Template:Comune Cittaducale è un comune di 6.984 abitanti della provincia di Rieti.

Geografia

È una piacevole cittadina basso-medioevale dolcemente adagiata sul Colle di Cerreto Piano lungo la Via Salaria, antichissima strada consolare romana, a 10 chilometri da Rieti.

Alle sue spalle, a nord, si innalza maestoso il Monte Terminillo (m. 2.216) mentre ai suoi piedi scorre il fiume Velino con le sue acque limpide e pescose.

Storia

Il territorio

La media valle del Velino, oggi dominata da Cittaducale, era anticamente abitata da popolazioni che Tito Livio chiama Aborigeni e Pelasgi. Questi, prima della colonizzazione romana, avevano dato vita alle leggendarie città di Cotilia e Lista, rispettivamente ad est e ad ovest dell'attuale abitato.

La città

Il nome deriva dal latino Civitas ducalis.

Fondata nel 1308 da re Carlo II d'Angiò, fu chiamata Città Ducale in onore di Roberto duca di Calabria, figlio di Carlo ed erede al trono del Reame di Napoli, di cui rappresentava all'epoca il baluardo più settentrionale.

La cittadina conserva intatto il suo carattere urbanistico basso-medioevale, con pianta ellittica modellata su quella del tradizionale Castrum Romanum: due strade perpendicolari che si incrociano dando luogo alla piazza centrale, attorno alla quale sono situati i principali edifici pubblici. Sono ancora ben conservati alcuni tratti della cinta muraria con le caratteristiche torri difensive, in particolare quella a guardia dell'accesso principale, denominata Torre Angioina o Cassero di S. Manno.

Passata dal dominio degli Angioini a quello degli Aragonesi, ottenne il privilegio di battere moneta e si dimostrò fedele a questi ultimi tanto da dover sostenere continue lotte contro Rieti a difesa del Regno di Napoli. Nel corso del XVI secolo ottenne il titolo di Città e divenne sede di diocesi sotto Papa Alessandro VI Borgia, quindi fu data in feudo dall'imperatore Carlo V a sua figlia Margherita d'Austria, andata in sposa ad Ottavio Farnese.

Dopo la dominazione dei Farnese, tornò alle dipendenze dirette dei Borboni di Napoli, amministrativamente compresa nella provincia del Secondo Abruzzo Ulteriore, con capoluogo l'Aquila, fino al 1860, quando si compì l'Unità d'Italia: nei pressi di Cittaducale si svolse tra l'altro quella che viene ricordata come la prima battaglia del Risorgimento, quella tra l'esercito austriaco e le truppe italiane comandate da Guglielmo Pepe. Nel 1923 passò alla neoistituita provincia di Rieti. Il 6 e il 7 settembre 2008 Cittaducale ha festeggiato il suo 700esimo anniversario della fondazione con una spettacolare Rievocazione Storica . Cittaducale è sede della storica Scuola del Corpo Forestale dello Stato

Monumenti

La maggior parte degli edifici più significativi di Cittaducale, in larga parte costruiti durante il periodo medioevale presenta oggi un aspetto diverso da quello originario a causa delle ricostruzioni resesi necessarie dopo il terribile terremoto del 1703:

  • Palazzo della Comunità con la Torre Civica,
  • Palazzo Vescovile
  • Palazzo Caroselli (attuale sede del Comune)
  • Palazzo Dragonetti
  • Palazzo Valentini-Cherubini
  • Palazzo Bonafaccia
  • Palazzo Maoli.
  • Palazzo Vetoli

Amministrazione comunale

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Evoluzione demografica

Abitanti censiti[1]

Altri progetti

Voci correlate

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