Riformatori Liberali

partito politico italiano (2005-2009)

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I Riformatori Liberali sono un movimento politico fondato nell’ottobre del 2005 per sostenere le posizioni liberali, liberiste e radicali all’interno della Casa delle Libertà.

Il presidente nazionale è Benedetto Della Vedova.

Storia

2005

La genesi del progetto dei Riformatori Liberali risale al luglio del 2005, quando Benedetto Della Vedova e Marco Taradash hanno cominciato ad esplorare la possibilità di un presenza liberale e radicale nella Casa delle Libertà, in vista delle elezioni politiche del 2006, in contrapposizione alla scelta dei Radicali Italiani di schierarsi nel centro-sinistra nell’ambito della nuova forza radicalsocialista della Rosa nel Pugno.[1]

Il varo ufficiale del movimento è avvenuto il 6 ottobre 2005 con una conferenza stampa congiunta di Benedetto Della Vedova e del presidente del consiglio e leader della CdL Silvio Berlusconi.

Le maggiori cariche del movimento sono state assunte da Benedetto Della Vedova (presidente), Marco Taradash (portavoce), Peppino Calderisi (Coordinatore) e Carmelo Palma (Segretario Organizzativo).

Il 22 ottobre il movimento viene presentato pubblicamente a Milano nella manifestazione “America, Mercato, Individuo” al Palazzo delle Stelline. [2]

Il 30 novembre si svolge a Roma la prima assemblea nazionale del movimento alla quale intervengono anche Silvio Berlusconi e Marco Pannella.[3][4]

2006

Il 18 e 19 febbraio ha luogo a Roma la seconda assemblea nazionale del movimento nel corso della quale viene presentato il progetto di patto federativo con Forza Italia in occasione delle elezioni politiche. Si prevede la presenza di candidature riformatrici liberali all’interno di Forza Italia alla Camera e la presentazione di liste autonome all’interno del centro-destra al senato. Viene presentato anche il simbolo elettorale del movimento che aggiunge a “Riformatori Liberali” le parole “Radicali per le libertà”, con l’obiettivo di una maggiore riconoscibilità e visibilità.

La trattativa con Forza Italia si conclude con l’inclusione di Benedetto Della Vedova nelle liste in posizione di sicura elezione e con quella di Peppino Calderisi in una posizione fortemente a rischio. Contemporaneamente la raccolta firme per il Senato conduce alla presentazione delle liste solo nelle regioni del Veneto, della Puglia e della Sicilia, regione nella quale la lista è guidata dall’ex senatore radicale Pietro Milio.

All'indomani delle elezioni risulta eletto solamente Benedetto Della Vedova.

Nelle elezioni per il Senato la lista dei Riformatori Liberali raccoglie complessivamente 7.600 voti nelle tre regioni in cui è presente.

Dopo le elezioni i Riformatori Liberali si impegnano attivamente nella a favore del referendum di riforma costituzionale del 25-26 giugno 2006. Della Vedova, Calderisi e Taradash ricoprono incarichi all’interno del “comitato per il sì”.

In Ottobre viene lanciata la raccolta di adesione sul manifesto “Diamo un’anima libertà-ria al centro-destra” per l’affermazione del pieno diritto di cittadinanza per le idee liberale nella CdL anche sui temi “eticamente sensibili”. Tra i primi firmatari figurano Vittorio Feltri e Giordano Bruno Guerri.

Il 2 dicembre i Riformatori Liberali partecipano alla manifestazione della CdL contro la finanziaria del governo Prodi.

2007

Nei primi mesi i Riformatori Liberali lanciano iniziative sui temi della giustizia, contro la riforma Mastella e la cancellazione della legge Pecorella", della legge elettorale, con una proposta di riforma improntata al sistema spagnolo, e del partito unitario del centro-destra, alla luce del modello di aggregazione offerto dall’UMP francese.

Il 21 aprile viene resa nota l’adesione dei Riformatori Liberali al comitato promotore del referendum Guzzetta per la riforma elettorale, al quale fin dall’inizio avevano aderito Marco Taradash e Peppino Calderisi, e la volontà di impegnarsi attivamente per la raccolta delle firme necessarie.

Tra le iniziative successive una proposta di riforma del sistema scolastico incentrata sul buono scuola e la campagna "Più azzurro più verde" sui temi dell'ecologismo liberale.

Nel novembre del 2007 da Benedetto Della Vedova e da Marco Taradash vengono espressioni di forte interesse nei confronti del Popolo della Libertà, il nuovo soggetto politico proposto da Silvio Berlusconi.

Le elezioni del 2008 nel Popolo della Libertà

L' 8 febbraio del 2008 i Riformatori Liberali annunciano l'adesione al Popolo della Libertà (PdL), il nuovo soggetto politico unitario del centro-destra. Tale adesione avviene poche ore dopo la decisione di Silvio Berlusconi e di Gianfranco Fini di presentarsi congiuntamente alle elezioni sotto il simbolo del PdL. I Riformatori Liberali "aderiscono pienamente al progetto [...] riconoscendosi in un obiettivo a cui, come area di politica e d’opinione, hanno lavorato in questi anni in Forza Italia e nella Casa delle Libertà e che nei prossimi anni, a partire dalla campagna elettorale, intendono sostenere con forza e decisione."

In occasione delle elezioni del 13-14 aprile 2008 Benedetto Della Vedova e Peppino Calderisi vengono eletti alla Camera dei Deputati nelle liste del Popolo della Libertà.

Il dibattito sul futuro dei Riformatori Liberali

L'evoluzione del sistema politico tendente al bipartitismo con la nascita, a sinistra, del Partito Democratico e l'avvio, a destra, del processo costititutivo del PdL ha modificato sensibilmente le condizioni di agibilità politica dei movimenti politici minori. Questo ha aperto un dibattito sulle modalità di proseguimento dell'attività politica riformatrice liberale nel rinnovato scenario.

A questo proposito Benedetto Della Vedova, riaffermando la convinta adesione al PdL, prefigura nel maggio del 2008 l'avvio di una fondazione che abbia l'ambizione di "partecipare concretamente alla fase progettuale del nuovo soggetto politico, per definire il profilo, le priorità e i confini ideali e politici del centro-destra italiano, all’interno della famiglia popolare e liberale europea".[5]

All'inizio del 2009 Della Vedova rende particolarmente visibile la propria polemica con la posizione prevalente nel PDL sul caso Englaro.

Marco Taradash dal canto suo, insieme al diretto del quotidiano "L'Opinione" Arturo Diaconale, lancia, nel corso di un convegno a Montesilvano (17-18 maggio 2008), il progetto della "Parte Liberale del PdL", cioè di una corrente liberale all'interno del nuovo partito.[6]

Successivamente però, nel gennaio 2009, Taradash e Diaconale decidono di aderire al Partito Liberale Italiano, candidandosi il primo alla presidenza ed il secondo alla segreteria di tale partito. La loro scelta deriva dal fatto che ritengono che il PdL non si stia dotando degli strumenti di democrazia interna che consentano pienamente una competizione tra persone e programmi.[7]

Taradash è raggiunto nel PLI anche da una parte del direttivo nazionale dei Riformatori Liberali.

Diversa è la posizione del deputato Peppino Calderisi che sceglie di continuare individualmente il proprio impegno politico all'interno del PDL.

Verso la confluenza nel PDL

In vista del congresso costituente del PDL che si terrà il 27-28 Marzo 2009, i Riformatori Liberali convocano un'assemblea nazionale per il 14 Marzo che dovrà deliberare la confluenza ufficiale del movimento nel nuovo partito ed il lancio della nuova associazione politica Libertiamo.

Ideologia

Le idee politiche dei Riformatori Liberali sono marcatamente caratterizzate in senso liberale, liberista e libertario. I principali riferimenti culturali del movimento sono nel solco dell’elaborazione di economisti liberali come Milton Friedman e Friedrich Hayek e dell’opera, in materia economica, di politici conservatori come Margaret Thatcher e Ronald Reagan.

E' naturalmente importante per la fisionomia del movimento anche il background radicale dei suoi fondatori, che fa sì che i Riformatori Liberali rappresentino la naturale prosecuzione della svolta liberista maturata dai Radicali Italiani nel corso degli anni ’90 e recentemente abbandonata a favore della prospettiva radicalsocialista.

In economia i Riformatori Liberali sostengono con convinzione le privatizzazioni e le liberalizzazioni, la riforma liberale del mercato del lavoro oltre che una forte diminuzione della pressione fiscale. In politica estera sono a favore di una forte prospettiva atlantista e della promozione della libertà e della democrazia nel mondo.

Sui temi eticamente sensibili si caratterizzano per un approccio libertario sui temi della ricerca scientifica, dell’eutanasia e del riconoscimento delle unioni omosessuali.

Le posizioni del movimento sono state riassunte nello slogan America, Mercato, Individuo.


Risultati elettorali

Risultati elettorali
Elezione Parlamento Voti % Seggi
2006


2008
Camera
Senato

Camera
Senato
in FI
1.762

nel PdL
nel PdL
-
0.046

-
-
1
0

2
0


Note

Collegamenti esterni