nel Girone B di Serie C.
  • 1960-61 - 11° nel Girone B di Serie C.
  • 1961-62 - 12° nel Girone B di Serie C.
  • 1962-63 - 7° nel Girone B di Serie C.
  • 1963-64 - 12° nel Girone B di Serie C.
  • 1964-65 - 4° nel Girone B di Serie C.
  • 1965-66 - 15° nel Girone B di Serie C.
  • 1966-67 - 1° nel Girone B di Serie C. Promosso in Serie B. Cambia denominazione in A.C. Perugia S.p.A..
  • 1966-67 - 15° in Serie B.
  • 1968-69 - 8° in Serie B.
  • 1969-70 - 10° in Serie B.
  • 1970-71 - 6° in Serie B.
  • 1971-72 - 6° in Serie B.
  • 1972-73 - 14° in Serie B.
  • 1973-74 - 15° in Serie B.
  • 1974-75 - 1° in Serie B. Promosso in Serie A.
  • 1975-76 - 8° in Serie A.
  • 1976-77 - 6° in Serie A.
  • 1977-78 - 7° in Serie A.
  • 1978-79 - 2° in Serie A. Chiude imbattuto il torneo, prima squadra a registrare il record nella storia dei campionati di Serie A a girone unico.
  • 1979-80 - 10° in Serie A. Eliminato nei sedicesimi di finale di Coppa UEFA.
  • 1980-81 - 15° in Serie A. Retrocesso in Serie B.
  • 1981-82 - 6° in Serie B.
  • 1982-83 - 11° in Serie B.
  • 1983-84 - 8° in Serie B.
  • 1984-85 - 4° in Serie B.
  • 1985-86 - 18° in Serie B. Retrocesso direttamente in Serie C2 su delibera della CAF a causa del Secondo Totonero.
  • 1986-87 - 9° nel Girone C di Serie C2.
  • 1987-88 - 1° nel Girone C di Serie C2. Promosso in Serie C1.
  • 1988-89 - 8° nel Girone B di Serie C1.
  • 1989-90 - 9° nel Girone B di Serie C1.
  • 1990-91 - 4° nel Girone B di Serie C1.
  • 1991-92 - 3° nel Girone B di Serie C1.
  • 1992-93 - 2° nel Girone B di Serie C1 dopo aver vinto lo spareggio con l'Acireale. Non viene promosso su delibera della CAF per illecito sportivo.
  • 1993-94 - 1° nel Girone B della Serie C1. Promosso in Serie B.
  • 1994-95 - 7° in Serie B.
  • 1995-96 - 3° in Serie B. Promosso in Serie A.
  • 1996-97 - 16° in Serie A. Retrocesso in Serie B.
  • 1997-98 - 4° in Serie B dopo aver vinto ai rigori lo spareggio con il Torino. Promosso in Serie A
  • 1998-99 - 14° in Serie A.
  • 1999-00 - 10° in Serie A.
  • 2000-01 - 10° in Serie A.
  • 2001-02 - 8° in Serie A.
  • 2002-03 - 9° in Serie A.
  • 2003-04 - 15° in Serie A. Vince la Coppa Intertoto. Eliminato al terzo turno di Coppa UEFA. Retrocesso in Serie B dopo la sfida con la Fiorentina, sesta classificata in B.
  • 2004-05 - 4° in Serie B. Perde la finale dei playoff con il Torino e, oberato dai debiti, fallisce finanziariamente.
  • 2005 - A seguito del fallimento della società Associazione Calcio Perugia S.p.A., viene costituita una nuova società, il Perugia Calcio S.r.l. (in seguito Perugia Calcio S.p.A.), che aderisce al Lodo Petrucci e viene ammessa al Campionato di Serie C1.
  • 2005-06 - 6° nel girone B di Serie C1.
  • 2006-07 - 6° nel girone B di Serie C1.
  • 2007-08 - 5° nel girone B di Serie C1. Perde la semifinale playoff con l'Ancona.
  • 2008-09 - Nel girone B della Lega Pro Prima Divisione.

Perugia in Europa

Stagione Competizione Fase Nazione Avversario Risultati
1976 Coppa Mitropa Girone   Jugoslavia Velez Mostar 2-4, 0-0
Girone   Austria Austria Vienna 0-0, 1-0
1978 Coppa Mitropa Girone   Jugoslavia Partizan Belgrado 2-1, 0-4
Girone   Rep. Ceca Zbrojovka Brno 0-0, 1-0
1979/80 Coppa UEFA 1° Turno   Jugoslavia Dinamo Zagabria 1-0, 0-0
2° Turno   Grecia Aris Salonicco 1-1, 0-3
1999 Coppa Intertoto 2° Turno   Macedonia del Nord FK Pobeda 1-0, 0-0
3° Turno   Turchia Trabzonspor 1-3, 2-1
2000 Coppa Intertoto 2° Turno   Belgio Standard Liegi 1-2, 1-1
2002 Coppa Intertoto 3° Turno   Germania VfB Stuttgart 2-1, 1-3
2003 Coppa Intertoto 3° Turno   Finlandia AC Allianssi 2-0, 2-0
Seminfinale   Francia FC Nantes 1-0, 0-0
Finale   Germania VfL Wolfsburg 1-0, 2-0
2003/04 Coppa UEFA 1° Turno   Scozia Dundee FC 1-0, 2-1
2° Turno   Grecia Aris Salonicco 2-0, 1-1
3° Turno   Paesi Bassi PSV Eindhoven 0-0, 1-3

Campionati nazionali

Categoria Partecipazioni Debutto Ultima stagione

A

13 1975-1976 2003-2004

B

21 1933-1934 2004-2005

C

32 1927-1928 2008-2009

D

8 1951-1952 1958-1959

In 74 stagioni sportive disputate a livello nazionale a partire dall'esordio nel Direttorio Divisioni Inferiori Sud, compresi 2 tornei di Serie C2. Prima della Seconda guerra mondiale, in più occasioni il Perugia si ritirò nei tornei regionali per difficoltà finanziarie.

Giocatori celebri o rappresentativi

Italiani

 


 


 

Stranieri

 

Allenatori celebri

Rosa 2008-2009

N. Ruolo Calciatore
  P Massimiliano Benassi
  P Emanuele Bianchi
  P Riccardo Coletti
  P Gaetano Lucenti
  P Juri De Marco
  D Salvatore Accursi
  D Mirko Barbagli
  D Filippo Di Stani
  D Mirko Cudini
  D Diego Gabriel Raimondi
  D Simone Calori
  D Nicola Pagani
  D Alessandro Zoppetti
  C Michele Boldrini
N. Ruolo Calciatore
  C Alessio Stamilla
  C Giampaolo Giuliacci
  C Aniello Cutolo
  C Pietro De Giorgio
  C Fabio Gatti
  C Adriano Sartorio Mezavilla
  C Giovanni Passiglia
  C Nicola Pizzolla
  A Gabriel Enzo Ferrari
  A Fabio Mazzeo
  A Denis Maccan
  A Umberto Del Core

Staff tecnico

Allenatore:   Maurizio Sarri

Palmarès

Trofei nazionali

1974/1975
1945/1946, 1966/1967
1993/1994
1987/1988

Trofei internazionali

2003

Trofei giovanili

Note

  1. ^ Secondo le statistiche ufficiali di www.uefa.com il Perugia ha vinto solo l'edizione del 2003. Tuttavia la squadra biancorossa ha vinto anche l'edizione del 1978, ufficialmente non riconosciuta dalla UEFA che pubblica l'albo della Coppa Intertoto a partire dal 1995.

Collegamenti esterni

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