La Resistenza vicentina, è parte integrante del movimento resistenziale italiano, ha come inizio storico i giorni che vanno da metà giugno 1943 al 25 luglio 1943, con la formazione del "Comitato interpartitico antifascista". Sono presenti all'interno del comitato esponenti del Partito d'Azione, del Partito Comunista Italiano, del Partito Socialista Italiano.

Storia

Con l'Armistizio di Cassibile, i tedeschi diventano a tutti gli effetti occupanti e mentre il re ed il governo fuggono a sud, l'esercito si ritrova allo sbando e l'iniziativa viene lasciata ai tanti ufficiali che non vogliono arrendersi ai tedeschi, il 9 settembre a Roma nasce il Comitato di Liberazione Nazionale.
Dopo il 25 Luglio ci sono movimenti di popolo sia a Vicenza che in varie località del vicentino, il comitato incontra il prefetto e chiede siano ripristinate le libertà, siano liberati i detenuti politici e tolto il coprifuoco.

Nel Vicentino

Nei tre giorni successivi all'8 settembre 1943 i tedeschi occupano il vicentino e già 11 settembre, si contano le prime due vittime civili. La "Voce del Popolo" l'8 settembre era uscito con un numero speciale con l'appello alla lotta contro l'invasore nazista. A Vicenza il comitato antifascista viene allargato alla Democrazia Cristiana e viene istituito il comitato militare provinciale al comando di Gino Cerchio, Mario Dal Prà e affidato il comando militare al colonnello D'Aiello prima e successivamente al maggiore Malfatti. Il 23 ottobre il governo del sud dichiara guerra alla Germania e questo significa per il Comitato antifascista creare i collegamenti con il nuovo governo e organizzare l'attività partigiana, in modo da mettere in difficoltà l'occupante.

Nell'autunno del 1943 sono presenti sul territorio della provincia diverse formazioni, formate dai vecchi antifascisti dai renitenti alla leva , da militari rientrati nelle loro case dopo l'8 settembre. Queste formazioni trovano appoggio da parte della popolazione soprattutto nelle zone di montagna. Gli interventi da parte delle forze della Repubblica Sociale Italiana ottengono l'effetto contrario infatti molti sono i giovani che si aggregano e quelle che inizialmente sono poco più di bande armate diventano prima brigate e poi divisioni.

Formazioni combattenti

Dopo l'inverno del 1943, già nella primavera del 1944 sul territorio sono presenti le brigate:

  • Stella
  • Apolloni
  • Vicenza
  • Mazzini
  • Sette Comuni
  • Italia Libera
  • Matteotti
  • Battaglione Guastatori

Formazioni che nel seguito della lotta si uniranno per formare il Gruppo Divisioni Garemi, la Divisione Alpina Monte Ortigara, la Divisione Vicenza e la Divisione Martiri del Grappa, queste formazioni furono formate da circa 12000 partigiani tra i quali si conteranno alla fine circa 2600 caduti.

Le donne nella resistenza

  • Teresa Peghin, "Wally", staffetta portaordini della brigata Stella, si nasconde in montagna perchè ricercata per aver portato 18.000.000 del tempo da Selva di Trissino al CNL di Padova.
  • Wilma Marchi "Nadia", Luigina Castagna "Dolores", arrestate tra la fine di dicembre e i primi di gennaio del 1945, portate nella sede della brigate nere di Valdagno, torturate, bastonate,
  • Maria Galio, entra nella resistenza con gli amici Stella, lavorava in un bar vicino al distretto militare di Vicenza, diventato un punto di riferimento per il gruppo di Dino Miotti. Viene arrestata su delazione di Giuliano Licini ex partigiano, resterà in carcere fino alla liberazione.
  • Maria Matteazzi, impiegata al distretto militare, forniva i documenti necessari per i partigiani
  • Wally Pianegonda, arrestata su delazione di un ex partigiano Victor Piazza, portata nel carcere di Rovereto assieme alle sorelle Adriana, e Noemi alla mamma Bariola Bon Maria e a due zii materni. Internate nel campo di concentramento di Bolzano. Poco dopo viene arrestato il fratello Walter vicecomandante della Pasubio, battaglione della Gruppo Divisioni Garemi torturato e trasferito a Dachau.
  • Emilia Bertinato "Volontà", staffetta della brigata Stella arrestata dalla X Mas e trasferita a MOntecchio Maggiore
  • Cornelia Lovato. caduta il 28 aprile 1945, a lei viene intitolato il battaglione della brigata Stella.
  • Elena Cavion, arrestata a Torrebelvicino e torturata
  • Maria Setti, impazzita per le torture subite e ricoverata all'ospedale psichiatrico di Montecchio Precalcino. Nata a Vicenza l'11 agosto 1899, staffetta della brigata di Antonio Giuriolo e successivamente dei Piccoli Maestri di Luigi Menegello, Galla e Magagnato. Dopo la guerra insegnerà all'Istituto Magistrale "Fogazzaro" di Vicenza.
  • Rina Somaggio, a 18 anni entra nel gruppo di Carlo Segato, tiene i collegamenti trasporta armi ed esplosivi, arrestata il 2 dicembre 1944 interrogata e torturata viene trasferita nel carcere di San Biagio e vi resta fino alla liberazione

Onorificenze

Bassano del Grappa e Vicenza sono sate insignite di Medaglia d'oro al valor militare.

«Fra Brenta e Piave, per i 20 mesi d’occupazione nazista, i suoi volontari della libertà hanno combattuto in epiche gesta di guerra la lotta contro il nemico invasore. La nobile città col territorio del Grappa sacrificava sulle forche 171 giovani vite e immolava 603 suoi figli davanti ai plotoni d’esecuzione, sopportava il martirio di 804 deportati e di 3212 prigionieri e la distruzione di 285 case incendiate. Sanguinante per tanta inumana ferocia, ma non domo, il suo popolo imbracciava le armi assieme ai partigiani e nelle gloriose giornate dal 25 al 29 aprile 1945 fermava il nemico sul Brenta costringendolo alla resa. Esempio purissimo di ardente italianità, confermava ancor una volta, nella guerra di liberazione, col sangue dei suoi figli migliori le eroiche tradizioni di cospirazione e di sacrificio del ‘48 e del ‘66 e le fulgide giornate del ‘17 e del ‘18. [1]
— Bassano - Settembre 1943 - aprile 1945.
«Già insignita della massima onoreficenza al valore militare per la strenua difesa opposta agli austriaci nel maggio-giugno 1848, la città non smentì mai, nel corso di due guerre mondiali,le sue elevate virtù patriottiche, militari e civili. Nel periodo della lotta di liberazione occupate dalle truppe tedesche, costitui subito, fra le sue mura, il comitato di resistenza della Regione Veneta che irradiò poi, in tutta la Provincia ed oltre, quella trama di intese e di cospirazioni che furono necessarie premesse di successive e brillanti operazioni militari.Le sue case, i sui colli, le sue valli servirono allora da rifugio ai suoi figli migliori che, da uomini liberi, operarono per la riscossa e che, braccati e decimatida feroci rappresaglie,sempre tornarono ad aggredire il nemico, arrecando ingenti danni alle sue essenziali vie di comunicazioni ed alla sua organizzazione,logistica e di comando. I primi nuclei partigiani e dei G.A.P., operanti in città, e, inseguito, le numerose Brigate delle Divisioni "Vicenza", "Gerami" e "Ortigara", gareggiando in audacia e valore, pagando un largo tributo di sangue alla causa delle Liberazione, mentre gran parte della popolazione subiva minacce, deportazione, torture e morte e centinaia di altri suoi cittadini in divisa combattevano all'estero, per la liberazione di altri paesi d'Europa. Benché devastata dai bombardamente aerei, che causarono altre 500 vittime e che d' altrettante straziarono le carni, mutilata nei suoi insigni monumenti, offesa nei suoi sentimenti più nobili, la città mai si arrese al terrore tedesco, ma tenne sempre alta la fiaccola della fede nel destino di una Patria finalmente redenta[2]
— Vicenza - (10 settembre 1943 - 28 aprile 1945)
— Asiago, Schio, Valdagno, Valdastico - (1943 - 1945)

Conco, è stata premiata con la Croce al Merito

Personalità legate alla resistenza vicentina

Decorati

Note

  1. ^ [1]Quirinale scheda visto 28 febbaio 2009
  2. ^ [2]Quirinale scheda visto 22 febbaio 2009
  3. ^ [3]Dal Rifugio all'inganno - scheda Fraccon - visto 22 febbraio 2009
  4. ^ [Angelo Fracasso, Alfredo Talin : Studente universitario, partigiano d'Italia, Thiene, La Mazzini, 1947, 147pag]Libro su Alfredo Talin - visto 22 febbraio 2009
  5. ^ [4]ANPI - Scheda Luigi Pierobon - visto 22 febbraio 2009

Bibliografia

  • Gianni A. Cisotto, La Resistenza vicentina. Bibliografia 1945 2004, Cierre Edizioni, Verona, 2004, ISBN 8883142632
  • Benito Gramola, Per capire la Resistenza nell’Alto Vicentino, Thiene, 1985. A cura dell’Amministrazione Comunale di Thiene
  • Benito Gramola, Le donne e la Resistenza – interviste a staffette e a partigiane vicentine,La Serenissima, 1994
  • Benito Gramola, La divisione partigiana Vicenza e il suo battaglione guastatori, La Serenissima, Vicenza, 1995. Patrocinata dall’Amministrazione Comunale di Vicenza. Prefazione a cura del Prof. Avv. Ettore Gallo
  • Benito Gramola, La formazione del Partito D’Azione Vicentino – La Brigata Rosselli, Gino Rossato Ed., Novale di Valdagno, 1997
  • Benito Gramola, Sulla giacca ci scrissero IMI. Testimonianze e ricerche sugli ex internati vicentini, Pubblicato per volere dell’A.N.E.I. (Associazione Nazionale Ex Internati) nel sessantesimo anniversario dell’internamento. Pubblicato con il contributo di vari enti privati e pubblici. Prefazione a cura del Senatore Onorio Cengherle, 2003
  • Benito Gramola, Monte Grappa tu sei la mia Patria, La Resistenza nel Bassanese nel periodo dall’8 settembre 1943 fino alla costituzione della Brigata "Martiri del Grappa" e sua storia., Pubblicato per volere dell’ A.V.L. (Associazione Volontari della Libertà). 2003
  • Benito Gramola, San Pietro in Gù, una piccola capitale della Resistenza, Testimonianze e memorie sulla storia resistenziale dal 1918 al 1948. Pubblicato per volere dell’ Amministrazione Comunale di San Pietro in Gù con il contributo della Regione Veneto, 2004
  • Benito Gramola, La 25a brigata nera "A. Capanni" e il suo comandante Giulio Bedeschi. Storia di una ricerca, Attraverso documenti d’archivio e interviste ai protagonisti l’autore ricostruisce la storia della 25a brigata nera, quella di Forlì, provincia del duce: dalla nascita all’abbandono della Romagna per l’arrivo degli Alleati, dalla fuga nell’Alto Vicentino fino al drammatico epilogo durante i giorni della Liberazione. 2006.
  • Benito Gramola, Cattolici nella Resistenza: Fraccon e Farina, Memoria del comandante Ermes Farina. 2005.

Voci correlate

Collegamenti esterni

  • [5]Anpi Vicenza - visto 22 febbraio 2009
  • [6]Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea di Vicenza "Ettore Gallo"
  • [7]Anpi - Divisione Garemi - visto 23 febbraio 2009