Il merlo maschio
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Rapporto | 2,35:1 |
Regia | {{{regista}}} |
Il Merlo Maschio film del 1971 ambientato nella città di Verona, ed in particolare
nell'ambiente della filarmonica dell'Arena di Verona è forse uno dei film più belli e
rappresentativi della Commedia all'italiana.
Si differenzia dalla grande massa dei film di quell'epoca, che ripetevano
il tema consueto dello studente Pierino o del militare turbato dalla
bellona di turno (Gloria Guida, ecc.), il leggiadro e signorile sviluppo che il regista Pasquale Festa Campanile fà di un tema inconsueto e forse anche scabroso,
l'esibizonismo della propria sposa da parte del marito, mania nota anche come candaulismo, la rende un opera singolare nella sua specie.
Un marito musicista frustrato Lando Buzzanca, trascurato dal suo maestro di orchestra,
comincia a mostrare prima al migliore amico Lino Tofolo, e poi ai colleghi ed al pubblico
dell'Arfena, il suo bene più prezioso ed ammirevole, la propria giovane ed innocente consorte,
l'ingenua, perplessa ma obbediente Laura Antonelli che acconsente ad essere portata nuda
dentro una custodia di violoncello, per essere esposta in un ponte di Verona, idea che
costituisce una meravigliosa citazione di una celebre fotografia di Man Ray.