Libero consorzio comunale di Agrigento

ente locale della regione italiana autonoma della Sicilia istituito nel 2015

Template:Provincia

La Provincia di Agrigento (Pruvincia di Girgenti in lingua siciliana) è una provincia della Sicilia di oltre 450 mila abitanti.

Affacciata a sud sul Canale di Sicilia, confina ad ovest con la Provincia di Trapani, a nord con la Provincia di Palermo, a nord-est con la Provincia di Caltanissetta.

Geografia

 
Scorcio che mostra il paesaggio provinciale

Il territorio provinciale, situato nella Sicilia meridionale, a ridosso della Sicilia centrale, si divide nettamente tra la costa, bassa e sabbiosa, e l'entroterra, composto di rilievi principalmente collinari, un tempo prodighi di zolfo. A nord, infatti si incontrano i monti Sicani, ad est ed a ovest dai fiumi Salso e Belice, mentre a sud si estende il litorale.

L'Agrigentino si estende anche sulle isole minori, con l'arcipelago delle Pelagie territorialmente legate all'Africa sia per le caratteristiche climatiche, che per la vicinanza al continente nero, legate invece politicamente all'Italia, fanno parte dell'arcipelago: l'Isola di Lampedusa, l'Isola di Linosa e la piccola e disabitata Isola di Lampione), comprese nel territorio Comunale di Lampedusa e Linosa.

Tra Sambuca di Sicilia e Caltabellotta si trova un'enclave della provincia di Palermo (San Biagio, frazione di Bisacquino).

Idrografia

 
Il percorso tra il trapanese e l'agrigentino del fiume Belice

La provincia comprende tre laghi artificiali: la Diga Castello (o Lago di Magazzolo), presso Bivona, il Lago Arancio, presso Sambuca di Sicilia, ai piedi dei monti Arancio (403 mt) e Cirami (516 mt) e la Diga San Giovanni sul fiume Naro, presso la città omonima al fiume. Nonostante la presenza di codesti bacini, la provincia risulta alquanto povera di risorse idriche ed è spesso soggetta a mancanza d'acqua potabile, per via del regime semi-torrentizio dei corsi d'acqua che l'attraversano, che durante la stagione estiva diventano completamente secchi. Tuttavia sono più di uno i fiumi di rilevanza che interessano la provincia:

  • Il fiume Belice, attraversa il nord dell'agrigentino, al confine con la Provincia di Trapani. La portata media annua (circa 4,5 mc/s) è molto modesta in rapporto all'estensione del bacino.
  • Il fiume Platani, che attraversa diversi centri abitati della provincia (come San Biagio Platani) per sfocia nel Canale di Sicilia. Il fiume ha carattere torrentizio con piene notevoli in autunno e magre fortissime in estate, con una portata media annua di 7,5 mc/s.
  • Il fiume Imera Meridionale, detto anche Salso di grande importanza, secco per solo per un medio periodo all'anno, possiede un modesta portata, (appena 5,1 mc/sec.) nonostante l'ampio letto di raccolta. L'imera Meridionale scorre nei territori collinari tra la Provincia di Enna e di Agrigento.

Orografia

La provincia di Agrigento è prevalentemente collinare con una parte interessata dal sistema montuoso dei Monti Sicani con alcune cime che superano i 1000 m di altezza e dove si trova anche la vetta più elavata della provincia (Monte delle Rose), monte situato al confine delle province di Agrigento e Palermo, nei territori comunali di Bivona dentro la provincia e Palazzo Adriano (PA).

Clima

  Lo stesso argomento in dettaglio: Clima della Sicilia centrale.
  Lo stesso argomento in dettaglio: Clima mediterraneo.

A nord nell'entroterra il clima e differente dal resto della provincia rispecchia in più mesi quello della Sicilia centrale, e dunque quello tipico dell'entroterra. Quella di Agrigento è però una tra le province più calde della Sicilia, tuttavia è meno esposta alle condizioni estreme che si verificano in altre aree dell'isola, durante le più intense onde di calore estive. Lungo la fascia costiera e le pianure litoranee in inverno difficilmente si scende al di sotto dei 7/8°C, mentre d'estate le temperature medie si mantengono piuttosto elevate (medie giornaliere attorno ai +26/+27°C in luglio e agosto), tuttavia le temperature estreme che, anche se solo per alcuni giorni, si possono raggiungere nella Piana di Catania o lungo le coste nord-occidentali siciliane, sono del tutto eccezionali, infatti, anche durante le maggiori ondate di calore il clima della provincia di Agrigento si contraddistingue principalmente per l'umidità elevata, per il tempo intensamente afoso, ma non per punte di calore estremo. Frequente è la presenza di nebbie e foschie come d'altronde l'intero versante sud-occidentale dell'isola.

Ecco come le temperature medie registrate sono state messe in ordine in mesi e nelle varie stagioni dell'anno dal principale centro di informazioni climatiche della provincia, la Stazione meteorologica di Agrigento:

AGRIGENTO Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic InvPriEst Aut
T. max. media (°C) 14,014,516,418,923,628,230,930,927,523,519,315,814,819,630,023,422,0
T. min. media (°C) 8,08,09,111,214,819,221,822,119,816,112,69,78,611,721,016,214,4

Natura

 
La tartaruga Caretta caretta

Le bellezze maggiori si riscontrano nelle acque turchesi e cristalline che circondano Lampedusa, e Linosa isole geograficamente africane, che offrono interessanti paesaggi propri del continente nero, come l'interno desertico e le spiagge rocciose che si raggruppano nelle cosiddette cale. L'arcipelago noto inoltre per la numerosa presenza delle simpatiche tartarughe Caretta caretta, che apprezzano queste isole per la cova delle loro uova.

Nell'Agrigentino vi sono infine alcune aree naturali protette, tra cui si citano quella della Montagnola, nella cui grotta si possono ammirare stalattiti e stalagmiti, quella del Monte Cammarata, la cui cima è ammantata da una interessante vegetazione, e la foce del fiume Belice, che sbocca tra ampie spiagge dorate. Altre riserve naturali della provincia sono:


Storia

 
Una delle tante testimonianze della storia Agrigentina: tempio di Hera 405 a.C.
  Lo stesso argomento in dettaglio: [[[[Agrigento#Storia|Agrigento § Storia.

L'attuale Agrigento deriva dall'Akragas fondata nel VI secolo a.C. dai greci di Gela. Il sito fu scelto grazie alla presenza di campi coltivabili e di alture su cui arroccare l'Acropoli la Rupe Atenea.

Prima della distruzione di Agrigento da parte dei Cartaginesi, essa era la massima potenza del mediteraneo, era infatti Divenuta grande potenza militare, Akragas riusciva sempre sconfiggere più di una volta Cartagine nelle guerre per il controllo del Canale di Sicilia.

Agrigento e cittadine limitrofe furono assediate ed incendiate definitivamente nel 406 a.C. dai Cartaginesi, di cui successivamente Agrigento ne divenne alleata. I Romani penetrarono nel 210 a.C., ribattezzando Agrigentum l'attuale capoluogo, sino ad allora fulcro degli insediamenti umani in provincia.

Successiva dominazione fu quella degli Arabi che presero il capoluogo nell'828 che portarono una nuova crescita demografica. I Normanni arrivarono nel 1087, ragalando periodi di massimo benessere, e di grandi crescite economiche e non solo alla Provincia. La più fortunata in mano ai Normanni fù Licata che nè prese il titolo di città reale e Demaniale.

Dopo le fasi normanne arrivò anche per la provincia di Agrigento la fase medievale, dove a testimonianza, resta il castello di Palma di Montechiaro, realizzato nel 1353 fu, per la sua posizione strategica, di grande importanza nella storia della lotta contro i pirati ed gli invasori della fascia costiera, attualmente è ben conservato in tutta la sua imponenza.Il castello inoltre tra i tanti bei castelli chiaramontani in Sicilia, è il solo edificato su un costone roccioso a picco sul mare, insomma una grande testimonianza della fase medievale dell'agrigentino. Altri ruderi di rocche mediavali sono attualemnte visitabili in provincia.

La città di Agrigento prende le sembianze attuali, e dunque di moderna città, con nuovi edifici e le attuali strade fra la fine dell'800 e gli inizi del 900, la città nuova dunque si stende ai piedi della vecchia Acropoli, determinando due parti di divisione: Agrigento alta (il nucleo storico della Magna Grecia, e quella bassa (la dinamica e trafficata nuova città).

Letteratura in provincia

 
Luigi Pirandello fotografato nei suoi ultimi anni di vita

La letteratura Agrigentina è principalmente legata alla figura di Luigi Pirandello, (Agrigento, 28 giugno 1867 – Roma, 10 dicembre 1936) un gradissimo Poeta, Drammaturgo, e Scrittore. Il suo primo grande successo fu merito del romanzo Il fu Mattia Pascal, pubblicato nel 1904 e subito tradotto in diverse lingue. La critica non dette subito al romanzo il successo che invece ebbe tra il pubblico. Numerosi critici non seppero cogliere il carattere di novità del romanzo, come d'altronde di altre opere di Pirandello. Perché Pirandello arrivasse al successo riconosciuto si dovette aspettare il 1922, quando si dedicò totalmente all'opera del teatro. Ebbe rapporti di rilevanza anche con la Politica. Nei suoi ultimi ma più intensi anni di carriera arrivò ad essere il drammaturgo di maggior fama nel mondo, come testimonia il premio Nobel ricevuto nel 1934. La sua casa natale oggi è ancora visitabile in provincia in località Caos. Nel teatro, il dramma ha mantenuto l'accezione in uso nell'Antica Grecia, ed è grazie forse anche alla sua terra natale che Pirandello diventa il più grande drammturgo, il sangue di una terra Greca, di una terra piena di vecchia cultura che lui a portato sempre con fierezza dentro. In tutte le sue più grandi opera anche poco prina della sua morte, Luigi Pirandello inseriva il pizzico di sicilianità che era in lui. E inoltre con lui che compare il concetto in letteratura di Umorismo pirandelliano, molto presenye in opere come la carriola, la giara o ancora la patente.

Economia

 
Uva da Tavola di Canicattì
  Lo stesso argomento in dettaglio: Vino.

L'economia è prevalentemente basata sull'agricoltura e sul turismo. Dalla viticoltura si ottengono produzioni raffinate di vino, tra cui l'Inzolia ed il Marsala, e di spumante, tutte produzioni peciuliari e trainanti per un'economia piuttosto depressa. È inoltre discreto il traffico portuale, che si basa su Porto Empedocle, che fu un tempo fiorente scalo per lo smercio dello zolfo della miniera di Pasquasia, ad Enna, e dei giacimenti minori. Oggi la siccità e l'iniquità della rete idrica rende fequenti le crisi idriche. Dunque un'economia basata specie sui prodotti dell'agricoltura, ed in particolare sul vino. L'Agrigentino dimostra essere, una delle provincie più interessanti dal punto di vista vitinicolo. E la conferma arriva anche dal numero di "etichette" che conquistano le Cinque Stelle: circa 4. Certo, Agrigento è anche la provincia di alcuni marchi celebri come Planeta che in questa provincia della Sicilia ha due grandi cantine, la più famosa presso Menfi. Insomma una provincia con mille volti enologici: dai rossi ai bianchi e rosati, agli Spumanti quest'ultimi ben noti per il particolare gusto. Tante sono le etichette DOC ma nessuna molto celebre ancora a livello nazionale. Chi ritiene che le denominazioni di origine tutelata siano strumenti del futuro per rilanciare un vino ed il suo territorio deve essere consapevole che in questa provincia deve, come minimo, rimboccarsi le maniche. Altre cantine di rilavanza sono presso Campobello di Licata. Una grande uva bianca che dal 1997 giova all'economia provinciale è un'uva da tavola coltivata nel comune di Canicattì, la famosa Uva da tavola di Canicattì. L'agricoltura vanta di essere la principale fonte di guadagno provinciale, forse anche per la tutela dei prodotti, tali tutele sono spesso fonte di guadagno maggiore per la rarità del prodotto che sia esso frutto od artoggio ma che comunque possieda propietà uniche che lo contradistinguono dagli altri.

I presidi dell'agricoltura

 
La pesca Bianca di Bivona

Anche se non bene agevolata economicamente, l'agricoltura, e le coltivazioni nell'Agrigentino restano sempre tra le più vive della Sicilia. Tanti sono i prodotti qui coltivati sotto protezione dai Presidi ed Arca del Gusto di Slow Food. Tra i più noti c'è la pesca tardiva di Leonforte, o ancora le Mandorle di Agrigento da cui nasce la tradizione contadina della Sagra del Mandorlo in Fiore, unica per i gruppi folcoristici e contadini provenienti da tutto il mondo. La Pesca Bianca di Bivona, una vera e propia rarità, essa si diferenzia per la sua polpa ed i suo unico sapore. Il fiore all'occhiello dell'agricoltura sono le arance di Ribera della qualità Washington Navel, oggi conosciute con il nuovo marchio Riberella D.O.P. . L'agricoltura della Provincia soffre parecchio nelle stagioni estive e più calde, poiché l'Agrigentino e tra le terre più a rischio idrico, e le risorse d'Acqua sono poco sufficienti per una omogenea irrigazione dei campi. La siccità dunque è la principale nemica dell'agricoltura agrigentina.

La produzione di energia pulita

L'energia, si stà sviluppando specie in fonti pulite, (grazie sopratutto al clima soleggiato della provincia ed ai venti delle sue colline), come quelle solari ed eoliche, sulle colline dell'entroterra sono stati negli ultimi anni installati parecchi aerogeneratori, e molti impianti fotovoltaici. Tuttavia la produzione d'energia in provincia non fà ancora parte di una principale fonte di guadagno. Ma lo sarà in futuro secondo i progetti provinciali. Grazie anche ad alcune società specializzate in costruzioni tecniche, si stanno realizzando imporatantissimi parchi eolici, alcuni di questi saranno in breve tra i piu grandi e produttivi d'Europa. A Porto Empedocle, sono già sta stati montati alcuni pannelli solari, per alcune sperimentazioni, primo passo verso la costruzione di una grande centrale solare.

Turismo

  Bene protetto dall'UNESCO
Area archeologica di Agrigento
  Patrimonio dell'umanità
 
Tipoarcheologico
CriterioC (i) (ii) (iii) (iv)
PericoloNon segnalato
Riconosciuto dal1997
Scheda UNESCO(EN) Archaeological Area of Agrigento
(FR) Scheda

Senza alcun dubbio turismo e archeologia nella provincia di Agrigento si fondono in una sola cosa, infatti principali attrazioni turistiche della provincia sono quasi tutte resti e testimonianze dell'eta della Magna Grecia, e sono tra le maggiori in Italia. Maggiore tra queste è la Valle dei templi. La Valle dei Templi è un sito archeologico risalente al periodo della Magna Grecia, ubicato nei pressi di Agrigento, anche se in ritardo nel 1997 è stata inserita nella lista dei luoghi Patrimonio mondiale dell'umanità, redatta dall'UNESCO. È considerata un'ambita meta turistica, oltre alla più elevata fonte di turismo per l'intera città di Agrigento e una delle principali di tutta la Sicilia. Rappresenta anche uno dei principali monumenti nazionali.

Il principale dei templi è il Templio della Concordia questo tempio, è paragonabile aper splendore a quelli oggi presenti in Grecia. Costruito come quello di Giunone su di un massiccio basamento destinato a superare i dislivelli del terreno roccioso, per lo stato di conservazione è considerato uno degli edifici sacri d'epoca classica più notevoli del mondo greco (440 a.C.-430 a.C.).

Al centro della Valle dei Templi, nella zona ad ovest della chiesa di San Nicola (oggi Museo Nazionale), si ergono i resti dell'ekklesiastérion e del cosiddetto Oratorio di Falaride. I lavori per la costruzione del museo hanno messo in luce un interessantissimo complesso di carattere pubblico. Nella parte nord, non più visibile perché barbaramente sepolto dall'edificio del museo, era un santuario di Demetra e Kore del VI-V secolo a.C., da collegare con ogni probabilità, come presidio sacro, con le attività pubbliche svolte immediatamente in basso a sud: dal santuario provengono i consueti ex-voto fittili e ceramici.

Ma di sicuro la valle non è l'unica attrazione turistica. Anche i centri storici di molti paesi, come quello di Canicattì, o le cattedrali delle città della provincia come il duomo di Sciacca, sono rilevantissimi centri qulturali per tutto l'agrigentino. Le località balneari sono anche delle grandi perle che danno vita a nuclei colmi di turismo balneare. Località simbolo del turismo balneare è Eraclea Minoa con le coste sabbiose bianche perla, e le sue pinete a ridosso dell'infrangere delle onde.


Il Museo della valle

 
L'Efebo, museo archeologico

Il Museo Agrigentino di San Nicola, detto anche museo archeologico regionale di Agrigento raccoglie le collezioni statali, civiche e diocesane di materiali archeologici, e costituisce un insieme organico e di particolare importanza per la comprensione della storia della città di Agrigento e del suo territorio; è uno dei principali e più completi musei regionali, ed è tutto interamente dedicato alla Magna Grecia, è situato nel cuore della Valle dei Templi. Il museo è suddiviso in ben 20 sale, ogni sala corrisponde ad oggetti di quotidiano uso del popolo greco. Tra le più suggestive vi è la sala n°IX interamente dedicata alle migliaglia di monete greche ritrovate con gli scavi della valle, e di tutto l'Agrigentino. Attraverso le stanze, è possibile rivivere la vità contadina, i culti religiosi, la vita privata del popolo greco. La sala n°X ospita invece un pezzo simbolo dei rinvenimenti archeologici, l'Efebo di Agrigento, scultura in "stile severo". Sono inoltre visitabili tantissimi vasi, e uno dei più belli è il Cratere di Gela. Sono inoltre ripercoribili, le gesta sicule di Dedalo e Minosse. Agrigento essendo la culla della civiltà greca in Italia, si è ritrovata con un museo, che contiene anche reperti provenienti in piccola parte anche da fuori Sicilia. E' infine possibile all'interno del museo scoprire la professione dell'archeologo, con curiosità, e approfondimenti sulla passione per l'Archeologia.

Monumenti nazionali

Template:Monumento ita

 
Il ben conservato Tempio della Concordia

Oltre ai patrimoni dell'umanità UNESCO, vi sono in provincia parecchi monumenti e siti culturali di grande rilievo, nominati Monumenti nazionali. Si và dai resti archeologici della Magna Grecia, alle case natali di alcuni personaggi illustri, della politica e letteratura italiana. I monumenti nazionali nell'Agrigentino dunque sono:

Trasporti

La provincia non è interessata da alcuna autostrada, ma invece da alcuni scorrimenti veloci, di cui particolare rilievo ha quello per Palermo, arteria parecchio trafficata. Le infrastrutture risultano largamente insufficienti, poiché solo 4 sono le strade statali presenti, di cui di esse solo due di grande rilievo, con conseguente carenza per un agevole servizio stradale. E ciò, per una provincia di tale importanza turistica andrebbe migliorato con la costruzione di rete autostradali. Le strade statali dunque corrispondono a l'unica forma di efficace trasporto su gomma, e le principali, dunque quelle di maggiore traffico, turistico e commerciale sono:

  • La   SS. 624, che è il vero e proprio collegamento diretto dalla provincia al capoluogo, parte da Sciacca e dopo aver attraversato un isolato entroterra si può arrivare sulla tangenziale di Palermo Viale della Regione Siciliana. Si giunge a Palermo con una moderata velocità in circa due ore. Gran parte del percorso si trova su alti e lunghi viadotti, tra le colline.


  Lo stesso argomento in dettaglio: Ferrovie siciliane.
 
L'elegante edificio della stazione centrale di Agrigento, e Piazza Marconi

Sono presenti alcune secondarie linee ferroviarie. La principale stazione della provincia è Agrigento Centrale, da dove parte il famoso treno Freccia del Sud che collega con Stazione di Milano Centrale. L'edificio della stazione di Agrigento, costruito nello stile neoclassico del periodo fascista è stato oggi ristrutturato ed ammodernato nelle parti interne lasciandone inalterata la sua architettura originale; il piazzale antistante l'edificio è stato ripavimentato e la sua illuminazione è stata rifatta. La stazione dal punto di vista strutturale ed urbanistico è posta su livelli differenti in quanto il fascio binari è sottostante rispetto al livello della piazza antistante; ciò è dovuto complessa orografia dell'area che ha subito riempimenti e svuotamenti del terreno nel corso dei secoli. Tra le line tutte a monobinario, e secondarie, vi è una di rilevanza la Ferrovia Siracusa-Gela-Canicattì. Gran parte delle linee agrigentine non sono elettrificate, e sono in funzioni locomotive a Diesel. Tutto ciò determina dei lenti e insufficienti servizi ferroviari nel territorio provinciale.

Trasporto Aereo

In provincia non sono presenti aeroporti, fatta eccezzione per l'Aeroporto di Lampedusa che si trova sempre in provincia politicamente, ma non geograficamente. Infatti l'aeroporto serve solamente l'arcipelago delle Isole Pelagie. L'aeroporto sorge a poche centinaia di metri dal centro abitato di Lampedusa, e possiede una sola pista di 1800 mt.

Le maggiori città

Stemma Città Popolazione
(ab)
Superficie
(km²)
File:Agrigento-Stemma.png Agrigento 59.224 244,57 km²

Agrigento, la principale città dell'omonima provincia, mantiene le caratteristiche della Necropoli greca, la città moderna con nuovi edifici si è sviluppata ai piedi della vecchia "Akragas". Oggi si presenta come una trafficata città, vivace e prevalentemente con quartieri residenziali, e pochi sono invece quelli industriali dentro città. La città possiede le principali stazioni ferroviarie della provincia, quella di Agrigento centrale sulla centrale Piazza Marconi, e quella di Agrigento Bassa, oggi la seconda della città e ne serve la periferia. Inoltre altri trasporti nel centro città sono garantiti dalla T.U.A., l'azienda comunale degli autobus. La città nel secolo è diventata anche sede delle più importanti infrastrutture dell'Agrigentino. La città si suddivide in una parte alta e una bassa. Da visitare dentro il centro città e la cattedrale con dentro la statua di San Calogero. Nel Dicembre 2008, la classifica delle qualità della vita stimata da varie fonti e pubblicata dal Sole 24 ore, ha piazzato Agrigento ultima fra tutti i capoluoghi di provincia italiani; dunque una città che nonostante le enormi risorse turistiche, ha tanto ancora su cui lavorare...

Le 3 città maggiormente popolate dopo Agrigento sono:

Stemma Città Popolazione
(ab)
Superficie
(km²)
File:Sciacca-Stemma.png Sciacca 40.896 180,98 km²
File:Licata-Stemma.png Licata 39.218 178,91 km²
  Canicattì 34.602 91,41 km²

.

 
Il duomo di Sciacca, o più noto come Maria SS. del soccorso

Sciacca, rappresenta il principale porto commerciale della provincia, nota, infatti, per il suo abbondante pescato del Canale di Sicilia. Sciacca è anche la città per eccelenza dei principali collegamenti provinciali. Basti pensare alla SS. 624, che da Palermo termina in questa città. Sciacca è anche una rinnomata meta termale, una tra le più apprezzate della Sicilia e non solo. Gioiello turistico e culturale possiede molte chiese di maestosa bellezza, sia nelle facciate esterne che negli interni, ma quella di massima importanza è il Duomo. Le origini di Sciacca sono antichissime, probabilmente al tempo dei Sicani o dei Fenici, e tante sono le tradizioni popolari ancora viventi dopo tutti questi millenni. La cosa che rende più celebre Sciacca all'Italia è il Carnevale di Sciacca, in cui in questi giorni la città mostra tutta la sua gioia.


Licata, è una città dalle origini antichissime, risalenti addirittura alla Preistoria, il suo nome invece è di origine molto più recente, in età Normanna. Il Salso sfocia nel mare di Licata con un estuario che divide a metà l'area urbana della cittadina. La città dunque è uno dei porti dell'Agrigentino, ed è posizionata sui limiti del Golfo di Gela. Lo splendore della città marittima arriva ai giorni nostri grazie al periodo Normanno in cui Licata visse un'età felice: venne riconosciuta città Demaniale (ovvero soggetta alla sola giurisdizione della Corona) e le fu dato come emblema l'aquila imperiale che tuttora è il simbolo della città.


 
Canicattì, il caratteristico centro storico

Canicattì, Città dal bel centro storico, e dai caratteristici vicoli oggi è di grande importanza turistica. La città fù fin dall'antichità resa nota per le sue estrazioni minerarie di Zolfo. Ma oggi dopo anni di successi economici rilegati a quell'attività, si è passati all'economia rilegata all'uva bianca da tavola, prodotta nei pittoreschi vigneti delle colline circostanti alla città. Sono ritenuti tesori il suo centro storico, e la chiesa madre, strutturalmente apprezzata dal turismo. La città in fine 800, fu arricchità di banche, e altri edifici di interesse, che la portarono all'attuale importanza all'interno della Provincia. Nel 1997 è stato riconosciuto dall'Unione Europea il marchio IGP (indicazione geografica protetta) "Uva da tavola di Canicattì". Ne è conseguito un immediato aumento di valore del prodotto, con evidente vantaggio dell'economia di questa cittadina.

I restanti 39 comuni

Stemma Città Popolazione
(ab)
5   Favara 33.682
6 File:Palma di Montechiaro-Stemma.png Palma di Montechiaro 24.178
7   Ribera 19.596
8 File:Porto Empedocle-Stemma.png Porto Empedocle 17.138
9 File:Raffadali-Stemma.png Raffadali 13.110
10   Ravanusa 13.001
11 File:Menfi (AG)-Stemma.png Menfi 12.911
12   Campobello di Licata 10.297
13 File:Aragona (AG)-Stemma.png Aragona 9.678
14   Racalmuto 9.037
15   Casteltermini 8.569
16   Naro 8.434
17   San Giovanni Gemini 8.084
18   Santa Margherita Belice 6.649
19   Cammarata 6.430
20   Sambuca di Sicilia 6.320
21 File:Lampedusa e Linosa-Stemma.png Lampedusa e Linosa 6.165
22 File:Grotte (AG)-Stemma.png Grotte 6.013
23 File:Santo Stefano Quisquina-Stemma.png Santo Stefano Quisquina 5.092
24 File:Siculiana-Stemma.png Siculiana 4.684
25   Realmonte 4.504
26 File:Cattolica Eraclea-Stemma.png Cattolica Eraclea 4.171
27   Caltabellotta 4.112
28 File:Bivona stemma.JPG Bivona 4.026
29   Cianciana 3.653
30 File:San Biagio Platani-Stemma.png San Biagio Platani 3.607
31 File:Alessandria della Rocca-Stemma.png Alessandria della Rocca 3.189
32   Castrofilippo 3.100
33   Montevago 3.027
34   Burgio 2.899
35 File:Santa Elisabetta (AG)-Stemma.png Santa Elisabetta 2.823
36   Montallegro 2.582
37   Camastra 2.119
38 File:Lucca Sicula-Stemma.png Lucca Sicula 1.943
39 File:Sant'Angelo Muxaro-Stemma.png Sant'Angelo Muxaro 1.543
40 File:Villafranca Sicula-Stemma.png Villafranca Sicula 1.459
41 File:Calamonaci-Stemma.png Calamonaci 1.421
42 File:Joppolo Giancaxio-Stemma.png Joppolo Giancaxio 1.225
43   Comitini 978

I comuni dopo il sisma del 1968

  Lo stesso argomento in dettaglio: Terremoto del Belice.
 
La distruzione attualmente visitabile in un borgo al tempo abitato, oggi fantasma

Il "terremoto del 68" meglio conosciuto come Terremoto del Belice di magnitudo 6,4° della scala Richter, nella notte tra il 14 e il 15 gennaio 1968 colpì una vasta area dell'entroterra occidentale della Sicilia compresa tra la Provincia di Agrigento, quella di Trapani e quella di Palermo. Dato che la maggior parte dei comuni colpiti e rasi completamente al suolo faceva parte del comprensorio comunemente definito Valle del Belice per definirlo si ricorse a tale termine. In provincia in quei giorni accorse l'allora presidente della repubblica d'italia Giuseppe Saragat, che insieme a tanti giornalisti scesi in Sicilia rimase sconvolto nel vedere interi paesi rurali ormai da ricostruire interamete. I contadini prevalenti abitanti di questi comuni persero anche le uniche loro ricchezze, e dato l'arrivo del soccorso in ritardo furono parecchi i cadaveri rinvenuti sotto le macerie delle rurali abitazione di paese. Ecco dunque perché oggi alcuni comuni della provincia maggiormente colpiti come Santa Margherita di Belice, e Montevago sono in gran parte costruiti sotto moderni criteri anti sismici, e anche le piazze i viali e le principali infrastrutture, sono costruiti in uno stile novecentesco, favorendo la venuta in zona di artisti contemporanei che hanno regalato a questi comuni grandi opere d'arte esposte nei piazzali. Anche altri centri furono tra i 14 della lista dei colpiti, anche se non completamente distrutti, ma in cui il sisma si fece sentire con danni ingenti come Menfi e Sciacca. A giorni dalla disgrazia mai dimenticata, si contarono circa 70.000 senza tetto, tale avvenimento modificò la vita di queste aride e aspre colline di Sicilia, e dei sui abitanti e mai sarà cancellata dalla memoria.

Servizio TV in provincia

TV locali
  • Tele Acras (La maggiore emittente, con sede ad Agrigento)
  • TRS 98 (Tele radio studio 98)
  • Sicilia TV (Con sede a Favara)
  • Tele monte Kronio (Con sede a Sciacca)
  • TVA-Tele video Agrigento (TV limitata alla città)
  • Tele Pace Agrigento (Canale provinciale religioso)

Stampa e news in provincia

L'informazione della provincia e maggiormente legata, ai numerosi TG messi in onda dalle emittenti provinciali, tra qui quello più seguito il video giornale di Tele Acras , emittente di grande segnale visibile bene anche a Palermo e Trapani, ma in generale in tutta l'intera Sicilia. Il quotidiano più letto nell'Agrigentino è il Giornale di Sicilia, con l'edizione provinciale, vi è ad Agrigento proprio di quest'ultimo una sede. Via online si è sperimentato un giornale interattivo chiamato Agrigento notizie.it, una raccolta di news immaggine sulla provincia. Tanti sono poi i secondari giornali stampati dai singoli comuni.

Le feste religiose

File:Festaagrigento.jpg
Un devoto salta sulla statua del santo durante la procesione, per baciarlo e chiedere una grazia

Le tradizioni, e i legami che collegano la gente della provincia, con la religione e le tradizioni cristiane sono molto sentite, in particolar modo nei paesi e non nelle grandi città. L'Agrigentino conta parecchie feste in onore di Santi e di Gesù Cristo, risentite tutte con grande partecipazione e fede. Ciò attira anche il turismo che viene colpito da questo antico Folkore di Sicilia. Tra le feste più note si ricordano:

  • Festa di Calogero di Sicilia, si svolge in onore di San Calogero, nel cuore della città di Agrigento, dal 6 al 13 luglio la città ed i fedeli sembrano impazzire di gioia all'uscità della vara del santo, si crea una tale confusione di fedeli che ci si calpesta senza neanche accorgersene. I cittadini sembrano assetati di fede verso il santo patrono, e la cosa più interessante e che tutte circa le 60.000 persone che giungono anche dalla provincia lanciano in offerta del santo del pane, ciò ha anche provocato qualche ferito negli scorsi anni, poiché il pane lanciato verso il santo colpise qualcuno. Dopo la fine ed il rientro in cattedrale della procesione con dietro un'impazzita folla di fedeli, e le loro acute urla in onore del santo, si chiudono i giorni festivi con giochi pirotecnici.
  • La Festa di Santa Rosalia in Bivona. Santa Rosalia è l'attuale patrona di Palermo, ma dopo il suo passaggio in questo comune divenne anche quà santa patrona. La festa in suo onore dal 1624 si svolge con la procesione del fercolo della santa per le vie del paese. Nei festeggiamenti, è usuale la grande sfilata di bande musicali per i vicoli di Bivona, e si concludono i festeggiamenti con colorati spettacoli pirotecnici.
  • La festa di Gesù Nazareno che si svolge nel comune di San Giovanni Gemini, in cui si festeggia il ritrovamento di una statua del Cristo nelle campagne circostanti il paese. In onore del Cristo protettore del paese, viene allestito un carro trionfale alto ben (22 mt). Vi sono inoltre spettacoli di "masculiata" o "maschiata", dei mortaretti di polvere da sparo che producono assordanti boati risentiti in tutto il paese.
  • La festa di San Giuseppe, in cui si esibiscono bande musicali, e si portano in procesione statue del santo per i vicoli del suggestivo paese di Favara. E' una festa dalle origini contadine cosa intuibile per le numerose offerte al santo patrono del paese di Grano. Festa che dopo 3 giorni si conclude con spettacoli di fuochi Pirotecnici.
  • La festa di San Giuseppe di Ribera, Ribera un altro comune devoto a San Giuseppe, e anche quà tanta è la fede e le tradizioni che legano la chiesa ai contadini, gli abitanti nel mese di Marzo raccolgono offerte in cibo da destinare alla chiesa durante i giorni che precedono quelli dei festiaggiamenti. Nel giorno in cui si esce la procesione viene costruito un carro con in cima l'immaggine sacra del santo circondata da Pane, e corone di Alloro.
  • La santa Pasqua di San Biagio Platani, i festeggiamenti hanno inzio subito dopo che glia abitanti del paese avranno preparato addobbi per il corso principale del paese. Dopo che il viale sarà reso allegro e colorato dagli addobbi e dai tanti archi si faranno incotrare le statue della Vergine Maria, e di Gesù.
  • La Festa di Santa Croce o Sagra del tataratà, una grande festa che si svolge la quarta domenica di maggio a Casteltermini, in onore di una grande croce ritrovata nel XVII sec, ma risalente, secondo gli aprofandimenti e ricerche si è giunti addirittura alle origini del I secolo, dunque agli albori del Cristianesimo occidentali. Quella cristiana, è dunque fede che in queste terre arde nei fedeli fin dai periodi della Magna Grecia.

Gli sbarchi a Lampedusa

File:Arrivo di clandestini nel mare di Lampedusa.JPG
Arrivo di clandestini dopo una stancante traversata, nei pressi di Lampedusa

La porta d'Europa, è questa la definizione del piccolo lembo di terra più a sud d'Europa: Lampedusa. L'isola facente parte della provincia di Agrigento e facilmente raggiungibile dall'Africa per la vicinanza, essa infatti è piu vicina all'Africa (e ne fà parte geograficamente), che al vecchio continente europeo. A partire dal 1990 circa, grandi masse di gente proveniente dall'Africa Mediterranea, e precisamente e maggiormente da Tunisia, Algeria, e Marocco e dalla nazione dove hanno inizio le traversate cioè la Libia, si sono messe in marcia per raggiungere questo lembo di speranza italiano. Infatti, l'avanzare della desertificazione, e altri motivi in gran parte socio-economici hanno interessato l'impoverimento di queste aree, provocandane una successiva migrazione della popolazione in cerca di sviluppo economico. 0ggi, dunque vediamo questo apocalittico scenario sempre piu spesso nelle nostre TV, quasi ogni giorno, sono tanti i gommoni e le imbarcazioni colme di persone ammassate in centinaia, che disperatamente cercano di giungere atraversando il Canale di Sicilia, il territorio Italiano. Il fenomeno è andato avanti, e continua ad espandersi sempre piu, dilagando come nel Gennaio 2009 in rivolte da parte dei Lampedusani stessi, che non vogliono che la loro perla di Isola venga, brutamente modificata in un enorme centro di raccolta per clandestini. Oggi l'isola si ritrova essere la più trafficata delle Rotte dei migranti africani nel Mediterraneo, insieme alla città spagnola di Ceuta, territorio circondato dal Marocco, e dunque obbligato a respingere sempre piu gente che vuole per speranza varcare la frontiera.

Collegamenti esterni


Template:Sicilia

  Portale Sicilia: accedi alle voci di Wikipedia che parlano della Sicilia