El Niño
El Niño - Oscillazione Meridionale (conosciuta anche come ENSO, dall'inglese El Niño - Southern Oscillation), o più comunemente El Niño, è un fenomeno globale coinvolgente la coppia oceano - atmosfera.

La parte del fenomeno riguardante l'oceano è chiamato El Niño e La Niña, che non sono altro che importanti variazioni periodiche della temperatura dell'Oceano Pacifico orientale: le oscillazioni delle temperature medie delle correnti comportano pesanti conseguenze sul clima di tutto il pianeta e in particolare su quelli della zona centro-occidentale dell'America, delle zone più orientali del continente asiatico e dell'Australia.
Il nome El Niño, dalla lingua spagnola "il bimbo", si riferisce alla nascita di Gesù bambino, poiché si era notato che il fenomeno si intensificava nel periodo invernale, attorno al Natale.[1]. La Niña, similmente, significa "la bimba". Nonostante si ritenga generalmente che questo fenomeno esista da sempre (o perlomeno da epoche remotissime), gli effetti sono stati descritti per la prima volta solo nel 1923 da Sir Gilbert Thomas Walker, da cui prende il nome la circolazione di Walker, un importante aspetto di El Niño.
La parte del fenomeno riguardante l'atmosfera è invece chiamato Oscillazione Meridionale, la quale riflette le fluttuazioni mensili o stagionali della differenza di pressione atmosferica tra Tahiti e Darwin (Australia).
Fra i mutamenti del clima che questo fenomeno induce, sono particolarmente rilevanti quelli che causano l'aumento della piovosità sull'America Centrale e sul Perù, in cui possono verificarsi alluvioni anche distruttive, e i conseguenti periodi di forte siccità nelle regioni del Pacifico occidentale, talvolta associati a devastanti incendi in Australia.
L'osservazione delle condizioni meteorologiche nel Pacifico tropicale e la presenza o l'assenza del Niño vengono ritenute essenziali per poter effettuare previsioni a breve termine (da pochi mesi a un anno) delle variazioni climatiche in quelle zone ma anche nell'intero pianeta. Il Niño e la Niña sono la conseguenza nell'Oceano Pacifico dell'ENSO, che rappresenta una fluttuazione globale della temperatura e della pressione del sistema oceano-atmosfera.
ENSO
L'ENSO consiste in un sistema climatico fluttuante d'interazioni fra oceano e atmosfera, che è conseguenza diretta della circolazione oceanica e atmosferica terrestre. L'ENSO è la più nota causa di variabilità interannuale delle condizioni meteorologiche e climatiche nel mondo, con una frequenza che varia dai tre agli otto anni. Le conseguenze principali di questo fenomeno si possono riscontrare nell'Oceano Pacifico, Atlantico e Indiano. Nell'Oceano Pacifico, nei periodi di oscillazione termica in cui si verifica un forte aumento della temperatura delle acque, si produce il fenomeno del Niño, mentre con una forte diminuzione della stessa si produce la Niña. Gli eventi dovuti all'ENSO sono sostanzialmente in fase tra l'Oceano Pacifico e quello Indiano, mentre si nota invece un ritardo di dodici-diciotto mesi fra l'ENSO del Pacifico e quello dell'Atlantico.
Nuove capacità di predire l'insorgenza di eventi ENSO a livello globale può avere un impatto socio-economico. Mentre ENSO è una parte naturale del clima terrestre, può dare però preoccupazioni la sua intensità o frequenza, che può cambiare a causa del surriscaldamento del pianeta.
Per definizione, in presenza del Niño, la superficie della parte centrale dell'Oceano Pacifico manifesta un incremento della temperatura di almeno 0,5°C, che si mantiene per un periodo di tempo non inferiore ai 5 mesi. Se invece la temperatura è inferiore alla media stagionale di almeno 0,5 °C nello lo stesso periodo, si ha la Niña. Questi fenomeni sono periodici e si verificano con intervalli che variano dai due ai sette anni.
Il Niño s'instaura a causa di vaste aree di bassa pressione causate dal surriscaldamento delle acque superficiali oceaniche e che modificando la circolazione dei venti e la distribuzione delle piogge, regolando l'alternanza di periodi di siccità e di piovosità. Inoltre ciò porta a intense precipitazioni e tornadi sull'America centro-meridionale, violenti uragani sull'intero Pacifico meridionale e in Australia, e determina anche periodi di siccità in Africa centro-occidentale.
Un altro aspetto fondamentale su cui concentrare l'attenzione per valutare l'effetto del Niño sull'ambiente è considerare la variazione dell'apporto di cibo, che il fenomeno causa nell'oceano. Infatti, la corrente calda che il Niño trasporta risulta estremamente povera di elementi nutritivi e finisce per sostituire la corrente di Humboldt, ricca invece di plancton che fornisce cibo a grandi quantità di pesce. Se tale situazione si protrae per lunghi periodi, l'equilibrio faunistico marino ne viene stravolto e ciò si ripercuote pesantemente sull'economia delle popolazioni che vivono principalmente di pesca.
I due Niño più recenti ('82 e '97) sono stati anche i più ampiamente documentati. Molti pensano che ciò possa legarsi all'aumento della temperatura media dell'oceano, dell'atmosfera e all'incremento dell'effetto serra, ma al momento ancora non è possibile fornire una risposta certa.
Cause del Niño
Le cause del Niño sono provocate dalla presenza di 2 tipi di onde (onde di Kelvin e onde di Rossby), che sono dirette in senso opposto le une rispetto alle altre. Le onde di Kelvin, più veloci, sono dirette verso est; le onde di Rossby sono, invece, più lente e dirette verso ovest. Ciò genera nel Pacifico un accumulo di acqua sulle coste sudamericane, che risulta in una sopraelevazione del livello di acqua di quasi 1 m. Quando, a fine dicembre, i venti diretti da est ad ovest (gli alisei) si indeboliscono o addirittura si invertono, se si assiste anche alla Southern Oscillation, ossia ad una variazione della pressione atmosferica tra l'Australia e il Pacifico, l'energia accumulata sulle coste occidentali del Pacifico viene rilasciata verso est, provocando un trasporto del calore in essa accumulato. Ciò provoca, quindi, forti piogge e un abbassamento delle temperature sulle coste sudamericane e siccità e un innalzamento delle temperature sulla costa orientale del Pacifico. Dall'analisi delle velocità delle onde di Kelvin e di Rossby, si calcola il tempo impiegato per ristabilire la situazione normale, che è pari circa a 12-18 mesi.
Non è ancora chiaro il motivo preciso che causa il fenomeno del Niño: Alcuni giornalisti e sostenitori della teoria del complotto hanno posto in relazione il fenomeno del Niño con un esperimento climatico dei russi. Secondo costoro, il 4 febbraio del 1983 sarebbe stato registrato un forte flusso di onde ELF (Extra-Low Frequency = a bassissima frequenza), inviate dagli americani, che sarebbero entrate in contatto con onde stazionarie emesse dai sovietici.
Ciò avrebbe provocato il Niño del 1983, che ha portato siccità in Australia e piogge diluviali in Perù, tornadi e colate di fango nel sud della California: ciò in particolare sarebbe il risultato delle enormi onde stazionarie emesse dai Russi. Questa strategia farebbe parte di un piano iniziato da Lenin e che aveva lo scopo di riscaldare la Siberia e svilupparvi delle coltivazioni.
La Niña
La Circolazione di Walker causa il movimento di masse d'acqua verso la costa occidentale dell'Oceano Pacifico. Questo generalmente causa un aumento del livello del mare sulla costa occidentale anche di 80-100 cm rispetto alla costa orientale. In una situazione di Niña si accentuano tali condizioni e i torrenti d'acqua calda si intensificano verso ovest, gli alisei aumentano d'intensità e spingono l'aria ricca di umidità verso le coste indonesiane e australiane. In sostanza quindi, la Niña corrisponde alla situazione opposta del Niño, cioè si accentuano e si amplificano le condizioni di circolazione oceanica e atmosferica normali.
Note
- ^ El Niño Information, in California Department of Fish and Game, Marine Region.
Voci correlate
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su El Niño