Venezia

comune italiano, capoluogo dell'omonima città metropolitana e della regione Veneto
Disambiguazione – Se stai cercando l'antica regione geografica, vedi Venezia (regione).

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 Bene protetto dall'UNESCO
Venezia e la sua laguna
 Patrimonio dell'umanità
Criterio(i)(ii)(iii)(iv)(v)(vi)
PericoloNon in pericolo
Riconosciuto dal1987
Scheda UNESCO(EN) Venice and its Lagoon
(FR) Scheda

Venezia /veˈnɛʦːja/ (in veneziano Venesia[1] /veˈnɛsja/) è una città di 270.129[2] abitanti dell'Italia nord-orientale, capoluogo della regione Veneto e della provincia omonima. È stata inoltre per più di un millennio capitale della Repubblica di Venezia e conosciuta a questo riguardo come "la Serenissima" o "la Dominante"[3].

Per le peculiarità urbanistiche e per l'inestimabile patrimonio artistico, Venezia è universalmente considerata tra le più belle città del mondo ed è annoverata tra i patrimoni dell'umanità tutelati dall'UNESCO. Per questo motivo, è la città italiana con il più alto flusso turistico[4], in gran parte dall'estero.

Il territorio comunale si estende su buona parte della Laguna di Venezia ma anche sulla terraferma circostante, comprendendo la vasta area metropolitana che ha per centro Mestre.

Geografia

Come già accennato, il centro storico di Venezia sorge su un insieme di isole poste nel mezzo della Laguna di Venezia, sulla costa adriatica nord-occidentale (golfo di Venezia), per un totale di 60.242[2] abitanti. A queste si aggiungono la maggior parte delle isole dell'estuario (30.393[2] abitanti) e la terraferma (179.494[2]) che con i suoi 130,03 km² di estensione, rappresenta l'83% delle superfici emerse del territorio.

Il centro storico è sempre stato isolato dalla terraferma (cosa che in più occasioni ha rappresentato un efficiente sistema difensivo) fino al 1846, quando fu ultimato il ponte ferroviario, affiancato, nel 1933, dal Ponte della Libertà, aperto al traffico stradale; lungo 4 Km collega Mestre a Piazzale Roma.

Dista circa 37 km da Treviso e 40 km da Padova.

Clima

 
Alba a Venezia

Il clima di Venezia è quello tipico della Pianura Padana, mitigato per la vicinanza al mare nelle temperature minime invernali (3°C in media) e nelle massime estive (24°C in media). Si può considerare un clima di transizione tra il continentale e il mediterraneo. La piovosità raggiunge i suoi picchi in primavera e in autunno e sono frequenti i temporali estivi. In inverno non sono infrequenti le nevicate (ma normalmente la neve tende a sciogliersi rapidamente), tuttavia la notte gela spesso, cosa che coinvolge anche le acque lagunari delle zone più interne. L'elevata umidità può provocare nebbie nei mesi freddi ed afa in quelli caldi.

I venti principali sono la Bora (NE) dominante nei mesi invernali e primaverili, lo Scirocco (SE) in estate e, meno frequente, Libeccio (SW, detto localmente Garbìn)[5].

Ambiente

L'inquinamento dell'aria è un problema ben conosciuto e che coinvolge tutta l'area della pianura padana, anche se è praticamente inesistente il traffico veicolare nella città storica si registrano gli stessi livelli di particolato Pm10 che si registrano sulla terraferma[6].

Il polo petrolchimico di Marghera genera una emissione di inquinanti nell'aria e nell'acqua della laguna. Una recente indagine ha rilevato le quantità per una serie di sostanze emesse in atmosfera distinte per settore di attività, leggiamo che in un anno (dati relativi al 1999) vengono emesse 23.000 tonnellate di ossidi di azoto, 27.000 t. di ossidi di zolfo, 1500 t. di particelle sospese e ancora metalli come 9 t. di ferro, 3 t. di rame, 1, 5 t. di piombo e così via[7]. Se in un primo tempo, all'inizio del '900, il polo industriale era visto come fonte di progresso e di benessere economico, nel corso dei decenni nella popolazione si è sviluppato un atteggiamento sempre più critico, fino a sfociare nel celebre, e tormentato, mega processo al petrolchimico che ha visto fronteggiarsi come parte civile i lavoratori e familiari di lavoratori del petrolchimico, le autorità civili (tra queste la Regione Veneto, la Provincia ed il Comune di Venezia insieme alla Presidenza del Consiglio e al Ministero dell'Ambiente) associazioni ambientaliste e sindacali contro ventotto imputati e responsabili civili le maggiori aziende chimiche (Edison, Enichem, Eni e Montefibre), il processo si è chiuso nel maggio del 2006 con la sentenza di Cassazione.[8][9][10].

La Vongola filippina (Tapes philippinarum), differente dalla Vongola verace italiana (Tapes decussatus)[11], detta in veneziano caparozzolo, introdotta nel mediterraneo negli anni settanta e recentemente diffusasi in laguna[12], ha influito sulle forme di pesca tradizionale, la pesca del novellame e la pesca della moeca; la moeca è il granchio in una fase dello sviluppo (ovvero, durante il cambiamento della muta) in cui mancano parti dure ed è completamente molle, è una prelibatezza gastronomica e la sua pesca, compiuta ormai da pochi, si svolge secondo una tecnica immutata da secoli, trasmessa di padre in figlio e che richiede una decina di anni per la formazione del pescatore[13]. Negli ultimi anni si sono verificati episodi di criminalità legati alla pesca illegale di vongole in terreni inquinati[14] [15].

L' acqua alta

  Lo stesso argomento in dettaglio: Acqua alta.
 
Acqua alta a San Marco

Con il termine di acqua alta sono indicati nella laguna di Venezia picchi di marea particolarmente pronunciati, tali da provocare allagamenti nell'area urbana. Il fenomeno è frequente soprattutto nel periodo autunnale-primaverile, quando l'alta marea arriva ad allagare buona parte della città rendendo difficili gli spostamenti per calli e campi

Il fenomeno dell'acqua alta è generato dalla combinazione di due fattori principali: un contributo astronomico che crea l'alternarsi regolare delle maree ed una causa meteorologica, l'ondata di bufera (storm surge in inglese), composta dalla combinazione di vento e pressione atmosferica sulla massa marina; l'alta marea da sola non genera l'acqua alta, è l'ondata di bufera che combinandosi con la marea astronomica porta il livello dell'acqua ad alzarsi oltre i livelli normali ed in modo molto meno prevedibile. Il rialzo dell'acqua oltre il livello di marea è un fenomeno normale in un bacino chiuso come il mare Adriatico ed il vento che lo favorisce non è tanto la Bora comune a Venezia ma lo Scirocco che agisce in senso longitudinale su tutta la massa d'acqua dell'Adriatico[16]. L'apertura delle bocche di porto, aumentando i canali di scambio d'acqua tra laguna e mare, ha amplificato il fenomeno che nel passato era un evento straordinario per la città. Anche numerosi lavori di interramento di parti della laguna (ad esempio per la realizzazione di Porto Marghera, o dell'Isola del Tronchetto hanno ridotto il volume di acqua invasabile e quindi modificato il comportamento delle maree.

In caso sia prevista "acqua alta", la città è dotata di un sistema di segnalazione in grado di informare gli abitanti con un certo anticipo attraverso comunicazioni telefoniche e sirene, per permettere di predisporre in tempo l'occorrente per fronteggiare l'evento. Nei periodi di maggior frequenza del fenomeno a cura dell'Amministrazione Comunale è attivo un sistema di passerelle, ovvero di tavole di legno appoggiate su supporti in ferro che creano percorsi "asciutti" lungo i principali itinerari della città. Tali supporti sono garantiti fino ad un livello di marea di +120 cm, oltre i quali vengono rimossi in quanto alcuni tratti di "passerelle" inizierebbero a galleggiare. Quando l'acqua supera i +95 cm alcune linee di navigazione pubblica vengono limitate e/o deviate, in quanto i mezzi non sono più in grado di passare sotto il Ponte delle guglie, il Ponte dei Tre Archi ed il ponte ferroviario che scavalca il canale di Scomenzera. Se la marea raggiunge livelli più elevati, sono previste ulteriori riduzioni del servizio, fino al blocco totale dovuto all'impraticabilità degli imbarcaderi, ossia i pontoni galleggianti che costituiscono le fermate.

Allo scopo di contrastare il fenomeno dell'acqua alta, dal 2003 è in corso di realizzazione il progetto Mose che nell'intenzione dei progettisti permetterà la riduzione delle acque alte eccezionali grazie a barriere mobili costituite da un numero variabile di paratoie ancorate sul fondo delle bocche di porto della laguna, che verranno fatte emergere in caso di bisogno attraverso un sistema pneumatico che immettendovi l'aria ed espellendo l'acqua le porterà a galleggiare sfruttando il principio di Archimede. La fine dei lavori è prevista per il 2013 ed il costo dei lavori è stimato in 4300 mil€.[senza fonte]

Storia

  Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Venezia.

La laguna veneta si forma nel 800 a.C. circa da un precedente ambiente fluvio-palustre e si suppone che qui vi fossero insediamenti umani sin dall'epoca preistorica vista la ricchezza di risorse che favorivano caccia e pesca[17]. In età pre-romana, vale a dire nel periodo paleoveneto, la civiltà era ben radicata nella zona con popolazioni dedite alla pesca, alla produzione del sale, ai trasporti marittimi e alle altre attività mercantili connesse. Snodo di intensi traffici commerciali che collegavano l'Adriatico con il centro e nord Europa, in questo periodo vengono a svilupparsi alcuni insediamenti, tra i quali spicca, ormai con una fisionomia protourbana, il centro di Altino[18]

La venuta dei Romani non fa che rafforzare questa situazione. Il sistema dei porti viene potenziato (a questo periodo risale Chioggia), mentre l'entroterra viene bonificato e centuriato, cosa peraltro ancora visibile nell'attuale disposizione di strade e fossi[19]. La laguna divenne forse luogo di villeggiatura per la nobiltà, come testimoniano alcuni ritrovamenti[19].

Secondo il Chronicon Altinate (XI secolo), il primo insediamento a Venezia sulla Riva Alta (Rialto) risale al 25 marzo del 421 con la consacrazione della chiesa di San Giacometo sulle rive dell'attuale Canal Grande. Gli abitanti della terraferma vi cercarono rifugio a seguito delle varie ondate di invasioni barbariche che si succedettero dal V secolo, in particolare quella degli Unni (452) e dei Longobardi (568)[20]. Tuttavia Venezia si presentava allora come un insieme di piccoli insediamenti ancora molto eterogeneo, mentre maggiore importanza assumono alcuni centri limitrofi come Torcello, Ammiana, Metamauco. Parallelamente, si vengono a trasferire in laguna le maggiori istituzioni religiose, come il Patriarca di Aquileia a Grado e il vescovo di Altino a Torcello.

Riuniti assieme con tutta l'Italia all'impero con la prammatica sanzione di Giustiniano del 554, il Triveneto è nuovamente travolto dalla calata dei Longobardi del 568. I bizantini perdono gran parte della zona, mantenendo solamente la fascia costiera[21]. È da questo momento che il termine Venetia, un tempo riferito a tutto il Veneto, viene ad indicare solo la zona delle lagune.

Eretta nel 697 la Venezia a ducato dipendente dall'Esarcato di Ravenna, con capitale prima ad Eracliana, quindi Metamauco, a seguito della tentata invasione franca di Pipino (Carlomanno), nell'821 la più sicura Rialto diviene capitale del Ducato di Venezia, assumendo nel tempo il nome stesso del territorio e dello stato e diventando definitivamente Venezia[22].

La vicinanza con l'Impero franco, il rapporto privilegiato con l'oriente Bizantino e contemporaneamente la distanza da Costantinopoli ne fece uno dei principali porti di scambio tra l'Occidente e l'Oriente, permettendo lo sviluppo di una classe mercantile dinamica ed intraprendente che nel corso di quattro secoli circa trasforma la città da remoto insediamento e avanposto imperiale a potenza padrona dei mari, ormai totalmente indipendente.

È annoverata fra le Repubbliche marinare, insieme a Genova, Pisa e Amalfi; a ricordo di ciò il leone di San Marco, emblema della Serenissima, appare nelle insegne marine della bandiera italiana.

Il capo del governo era il Doge (dal latino dux), il quale vide, col passare del tempo, il suo potere sempre più vincolato da nuovi organi istituzionali. Molti Dogi, soprattutto prima dell'anno mille, si videro costretti a prendere i voti perché i cittadini li reputavano troppo bramosi di potere: alcuni vennero anche uccisi o abbacinati.

All'apice della sua potenza, nel XIII secolo, Venezia dominava gran parte delle coste dell'Adriatico, regioni quali la Dalmazia, l'Istria, molte delle isole dell'Egeo, Creta, Cipro, Corfù, ed era la principale potenza militare e tra le principali forze mercantili nel Medio oriente. Nel XV secolo il territorio della Repubblica si estendeva da Brescia all'Istria, e da parte dell'attuale provincia di Belluno, al polesine veneto. Ma la decadenza cominciò a farsi sentire già nel XV secolo: eventi storici come l'accrescersi della potenza Ottomana e lo spostamento dei commerci verso le Americhe, colpirono duramente la vocazione marittima della città che finì per volgere i suoi interessi economici verso l'entroterra.

Nel XVIII secolo Venezia fu tra le città più raffinate d'Europa, con una forte influenza sull'arte, l'architettura e la letteratura del tempo, ma questo non era che un segno del suo inesorabile tramonto. Dopo oltre 1000 anni d'indipendenza, il 12 maggio 1797 il doge Ludovico Manin e il Maggior Consiglio vennero costretti da Napoleone ad abdicare, per proclamare il "Governo Provvisorio della Municipalità di Venezia".

Con il Trattato di Campoformio tra Francesi ed Austriaci, il 17 ottobre 1797 la "Municipalità di Venezia" cessò di esistere e furono ceduti all'Austria il Veneto, l'Istria, la Dalmazia e le Bocche di Cattaro, che andarono a formare la "Provincia veneta" dell'Impero Austro-Ungarico. Tornata ai Francesi, fu di nuovo Austriaca sino all'Unità d'Italia.

Nel 1848 la città partecipò attivamente ai moti rivoluzionari e sotto l'iniziativa di Daniele Manin fu, sebbene per poco, indipendente con l'istituzione della Repubblica di San Marco. Nel 1866 entrò a far parte del Regno d'Italia e l'annessione fu sancita dal plebiscito del 21 ottobre del 1866, che vide vincere il sì con il 99, 9% dei voti favorevoli dell'elettorato attivo.

Divenuta comune del Regno d'Italia, soprattutto con i decreti degli anni venti la città vide accrescere notevolmente il suo territorio, grazie alla soppressione dei comuni di Malamocco ([[1883]), Burano, Murano, Pellestrina (1923), Chirignago, Zelarino, Mestre e Favaro Veneto (1926).

Etimologia del nome

  Lo stesso argomento in dettaglio: Venezia (regione).

Il toponimo "Venezia" (e le sue antiche varianti: Venédia-Venétia-Venésia-Venéxia-Vinegia) era utilizzato in passato per indicare tutta la terra dei Veneti antichi, corrispondente pressapoco agli attuali Veneto e Friuli. Deriva dall'etnico Veneti, attestato per diverse popolazioni antiche (oltre a quelle stanziate in Veneto, l'etnico compare in Asia Minore, in Illiria, in Bretagna e nel Lazio), che deriverebbe dall'indoeuropeo *wenet- ", indicante i conquistatori indoeuropei (secondo il Devoto); invece, secondo le recenti e discusse tesi di Semerano, il termine "Veneti" deriverebbe dall'accadico enu e dal semitico ain ("fiume" ma anche "sorgente"), con il significato di "abitanti accanto al fiume o alla sorgente". Il termine è attestato come Venetkens (genti venete) in una lunga iscrizione in lingua venetica, su una stele paleoveneta ritrovata di recente a Villa Guiccioli di Isola Vicentina e conservata presso il Museo Archeologico di Vicenza.

Questo termine compare anche nella suddivisione amministrativa augustea dell'Italia (7 d.C) e, accanto all'antica Istria, faceva parte della X regione. Il toponimo continuò ad essere utilizzato sotto i Bizantini che chiamavano Venetikà o, in latino Venetia maritima, la fascia costiera da Chioggia a Grado[23]. Di conseguenza, il nome è passato poi ad indicare il ducato di Venezia e solo più tardi la sua capitale: è noto infatti che il centro è sorto in epoca tarda riunendo gli abitati sorti sulle sue isole.

Una particolarità del nome latino di Venezia è che esso è un pluralia tantum, si declina cioè al plurale Venetiae e non Venetia; questo forse perché la città veniva concepita come l'unione di più centri sorti sulle diverse isolette e poi fusisi insieme, o comunque costituita da una pluralità di elementi. Un meccanismo, questo, analogo a quanto avvenuto per i nomi di altre città, come Atene, chiamata Ἀθῆναι (Athénai; lat.: Athenae) perché costituita di più circoscrizioni, i demi. Nei documenti antichi la regione compariva, quindi, al singolare Venetia (Venetia et Histria, Venetia Maritima), ma quando ci si riferiva alla città si ricorreva invece al plurale: Venetiarum Civitas, Venetiarum ResPublica, Venetiarum Patriarcha.

Urbanistica

File:Venezia-vista-aerea.jpg
Venezia dall'alto.

Il corpo principale di Venezia visto dall'alto ha l'aspetto di un pesce[24], con la coda rivolta verso est. Il centro è tradizionalmente diviso nei sei sestieri di Dorsoduro, Santa Croce, San Polo, San Marco, Cannaregio e Castello e si sviluppa su ben 118 isolette collegate da 354 ponti e divise da 177 tra rii e canali.

I canali principali della città sono il Canal Grande ed il Canale della Giudecca. Il primo taglia in due la città tracciando una "S", il secondo separa il centro storico propriamente detto dall'isola della Giudecca.  

Architettura

La conformazione ed il terreno su cui sorge Venezia hanno richiesto la soluzione a diversi problemi nella costruzione degli edifici e nell'urbanistica della città.[25].

  • Il consolidamento delle fondamenta, ottenuto piantando nel terreno instabile delle isole lagunari dei pali di legno.
  • L'assenza di fonti di acqua potabile ha portato allo sviluppo dei campi e campielli, dove la stessa area urbana veniva usata come una enorme cisterna, isolata dalle infiltrazioni della laguna con argilla e riempita di sabbia per la raccolta ed il filtraggio dell'acqua piovana, infine un pozzo al centro del campiello permetteva l'approvvigionamento di acqua potabile. Spesso le vere da pozzo sono vere e proprie opere d'arte in marmo bianco, al giorno d'oggi se ne contano 600 circa ma, prima della costruzione dell'acquedotto nel 1858, ne esistevano 6782 in tutta la città.[26][27]
  • L'adeguamento delle abitazioni con ingressi via acqua per l'accesso delle persone e dei magazzini per il carico scarico delle merci.

Architettura, a Venezia, significa anche "architettura" del paesaggio e dell'ambiente.

 
Ghetto di Venezia

Il delicato equilibrio della laguna, che risente dell'apporto di sedimenti e di acqua dolce dai fiumi, dell'invasione dell'acqua marina in base alle maree e al vento, ha reso necessario l'attento controllo del regime delle acque nel corso dei secoli, in ciò Venezia è stata maestra nel passato modellando la laguna con interventi idraulici e di gestione ambientale e trovando un equilibrio tra laguna e città. Tale equilibrio si è rotto nell'ultimo secolo a causa dell'intervento umano portando all'aggravamento del fenomeno dell'acqua alta[28]. Il progetto MoSE, ormai deciso da parte del Governo Nazionale per salvare Venezia dalle acque alte [29] è contestato da alcuni ambienti cittadini.[30]

Un elemento tipico dell'architettura di Venezia è la patera.

Monumenti e luoghi d'interesse

 
Leone di San Marco
File:Samn Marco.JPG
La Basilica di San Marco

Il cuore della città di Venezia è Piazza San Marco, per definizione l'unica a meritarsi il nome di piazza: le altre piazze sono chiamate infatti "campi" o "campielli". La Basilica di San Marco appare al centro della piazza, colorata d'oro e rivestita da mosaici che raccontano la storia di Venezia, assieme ai meravigliosi bassorilievi che raffigurano i mesi dell'anno. Sopra la porta principale, i quattro cavalli bronzei di Costantinopoli, (sono copie: gli originali sono nel museo di San Marco) ricordano la quarta Crociata del 1204. La sua forma a croce greca è sovrastata da cinque enormi cupole. È la terza Basilica dedicata a San Marco che sorge in questo luogo: le prime due andarono distrutte. Pare che questa versione sia stata ispirata dalla chiesa dei Santi Apostoli di Costantinopoli. L'interno è rivestito di mosaici a fondo oro che raffigurano passi biblici e allegorici. Inizialmente, era la cappella dei Dogi della Repubblica di Venezia.

 
Il Palazzo Ducale

Il Palazzo Ducale sorge a fianco della Basilica: a unirli, la Porta della Carta, meravigliosa opera di Bartolomeo Bon, che oggi è l'uscita del museo di Palazzo Ducale. L'ingresso principale è sul lato che guarda alla laguna. Sede del governo della Serenissima, è stato costruito nel XV secolo con marmi d'Istria. Qui sorgeva un castello, poi dato alle fiamme per far uscire Pietro IV Candiano che vi aveva trovato rifugio durante una sommossa. Ora il Palazzo è un museo, con opere dei migliori artisti veneziani: la Biblioteca Sansovina, che si trova al suo interno, ospita delle mostre temporanee. Da vedere la Sala del Maggior Consiglio, che per secoli fu la più grande sede di governo del mondo, il Ponte dei Sospiri, le carceri e i Piombi.

Di fronte al Palazzo Ducale sorge il campanile di San Marco: costruito nel 1173 come faro per i naviganti, fu restaurato da Bartolomeo Bon nel XV secolo. Crollò il 14 luglio 1902 e venne interamente ricostruito. La loggetta in marmo rosso di Verona è un'opera di Jacopo Sansovino, e su di essa si trovano i bassorilievi che raffigurano allegorie con le imprese della Repubblica del Leone.

 
Ponte di Rialto

Un altro simbolo della città è il Ponte di Rialto: opera di Antonio Da Ponte, sorse nel 1591. Costituiva l'unico modo di attraversare il Canal Grande a piedi: infatti, rimase l'unico ponte fino al 1854, quando fu costruito il Ponte dell'Accademia. Sui lati del corpo centrale si trovano negozi di lusso mentre, alla fine del ponte, nel sestiere di San Polo, la pittoresca pescheria e la chiesa di San Giacomo di Rialto.

Altri importanti monumenti veneziani sono l'Arsenale, la chiesa di Santa Maria della Salute, la basilica di Santa Maria gloriosa dei Frari, le sinagoghe del Ghetto.

 
Torre dell'orologio in piazza San Marco

Chiese

  Lo stesso argomento in dettaglio: Chiese di Venezia.

Palazzi

  Lo stesso argomento in dettaglio: Palazzi di Venezia.

Piazza e campi

Altri edifici e luoghi di rilievo

Società

Demografia

Abitanti censiti nell'attuale territorio del comune[31]

File:Popolazione Venezia.PNG

Per una corretta lettura del grafico a fianco, è da segnalare che il 2 aprile 1999, dopo un voto referendario, è stato istituito il Comune di Cavallino-Treporti mediante lo scorporo del litorale a nord-est del centro storico. Pertanto a partire da quella data gli abitanti di Cavallino-Treporti (11.824 nel 2001) non rientrano più nel computo di quelli del Comune di Venezia.
L'età media della popolazione si attesta sui 47,10 anni di età. In questo senso, la differenza tra estuario (centro storico compreso) e terraferma non è più marcata come un tempo, visto che ora anche Mestre e Marghera (meno gli altri sobborghi) si stanno notevolmente spopolando, fenomeno che interessa sin dagli anni novanta un po' tutte le metropoli italiane [32].

A conferma del costante invecchiamento della popolazione, nel 2006 si sono contati 2.094 nati vivi (7,8‰) e 3.265 morti (12,3‰), per un saldo naturale di -1.216 unità (-4,5‰). Mediamente, si hanno 2,1 componenti per famiglia[33].

In 55 anni (1951-2006) il centro storico ha perso il 65 % circa della popolazione. Sempre nel 1951, la proporzione tra centro storico, estuario e terraferma era di 55:14:21, nel 2006 di 23:11:66[34].

Gli stranieri residenti, alla fine del 2006, erano 16.959 (il 6,3%)[35].

Lingue e dialetti

Nel comune di Venezia è parlata una notevole varietà di dialetti della lingua Veneta, soprattutto a causa delle notevoli diversità geografiche del territorio, suddiviso tra centro storico, estuario e terraferma.

Sostanzialmente, si può dire che il dialetto veneziano, più propriamente veneziano lagunare, è parlato in tutta l'area della Laguna Veneta, centro storico compreso, ma può mostrare notevoli differenze tra isola e isola; spicca tra tutte Pellestrina, dove permane un idioma affine al chioggiotto. Nell'entroterra è invece parlato il dialetto trevigiano.

Questa differenziazione ovviamente non è così marcata, almeno non come un tempo. Il veneziano è ben presente anche in terraferma a causa dello spopolamento del centro storico a favore di Mestre e dei sobborghi limitrofi e spesso qui si possono ravvisare degli "ibridi" tra le varie parlate.

Religione

Frutto di una storia peculiare nell'occidente europeo, la diocesi di Venezia è l'unica in Italia a titolare Patriarca il proprio vescovo cattolico. Quest'ultimo, che, secondo una prassi in vigore dal 1827 è un cardinale, è pure il metropolita della provincia ecclesiastica che comprende tutte le diocesi del Triveneto con l'esclusione di Udine, Gorizia, Trieste, Trento e Bolzano.

Da ricordare anche l'Ordine Mekhitarista, insediatosi nel 1717 sull'isola di San Lazzaro degli Armeni. Si tratta di una delle più importanti istituzioni di cultura armena nel mondo.

Dal 1991 Venezia è inoltre sede dell'Arcidiocesi Ortodossa d'Italia, sottoposta al Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli[36]. Suo centro è la Chiesa di San Giorgio dei Greci, a Castello.

L'unica chiesa anglicana è Saint George's, ricavata da un palazzo patrizio nei pressi dell'Accademia.

Per quanto riguarda le altre religioni, degna di nota è la Comunità Ebraica di Venezia, con sede nel noto Ghetto; conta circa 500 appartenenti.

I templi degli altri culti sorgono soprattutto in terraferma.

Qualità della vita

Anno Qualità della Vita (Sole 24 Ore) Qualità della Vita (Italia Oggi) Rapporto Ecosistema Urbano (Legambiente)
1994 14°
1995 15° (+ 1)
1996 (+ 6)
1997 20° (- 11)
1998 n.v.
1999 n.v.
2000 33° (- 13[37])
2001 33° (0)
2002 57° 31° (+ 2)[38]
2003 53° (+ 5) 48° 23° (+ 8)[38]
2004 47° (+ 6) 54° (- 6) 67° (- 44)[38]
2005 57° (- 10) 30° (+ 24) 28° (+ 39)[38]
2006 56° (+ 1) 39° (- 9) 18° (+ 10)[38]
2007 40° (+ 16) 14° (+ 25) 11° (+ 7)[38]
2008 37° (+3) 39° (- 25) 10° (+ 1)[38]

Cultura

 
Il Ponte dei Sospiri

Istruzione

Biblioteche

La comunità ebraica gestisce la biblioteca-archivio "Renato Maestro", sita nel Ghetto.

Per quanto riguarda le biblioteche civiche, il Sistema Bibliotecario Urbano del Comune di Venezia, con sede a Mestre, raggruppa diciannove biblioteche, delle quali tre si trovano nel centro storico, quattro nelle isole e dodici in terraferma.

  Lo stesso argomento in dettaglio: [[[[Mestre#Biblioteche|Mestre § Biblioteche.

Ricerca

Scuole

Delle varie scuole istituti secondarie di Venezia, vanno ricordati alcuni istituti storici, come i licei classici "Foscarini" (fondato nel 1807) e "Marco Polo" (1812). A queste si può aggiungere la nota Scuola Navale "Morosini", che continua l'antico Collegio dei giovani nobili.

  Lo stesso argomento in dettaglio: [[[[Mestre#Scuole|Mestre § Scuole.

Università

 
Facciata della sede dell'università Ca' Foscari, sul Canal Grande

Venezia è sede universitaria con:

Musei

Media

Cinema

 
Il simbolo del Leone d'Oro della Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia

Se Torino rivendica essere la culla del cinema in Italia ed ospita il Museo Nazionale del Cinema all'interno del proprio monumento simbolo e se Roma con Cinecittà ha prodotto Il Cinema Italiano famoso nel mondo, Venezia è indiscutibilmente la vetrina internazionale con la Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia che è il festival italiano del cinema, ed il Leone d'Oro, il premio che vi si conferisce, ha reputazione pari alla Palma d'oro del festival di Cannes e all'Orso d'oro del festival di Berlino.

Letteratura

 
Libro stampato da Aldo Manuzio
 
Ritratto di Giacomo Casanova

Il veneziano più conosciuto al mondo è Marco Polo (1254 - 1324) che non scrisse ma dettò il Milione, divenuta l'opera più famosa per la conoscenza del mondo asiatico e della Cina nell'Europa del Medioevo.

Venezia è una città legata a filo doppio alla scrittura, da un punto di vista tecnico innanzitutto poiché è stata sede della prima tipografia italiana, condotta da Aldo Manuzio (1449-1515) e restò importante centro tipografico tanto che nel '700 vi si stampava la metà dei libri prodotti in Italia.

A Venezia hanno scritto: Carlo Goldoni (1707 –1793), padre della commedia dialettale, e Giacomo Casanova (1725–1798), scrittore prolifico ricordato soprattutto per la sua autobiografia Histoire de ma vie (Storia della mia vita), che si identifica con Venezia anche per la fama libertina che la città aveva nel '700.

Ugo Foscolo (1778 – 1827) nato a Zante allora Repubblica di Venezia, famoso poeta e patriota del risorgimento.

Di Venezia si è scritto moltissimo, basti ricordare Shakespeare (1564-1616) che vi ambienta l'Othello ed Il mercante di Venezia.

Venezia ha ospitato e ispirato la poetica di Ezra Pound, il quale pubblicò e scrisse nella città la sua prima fatica letteraria "A Lume Spento". Sempre a Venezia, Pound morì nel 1972 e i suoi resti sono tutt'ora seppelliti al locale cimitero dell'isola di San Michele.

Lo scrittore francese Philippe Sollers passa gran parte della sua vita a Venezia e ha pubblicato un Dizionario per gli amanti di Venezia(2004).

Musica

Venezia è la patria del celebre compositore barocco Antonio Vivaldi (1678-1741), del compositore Luigi Nono (1924-1990) e del compositore e direttore d'orchestra Giuseppe Sinopoli (1946-2001). Claudio Monteverdi, chiamato a San Marco dalla corte di Mantova ne riorganizzò il coro e completò i suoi madrigali. A Benedetto Marcello (1686-1739) è intitolato il Conservatorio di Musica della città. A Venezia, nel 1636, fu aperto il primo teatro pubblico a pagamento del mondo, il San Cassiano. Il teatro lirico della città è La Fenice ricostruito dopo l'incendio del 1996 che lo distrusse completamente. La città ospitò un contestatissimo megaconcerto gratuito dei Pink Floyd nel 1989. Ricordato da una canzone dal gruppo raggae veneziano, i Pitura Freska. Nel 1984, la cantante Madonna scelse proprio Venezia per girare il videoclip della sua celebre canzone Like a Virgin. La Biennale di Venezia organizza i Festival di musica contemporanea.[39]

Arte

Venezia, nata come città bizantina, conserva in Italia fulgidi esempi di arte del mosaico nella Basilica di San Marco.

Il precursore della pittura veneta è Paolo Veneziano (XIV secolo) mediatore tra il gusto bizantino e le nuove influenze di Giotto.

Dopo Jacopo Bellini (1396? – 1470?) che si pone tra il gotico ed il primo rinascimento, nel XV e XVII secolo Venezia esprime una scuola di pittura con caratteri propri nell'ambito del rinascimento italiano, Giovanni Bellini (1430 circa -1516), Giorgione (1478 circa - 1510), Tiziano Vecellio (1488 circa - 1576) e il Tintoretto (1518 - 1594) ne sono i massimi esponenti. Ancora Palma il Vecchio (1480-1528) esaltato dal Vasari, il ritrattista Lorenzo Lotto (1480–1556) o il manierista Paolo Veronese (1528–1588) ed ancora Sebastiano del Piombo (1485-1547) amico e collaboratore di Michelangelo. Nel XVIII secolo il Canaletto, Giovanni Antonio Canal (1697 – 1768), sarà autore delle famose vedute. Giovanni Battista Tiepolo (1696-1770) che dipinge in Italia ed in Europa e muore alla corte di Carlo III di Spagna.

Oltre alle numerose chiese e luoghi d'arte, le Gallerie dell'Accademia espongono tra le altre opere di: Jacopo Bellini, Giovanni Bellini, Tintoretto e Tiziano.

Tra i contemporanei il veneziano d'adozione Virgilio Guidi (Roma 1891-Venezia 1984) autore di struggenti vedute della laguna.

Cucina

  Lo stesso argomento in dettaglio: Cucina veneziana.

La cucina veneziana è ovviamente caratterizzata da pescato ma non solo: i prodotti degli orti delle isole, il riso della terraferma, la cacciagione, la pesca nell'alto adriatico, la polenta. Venezia mescola tradizioni locali a influenze lontanissime che vengono dai millenari contatti commerciali. Le sarde in saor, sarde marinate in grado di conservarsi nelle lunghe navigazioni, I risi e bisi, il fegato alla veneziana, i cicchetti bocconcini raffinati e prelibati, antipasti o da gustarsi tutto il giorno con un bicchierino di prosecco. Non solo: Venezia è famosa per l'anguilla (in veneziano bisàto) marinata, per i biscotti ovali e dorati chiamati baicoli, e per i vari tipi di dolci come il "pan del pescatore", con mandorle e pistacchi, la crema fritta veneziana o i bussolai dell'isola di Burano (biscotti al burro e pasta frolla fatti ad "S" o ad anello), i crostoli dette anche le chiacchiere, o bugie, o galani, la fregolotta (una torta friabile alle mandorle), il budino di latte chiamato rosada, e i biscotti di semolino giallo chiamati zaléti

Personalità legate a Venezia

  Lo stesso argomento in dettaglio: Personalità legate a Venezia.

Eventi

 
Carnavale 2008

Geografia antropica

Frazioni

Di fatto il comune non riconosce alcun centro abitato con il titolo di frazione, come è infatti riportato nello stesso statuto comunale che parla solo di municipalità[40]. In realtà, il territorio è partito in numerosi centri di dimensioni più o meno grandi i quali mantengono ancora una certa specificità nei confronti sia del centro storico sia, talvolta, della conurbazione di Mestre. Di seguito è riportata la lista dei principali:

Economia

Venezia è stata per quasi un millennio una città di commerci, diventata potente grazie ad essi e modellatasi nelle sue istituzioni ad uso dei mercanti.
Dopo la decadenza ottocentesca, nel Novecento la città ha trovato nuove risorse nel turismo e nell'industria chimica.

Agricoltura

L'agricoltura conta sulle aree rurali della terraferma, in particolare quelle che si estendono a sud di Marghera e a est di Mestre. Degna di nota è anche l'orticoltura ancora praticata in varie isole della laguna che, più per la quantità, spiccano per la qualità e la specificità dei prodotti (tipico il carciofo violetto di Sant'Erasmo). Nel 2007 si contavano 917 imprese agricole nel territorio comunale (compreso Cavallino-Treporti), in netto calo rispetto al quinquennio precedente[41].

La pesca si basa su 366 imprese[41].

Secondo il Censimento dell'Industria e dei Servizi del 2001[42], al settore primario partecipavano 760 addetti, pari al lo 0,5% della forza lavoro occupata nel comune.

Artigianato

Vista l'importanza del turismo, l'artigianato tipico è ben vivo in città. Tra i prodotti più noti, si ricordano i vetri di Murano e i merletti di Burano. È ancora attivo qualche squero, il cantiere dove si costruiscono e si riparano le imbarcazioni veneziane, come le gondole, secondo i metodi tradizionali.

Industria

L'industria del comune si basa sul polo di Porto Marghera, notevolmente ridimensionato rispetto a qualche decennio fa.

Al settore energetico(acqua, elettricità, gas) fanno capo 2.214 lavoratori. Gli addetti delle industrie estrattive e chimiche sono 7.176, quelli delle industrie metallurgiche 9.203; gli addetti all'edilizia sono 7.144. Le altre industrie riguardano 4.983 lavoratori[42].

Importante l'industria navale presente con la Fincantieri.

Servizi

Il settore trainante della economia veneziana è quello dei servizi. Nel commercio operano 35.629 unità, nei trasporti e comunicazioni 7.346; credito e assicurazioni riguardano 22.262 lavoratori, mentre gli addetti ad altri servizi e alla pubblica amministrazione sono 37.070[42].

Notevole Mestre come importante polo commerciale, esaurito ormai il suo ruolo di mero sobborgo residenziale.

Turismo

È la città con il più alto flusso turistico in Italia[4]: 29.326.000 presenze in provincia nell'anno 2002, rispetto a Roma (19.486.000) e a Firenze (9.540.000). Nella sola città si contavano 8.245.154 presenze e 3.496.160 arrivi, con una netta prevalenza di turisti stranieri sugli italiani (dati 2006[43]). Il flusso è abbastanza costante, anche se i periodi più intensi sono durante il Carnevale e fra maggio e ottobre.

Compreso il comune di Cavallino-Treporti, il turismo conta su 3.496 imprese[41].

Infrastrutture e trasporti

 
Traffico in Canal Grande

Per la sua particolarità di svilupparsi sia sulla terraferma sia sulla laguna, la città di Venezia ha sviluppato un complesso sistema di trasporti sia per via terrestre sia acquea, in grado di permetterle di assolvere a qualsiasi necessità di collegamento, approvvigionamento o di servizio, sia pubblico sia privato. Una simile peculiarità si rende evidente nel centro storico della città e nelle isole dove qualunque spostamento di persone o cose avviene o tramite imbarcazioni o per via pedonale.

La navigazione all'interno della gronda lagunare, sebbene ricada sotto diversi regolamenti e giurisdizioni (Comune di Venezia, Capitaneria di Porto di Venezia, Provincia di Venezia, Magistrato alle Acque, Comune di Chioggia, Capitaneria di Porto di Chioggia, Comune di Cavallino-Treporti) è stata in tempi recenti regolamentata in modo univoco con l'applicazione di un unico regolamento stabilito da un'autorità commissariale governativa e l'applicazione di limiti di velocità, zone a traffico limitato e in generale di un sistema di cartellonistica simile a quella in uso sulle strade. Tale azione di riordinamento del traffico acqueo è volta in particolare alla riduzione del moto ondoso provocato dalle imbarcazioni a motore che causa difficoltà di navigazione per le imbarcazioni tradizionali a remi e danni alle rive, costantemente sottoposte ad un intenso fenomeno erosivo.

Strade

 
Sistema Autostradale di Venezia

La terraferma veneziana è importante snodo anche viario, in particolar modo per il traffico da e per l'Europa orientale e centrale, principali collegamenti autostradali e stradali sono:

L'intera rete è collegata al centro storico attraverso il ponte della Libertà, che congiunge la terraferma con i due terminali stradali della città:

  • l'isola del Tronchetto, destinata al flusso turistico e privato, dotata di parcheggi e interscambi con le linee traghetto per il Lido e le linee di navigazione urbana.
  • piazzale Roma, capolinea delle linee di autobus urbani ed extraurbani e polo di interscambio con le principali linee di navigazione urbana.

Ferrovie

 
Stazione S.Lucia

Venezia è un importante snodo ferroviario per l'Italia nord-orientale in cui convergono le linee:

Lo smistamento dei treni avviene presso la stazione di Venezia Mestre, da dove la ferrovia prosegue verso il lungo ponte della libertà fino ad arrivare alla stazione terminale di Venezia Santa Lucia, posta all'estremità occidentale del Canal Grande e luogo di interconnessione con i trasporti urbani lagunari.

Venezia è una delle mete servite dal famoso Venice-Simplon Orient Express.

Porti

 
Nave da crociera in Bacino San Marco

Il porto di Venezia è il sesto porto in Italia per volume di traffico commerciale. Il movimento merci vede transitare il 6% del traffico totale nazionale, con 29.000 migliaia di tonnellate circa (dati 2004).[44] Relativamente basso invece il traffico passeggeri: il movimento complessivo tra sbarchi e imbarchi di 1.365.375 unità rappresenta il 3,06% del totale nazionale (dati 2005). [45] È da notare però che il 70% circa del traffico passeggeri è dato dal settore crocieristico: il più ad alto valore aggiunto. Oltre a ciò, il trend di crescita di questo settore è stato rapidissimo: in dieci anni è passato da meno di mezzo milione a 1.453.513 passeggeri (dati 2006), [46] facendo di Venezia il primo porto crocieristico italiano ed uno dei primi al mondo: su un parco mondiale di 282 navi da crociera, ben 80 toccano lo scalo veneziano. [47]

Le navi accedono in laguna attraverso le due "bocche di porto" del Lido e di Malamocco. I moli e le banchine sono dislocati su un'ampia porzione di territorio e ripartiti per funzione:

Aeroporti

Sulla terraferma, in località Tessèra, è ubicato l'Aeroporto Marco Polo, terzo in Italia per volume di traffico passeggeri, con 1.983.745 passeggeri su voli nazionali pari al 4,0% nazionale e 3.809.586 su voli internazionali pari al 6,6% nazionale; quarto per movimenti totali, con 73.458 voli equivalente al 5,7% del totale nazionale (dati 2005). Nel trasporto merci, Tessera è il secondo scalo in regione dopo l'aeroporto di Treviso Sant'Angelo, il traffico merci movimenta 12.341 migliaia di tonnellate, pari al 1,5% del totale nazionale (dati 2005).[48]

Dal 2004 l'aeroporto utilizza la nuova aerostazione, dotata di finger per aeroplani e progettata per operare con 15 milioni di passeggeri l'anno; ma attualmente è sui 7 milioni, con crescite annuali del 5% grazie ad un costante aumento dei voli e delle tratte.

Mobilità urbana

Oltre alle normali reti di trasporto pubblico urbano (autobus e tram in costuzione), che servono la terraferma e le isole del Lido e di Pellestrina, il centro storico e le isole lagunari sono collegata da una fitta rete di linee di navigazione operate dall'azienda ACTV per le quali è utilizzata un'ampia gamma di mezzi, differenziati a seconda delle esigenze:

  • Vaporetti, utilizzati nelle linee interne urbane che percorrono il Canal Grande, hanno una capienza di circa 250 persone.
  • Motoscafi, utilizzati nelle linee urbane di circumnavigazione per la loro superiore velocità e minore altezza dato il passaggio sotto ponti bassi, hanno una capienza di circa 150 persone.
  • Battelli foranei, utilizzati nei collegamenti minori e maggiori con le isole, hanno una capienza di circa 250-350 persone.
  • Motonavi, utilizzate nei collegamenti maggiori con le isole per la loro alta capacità e funzionalità in ogni condizione atmosferica grazie ad apparati radar, hanno una capienza di circa 1200 persone. Sono gli unici mezzi abilitati a navigare nei canali maggiori con forte nebbia. Nonostante ciò nel 2000 una motonave è stata urtata, provocando solo feriti, da un cargo estero che si è dato alla fuga.
  • Motozattere, noti anche come ferry boat, utilizzate per il trasporto di autoveicoli e autotreni, circa 70, da e per l'isola del Lido. Tra lido e l'isola di Pellestrina vi è un'ulteriore spola di ferry con ridotte capacità, circa 40 mezzi, che lavora all'unisono con la linea di autobus che percorre interamente le due isole.

Tali mezzi acquei dispongono di approdi, i cosiddetti pontili, costituiti da pontoni galleggianti ormeggiati a robuste palificazioni e collegati alle rive tramite passerelle: ne esistono quasi un centinaio di vario genere e grandezza sparsi per la città e la laguna.

Nell'ambito del trasporto pubblico di linea opera da anni anche Alilaguna, società privata con una partecipazione pubblica del 30% di Actv che garantisce da oramai dieci anni il collegamento via acqua tra l'aeroporto di Venezia e il centro Storico. Alilaguna opera inoltre da qualche anno il collegamento via acqua tra la stazione marittima e San Marco.

Sempre nell'ambito del trasporto pubblico, nella città storica è attivo un servizio taxi su imbarcazioni funzionante esattamente come qualsiasi altro servizio di auto pubbliche del mondo.

Presso Venezia-Piazzale Roma e Lido-Santa Maria Elisabetta avviene l'interscambio tra il trasporto pubblico acqueo e quello su ruota, sono inoltre presenti collegamenti da e per il terminale di Fusina, l'aeroporto e Punta Sabbioni, nel comune di Cavallino-Treporti. Relativamente ai collegamenti pubblici, è in corso di realizzazione la linea tramviaria di collegamento tra Venezia e Mestre.

Dal 1 maggio 2008, è entrato in funzione il sistema di bigliettazione elettronica Imob

  Lo stesso argomento in dettaglio: Imob.

Trasporto privato

Per il trasporto privato esiste un'amplissima gamma di imbarcazioni, delle più svariate forme e dimensioni, le più numerosi delle quali sono perlopiù imbarcazioni tipiche veneziane. Per tale naviglio privato esiste una fitta rete di servizi, con rimesse per l'alaggio e il varo, cantieri per la costruzione e manutenzione, distributori di carburante e ormeggi privati, sia temporanei sia dati in concessione.

Trasporto commerciale e da lavoro

Così come per le persone e i servizi pubblici, anche le merci seguono, nella città storica, un doppio percorso acqueo e terrestre, snodo principale di tale sistema è l'isola del Tronchetto, dove le merci vengono scaricate dai camion e trasbordate sulle imbarcazioni che provvedono poi a distribuirle in tutta la città (e viceversa). Analogamente qualsiasi altra attività lavorativa, dai trasporto-valori alle imprese edili, sono dotate di propri mezzi acquei atti a consentire lo svolgimento delle loro occupazioni.

Servizi di pubblica utilità

Nel centro storico tutti i servizi di pubblica utilità e le amministrazioni pubbliche sono dotate di proprie imbarcazioni per le più svariate attività, dal servizio di rappresentanza all'emergenza sanitaria, si incontrano così imbarcazioni della Polizia di Stato, dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, idroambulanze del Servizio di Urgenza ed Emergenza Medica, imbarcazioni antincendio dei Vigili del Fuoco, pattuglie della Guardia Costiera, della Polizia Locale, Provinciale, Lagunare, barche della Polizia Penitenziaria, del Servizio Postale, della Nettezza Urbana o addette ai Servizi Funebri. Molte delle istituzioni utilizza imbarcazioni progettati esclusivamente per la laguna Veneta.

Amministrazione

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Amministrazioni precedenti

  Lo stesso argomento in dettaglio: Sindaci di Venezia.

Municipalità

Il comune di Venezia è amministrativamente suddiviso nelle seguenti municipalità[49][50]:

  1. Municipalità di Venezia-Murano-Burano (69.679 ab. e 211 km²) (ex Quartieri n.1 San Marco - Castello - Sant'Elena, n.2 Cannaregio, n.3 Dorsoduro - S.Polo - S.Croce, n.4 Giudecca - Sacca Fisola, n.7 Murano e n.8 Burano)
  2. Municipalità di Lido-Pellestrina (21.691 ab. e 72 km²) (ex Quartieri n.5 Lido - Malamocco - Alberoni e n.6 Pellestrina - San Pietro in Volta)
  3. Municipalità di Favaro Veneto (23.376 ab. e 45 km²) (ex Quartiere 10 Favaro)
  4. Municipalità di Mestre-Carpenedo (88.181 ab. e 24 km²) (ex Quartieri n.11 Carpenedo Bissuola, n.15 Piave 1866, n.13 San Lorenzo 25 aprile, n.12 Terraglio)
  5. Municipalità di Chirignago-Zelarino (37.629 ab. e 26 km²) (ex Quartieri n.14 Cipressina - Zelarino - Trivignano e n.16 Chirignago - Gazzera)
  6. Municipalità di Marghera (28.285 ab. e 35 km²) (ex Quartiere 17 Marghera - Catene e n.18 Malcontenta)

Le municipalità furono istituite il 7 febbraio 2005 e divennero operative dal 21 aprile dello stesso anno. In precedenza, la città era partita in 18 quartieri, ridotti a 13 nel 1997[51]

Gemellaggi

Venezia è gemellata con:

  Sarajevo, dal 1994   Tallinn   Suzhou, dal 1980   Cropani.

È inoltre gemellata con la   Contrada della Chiocciola della città di Siena.

Accordi di cooperazione

  Norimberga, dal 1999   Istanbul, dal 1993   Kedke, dal 2000   Qingdao, dal 2001   Salonicco, dal 2003   Fort Lauderdale, dal 2007   Trieste, dal 10 gennaio 2008

Sport

File:Mascarete.jpg
Vogatori su "mascarete"

All'inizio del '900, da una delle più antiche società sportive in Italia, nasce il Venezia Calcio che nel 1907 prenderà i colori nero e verde, la società militerà per più di un ventennio nella massima serie. Nel 1987, dopo l'unione con la squadra di Mestre aggiunse al nero e verde l'arancione. Attualmente è in C1 girone A.[52] Nel campo del rugby al 1986 risale la Venezia Mestre Rugby. Nel campo della pallacanestro al 1872 risale la Reyer Venezia. A San Marco ha sede la Compagnia della Vela, fondata nel 1911 e vincitrice della Louis Vuitton Cup nell'ambito della XXIII America's Cup con Il Moro di Venezia. Oltre a sport acquatici, nuoto e pallanuoto, una disciplina particolare è stata introdotta nel mondo sportivo con la voga veneta. In città si tengono numerose regate per imbarcazioni tipiche durante tutto il corso dell'anno e che hanno il loro culmine nelle competizioni annuali che si svolgono in occasione della Regata Storica. Anche se apparentemente la scherma non rientra nell'immaginario collettivo degli sport veneziani, bisogna ricordare che nell'entroterra veneziano a Mestre ha sede la più importante società sportiva di scherma italiana. Dal 1962 ad oggi, il circolo di scherma Mestre "Livio Di Rosa", ha raccolto nel suo medagliere alle Olimpiadi: 2 medaglie d'oro individuale, 3 medaglie d'oro a squadre, 2 medaglie d'argento a squadre; ai Campionati del mondo assoluti: 4 medaglie d'oro individuale, 10 medaglie d'oro a squadre, 3 medaglie d'argento individuale, 4 medaglie d'argento a squadre; alle Coppa del Mondo assoluti: 9 medaglie d'oro, 1 medaglie d'argento, oltre a numerosi titoli italiani.

  Lo stesso argomento in dettaglio: [[[[Mestre#Sport|Mestre § Sport.

Galleria Fotografica

Curiosità

Tromba d'aria dell'11 settembre 1970

La sera del giorno 11 settembre 1970, una tromba d'aria di intensità stimata F4 sulla scala Fujita (la più tragica che l'Italia ricordi), generatasi sui Colli Euganei, nel suo cammino di distruzione arrivò a colpire direttamente la città lagunare, in particolar modo la zona dell'Isola di S. Elena, provocando gravi danni: la distruzione di numerose case e strutture. Proseguendo il suo tragitto causò l'affondamento di un motoscafo di linea dell'ACNIL (oggi ACTV), con 50 persone a bordo, di cui 21 persero la vita imprigionate nel mezzo. Il tornado proseguì investendo il litorale del Cavallino, causando altre vittime, e andando infine a scomparire nel Mar Adriatico. A ricordo delle vittime, nell'Isola di Sant'Elena venne posta successivamente alla tragedia una lapide di marmo bianco.

L'assalto al Campanile di San Marco

  Lo stesso argomento in dettaglio: Serenissimi § L'occupazione del campanile di San Marco.

Nella notte fra l'8 ed il 9 maggio 1997, ricorrenza del bi-centenario della soppressione della Repubblica di Venezia da parte di Napoleone Bonaparte, nove uomini occuparono Piazza San Marco e il campanile utilizzando un carro armato autocostruito. Il clamore che ne derivò ebbe rilievo sia nella stampa italiana sia in quella internazionale ed i media chiamarono i nove "I Serenissimi". Sul posto furono inviati i carabinieri del GIS che all'alba del 9 maggio fecero irruzione nella cella campanaria del campanile dopo averlo scalato dall'esterno sfruttando un ponteggio presente per lavori di restauro mentre un'altra squadra arrestò i sovversivi rimanenti che erano rimasti nel blindato. [53]

Il caffè e le caffetterie

I mercanti veneziani importarono il caffè dall'impero Ottomano intorno al 1615 e da Venezia il caffè si diffonde in Italia ed in Europa. Nel 1750 Carlo Goldoni scrive una commedia intitolata La bottega del caffè dove descrive la vita che ruota attorno ad una piccola bottega di caffè. Storici e famosi sono il caffè Florian aperto nel 1720, il caffè Lavena (1750) ed il caffè Quadri (1775), tutti situati in Piazza San Marco e ciascuno con una propria orchestra all'aperto.

Note

  1. ^ Mancando una grafia standard per il veneziano ed il veneto sono usate le grafie alternative Venesia, Venezia,Venexia, Venessia e Venezsia. In antico diffuse anche le grafie Vinegia e Venethia. In latino il nome della città è Venetiae e si tratta di un pluralia tantum, cfr. a questo proposito il paragrafo Etimologia del nome.
  2. ^ a b c d Fonte: Comune di Venezia - aggiornamento popolazione al 02/02/2009 [1].
  3. ^ Questi appellativi erano opposti a "la Superba" o "la Dominante dei Mari", riferiti alla repubblica marinara di Genova, principale concorrente e avversaria di Venezia.
  4. ^ a b [2] ISTAT, statistiche sul turismo 2002
  5. ^ Il clima di Venezia, Forum per la Laguna di Venezia, da url: http://www.forumlagunavenezia.org/italian/clima-laguna.html al 24-01-2009 non accessibile
  6. ^ ARPA Veneto, Qualità dell'aria nella provincia di Venezia, rapporto annuale 2004 (PDF), su ambiente.venezia.it. URL consultato il 24-01-2009. (PDF)
  7. ^ PORTO MARGHERA - EMISSIONI DAGLI IMPIANTI INDUSTRIALI, Provincia di Venezia, settore politiche ambientali, su politicheambientali.provincia.venezia.it. URL consultato il 24-01-2009.
  8. ^ Trascrizione atti processo petrolchimico (appello), su petrolchimico.it. URL consultato il 24-01-09.
  9. ^ Trascrizione sentenza di Appello, su petrolchimico.it. URL consultato il 24-01-2009.
  10. ^ Gianfranco Bettin e Maurizio Dianese, Petrolkiller, Feltrinelli, 2006
  11. ^ descrizione e foto delle conchiglie bivalvi a cura del sito del Liceo Classico "Marco Foscarini" di Venezia, url http://www.liceofoscarini.it/didattic/conchiglie/bivalvi/veneridae.htm al 24-01-2009 non accessibile
  12. ^ Ufficio Pesca - Provincia di Venezia, url http://caccia.provincia.venezia.it/v_pesca.asp?M=6 10&P=10 al 24-01-2009 non funzionante
  13. ^ AA.VV., La pesca nella laguna di Venezia: un percorso di sostenibilità nel recupero delle tradizioni - Lo stato dell'arte, Fondazione Eni Enrico Mattei, su feem.it. URL consultato il 24-01-2009.
  14. ^ A pesca nella Laguna dei veleni ecco le vongole del Petrolchimico, La Repubblica.it, Cronaca, su repubblica.it. URL consultato il 24-01-2009.
  15. ^ Il Giornale, La faida delle vongole insanguina la Laguna, articolo dell'8 novembre 2005, su ilgiornale.it. URL consultato il 24-01-2009.
  16. ^ Venti, depressioni e sesse: perturbazioni delle maree a Venezia (1951 - 2000) a cura del Centro Previsioni e Segnalazioni Maree del Comune di Venezia, su istitutoveneto.it. URL consultato il 24-01-2009.
  17. ^ Antonio Rosso, La laguna veneta prima dei romani, Archeologia Viva, 1984, su archeosub.it. URL consultato il 24-01-2009.
  18. ^ Graziano Tavan, Archeologia della laguna di Venezia, Veneto archeologico, gen 1999, su archeosub.it. URL consultato il 24-01-2009.
  19. ^ a b Antonio Rosso, I romani colonizzarono la laguna di Venezia?, Archeologia viva, ott 1982, su archeosub.it. URL consultato il 24-01-2009.
  20. ^ Venice Explorer., su almanacco.venicexplorer.net. URL consultato il 24-01-2009.
  21. ^ Nicola Bergamo, Venetia Et Histria, imperobizantino.it, su imperobizantino.it. URL consultato il 24-01-2009.
  22. ^ [ Grado, Venezia e i Gradenigo, mostra, Biblioteca Nazionale Marciana, su marciana.venezia.sbn.it. URL consultato il 24-01-2009.
  23. ^ Charles Diehl, La Repubblica di Venezia, Newton & Compton editori s.r.l., Roma 2004
  24. ^ Come si osserva nel libro di Tiziano Scarpa Venezia è un pesce, 2007
  25. ^ Venezia, guida rossa del TCI Touring Club Italiano.
  26. ^ Sito Web personale raccolta di foto di vere da pozzo veneziane, su piovesan.net. URL consultato il 24-01-2009.
  27. ^ I pozzi, Archeo Venezia, n.4 dicembre 1995, su archeove.provincia.venezia.it. URL consultato il 24-01-2009.
  28. ^ Sito Web del comune di Venezia, su comune.venezia.it. URL consultato il 24-01-2009.
  29. ^ www.salve.it, su salve.it. URL consultato il 24-01-2009.
  30. ^ Assemblea Permanente NoMoSE, su nomose.info. URL consultato il 24-01-2009.
  31. ^ Dati tratti da: Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno.
  32. ^ Fonti dalla sezione censimenti del sito: [3]
  33. ^ Fonti dal sito: [4]
  34. ^ Fonti dalla sezione censimenti del sito: [5]
  35. ^ Fonti dal sito: [6]
  36. ^ Chiesa Greca Ortodossa in Italia., su ortodossia.it. URL consultato il 24-01-2009.
  37. ^ Rispetto al 1997.
  38. ^ a b c d e f g Al fine di "sottolineare l'attualità editoriale della ricerca" dal 2003 Legambiente ha preferito nominare il dossier con l'anno in cui inizia ad essere distribuito al pubblico, nonostante i dati si riferiscano all'anno precedente; così il rapporto 2003 riporta i dati 2002, il 2004 i dati 2003 e così via. Per praticità, qui sono stati riportati i dati relativi all'anno di ricerca e non all'anno di pubblicazione, pertanto i dati 2002 sono in realtà quelli riportati nel rapporto 2003, i dati 2003 sono quelli del rapporto 2004 e via dicendo.
  39. ^ Biennale Musica, su labiennale.org. URL consultato il 24-01-2009.
  40. ^ Statuto comunale di Venezia., su comune.venezia.it. URL consultato il 24-01-2009.
  41. ^ a b c Statistiche economiche del comune (comprendenti anche i dati di [[Cavallino-Treporti]]). (PDF), su ve.camcom.it. URL consultato il 24-01-2009. Wikilink compreso nell'URL del titolo (aiuto) (PDF)]
  42. ^ a b c Censimento sul sito del Comune di Venezia, su www2.comune.venezia.it. URL consultato il 24-01-2009.
  43. ^ Pagina delle statistiche dal sito del Comune di Venezia, su comune.venezia.it. URL consultato il 24-01-2009.
  44. ^ ISTAT - Statistiche dei trasporti marittimi, anni 2002-2004 (PDF), su istat.it. URL consultato il 24-01-2009. (PDF)
  45. ^ da www.infrastrutturetrasporti.it, url http://www.infrastrutturetrasporti.it/page/standard/mop_all.php?p_id=04478&PHPSESSID=039dfea858b8c73dc2bbdc5809acc80f indirizzo errato al 24-01-2009
  46. ^ Venezia Terminal Passeggeri SpA, url http://www.vtp.it/pages/statistiche.jsp?m=7 pagina al 24-01-2009 non funzionante
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Bibliografia

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