Moria (Terra di Mezzo)
Template:Infobox Terra di MezzoLe miniere di Moria, conosciute anche con il nome di Khazad-dûm ("Palazzo dei Nani"), sono un luogo di Arda, l'universo immaginario fantasy creato dallo scrittore inglese J.R.R. Tolkien.
Il nome
Il nome Moria richiama quello biblico di Moriah, il luogo dove Abramo avrebbe dovuto sacrificare il figlio Isacco.
All'interno del ciclo di Tolkien il nome Moria viene spesso utilizzato come diretto sinonimo di Khazad-dûm ma sebbene indichino lo stesso luogo, si riferiscono ad esso in diversi tempi.
- Khazad-dûm (dal nanico Khazâd: nani e Dûm: escavazioni, saloni, palazzi) è il nome utilizzato fino all'anno 1981 della Terza Era quando gli ultimi nani del clan Lungobarbi fuggirono dal Balrog di Morgoth.
- Moria è invece il nome dato a Khazad-dûm nel momento in cui gli Orchi, Troll e un Balrog di Morgoth vi presero dimora.
Il significato di Moria nella lingua degli Elfi Grigi è Il Pozzo Nero (The Black Pit) o L'Oscuro Abisso (The Black Chasm).
Gli altri nomi con cui è conosciuta Moria sono:
Tutti e tre i termini significano nanosterro.
Le miniere di Moria compaiono sia ne Il Signore degli Anelli che nel Silmarillion.
Storia
Scavate dai nani come dimore, oltre che per la ricerca del mithril, le miniere di Moria sono descritte come splendide opere piene di luci e abitate da tantissimi nani. Questi nani vivevano in stretto rapporto con gli elfi dell'Eregion che vivevano oltre l'ingresso occidentale di Moria. La crisi di Moria avvenne a causa della cupidigia dei nani, che scavando in profondità alla ricerca di mithril, risvegliarono quello che sarà poi chiamato il flagello di Durin, un Balrog di Morgoth. La più importante casata nanica, quella di Durin, che viveva per intero a Moria dovette lasciare la sua patria a causa delle innumerevoli vittime e delle devastazioni causate dal Balrog e vagare per varie zone della Terra di Mezzo. Svuotata dai nani e scomparsi anche gli elfi che vivevano al confine occidentale Moria divenne dimora di un gran numero di orchi.
Molti secoli dopo Thrór, ormai vecchio e disperato, si diresse a Moria. La sua mente ormai ottenebrata lo spinse a entrare in quella che era la "sua" dimora, solo per venire brutalmente assassinato da un orco di nome Azog. Nove anni dopo, suo figlio Thrain combatté gli Orchi ad Azanulbizar; la battaglia si trasformò in un massacro. Thrain fu storpiato, mentre il giovane Dain Piediferro decapitò Azog. La vittoria arrise ai Nani, ma non fu una vittoria da festeggiare. I morti erano innumerevoli, non vi era tempo per erigere un simile numero di tombe in pietra. Così i superstiti spogliarono i loro morti, prima di bruciarli su immensi roghi; per alimentarli i Nani disboscarono l'intera valle di Azanulbizar. Thrain non entrò nell'avita dimora, dietro consiglio di Dain.
Un tentativo importante per riconquistare Moria venne fatto da Balin, un nano amico di Bilbo Baggins, che guidando un gruppo di consanguinei rientrò a Moria e si proclamò re. Il tentativo fallì e tutti i nani vennero uccisi come si deduce dal libro che viene trovato vicino alla tomba di Balin dalla Compagnia dell'Anello durante il suo attraversamento delle miniere.
Dopo la morte del Balrog, secoli dopo l'inizio della Quarta Era, il re Durin VII (discendente da Thorin III Elminpietra) riportò il suo popolo a Moria, ritrovando quanto rimaneva delle immense ricchezze di Khazad-Dum.
Moria nel viaggio della Compagnia dell'Anello
Nel viaggio compiuto dalla Compagnia dell'Anello, Moria diventa il percorso obbligato per il fatto che la breccia di Rohan era troppo vicina ad Isengard e il passo di Caradhras era inagibile per le fitte nevicate provocate da poteri malvagi di Saruman. (La Compagnia è stata costretta a prendere la via di Moria nonostante l'idea di Boromir di prendere per la Breccia di Rohan dopo l'incontro col Kracken alle porte di Moria)
Tomba di Balin
La Tomba di Balin è situata in un'aula, soprannominata Camera di Marzabul, delle Miniere di Moria, dove si trova la tomba di Balin figlio di Fundin, partito per liberare le antiche dimore della sua stirpe dagli orrori di Mordor. Nella Tomba di Balin la Compagnia dell'Anello affronta un'orda di Orchetti, ed è la prima vera battaglia degli eroi. La Compagnia ne esce vittoriosa, e riesce a raggiungere il ponte di Khazad-Dûm.
Khazad-Dûm
Arrivati al ponte di Khazad-Dûm, avviene il memorabile scontro tra un Balrog (creatura infuocata delle tenebre) e Gandalf lo stregone della luce. Il duello provoca la caduta dello stregone e della creatura nel baratro, dopo la rottura della strettissima passerella di roccia che era il ponte, spezzando in questo modo in due parti le caverne di Moria. Cadendo Gandalf lotta con il Balrog.
Porta d' Ingresso
Sulla porta d' ingresso di Moria c'è scritto: «Ennyn Durin Aran Moria/Pedo mellon a minno» cioè «Le porte di Durin Signore di Moria/Di' amico ed entra». Gandalf prova per lunghi istanti con varie parole e incantesimi; infine intuisce che il significato della frase è «Di' "amico" ed entra» e non «Di', amico, ed entra», essendo perciò la parola chiave "mellon" che significa appunto "amico" [1].
Note
- ^ La traduzione iniziale in italiano riportava la frase al plurale, errore corretto (sebbene solo in una delle due occorrenze) nell'edizione Bompiani del 2003