Disambiguazione – Se stai cercando il partito omonimo fondato nel 1943, vedi Partito Liberale Italiano (1943-1994).

Template:Infobox Partito politico italiano Partito Liberale Italiano è il nome di una formazione politica fondata da Stefano De Luca per ricollegarsi all'esperienza dello storico e ormai disciolto omonimo PLI, attivo dal 1943 al 1994 e protagonista di molti governi repubblicani italiani.

Nasce originariamente sotto forma di Partito Liberale, fondato dallo stesso De Luca nel 1997, ma, con il congresso del 3 e 4 dicembre 2004 riacquisisce il nome di Partito Liberale Italiano, nato dalla fusione con altri due movimenti: "I Laici" di Salvatore Grillo e "Destra Liberale - Liberali per l'Italia" di Giuseppe Basini e Gabriele Pagliuzzi.

Non condivide le scelte ideologiche dei liberali che, dopo lo scioglimento del PLI, hanno aderito a partiti di centro-sinistra. Il partito non è riconosciuto né dall'Internazionale Liberale, né dall'ELDR.

Il Partito Liberale (1997-2004)

L'associazione Partito Liberale nasce nel 1997 in continuità con l'esperienza politica del disciolto Partito Liberale Italiano della prima repubblica.

Ne fanno parte, tra gli altri, Stefano De Luca, Egidio Sterpa, Gianfranco Ciaurro, Pierluigi Castagna, Attilio Bastianini, Carla Martino e Giuseppe Benedetto.

Il primo congresso del Partito Liberale si svolge a Roma il 4-5 Luglio 1997 ed il primo consiglio nazionale ha luogo il 27 luglio. De Luca assume da subito la segreteria politica.

L'attività del Partito Liberale ha nel tempo un impatto modesto, anche per la presenza di avri altri gruppi che più o meno apertamente fanno riferimento all'identità liberale.

La ricostituzione del PLI

Il percorso di avvicinamento con altri dei soggetti della diaspora liberale, "I Laici" di Salvatore Grillo e "Destra Liberale - Liberali per l'Italia" di Giuseppe Basini e Gabriele Pagliuzzi culmina con il congresso del 3-4 dicembre 2004 nel quale viene ripristinata la denominazione di Partito Liberale Italiano. Stefano De Luca viene confermato segretario.

Il Partito Liberale Italiano ha deciso di non accettare adesioni da parte di quelle correnti che oggi militano nel centro-sinistra, come quella di Valerio Zanone, per motivi di inconciliabilità ideologica delle correnti e per evitare il ripetersi delle tensioni interne che, a parte gli scandali di tangentopoli, caratterizzarono il declino del PLI negli anni '80 e '90.

Nei ranghi della sua dirigenza entra anche Renato Altissimo, segretario del PLI tra il 1986 ed il 1993, il quale ha però optato per una presenza di secondo piano al fine di dare spazio ad una nuova dirigenza, nata dall'esperienza del Partito Liberale e della Destra Liberale Italiana.

Al Partito Liberale Italiano garantisce il suo appoggio il quotidiano L'Opinione, il cui direttore Arturo Diaconale entra a far parte della direzione nazionale.

Le elezioni regionali del 2005 e politiche del 2006

Immediatamente dopo la sua costituzione, il PLI è impegnato nella creazione di un grande polo laico e ricerca progetti di collaborazione insieme al Nuovo PSI e al PRI per promuovere una federazione aperta a tutte le componenti dell’area laica, finalizzata ad affrontare insieme l'appuntamento elettorale delle regionali 2005 ed i successivi. In alcune regioni tale accordo porta a liste elettorali facenti riferimento alla cosiddetta Casa Laica.

Nel gennaio 2006, in vista delle elezioni politiche, il PLI viene ufficialmente invitato dal Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi a stringere un accordo con la Casa delle Libertà. Tale accordo dovrebbe prevedere l'elezione nelle liste di Forza Italia di Stefano De Luca come "diritto di tribuna".

Il partito di Berlusconi, al momento della presentazione delle liste, non conferma però la candidatura di De Luca.

Il PLI presenta comunque le sue liste all'interno della coalizione di centro-destra ma riesce a raccogliere le firme necessarie solo in 5 circoscrizioni alla Camera e in 6 regioni al Senato, dove ottiene risultati variabili tra lo 0,1 allo 0,3%, senza pertanto ottenere eletti.

Dopo le elezioni 2006

In occasione del referendum costituzionale del 2006, però, il PLI si dissocia dalla posizione prevalente nella CdL e si schiera per il "No" alla riforma, allo scopo di evitare quella cioè che De Luca definisce "una devastazione delle istituzioni realizzata a colpi di maggioranza".

Successivamente il PLI ribadisce la volontà di tenere aperta la fase costituente con l'intento di pervenire alla convergenza delle varie componenti liberali disperse ed esprime un giudizio fortemente critico nei confronti di entrambe le coalizioni della politica italiana.

Viene attivato inoltre un percorso di dialogo con il PRI che porta il 18 marzo 2007 alla stipula di un patto federativo tra il PRI e il PLI nella logica della comune appartenenza al partito liberaldemocratico e riformatore europeo, denominato ELDR. Due giorni prima si era formata alla Camera dei Deputati la componente politica "Repubblicani, Liberali, Riformatori' nel gruppo misto con aderenti Giorgio La Malfa e Francesco Nucara del PRI e l'indipendente Giovanni Ricevuto.

In occasione del IV Congresso Nazionale del PLI (Roma, 22-24 giugno 2007) Stefano De Luca è riconfermato all'unanimità alla guida del partito. Il congresso segna però il distacco del gruppo della Destra Liberale di Pagliuzzi che fuoriesce dal PLI e riacquisisce la propria completa indipendenza.

Nel luglio del 2007 De Luca, è stato uno dei primi firmatari del manifesto politico Decidere! del radicale Daniele Capezzone e nel novembre dello stesso anno il PLI è promotore di un convegno sul tema della costituzione di un soggetto unico dei liberali italiani.

La corsa solitaria alle elezioni politiche del 2008

In vista delle elezioni politiche del 2008 il partito, dopo aver percorso senza successo l'ipotesi di un'alleanza con il PRI, si è proposto di proseguire autonomamente sulla sua strada di una riunificazione delle forze di centro liberali e laiche. Dopo aver stretto alcuni accordi con formazioni minori (Polo Civico di Centro, Unione Cattolica Italiana), il PLI ha presentato liste autonome in tutte le circoscrizioni della Camera e del Senato, candidando a premier il segretario nazionale Stefano De Luca.

Alle elezioni del 13-14 aprile 2008 il PLI ottiene un risultato modesto, con lo 0,28%[1] alla Camera e lo 0,31%[2] al Senato. Non è eletto alcun parlamentare.

Successivamente il partito stringe un patto federativo con la formazione politica dei Moderati, il cui segretario, Giacomo Portas, è deputato con il Partito Democratico; il PLI però tende a precisare che l'accordo non rappresenta il preludio di un'amicizia con il PD.

La sfida De Luca-Diaconale al congresso del 2009

In vista del congresso del 2009, il direttore de "L'Opinione" Arturo Diaconale ha deciso candidarsi per la segretaria del PLI sfidando il segretario uscente Stefano De Luca. Arturo Diaconale è appoggiato dall'ex deputato Marco Taradash, proveniente dai Riformatori Liberali, che Diaconale invece propone per la presidenza del partito.

Diaconale e Taradash si propongono di rilanciare l'azione politica del PLI, di collocarlo nell'area politica e culturale del centro-destra e di promuovere il concetto di partito-aperto che faccia un uso sistematico delle elezioni primarie per la selezione delle candidature.

Stefano De Luca ribadisce, invece, una linea politica di contrapposizione sia al centro-destra che al centro-sinistra.

L'on.Paolo Guzzanti annuncia il 2 Febbraio 2009 l'abbandono del gruppo parlamentare del PdL, l'iscrizione al gruppo misto della Camera e l'adesione al PLI del quale diviene il primo rappresentante parlamentare dopo la ricostituzione. Guzzanti prende posizione a favore di Stefano De Luca nella battaglia congressuale.

Al V Congresso Nazionale, tenutosi a Roma il 20 e 21 febbraio 2009, viene riconfermato segretario Stefano De Luca con il 73% dei voti, mentre Diaconale si ferma al 27%. Carlo Scognamiglio Pasini viene eletto presidente e Paolo Guzzanti vice-segretario.

La mozione di Diaconale contesta, tuttavia, la mancata convalida per il voto di circa 300 iscrizioni che sarebbero risultate decisive per l'esito del congresso.

Risultati Elettorali

Voti % Seggi
Politiche 2006 Camera 12.265 0,032 0
Senato 15.762 0.046 0
Politiche 2008 Camera 104.053 0.284 0
Senato 100.721 0.307 0


Congressi

Segretari

  • Stefano De Luca, dal 1997 al 2004 come segretario del Partito Liberale e da allora come segretario del Partito Liberale Italiano.

Altre culture liberali

Sul fronte del liberalismo progressista si trova un gruppo liberale che si rifà all'esperienza de Il Mondo di Pannunzio, ovvero quello raccolto attorno alla rivista Critica Liberale[1], diretta da Enzo Marzo, in prima linea nella difesa dei valori della laicità e del liberalismo di sinistra. Organico al centrosinistra è invece il gruppo che fa capo a Valerio Zanone, a cui si deve la costituzione dell'Associazione per la Democrazia Liberale che riunisce i liberali oggi presenti nell'Unione. Tra questi, la patron dell'Internazionale Liberale Beatrice Rangoni Machiavelli, l'ex condirettore del Giornale di Montanelli, Federico Orlando.

Note

  1. ^ Ministero dell'Interno - Elezione della Camera dei Deputati del 13 - 14 aprile 2008, su politiche.interno.it. URL consultato il 15-04-2008.
  2. ^ Ministero dell'Interno - Elezione del Senato della Repubblica del 13 - 14 aprile 2008, su politiche.interno.it. URL consultato il 15-04-2008.

Collegamenti esterni